Georgios Bakaloudis - Chirurgo della Colonna

Georgios Bakaloudis - Chirurgo della Colonna Responsabile di Humanitas di Ortopedia e Chirurgia della Colonna 1 dell’ospedale San Pio X a Milano e di Chirurgia Vertebrale della Clinica Guarnieri di Roma.

Sono faculty del master di II° livello in Chirurgia Vertebrale Spinale di Humanitas University.

«Quando si parla di spondilolistesi si fa riferimento ad uno scivolamento di una vertebra su un’altra, che si disloca da...
03/11/2025

«Quando si parla di spondilolistesi si fa riferimento ad uno scivolamento di una vertebra su un’altra, che si disloca dalla sua posizione naturale».

Le vertebre più interessate sono quelle della regione lombare, maggiormente la zona di contatto tra la L5 e la S1, con un’incidenza sui casi totali dell’82% [qui un'infografica sulle zone della schiena: https://bit.ly/37vfCnz].

I casi di spondilolistesi cervicale sono, invece, molto più rari.

Solitamente la spondilolistesi è asintomatica, per cui sottoponendosi a delle radiografie, ad esempio per una scoliosi, casualmente si viene a scoprire la sua esistenza.

È importante quindi saper riconoscere i sintomi e valutare il loro peggioramento per impostare l'iter terapeutico più corretto, conservativo o chirurgico.

La correlazione tra sintomi e soluzioni.

«È necessaria una premessa: il robot spinale non trasforma un chirurgo inesperto in un bravo chirurgo spinale, ma aiuta ...
30/10/2025

«È necessaria una premessa: il robot spinale non trasforma un chirurgo inesperto in un bravo chirurgo spinale, ma aiuta un esperto in chirurgia vertebrale a migliorare in maniera significativa la qualità e i risultati della sua attività.»
𝐂𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐬’𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐜𝐡𝐢𝐫𝐮𝐫𝐠𝐢𝐚 𝐬𝐩𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐫𝐨𝐛𝐨𝐭𝐢𝐜𝐚?
La chirurgia vertebrale robotica permette di pianificare l’intervento di correzione delle deformità spinali con estrema precisione, migliorando in maniera significativa la qualità e i risultati dell’operazione.

𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐫𝐨𝐛𝐨𝐭 𝐬𝐩𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞?
Il robot spinale identifica il punto preciso sulle vertebre dove inserire i mezzi di sintesi [viti e gabbie] e calcola la quantità e la precisa localizzazione dell’osso da rimuovere.

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐞𝐬𝐞𝐠𝐮𝐢𝐭𝐢?
⟶ Interventi di chirurgia delle deformità vertebrali [scoliosi, cifosi, spondilolistesi].
⟶ Decompressione / laminectomia spinale;
⟶ Resezione di tumori;

𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐯𝐚𝐧𝐭𝐚𝐠𝐠𝐢?
I vantaggi sono immediati e facili da incorporare nella pratica clinica partendo dalla pianificazione dettagliata dell’intervento basato su un esame preoperatorio.
Questo comporta un incremento all’efficacia ed accuratezza dell’intero processo, con diminuzione dei tempi:
⟶ chirurgici;
⟶ di anestesia;
⟶ di ricovero.

𝐂𝐡𝐢 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞 “𝐢𝐝𝐞𝐚𝐥𝐞”?
Il candidato ideale è il paziente affetto da deformità vertebrali complesse, come la scoliosi, o pazienti per i quali è indicata una revisione di impianto.
[⟶ per approfondire: https://georgiosbakaloudis.it/chirurgia-vertebrale-robotica/]

La gravità di una scoliosi si misura in gradi Cobb, che determinano l’entità del difetto:⟶ fino ai 20° gradi: scoliosi l...
27/10/2025

La gravità di una scoliosi si misura in gradi Cobb, che determinano l’entità del difetto:
⟶ fino ai 20° gradi: scoliosi lieve;
⟶ fino ai 30°- 40°: scoliosi moderata;
⟶ oltre i 40°: scoliosi grave.

Dunque una scoliosi grave è una condizione in cui la colonna vertebrale mostra:
⟶ una curvatura laterale particolarmente accentuata;
⟶ la presenza del gibbo [gobba].

È una seria condizione che richiede necessariamente il trattamento chirurgico, in quanto può presentare:
⟶ sintomi particolarmente invalidanti;
⟶ una deformità importante;
⟶ una progressione costante.

