Prof. Francesco Trimarchi

Prof. Francesco Trimarchi Professore Ordinario di Endocrinologia Dal 2013 è Direttore Scientifico de “l’Endocrinologo”, rivista ufficiale della Società Italiana di Endocrinologia.

Francesco Trimarchi è stato

Direttore della Scuola di Specializzazione in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo

Coordinatore del Dottorato di Ricerca in Scienze Endocrinologiche e Metaboliche sperimentali

Prorettore dell’Università di Messina

Autore o co-autore di diverse centinaia di pubblicazioni scientifiche apparse su riviste internazionali indicizzate e di manuali e capitoli di manual

i e trattati di Endocrinologia, oltre che di un saggio di filosofia della medicina “Il Camice Strappato- Sostanze e accidenti nella medicina clinica”, Rubbettino Editore 2003 e di diversi saggi di bioetica ed epistemologia, apparsi su volumi collettanei. Socio ordinario della plurisecolare Accademia Peloritana dei Pericolanti , ha fatto parte dell’ Executive Committee dell’European Thyroid Association, ha presieduto l’Associazione Italiana per la Tiroide ed è stato presidente della Società Italiana di Endocrinologia. Impegnato nella vita sociale e culturale, dal 1993 al 1998 è stato vice Presidente dell’ Ente Teatro di Messina e svolge intensa attività di volontariato nell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (AIRC) di cui è consigliere regionale. Consigliere dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri per oltre venti anni è stato nominato Presidente onorario nel 2015. E’ un medico specialista che non ha tradito la metodologia clinica tradizionale pur vivendo l’età della tecnologia. Si occupa di malattie della Tiroide, delle Paratiroidi, dell’Ipotalamo-Ipofisi, del Surrene, delle ghiandole della riproduzione, maschile e femminile, dei disordini della nutrizione e del metabolismo, di tutte le malattie endocrine, con un approccio che si giova dei progressi scientifici e tecnologici privilegiando, nel rapporto con il paziente, il modello liberale e dell’autodeterminazione e ponendo in primo piano la capacità di ascolto. Persegue un approccio clinico olistico che comporta la valutazione del problema di salute considerando l’interezza della persona nel suo complesso psico-fisico ed emozionale, evitando il riduzionismo che circoscrive l’intervento medico al semplice tentativo di aggiustamento della disfunzione di un singolo organo. Si giova consapevolmente, nel tentativo di soluzione del problema di salute, delle più moderne tecnologie diagnostiche e dei più moderni e validati presidi terapeutici e fa ricorso, nel supporto diagnostico, prevalentemente a strutture pubbliche di riferimento qual è il Policlinico Universitario di Messina.

Articolo 224Il percorso diagnostico-terapeutico dell’ipercorticosurrenalismo autonomo lievehttps://www.societaitalianadi...
01/02/2025

Articolo 224
Il percorso diagnostico-terapeutico dell’ipercorticosurrenalismo autonomo lieve
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QUIZ 289Keep calm and follow reninSalvatore, 58 anni, si è recentemente trasferito dalla provincia di Perugia e viene in...
31/01/2025

