Ylenia Farris-Psicologa e Insegnante di massaggio neonatale

Ylenia Farris-Psicologa e Insegnante di massaggio neonatale Spazio informativo, di riflessione e condivisione di tematiche psicologiche ed educative. Promozione di iniziative a sostegno della genitorialità.

Sono laureata in Psicologia Clinica, ho studiato all'Università degli studi di Padova e sono iscritta all'Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento. Ho lavorato prevalentemente in ambito educativo, all'interno delle scuole, affiancando e supportando la didattica, svolgendo attività di cura ed attività volte a favorire l’apprendimento disciplinare e la crescita formativa di bambini con bisogni educativi speciali. Sono Insegnante di Massaggio Infantile (Certified Infant Massage Instructor), diplomata con I.A.I.M International Association of Infant Massage. Svolgo Corsi di Massaggio Infantile, sia in gruppo, che individuali, rivolti a genitori e bambini dai 0 ai 12 mesi. I miei principali interessi professionali sono da sempre rivolti all’età evolutiva, attualmente lavoro come educatrice all’interno di un servizio di conciliazione per la fascia 3 mesi -3 anni e come Psicologa svolgendo interventi di formazione, sia collaborando con alcuni enti territoriali, sia come freelance, in diversi ambiti, anche rivolti ad adulti. Negli ultimi anni ho focalizzato il mio interesse personale e professionale alla psicologia perinatale e mi occupo di promuovere e tutelare il benessere biopsicosociale del bambino, della madre e del padre dal preconcepimento fino al compimento del quarto anno di vita. Ho ideato un progetto di sostegno alla genitorialità, lo spazio AMI TOMAKE.

09/11/2023

Recenti studi riportano che nel 95% delle famiglie, un bambino di età inferiore agli 8 anni utilizza uno smartphone.

Sondaggi, studi ed interviste mettono continuamente in evidenza quello che difficilmente si ha il coraggio di accettare:

Molti bambini e adolescenti SONO INFELICI e le loro capacità di crescita, sviluppo e apprendimento vengono compromesse.

Gli Smartphone sono diventati gli unici strumenti elettronici ad interagire con l’uomo in ogni fase del suo sviluppo, accompagnano i bambini per tutto il loro percorso di crescita:

- nel periodo perinatale, la mamma condivide scatti, fa ascoltare musica, utilizza continuamente il dispositivo tenendolo a stretto contatto con la pancia,
- durante l’infanzia diventa spesso un baby sitter a cui affidare il proprio bambino per un attimo (attimi che a volte diventano ore) di tranquillità, a cui si associano tutta una serie di videogiochi
- nell’adolescenza è lo status symbol per eccellenza, possederne o meno definisce chi lo possiede, lo integra e lo fa sentire parte di un gruppo,
- nella prima età adulta diventa uno strumento fondamentale per le comunicazioni, i rapporti sociali e il lavoro.

Quali sono le conseguenze?
La sovraesposizione alla tecnologia (cellulari, internet, iPad, TV) di un cervello in via di sviluppo, spesso porta a deficit delle funzioni esecutive e dell’attenzione, a ritardi cognitivi, apprendimento compromesso, aumento dell’impulsività e diminuzione della capacità di autoregolarsi, che può tradursi in distruvi del comportamento e scatti d’ira.

Con l’uso massiccio di tale dispositivi si abbassa notevolmente, nella fase di crescita, la tolleranza alla fatica, alla frustrazione e alla noia, in tale uso diventa inevitabile la mancata relazione vis-à-vis con le altre persone, il bambino concentrato sul piccolo schermo resta come ipnotizzato e non si cura di chi ha intorno, questo rende difficile lo sviluppo di sentimenti di empatia (sentire lo stato d’animo altrui, riconoscerlo e reagire ad esso) e la gestione delle proprie emozioni.

Importante è sottolineare come i dispositivi elettronici influenzino lo sviluppo psico-fisico e psico-sociale, sviluppo che, purtroppo non di rado, sfocia nella psico-patologia (internet addiction disorder).

È a rischio il consolidamento di quei confini psichici nei bambini che non gli permette di proteggersi dai pericoli e di sviluppare tutta una serie di competenze sociali.

Si assiste poi ad una totale mancanza di consapevolezza di quali contenuti i propri figli vedono sullo schermo. Film, video, reel, videogiochi ricchi di scene di violenza, adrenalina, sesso, linguaggio volgare e totale mancanza di empatia.

I modi in cui i bambini sono cresciuti ed istruiti alla tecnologia non sono più sostenibili.
I bambini sono il nostro futuro, ma quale futuro stiamo costruendo se consentiamo con la nostra superficialità, stanchezza e accondiscendenza di abusare della tecnologia?
Non arrendiamoci alle abitudini, alla normalizzazione di comportamenti diventati quotidiani, investiamo sul loro benessere e stacchiamo gli occhi dai nostri smartphone, donando PRESENZA viva e attenta, proviamo ad autoeducarci e a dare il buon esempio.

