Gianpietro Buiatti - Psicologo Psicoterapeuta

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21/05/2025
In questi giorni di precoce tepore, per prima sta’ fiorendo la Magnolia Stellata. Stamattina mi ha colpito come tra i ra...
09/03/2025

In questi giorni di precoce tepore, per prima sta’ fiorendo la Magnolia Stellata. Stamattina mi ha colpito come tra i rami ancora rinsecchiti dall’inverno comincino a schiudersi i boccioli bianchi.

Mi pare una metafora delle nostre fatiche, del nostro disorientamento di fronte al sentimento di solitudine che soggiace ai nostri tempi di iper-connessione.

E’ una strada che ci porta a ritrovare in noi stessi la forza, Carl Rogers l’ha magistralmente definito potere personale, per poter aprirci e rifiorire.

Su questo versante, verso la piena consapevolezza, ci guidano le parole di Thich Nhat Hanh:
“Ci sono giorni in cui ci sentiamo vuoti, stanchi e tristi, in cui non siamo veramente noi stessi. In giorni come questi, anche se tentiamo di essere in contatto con gli altri, i nostri sforzi sono vani. Più tentiamo, più sbagliamo. Quando ciò accade, dovremmo smettere di cercare di stare in contatto con ciò che è esterno, e tornare in contatto con noi stessi, tornare a ESSERE SOLI. Dovremmo chiudere la porta della società. Tornare a noi stessi e praticare il respiro consapevole, osservando profondamente cosa avviene dentro e intorno a noi. Accettiamo tutti i fenomeni, salutiamoli, sorridiamo loro. Basterà fare cose semplici, come la meditazione camminata e seduta, lavare i panni, pulire il pavimento, preparare il tè e pulire il bagno in consapevolezza. Se faremo queste cose, recupereremo la ricchezza della nostra vita spirituale.”

www.gianpietrobuiatti.it

24/01/2025

Ci sono atteggiamenti e comportamenti dei figli, quando diventano adolescenti, che mettono a dura prova mamme e papà. Dov’è finito il bambino che conoscevano così bene e con il quale giocavano, parlavano e che sembrava avere bisogno del loro affetto e della loro presenza?
La sensazione che prevale, in alcuni momenti, è quella di ritrovarsi con un estraneo accanto, che non riconoscono più e che non vuole avere nulla a che fare con loro. Ebbene, sappiate che non è così! Anche se spesso sembrano non avere alcuna intenzione di dialogo o sembrano quasi voler rifuggire lo sguardo degli adulti, e dei genitori in modo particolare.
Questo non significa che non ne abbiano più bisogno e che non lo vogliano più: è forse proprio in quei momenti che ne hanno maggiormente necessità. Si sentono come “osservati” dagli altri, come sotto un riflettore che punta la luce su di loro e sono pronti a essere giudicati e criticati. Vogliono essere visti da mamma e papà, vogliono sapere che hanno ancora la stessa attenzione nei loro confronti, che li osservano, che notano i loro comportamenti e atteggiamenti, che sanno andare al di là delle parole o dei silenzi. E, ancora di più, anche se sembrano non essere più interessati alla vostra presenza, hanno bisogno di sapere che, qualunque cosa accada, il genitore sarà sempre lì, ad ascoltare e accogliere.

“Una cosa non dobbiamo mai dimenticarci: sono ragazzi, hanno bisogno di essere compresi. Per non perdersi hanno bisogno di poter contare su qualcuno, e per questa ragione si deve andare oltre i comportamenti superficiali o oppositivi, oltre il ‹‹non ho niente, sto bene›› e guardarli davvero. Mettersi nei loro panni può aiutarci a comprendere il senso profondo delle loro azioni, leggere nei loro pensieri può consentirci di anticiparli, tendendo loro la mano quando serve”
(Dal libro Leggimi nel pensiero di Maura Manca).

Il respiro della naturaMettere "off-line" i nostri cellulari é talvolta necessario se vogliamo recuperare le nostre ener...
28/05/2024

Il respiro della natura

Mettere "off-line" i nostri cellulari é talvolta necessario se vogliamo recuperare le nostre energie e, soprattutto, la centratura su noi stessi.

Nell'epoca dell'iper-connessione fatichiamo sempre più a trovare uno spazio per contattare la nostra interiorità, nel silenzio.

Il contatto con la natura ci può essere di grande aiuto.
Una passeggiata, sentendo dentro di noi il ritmo del nostro respiro, lo sguardo a cogliere le sfumature e le intensità dei colori che ci circondano.

Accompagnati dalla colonna sonora del bosco, insistenti cori di cinguettii tra il fruscio delle foglie al vento ed il calpestio dei nostri passi.

È capitato a me stamattina.

Ad un certo punto la mia attenzione è attratta da una grande macchia gialla, lontana.

Mi avvicino e scopro una macchia di ginestre in un prato assolato, come non ne avevo mai viste.

Che meraviglia!

Evviva la connessione con la natura e con me stesso!

www.gianpietrobuiatti.it

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