QUIZ 289
Keep calm and follow renin
Salvatore, 58 anni, si è recentemente trasferito dalla provincia di Perugia e viene inviato dal nuovo medico di medicina generale, presso il nostro ambulatorio per ipertensione arteriosa di difficile
controllo. Difatti, è da ormai 10 anni che combatte con la sua pressione, arrivando ad assumere 4 differenti farmaci antipertensivi (terapia attualmente in corso: ramipril/idroclorotiazide 5/25 mg/die,
amlodipina 5 mg/die, e nebivololo 5 mg/die), senza tuttavia ottenere un adeguato compenso (PA media 150/95 mmHg). È un ex fumatore, normopeso, ha familiarità negativa per ipertensione arteriosa e per eventi cardiovascolari precoci. In anamnesi ha una positività all’HIV in terapia antiretrovirale.
L’assetto glicometabolico è normale e il profilo lipidico a target per rischio cardiovascolare. Tra le complicanze dell’ipertensione si segnala esclusivamente una lieve ectasia dell’aorta ascendente.
Allo screening delle forme secondarie di ipertensione, previo wash-out da terapia interferente per almeno 4 settimane, sostituendo ramipril/idroclorotiazide e nebivololo con verapamil RM 120 mg/die e cardura 4 mg/die, aumentando amlodipina a 10 mg/die, emerge: una secrezione mineralcorticoide apparentemente non suggestiva per ipersecrezione primaria, seppur in presenza di ipokaliemia grave [K+ nadir 2.5 mmol/L, renina diretta (DRC) 5.5 mUI/L v.n. 4.4-46.1 mUI/L, aldosterone 145 ng/L v.n. 22 – 353 ng/L, con rapporto aldosterone-renina (ARR) 26; ARR v.n.

QUIZ 287Una fragilità…metabolicahttps://www.societaitalianadiendocrinologia.it/wp-content/uploads/2025/01/QUIZ287.pdf
31/01/2025

QUIZ 287
Una fragilità…metabolica
https://www.societaitalianadiendocrinologia.it/wp-content/uploads/2025/01/QUIZ287.pdf

QUIZ 282La calcitonina altaGiunge in prima visita urgente una paziente di sesso femminile, di anni 59, per la comparsa, ...
10/12/2024

QUIZ 282
La calcitonina alta
Giunge in prima visita urgente una paziente di sesso femminile, di anni 59, per la comparsa, da qualche settimana, di una tumefazione non dolente in regione sovraclaveare sinistra. La paziente ha familiarità per patologia tiroidea nodulare, non assume farmaci in cronico, è una modesta ex-fumatrice e non segnala nulla di rilevante all’anamnesi patologica remota, ad eccezione di un intervento di appendicectomia in età pediatrica e di una forma di malattia da reflusso gastro-esofageo per cui assume pantoprazolo 20 mg /die.
“Dottore, da qualche mese ho questo gonfiore al collo sopra la clavicola; inoltre sono dimagrita molto nell’ultimo anno, ho perso quasi 10 kg!”
Peso 46 kg, altezza 168 cm, BMI: 16,3, FC 76 bpm (R), PA 130/85 mmHg. All’EO non si apprezzano alterazioni particolari, fatta eccezione per una tumefazione in regione sovraclaveare sinistra, di consistenza dura, di circa 2 cm di diametro, fissa sui piani profondi. Tiroide non palpabile e non altre masse apprezzabili a livello del collo.
Viene quindi sottoposta ad ecografia cervicale che mostra una tiroide di normali dimensioni ed ecogenicità, con una piccola nodulazione prevalentemente cistica di 4 mm al lobo sinistro. Si apprezza, al livello V a di sinistra, in regione sovraclaveare, un’immagine ipoecogena con spot iperecogeni interni, a margini polilobati, riccamente vascolarizzata, di 18×11 mm.
La paziente, spaventata da questa massa al collo, dopo aver letto su internet che potrebbe trattarsi di un tumore della tiroide su prescrizione del MMG ha eseguito una serie di esami ematici che porta in visione: TSH 2,1 mUI/L (0,35-4,94), ft4 11 ng/l (7-14,8), Tireoglobulina 13 mcg/l (0,9-54), anticorpi anti-tireoglobulina 10 kUI/L (

QUIZ 280DM2: è possibile guarire?Presso i nostri ambulatori è tornata la signora Giulia, di anni 46, affetta da DM2, dia...
21/11/2024