17/10/2023

«Un adolescente è una persona sia piccola che grande.
Piano piano cresce e matura.
Si sente adulto quando ancora non lo è.
Si sente bambino solo quando gli serve.

Alcuni adolescenti hanno fretta di diventare un po' più grandi, ma hanno anche voglia di godersi l'adolescenza: le uscite in bici con gli amici, giocare e pensare di crescere.
Altri diventano adulti continuando a pensare più al futuro che al presente.
Gli adolescenti hanno fretta di conoscere la loro storia.
Alcuni vorrebbero conoscere di più il loro passato.
Altri hanno anche sete di scrivere il proprio futuro.

Gli adolescenti posseggono grandi cose e cose da grandi: grandi magliette, discorsi da grandi, grandi sogni.
Però vivono in un mondo troppo piccolo per le loro idee.

Ci sono adolescenti di tutti i tipi:
sfigati, popolari, puzzolenti, bruttini.
Ma ci sono anche adolescenti indipendenti, abbandonati a sé stessi e quelli stanchi, non stanchi di sonno, ma stanchi della vita, con il cuore pesante.
Ci sono quelli insensibili che non pensano alle emozioni degli altri e quelli che si soffermano troppo sulle opinioni degli altri.»

Sara Paolucci, insegnante di secondaria, accoglie la sua terza proponendo un gioco interessante: invita i ragazzi a trasformare le pagine e il racconto di "Che cos'è un bambino" di Beatrice Alemagna, in "Che cos'è un adolescente". I ragazzi accolgono la proposta e si mettono a riflettere, discutere, riscrivere.

Nasce un testo ricco e interessante che potete leggere qui: https://scolasticamente.com/2023/10/15/cose-un-adolescente-scriviamolo-attraverso-beatrice-alemagna-parte-ii/

21/09/2023


𝐈 𝐛𝐚𝐦𝐛𝐢𝐧𝐢 𝐬𝐢 𝐬𝐯𝐞𝐠𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐩𝐩𝐚𝐫𝐞?

È opinione comune che i bambini allattati al seno si sveglino spesso di notte per poppare e che, togliendo il seno, inizino a dormire senza interruzioni fino al mattino.

In realtà, sonno e veglia non sono comportamenti, ma stati di coscienza: non dipendono né dalla volontà né dalle abitudini, bensì da cicli neurali regolati da centri nervosi che nei bambini sono ancora immaturi.
Chi dorme non può scegliere di svegliarsi o meno: se fosse in grado di farlo, significherebbe che è già sveglio.

Il bambino, una volta sveglio, può soltanto decidere se cercare la mamma oppure no.

E quando lo fa, si rivolge al seno perché milioni di anni di evoluzione lo hanno programmato così: la vicinanza della mamma è ciò che gli garantisce sicurezza e protezione dai pericoli. È un bisogno inscritto in profondità nella sua natura biologica.

Per questo i bambini non si svegliano per poppare, ma poppano per riaddormentarsi: la suzione li calma e il latte materno contiene sostanze che favoriscono il sonno.

▍𝗦𝗮𝗶 𝗰𝗼𝘀’𝗲̀ 𝘂𝗻’𝗮𝘀𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝗼𝗻𝗻𝗼?

È tutto ciò che mettiamo in atto per favorire un sereno addormentamento o per riprendere un nuovo ciclo di sonno. Le associazioni fanno parte di un bagaglio che ci accompagna nel tempo. Durante la prima infanzia sono particolarmente evidenti, perché i bambini hanno fisiologicamente bisogno di supporto per affrontare questo passaggio.

I risvegli notturni non sono un problema, bensì una caratteristica fisiologica: il sonno dei bambini è più leggero e frammentato rispetto a quello degli adulti.
Per questo passano facilmente dal dormiveglia alla veglia piena, ma poi fanno più fatica a riaddormentarsi senza aiuto.
▪️Noi adulti ci svegliamo un attimo, cambiamo posizione e riprendiamo a dormire.
▪️Un bambino, invece, per riaddormentarsi ha bisogno di sentire la presenza di un adulto e di un po’ più di aiuto.

Perché, quando i bambini non allattati si svegliano, gli si dà il ciuccio e non si dice che si svegliano “per” il ciuccio e che togliendolo dormirebbero tutta la notte?
Perché il seno dovrebbe essere visto come la causa dei risvegli, mentre il ciuccio o il biberon vengono considerati la soluzione?

La natura ha predisposto due associazioni principali già presenti in utero: suzione e movimento.
Non sono né buone né cattive, semplicemente strumenti neutri. Alcune possono risultare più adatte alle vostre esigenze, altre un po’ meno: sta a voi trovare quelle che meglio vi accompagnano.

▍𝗟’𝗮𝗹𝗹𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶?

✔️ Se il bambino si sveglia per fame, il seno non è la causa, ma la risposta.
✔️ Se invece il risveglio non dipende dalla fame, nasce spontaneamente: in questo caso il seno non è la causa, ma può diventare un valido alleato per riaddormentarsi.

