Elena Giurlando Psicoterapeuta

Elena Giurlando Psicoterapeuta Sostegno psicologico, Psicoterapia, Diagnosi e percorsi di Crescita Personale in studio o online, via Skype. Lavora con famiglie, coppie e adulti.

Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio con il numero 19538. è specializzata in Psicologia Clinica e Psicoterapia con approccio umanistico integrato ed Analista Transazionale. Esperienza nel campo delle disabilità, sia con i pazienti, sia con le loro famiglie. Conduce gruppi rivolti alla famiglia e alla sua organizzazione. Principali disturbi trattati: Disturbi dell'umore, Disturbi d'ansia, esperienze traumatiche, Disturbi del comportamento alimentare, Disturbi di personalità, Difficoltà relazionali e sessuali.

22/07/2025

📅 A partire dal 𝐯𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝ì 𝟐𝟓 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟓 sarà possibile presentare domanda per il 𝐁𝐨𝐧𝐮𝐬 𝐏𝐬𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨, il contributo economico erogato dall’INPS con il sostegno del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi, per supportare cittadini e famiglie nel sostenere i costi della psicoterapia.

📄Le domande potranno essere presentate 𝐝𝐚𝐥 𝟐𝟓 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐚𝐥 𝟐𝟒 𝐨𝐭𝐭𝐨𝐛𝐫𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟓 attraverso il portale INPS, accedendo con SPID, CIE o CNS. Al termine del periodo di invio, l’INPS pubblicherà una graduatoria regionale basata sull’ISEE e sull’ordine di arrivo delle domande.

🔐 I beneficiari riceveranno un codice univoco da utilizzare presso psicoterapeuti iscritti all’Albo, che abbiano aderito all’iniziativa tramite il CNOP.

ℹ️Per consultare l’elenco dei professionisti aderenti e restare aggiornato consulta www.psy.it o il sito ufficiale INPS.

06/06/2025

Tu non balli.
È una cosa tua. Non balli.
Non importa quanto ti piaccia la musica. Non importa quanta gente stia ballando.
Tu non balli e non ballerai mai. L'hai capito abbastanza presto.
Non è servito che nessuno te lo dicesse. Ci sono cose, nella vita, che capisci subito che non fanno per te. Cose che, per quanto ti sforzi, non sarai mai in grado di fare. Ci metti una bella croce sopra e vai avanti senza troppi patemi.

Tu non nuoti.
Avevi otto anni quando l’istruttore t’ha detto: tuffati tranquillo che ti prendo io. Tu ti sei tuffato, lui si è scansato. Quando sei riemerso, ti sei trascinato fuori dalla piscina, sei sfilato davanti a mamma e senza guardarla hai detto: mai più.

Tu non canti.
Ti hanno fatto cantare alle medie. In piedi, davanti a tutta la classe. È stato orribile, era come fingere di provare un’emozione. Loro hanno riso, armonici. Tu, da allora, in silenzio.

Tu non piangi.
Da quando ti hanno spiegato che non si fa. Da quando hai deciso che hanno ragione. Da quando hai deciso che piangere è una vergogna, un’umiliazione. Piangere è pisciarsi addosso dagli occhi. E adesso ti imbarazza chi piange, lo guardi pietoso chi piange. E tieni tutto dentro che è molto più facile, molto più pratico. Non sapendo, in realtà, quanto spazio ci sia dentro. Sperando sia abbastanza.

Tu non ti arrabbi.
Non t’incazzi, non alzi la voce.
C’era già abbastanza gente a casa che lo faceva al posto tuo.

Tu non ti lamenti.
Non importa se stai male, se non dormi. Tu reggi, somatizzi. Accogli la gastrite come una vecchia amica, il bruxismo come un parente. Perché lamentarsi per te è chiedere un abbraccio durante un incendio: fuori luogo, forse persino pericoloso. E anche non ci fosse l’incendio, tu una cosa ormai l’hai decisa: in questa vita, non vuoi disturbare.

Tu non dici di no.
Una volta te l’hanno detto e tu sei stato malissimo. Da allora, niente no. Il termine tecnico sarebbe people pleaser. La banale verità è che sei convinto di dover dimostrare a tutti di meritarti la permanenza sul pianeta.

Tu non ti prendi mai una pausa.
Perché l'orrore vero è l’horror vacui. Perché stare fermo significa ascoltare il tempo che passa. Perché finché hai qualcosa a cui dedicarti, hai una scusa per non dedicarti a te.

Tu non sogni.
Per abitudine, per comodità, per autoconservazione. Perché dopo una certa età diventa imbarazzante.