QUIZ 280
DM2: è possibile guarire?
Presso i nostri ambulatori è tornata la signora Giulia, di anni 46, affetta da DM2, diagnosi confermata tramite OGTT nel 2007, dopo la I gravidanza.
Data la presenza di obesità di I classe e di familiarità per DM2, si era deciso di eseguire OGTT con 5 rilevazioni di glicemia e insulina, che mostrava: glicemia a digiuno pari a 116 mg/dl, glicemia a 120
minuti pari a 213 mg/dl e insulina al picco pari a 184 mmol/mol.
Confermata la diagnosi, era stata avviata terapia con metformina 2 g al dì, ottenendo un compenso glicemico a target ai successivi controlli annuali (glicata media di 42 mmol/mol, 6.1%).
In anamnesi si segnalavano inoltre:
preeclampsia durante la I gravidanza e successiva ipertensione arteriosa in follow-up c/o centro dell’ipertensione
cardiopatia ipertensiva con conservata FE (65% all’ultima ecocardiodopplergrafia 07/23)
due episodi di minor stroke (2016 e 2020) con riscontro RM encefalo di plurimi esiti glioticocicatriziali
IV gravidanze, di cui III concluse con ab**to spontaneo (ultima nel 2020)
Nel 2018 la paziente era stata sottoposta ad intervento di chirurgia bariatrica (bypass gastrico) con importante calo ponderale (da 98 kg a 53 kg, poi parzialmente riacquistati nel tempo), miglioramento dell’ipertensione arteriosa e del compenso metabolico.
La paziente non effettuava visite diabetologiche dal 2020.
Riferiva di avere assunto regolarmente metformina 2 g/die fino a qualche mese fa, ridotta successivamente per la presenza di ipoglicemie a 1 g/die, e attualmente assunta solo saltuariamente.
Allo scarico dati del glucometro si rilevavano valori glicemici anche tra 65-70 mg/dl, principalmente a distanza di qualche ora dal pasto, verosimilmente compatibili con dumping syndrome, considerata la
storia di chirurgia bariatrica.
I recenti esami ematici mostrano:
glicemia a digiuno 76 mg/dl,
emoglobina glicosilata 32 mmol/mol (5.1%),
creatinina 0.67 mg/dl (v.n. 0.50 – 1.20),
eGFR >90 ml/min,
nei limiti il profilo lipidico, epatico ed elettrolitico.
All’esame obiettivo: FC 80 bpm/ritmica, addome trattabile con dolenzia in ipocondrio destro, non edemi declivi, murmure vescicolare normo trasmesso.
Peso attuale: 76 kg; Altezza: 165 cm; BMI: 28 kg/m2
Sulla base dei dati a disposizione, quale ritieni essere il miglior iter diagnosticoterapeutico per la signora Giulia?
Leggi OPZIONI proposte e rispondi QUI
https://www.societaitalianadiendocrinologia.it/.../quiz-280/

Articolo n. 220Autori: Stefano Arata, Daniele Giuseppe Candela, Mirko Parasiliti-Caprino and Chiara Lopez
09/09/2024

Articolo n. 220
Autori: Stefano Arata, Daniele Giuseppe Candela, Mirko Parasiliti-Caprino and Chiara Lopez

Pratica Clinica Online - autori: Stefano Arata, Daniele Giuseppe Candela, Mirko Parasiliti-Caprino and Chiara Lopez - Articolo 220

QUIZ 278Dottore, cosa ho nel colloGiunge presso il nostro ambulatorio il signor Giovanni, di 67 anni, inviato in consule...
07/09/2024

