Come tale, è difficile da spiegare e studiare con metodi tradizionali, eppure è accessibile a tutti. Ci si accorge di aspetti tanto semplici quanto importanti e vitali di cui un tempo, magari, non si presupponeva nemmeno l' esistenza o l' importanza. Allo stesso tempo si affrontano temi cruciali critici, nodi gordiani, sul modo di affrontare la pratica, sul modo in cui vada trasmessa in ottica di
insegnamento. Mi trovo molto cambiata, mi trovo scettica, mi trovo impoverita di illusioni riguardo alle pratiche a cui mi dedico da più di un decennio, perplessa di fronte alla caduta di aspettative, ma sorpresa di fronte ad vuoto, una semplicità ed una profondità e bellezza che rendono tali pratiche vive, parlanti, sacre e tangibili, facilmente accessibili, ma anche segrete, scomode ed intriganti, non più metafisica al di là dell' uomo, ma proprio qui ed ora, per lui, per noi. Per me praticare non è più trovare, salvarsi, progredire, crescere, avere potere, diventare, trasformarsi, migliorare, finalmente capire. Non lo è e non lo sarà più. Le chimere più grandi se ne vanno. Le pratiche saranno "solo" dono e regalo, non meritati, non concquistati. Come tutta la vita del resto è così. Ecco perché questo nuovo nome, ecco perché questa nuova immagine, ecco perché quello che seguirà. Spero a fronte di testi, pratiche, esperienze e precisazioni, di poter esprimere il mio semplice punto di vista su ciò che per me è oggi yoga, meditazione, "spiritualità" e ciò che per me non lo è, perché mal tradotto, perché incompreso, perché forse non vero. Con tutta l' umiltà, senza presunzioni, ma attraverso i miei occhi ed il mio sentire, me lo devo e sento di farlo. Spero di avere confronti seri e sereni con chi vorrà partecipare, con la massima apertura, ma proponendo e cercando, quando possibile, precisazioni volte a chiarezza, volte ad imparare ed insegnare nel "giusto" - semmai un giusto esista naturalmente, prendete il "giusto" di quello che scrivo...-. Siete tutti invitati se vi interessano gli argomenti. Grazie fin da ora.