Tu non chiedi aiuto.
Non è più orgoglio ormai, è istinto. Ti sei fatto quest’idea che chiedere aiuto sia il modo più veloce per certificare il fallimento. E tu non puoi essere un fallito, perché chi mai vorrebbe bene a un fallito? Quindi fai tutto da solo. E fai casini. E ti logori. E rispondi sempre: “tutto a posto”. Finché non ci credi pure tu.

E così, senza accorgertene, la tua vita è diventata un labirinto di divieti.
Un corridoio lungo fatto di porte che hai deciso essere chiuse prima ancora di provare ad aprirle.

A forza di dirti chi non sei, hai smesso di scoprire chi potresti essere.
E magari va bene così. Meglio una vita già vista che un’umiliazione nuova ogni volta che esci dal tracciato. Incastrato nell'autoipnosi dei "sei abbastanza", del positivismo spiccio.

Poi un giorno succede qualcosa.
Poca roba.
Una persona ti guarda. Ti ascolta. Ti fa una domanda semplice, una domanda a cui di solito rispondi in automatico.
E tu stai per ti**re fuori uno dei tuoi trucchi, dei tuoi diversivi, dei tuoi alibi, delle tue cazzate. Ma quella volta qualcosa si inceppa.

Magari succede in una stanza con un estraneo che prende appunti. O sul divano di un’amica. O durante una serata a cui non volevi neanche andare.
Succede che qualcuno, qualcosa – uno sguardo, una voce, la domanda giusta – riesce a scardinare uno di quei “non”.
E all’improvviso tutto cambia.

Tu non balli.
Non balli mai. Non hai mai ballato.
Non balli perché non sai ballare. Non balli perché hai il baricentro dalle parti del collo. Non balli perché riesci a malapena a camminare decentemente, figurarsi muovere tutte quelle cose a ritmo di musica.
Non balli perché quando balli non è semplicemente brutto. È grottesco.
Sembri una di quelle strane bestie dei quadri di Bosch. O uno dei primi anfibi che faticosamente ha lasciato gli oceani per conquistare la terra ferma. O uno struzzo che rotola giù dalle scale.
No.
Nessun ballo. Niente ballo. Mai.
Poi un giorno lei ti chiede di ballare.
E tu dici di sì.
E balli con lei.
E sembri davvero il goffo abominio anfibio che temevi saresti stato.
Ma lei non ride.
Lei ti guarda negli occhi e balla con te.
E alla fine dice: “Sai che balli benissimo?"
E tu, perdutamente scemo, le credi pure.
E cominci a fare cose che avevi deciso di non fare per tutto il resto della tua vita.
Tipo ballare.

Il testo è di Nicolò Targhetta e la grafica di Amandine Delclos.

05/03/2025
Ottimo articolo del collega. Ricco di spunti!
20/08/2024

Ottimo articolo del collega. Ricco di spunti!

Ti stai passivizzando per scelta o per abitudine?

31/07/2024
Festival Analisi Transazionale Matteo Neroni
17/04/2024

Festival Analisi Transazionale Matteo Neroni

Vi aspetto il 10 e l’11 maggio al Festival Analisi Transazionale
04/04/2024

Vi aspetto il 10 e l’11 maggio al Festival Analisi Transazionale

04/02/2024

Recentemente l'OMS ha aggiornato le linee guida con delle raccomandazioni per trattare condizioni legate in modo specifico allo stress. Nelle linee guida l'EMDR viene confermato come trattamento di elezione ed efficace per adulti e bambini e adolescenti. Nelle linee guida c'è un passaggio sulle raccomandazioni che riguardano l'EMDR. Viene anche specificato che l'EMDR deve essere fatto da psicoterapeuti formati.📃

Dott. Francesco Grappone Psicologo Psicoterapeuta Analista Transazionale
19/12/2023

Dott. Francesco Grappone Psicologo Psicoterapeuta Analista Transazionale

il 70% delle persone vive il periodo delle festività natalizie senza alcun tipo di aspettativa positiva o di entusiasmo. Si chiama Sindrome del Natale.

Indirizzo

Via Nuova Panoramica, 1020
Messina
98168

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 15:30
Martedì 09:00 - 15:30
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 15:30
Venerdì 09:00 - 20:00

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La nostra storia

Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Lazio con il numero 19538. Sono specializzata in Psicologia Clinica e Psicoterapia con approccio umanistico integrato, Analista Transazionale, CTA. Lavoro con adulti, coppie e gruppi. Esperienza nel campo delle disabilità, sia con i pazienti, sia con le loro famiglie.

Conduco gruppi a tema e rivolti alla realizzazione personale e del benessere psicologico. Principali disturbi trattati: Disturbi dell'umore, Disturbi d'ansia, esperienze traumatiche, Disturbi del comportamento alimentare, Disturbi di personalità, Difficoltà relazionali.