QUIZ 278
Dottore, cosa ho nel collo
Giunge presso il nostro ambulatorio il signor Giovanni, di 67 anni, inviato in consulenza dall’Oncologia per il riscontro di una captazione a livello laterocervicale sinistro alla PET con F-Colina. Il paziente è in follow up oncologico per un carcinoma prostatico trattato con prostatectomia radicale. In anamnesi presenta gozzo multinodulare eutiroideo, alterata glicemia a digiuno, ipertensione arteriosa, dislipidemia mista, precedenti gastriti con breath test positivo per H. Pylori. Il paziente è in terapia domiciliare con olmesartan 10 mg, bisoprololo 2,5 mg, pantoprazolo 40 mg, fenofibrato 145 mg, colecalciferolo 10.000 U/ml 30 gtt alla settimana.
Gli esami ematici eseguiti di recente mostrano:
Tabella1
Alla visita il paziente riferisce sostanziale benessere. EO: PA 120/60 mmHg, FC 60 bpm/r, addome trattabile non dolente né dolorabile, fegato palpabile, MV presente su tutto l'ambito, senza rumori aggiunti. Alla PET con F-COLINA eseguita: presenza di uno sfumato accumulo di aspetto allungato localizzato posteriormente ed al di sotto del polo inferiore del lobo tiroideo di sinistra (SUV 3.7).
Figura1
Qual è l’ipotesi diagnostica più plausibile?
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https://www.societaitalianadiendocrinologia.it/html/pag/quiz-week-endo.asp?id=268

Una scelta...ponderataMatilde, 37 anni, ha una relazione stabile da 6 mesi con Enrico ed accede ai nostri ambulatori per...
05/09/2024

Una scelta...ponderata
Matilde, 37 anni, ha una relazione stabile da 6 mesi con Enrico ed accede ai nostri ambulatori per necessità di contraccezione.

Laureata in odontoiatria, lavora come libero professionista, fuma 10 sigarette/die, non assume alcolici né stupefacenti e non svolge attività fisica. Riferisce menarca a 11 anni, cicli mestruali sempre regolari ed acne in passato. È affetta da ipertensione arteriosa, per cui è in terapia con ramipril 5 mg 1 cp/die. Anche i suoi genitori sono entrambi ipertesi, suo padre è inoltre sovrappeso e dislipidemico, mentre sua madre ha una storia di diabete in gravidanza. Nega familiarità per trombo-embolismo venoso (TEV), eventi cardiovascolari maggiori e neoplasie ormono-sensibili.

All’esame obiettivo: peso 85 Kg, altezza di 162 cm, IMC 32,4 kg/m2 (indicativo di obesità di I grado), circonferenza vita 98 cm, pressione arteriosa 120/85 mmHg. Al cuore: ndp frequenza cardiaca 58 bpm, mammelle: ndp, addome trattabile, non strie rubre. Score di Ferriman-Gallwey non valutabile per recente depilazione.
Quale contraccezione scegliereste per Matilde?
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https://www.societaitalianadiendocrinologia.it/html/pag/quiz-week-endo.asp?id=267

QUIZ 276La fame mi tormenta!Giunge all’osservazione Giulia, 52 anni, per un quadro di obesità moderata (BMI=35.1 kg/m2) ...
03/08/2024

QUIZ 276
La fame mi tormenta!
Giunge all’osservazione Giulia, 52 anni, per un quadro di obesità moderata (BMI=35.1 kg/m2) conseguente ad asportazione di voluminoso craniofaringioma ad estrinsecazione sellare e sovrasellare con coinvolgimento ipotalamico. Per tale patologia la paziente era stata sottoposta a un intervento neurochirurgico per via transnasosfenoidale all’età di 40 anni e a un secondo intervento per via transcranica, all’età di 43 anni, per crescita del residuo sovra sellare, con completa rimozione della massa. Aveva residuato ipopituitarismo e difetto di AVP per cui era stata posta in terapia sostitutiva con cortisone acetato, L-tiroxina e desmopressina inizialmente, poi anche con estroprogestinici (EP) e rhGH mostrando un buon compenso ormonale.
A seguito del primo intervento la paziente aveva presentato un importante incremento ponderale (13 kg in 3 mesi) raggiungendo i 70 kg (h 161 cm, BMI=27 kg/m2), con successivi incrementi dopo il secondo intervento fino ad un peso di 82 kg nel 2016 (BMI=31.6 kg/m2), 91 kg nel 2018 (35,1 kg/m2) e 95 kg (36,6 kg/m2) nel 2021, con lieve calo a 91 kg nel 2023 (BMI 35.1 kg/m2).
I vari tentativi di approccio nutrizionale e comportamentale sono sempre falliti, data la persistenza di iperfagia e scarsa aderenza all’attività motoria. Dal punto di vista farmacologico aveva effettuato un breve periodo di trattamento con orlistat (sospeso per intolleranza gastrointestinale) e nel 2021 era stata posta in terapia con metformina a rilascio modificato (1500 mg/die) (Homa index pari a 3.3 e pari a 2.5, prima e dopo l’inizio della terapia).
Al momento della visita assumeva inoltre omega3 per ipertrigliceridemia. La pressione arteriosa si collocava nel range normale-alto in assenza di terapia: PA 135/85 mmHg; peso 91 kg (BMI= 35.1 kg/m2). La valutazione della terapia ormonale sostitutiva mostrava un adeguato compenso. La paziente era desiderosa di perdere peso, ma “la fame la tormentava!”.
Quale trattamento proporresti per questo caso di obesità, con l’obiettivo di un adeguato calo ponderale?
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https://www.societaitalianadiendocrinologia.it/html/pag/quiz-week-endo.asp?id=266

