09/04/2021
"Egregio Presidente,
l'ho ascoltata, stasera.
Mi ritengo un uomo delle Istituzioni; amo profondamente, visceralmente, lo Stato.
In maniera ancora idealistica.
Ma devo dire che, stasera, sono molto perplesso da ciò che ho sentito dal mio Presidente.
Presidente, le Psicologhe e gli Psicologi in questa pandemia sono stati in prima linea.
A curarsi di un paese emotivamente in frantumi.
Sono stati lì, con le persone che muoiono.
Con i parenti che piangono i morti.
Ad accompagnare famiglie negli ultimi saluti, su un tablet.
A rimettere insieme i pezzi delle famiglie smarrite.
A sostenere i bambini con disabilità grave, i ragazzi in DAD, gli anziani isolati.
Le donne vittime di violenza.
I malati terminali.
I pazienti emotivamente stremati da mesi di lockdown, perdite di lavoro, rotture di rapporti affettivi.
Nelle RSA, negli ospedali, nei consultori, negli ambulatori privati, negli studi professionali, nelle Scuole, nei servizi di Comuni ed Enti locali.
Ogni-maledetto-giorno, in questa Pandemia, hanno curato il paese, si sono curati dell'Italia.
Hanno fatto la loro parte. La fanno. la faranno.
Tutti gli psicologi?
No, non tutti. E' vero.
Ce ne sono alcuni che non lavorano.
Alcuni altri sono iscritti, ma lavorano in altro settore.
Così come ci sono medici, infermieri, farmacisti che non lavorano a contatto con i pazienti, che fanno lavoro d'ufficio, che sono giovani e non a particolare rischio per sè, o di attivare catene di contagio per altri. Come ci sono avvocati, ingegneri, amministrativi, magazzinieri delle ASL che sono stati vaccinati a gennaio, anche se non hanno neanche un decimo del rischio di esposizione di molti psicologi.
Però, Presidente non ha citato tutti loro, come esempio negativo: ha citato solo gli Psicologi, noi.
Che adesso come categoria siamo finiti su tutti i giornali, additati come esempio di chi si dovrebbe forse vergognare di qualcosa.
Ma io, di questa categoria, SONO ORGOGLIOSO.
Ed è proprio il Decreto che porta il suo nome che 7 giorni fa ha previsto l'obbligo di vaccino per tutti gli psicologi, assieme a tutti gli altri professionisti sanitari italiani. Trovo stupefacente che 7 giorni dopo Lei citi - proprio e solo - la mia categoria come esempio di chi viene vaccinato quasi senza averne diritto, come se fossero in un certo senso... dei "Sanitari a Metà".
Non lo accetto.
Non lo accetto per tutte le straordinarie storie di cura che ho avuto il privilegio di conoscere, in questi mesi.
Non lo accetto per Silvia, che tiene le mani dei pazienti che stanno morendo.
Non lo accetto per Paolo, che ogni giorno lavora per curare le ferite psichiche di chi sta perdendo qualcuno.
Non lo accetto per Eleonora, che si è resa volontaria per assistere un intero paese chiuso in zona rossa, Vò Euganeo, proprio all'inizio della pandemia, quando poteva andarsene o farsi i fatti propri, ma ha scelto di restare e "prendersi Cura di tutti" WHATEVER IT TAKES, per citare proprio Lei.
E chi "SI PRENDE CURA" di un Paese in crisi, per me non è e non sarà mai un "Sanitario a Metà".
Con immutata, enorme, stima, ma con altrettanta chiarezza: questa volta, Presidente, ha proprio scelto l'esempio sbagliato."
Luca Pezzullo, Presidente OPV