È utile inoltre fare una distinzione tra le conseguenze della scoliosi nell'adolescente e nell'adulto:
⟶ in età adolescenziale, la scoliosi non trattata porta ad un peggioramento costante della curvatura, anche di 10 gradi all’anno;
⟶ nell’adulto, se non trattata, porta ad un aumento progressivo del dolore.

Dopo l'analisi sulla definizione e un importante approfondimento sui sintomi e le conseguenze, potremo analizzare insieme il percorso terapeutico: la scoliosi evolutiva grave, non responsiva ai trattamenti conservativi, richiede infatti necessariamente un intervento chirurgico di fusione spinale - oggi eseguito con tecnica meno-invasiva - al fine di raddrizzare e limitare la progressione della curva.

La scoliosi è grave quando supera i 40° di Cobb.

L’ernia di Schmorl è una peculiare tipologia di ernia discale in cui si presenta una protrusione dell’anulus fibroso e l...
23/10/2025

L’ernia di Schmorl è una peculiare tipologia di ernia discale in cui si presenta una protrusione dell’anulus fibroso e la fuoriuscita del nucleo polposo che però non invade il canale spinale, ma le vertebre adiacenti, non mostrando perciò il classico dolore da ernia.

Nella maggior parte dei casi è una condizione asintomatica, per cui il paziente può non sapere della sua esistenza anche per tutta la vita: raramente è sintomatica, mostrando però in questi casi un forte dolore, spesso invalidante.

L’ernia di Schmorl asintomatica non richiede alcun trattamento: è, infatti, una condizione che non influisce sulla quotidianità del paziente.

Diversamente, nei rari casi in cui mostri sintomi, le terapie possono essere di tipo conservativo o chirurgico.

La terapia conservativa si avvale di diversi strumenti per poter risolvere la condizione, in modo da non dover ricorrere all’intervento chirurgico, più delicato, e destinato ai casi particolarmente gravi.

A questo proposito si ricorre a:
⟶ l’utilizzo di farmaci antinfiammatori;
⟶ fisioterapia ed esercizi, in modo da rinforzare i muscoli di supporto;
⟶ sedute di chiropratica;
⟶ occasionalmente, l’utilizzo di un tutore.

Queste soluzioni, generalmente in associazione tra loro, possono richiedere molto tempo per la risoluzione, ma raramente non riescono nel loro intento.
È compito del chirurgo vertebrale dosare queste soluzioni in un “mix” terapeutico efficace.

Il ricorso all’intervento chirurgico per il trattamento dell’ernia di Schmorl è molto raro, preso esclusivamente in considerazione quando le terapie conservative risultino inefficaci o quando la condizione è data da un trauma noto.

A questo proposito si ricorre a:
⟶ vertebroplastica;
⟶ cifoplastica percutanea.

[⟶ per approfondire: http://bit.ly/ernia-di-schmorl]

Quando si parla di cifosi, si tende a “confondere” la normale curvatura della colonna con il suo incremento.Le colonna v...
20/10/2025

Quando si parla di cifosi, si tende a “confondere” la normale curvatura della colonna con il suo incremento.

Le colonna vertebrale vista di lato, infatti, non è una linea retta ma presenta 4 curvature:
⟶ lordosi cervicale;
⟶ cifosi dorsale;
⟶ lordosi lombare;
⟶ cifosi sacrale.

Nella diagnosi di cifosi dorsale si fa dunque riferimento all’ipercifosi, ovvero l’accentuazione di una delle curve laterali della nostra colonna vertebrale: una diagnosi precisa è fondamentale per identificarne gravità e cause.

L'ipercifosi riconosce infatti due cause principali:
⟶ il morbo di Scheuermann, con maggior evoluzione durante l’età adolescenziale;
⟶ l’osteoporosi, malattia tipica dell’invecchiamento che rende le ossa più fragili, aumentando il rischio di frattura.

Nel nostro approfondimento settimanale analizziamo l'iter terapeutico più corretto proprio a seconda della gravità tra esercizi, busto o intervento chirurgico.

Iter terapeutico tra esercizi, busto o intervento chirurgico.

«Cifosi e lordosi non sono patologie ma sono le naturali curvature del rachide.»Le colonna vertebrale vista di lato, inf...
16/10/2025

«Cifosi e lordosi non sono patologie ma sono le naturali curvature del rachide.»