𝗤𝘂𝗶𝗻𝗱𝗶 𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘃𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗰’𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗹𝗮𝘁𝘁𝗲 𝗺𝗮𝘁𝗲𝗿𝗻𝗼.

Dal punto di vista fisiologico, i bambini piccoli hanno bisogno di stimoli esterni — come la suzione, il movimento, la presenza dell’adulto o un oggetto transizionale — per regolare il sonno e riaddormentarsi. Con la crescita, gradualmente e con tempi diversi per ciascuno, imparano a farne sempre meno uso.

★ Se per il tuo bambino lo stimolo principale è il seno (la combinazione di suzione, contatto e presenza) e per te è naturale e sostenibile, continua così.
Se invece stai attraversando un periodo faticoso, ora hai alcuni spunti per valutare eventuali cambiamenti più adatti alle tue esigenze.

▶️ Fonte:
✍🏻 Aɴᴛᴏɴᴇʟʟᴀ Sᴀɢᴏɴᴇ, Psɪᴄᴏʟᴏɢᴀ ᴇ Iʙᴄʟᴄ
www.facebook.com/notes/antonella-sagone-psicologia-formazione-allattamento/i-bambini-si-svegliano-per-poppare/162864961746172/
✍🏻 Mᴀʀɪᴋᴀ Nᴏᴠᴀʀᴇsɪᴏ, Iʙᴄʟᴄ
www.facebook.com/107406508225582/posts/220448013588097/?d=n



📷 fotografie_eweliny

09/12/2022

Partorire è molto doloroso, così come accudire un neonato con una cicatrice e tessuti aperti da un cesareo.

Allattare al seno è impegnativo, così come alzarsi di notte o sterilizzare tutto per preparare un biberon.

Salutare il proprio bambino per andare a lavoro è devastante, così come una giornata intera a casa con il bimbo senza fare altro.

Non c’è dualismo nella maternità, ma infinite sfumature di colore.

La maternità non è una gara, ma in ogni caso prevede un premio: l’amore del proprio bambino!

(Daniela Santoro, ostetrica)

Repost RinascereMamma

26/11/2022

Allatto, non allatto. Sei mesi, un anno, tre.
Dorme con noi sì qualche volta, sempre, in questo periodo, perché si sveglia spesso e allora...
Sì lo addormento in braccio perché...
L'Organizzazione Mondiale della Sanità, il Ministero, gli studi, quel libro dicono che....

Mamme. Non dovete spiegazioni a nessuno.
Siete voi e il vostro bambino. E il vostro compagno, insieme a voi.
È la vostra famiglia. È la tua vita.

Respira. Ascoltati. Informati. Valuta. Scegli. Sbaglia (capita, sì). Riprova.
Va bene così. Punto.
Metti le tue energie nell'essere mamma non nel giustificare la mamma che sei.
Giorgia C***a
*
Ne parlo in Scusate ma la mamma sono io, Scusate se allatto.

Indirizzo

Mezzolombardo

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My Story

Sono una Psicologa, laureata in Psicologia Clinica all'Università degli studi di Padova e iscritta all'Ordine degli Psicologi della Provincia di Trento. Ho lavorato prevalentemente in ambito educativo, all'interno di scuole primarie, affiancando e supportando la didattica, svolgendo attività di cura ed attività volte a favorire l’apprendimento disciplinare e la crescita formativa di bambini con bisogni educativi speciali. Osservare il mondo attraverso occhi che vedono, sentono e pensano in maniera diversa dal comune è stata per me una grande ricchezza interiore. Sono Insegnante di Massaggio Infantile (Certified Infant Massage Instructor), diplomata con I.A.I.M International Association of Infant Massage. Ho svolto un aggiornamento sul massaggio al bambino pre-termine. Credo che i bambini e i genitori “nati prima del tempo” abbiano bisogno di maggiori attenzioni e sostegno. Svolgo Corsi di Massaggio Infantile, sia di gruppo, che individuali, rivolti a genitori e bambini dai 0 ai 12 mesi convinta che il contatto ed il massaggio siano potenti sostanze nutritive per corpo e anima e strumenti di cura significativi nella relazione genitoriale e familiare. I miei principali interessi professionali sono rivolti all’età evolutiva, attualmente lavoro come educatrice all’ interno di un servizio di conciliazione per la fascia 3 mesi -3 anni e come Psicologa svolgendo interventi di supervisione scientifico-pedagogica, formazione, corsi e laboratori rivolti a bambini e genitori sia collaborando con enti territoriali, sia come freelance. Negli ultimi anni ho focalizzato il mio interesse personale e professionale sulla psicologia perinatale e mi impegno a promuovere e tutelare il benessere biopsicosociale del bambino, della madre e del padre dal preconcepimento fino al compimento del quarto anno di vita.Credo che la salute psico-fisica di ogni essere umano incominci dal nostro ve**re al mondo, anzi prima, durante l’attesa e penso che i primi anni di vita costituiscano il suolo sul quale ha fondamento la nostra vita futura. Ho ideato un progetto di sostegno alla genitorialità, lo Spazio AMI TOMAKE.