
03/09/2025
È salpata la Global Sumud Flotilla: la più grande missione civile mai tentata per rompere l’assedio di Gaza.
Una flotta di 50 imbarcazioni, con a bordo 500 persone provenienti da 44 Paesi diversi. Non ci sono governi né partiti politici dietro questa iniziativa: a muovere la flotilla è una coalizione di reti civili nate negli anni per supportare concretamente la popolazione palestinese.
Tra queste, il Global Movement to Gaza, la Freedom Flotilla Coalition, la Maghreb Sumud Flotilla e Sumud Nusantara.
Una missione umanitaria e politica
Gli obiettivi dichiarati sono due: portare aiuti umanitari e denunciare il silenzio della comunità internazionale di fronte al genocidio palestinese. A bordo delle navi viaggiano tonnellate di beni essenziali — cibo, acqua potabile, medicinali — raccolti grazie a mobilitazioni popolari. Solo in Italia, tra Genova e la Sicilia, sono state raccolte oltre 250 tonnellate di aiuti.
Ma la missione non si limita alla consegna di aiuti. Vuole anche aprire un corridoio umanitario via mare, facendo pressione affinché si ponga fine all’assedio israeliano e alle violenze.
Figure e simboli a bordo
Tra i partecipanti ci sono attivisti, medici, religiosi, portuali, giornalisti indipendenti, ma anche figure pubbliche come l’attore Liam Cunningham, l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau e l’attivista per il clima Greta Thunberg, che ha dichiarato: “La questione riguarda come un intero popolo viene privato dei mezzi di sussistenza più elementari e come il mondo possa restare in silenzio”.
Le tappe del viaggio
Inizio settembre 2025: prime partenze da Barcellona e Genova
4 settembre 2025: completamento della flotta con nuove delegazioni da Sicilia, Grecia e Tunisia
Metà settembre 2025: arrivo previsto a Gaza, con tutte le imbarcazioni riunite in acque internazionali
Ogni porto toccato è stato teatro di mobilitazioni: 40.000 persone a Genova e 5.000 a Barcellona hanno salutato la flotilla prima della partenza.
I rischi e le possibili conseguenze
Israele considera illegale ogni tentativo di violare il blocco navale e ha già annunciato che non permetterà alla missione di arrivare a Gaza. Quest’estate due imbarcazioni — la Madleen e la Handala — sono state intercettate e dirottate, e una nave di supporto è stata persino colpita da droni al largo di Malta.
Gli equipaggi sono stati formati alla nonviolenza e hanno dichiarato che, se fermati, risponderanno pacificamente. Proprio in quei momenti, sostengono gli organizzatori, l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica internazionale sarà fondamentale per evitare nuove tragedie.
✊ In arabo Sumud significa “resilienza”. È lo spirito che anima questa missione: un gesto collettivo di resistenza civile globale, nato dal basso, che vuole rompere il silenzio e portare speranza a Gaza.
👉 Puoi seguire in tempo reale gli aggiornamenti su globalsumudflotilla.org e sui canali social ufficiali della missione.