Le colonna vertebrale vista di lato, infatti, non è una linea retta ma presenta 4 curvature:
⟶ lordosi cervicale;
⟶ cifosi dorsale;
⟶ lordosi lombare;
⟶ cifosi sacrale.

Questa distinzione è fondamentale per approfondire l'argomento della nostra infografica settimanale: si parla [in modo errato] di cifosi e lordosi per indicare, invece, l’ipercifosi e l’iperlordosi, eccessive curvature della nostra colonna vertebrale.

Ma quando queste curve diventano pericolose?

L’ipercifosi è un’accentuazione della curvatura delle cifosi e può essere:
⟶ di origine congenita;
⟶ data da una postura scorretta, soprattutto a lavoro o a scuola;
⟶ il risultato di un’anomalia morfologica delle vertebre [morbo di Scheuermann];
⟶ causata dall’età [è comune in giovane età e nell’anziano].

L’ipercifosi dorsale accentua a tal punto la curvatura da creare la cosiddetta “gobba” tipica dell’età avanzata: in questo caso, tuttavia, la sua insorgenza non indica necessariamente un deterioramento della qualità di vita.

È preoccupante, invece, come nel caso del morbo di Scheuermann, quando:
⟶ la curvatura supera i 35° di Cobb;
⟶ si presenta una deformazione ossea;
⟶ si verificano dolore e rigidità.

Va distinta, dunque dall’atteggiamento ipercifotico, correggibile con una corretta educazione posturale, esercizi e fisioterapia.

Quando si parla di iperlordosi, invece, si fa riferimento principalmente alla lordosi lombare, in quanto a livello cervicale la perdita della naturale curvatura lordotica è un fenomeno passeggero, dato ad esempio da una semplice distorsione.

Fatta questa distinzione, l’iperlordosi lombare è una curvatura eccessiva del rachide a livello lombare, che si manifesta con:
⟶ il bacino proiettato maggiormente all’indietro;
⟶ un rialzamento eccessivo dei glutei;
⟶ l’addome in avanti.

Spesso accompagna la scoliosi o l’ipercifosi e viene considerata patologica quando la curvatura supera i 40-50 gradi Cobb.

Nei casi in cui ipercifosi e iperlordosi provochino dolore, si può far ricorso a farmaci antinfiammatori e ad esercizi per:
⟶ aumentare l’estensione dei muscoli dorsali;
⟶ rinforzare i muscoli addominali,
così da ricreare naturalmente l’equilibrio fisiologico delle strutture spinali.

Nell’ipercifosi strutturata e nell’iperlordosi associata a scoliosi, si può ricorrere anche a busti e corsetti nei casi in cui la ginnastica posturale non sortisca alcun effetto.

Ipercifosi e iperlordosi, normalmente, non necessitano dell’intervento chirurgico, ma una progressione veloce e possibili ripercussioni a livello cardiorespiratorio possono far optare lo specialista per questo tipo di soluzione.

L’ipercifosi strutturata, data dal morbo di Scheuermann, viene operata solo quando la curvatura supera i 70°: tuttavia questa condizione è molto rara e il chirurgo deve valutare accuratamente la condizione del paziente.

L’iperlordosi in sé, non viene mai operata, ma solo quando associata a una scoliosi strutturata e può compromettere il lavoro degli organi interni.

[per approfondire: ⟶ https://georgiosbakaloudis.it/cifosi-e-lordosi/]

La spondilosi cervicale è una condizione comune dell’invecchiamento, in cui vengono a crearsi degli speroni ossei tra le...
13/10/2025

La spondilosi cervicale è una condizione comune dell’invecchiamento, in cui vengono a crearsi degli speroni ossei tra le faccette articolari, che invadono il canale vertebrale.

Il sintomo più comune è il dolore al collo, che può irradiarsi alle scapole fino anche alle dita della mano, associato ad astenia, ossia debolezza e mancanza di energia.

La causa principale è l’osteoartrite, o artrosi cervicale, comune nei pazienti di sesso femminile dopo i 50 anni d’età.

Le microlesioni che si vengono a creare con l’osteoartrite spingono l’osso all’autoriparazione, crescendo in modo anomalo e creando il cosiddetto sperone osseo.