QUIZ 275Che confusione...sarà la tiroide?Al termine delle visite ambulatoriali, la dott.ssa A inizia ad evadere le richi...
26/07/2024

QUIZ 275
Che confusione...sarà la tiroide?
Al termine delle visite ambulatoriali, la dott.ssa A inizia ad evadere le richieste di consulenza endocrinologica. Tra le molte, una la incuriosisce: arriva dal Reparto di Neurologia e pone un quesito decisamente particolare, sospetta Encefalopatia di Hashimoto.
Il paziente si chiama Giuseppe, ha 57 anni e fa il liutaio. Da qualche tempo i familiari avevano notato un rallentamento generalizzato, con episodi di confusione con fasi altalenanti. Allarmati, si erano rivolti prima al medico di famiglia e successivamente ad un neurologo, ma le indagini non avevano condotto a nessuna diagnosi di certezza. Giuseppe nell’ultimo periodo appariva in salute e non si erano più verificati episodi analoghi. Il motivo del ricovero era stata una crisi epilettica con successiva perdita di coscienza. Subito sorretto dai clienti presenti in quel momento nel suo laboratorio, non aveva subito traumi.
La TC in urgenza eseguita in PS era risultata negativa ed anche il controllo a distanza negativo per lesioni ischemiche. Giuseppe era stato tuttavia ricoverato per la presenza di uno stato soporoso, in modo da effettuare ulteriori accertamenti.
Gli esami ematochimici risultavano nei limiti, ad eccezione del profilo tiroideo, indicativo di ipotiroidismo subclinico. Per tale motivo erano già stati richiesti a completamento gli autoanticorpi tiroidei: TSH 9 mcUI/ml (0.35-4.94), FT4 0.9 ng/dl (0.7-1.48), FT3 2.1 pg/ml (1.71-3.71), anticorpi anti-tireoperossidasi 202.43 U/ml (0-5.61), anticorpi anti-tireoglobulina negativi.
Alla risonanza magnetica dell’encefalo e del tronco encefalico non risultavano alterazioni, mentre all’elettroencefalogramma era presente solo un’alterazione aspecifica con anomalie diffuse ad onde lente. Era già stato analizzato anche il liquor, che non aveva mostrato alterazioni di rilievo, eccetto che la presenza, a basso titolo, di anticorpi anti-tireoperossidasi.
I dati a disposizione e la negatività delle altre indagini neurologiche eseguite inducono la dott.ssa A a formulare la diagnosi di Encefalopatia di Hashimoto.
Quale approccio terapeutico appare più adeguato in prima istanza?
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https://www.societaitalianadiendocrinologia.it/html/pag/quiz-week-endo.asp?id=265

Indirizzo

Messina

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