Questo, invade lo spazio dedicato al midollo spinale, causando una stenosi del canale e mostrando i sintomi sopra descritti.

Può essere trattata con terapia fisica e farmaci, generalmente in maniera efficace, richiedendo solo nei casi estremamente gravi l’intervento chirurgico.

Nel nostro approfondimento settimanale analizziamo insieme proprio i sintomi, le cause, il percorso diagnostico e l'iter terapeutico più efficace per ogni paziente.

Protocollo conservativo e intervento chirurgico.

L'ernia del disco è presente in soggetti totalmente asintomatici con un’incidenza oscillante dal 20% al 40%, per le erni...
09/10/2025

L'ernia del disco è presente in soggetti totalmente asintomatici con un’incidenza oscillante dal 20% al 40%, per le ernie contenute, e dall’1% al 18% per le ernie espulse.

Non potendo contare su dati certi sia sull’incidenza delle ernie discali sia sulle radicolopatie, in linea di massima si suppone che una percentuale oscillante dal 5% al 10% dei pazienti con lombalgia [ ] presenti anche una radicolopatia e che la prevalenza di una radicolopatia da ernia discale oscilli dal 1% al 3% della popolazione.

L’età più colpita va dai 30 ai 50 anni, con un picco intorno ai 40 anni, ma l’ernia discale può prodursi anche nei più giovani o nei soggetti anziani.

La lombalgia, comunemente “il mal di schiena”, colpisce quasi la totalità della popolazione moderna, ma il dolore da solo non può essere sempre attribuito a una patologia del disco intervertebrale, come l’ernia del disco appunto.

Al contrario il sintomo più frequentemente associato a un’ernia del disco è la [o " "]: un dolore urente, acuto, che si estende dalle natiche fino al piede, spesso nella parte posteriore della coscia e del polpaccio, ma anche nella faccia laterale ovvero all’inguine.

La causa è la pressione sulla radice nervosa.

I sintomi iniziali dell’ernia del disco, a prescindere dalla localizzazione, sono:
⟶ dolore, dato dalla pressione della protrusione su uno specifico nervo;
⟶ lombalgia [dolore alla parte bassa della schiena];
⟶ sciatalgia [dolore al gluteo, alla parte posteriore della coscia, alla gamba e al piede, riferiti al tratto compreso tra le vertebre L4 e S1];
⟶ cruralgia [dolore alla parte antero-laterale della coscia, riferito al tratto di vertebre compreso tra L2 e L4];
⟶ perdita della capacita di controllo degli sfinteri: questa condizione, rarissima e molto grave, si chiama "sindrome della cauda equina"; dovuta alla compressione di molte radici nervose contemporaneamente rappresenta l’unica urgenza chirurgica per l'ernia del disco.

Il dolore nell’ernia lombare si ha principalmente stando in piedi o seduti per lungo tempo e può peggiorare con un colpo di tosse o uno starnuto: restare sdraiati ne allevia, invece, i sintomi.

«Il primo trattamento per l'ernia del disco è - sempre - di tipo conservativo.»Dopo una corretta diagnosi per identifica...
06/10/2025

«Il primo trattamento per l'ernia del disco è - sempre - di tipo conservativo.»

Dopo una corretta diagnosi per identificare la tipologia di ernia, il chirurgo imposterà l'algoritmo terapeutico più idoneo per il paziente: il giusto contributo di antidolorifici, fisioterapia, e uno stile di vita più "sano", permette di controllare il dolore e di risolvere una delle cause principali di mal di schiena.

Il trattamento chirurgico, dunque, dovrebbe essere riservato a un numero ristretto di casi: considerando che l’ernia del disco può guarire con uno stile di vita sano, ma ha carattere recidivo, insegnare al paziente cosa fare per migliorare la propria condizione è sicuramente un vantaggio maggiore rispetto all’operazione, che si tende ad evitare il più possibile.

Quando operare, quindi? Scopriamolo insieme nel nostro approfondimento settimanale.

Deficit motori e dolore delibitante.

La scoliosi viene considerata grave quando mostra:⟶ una curvatura laterale superiore ai 40° di Cobb;⟶ la presenza del gi...
02/10/2025

La scoliosi viene considerata grave quando mostra:
⟶ una curvatura laterale superiore ai 40° di Cobb;
⟶ la presenza del gibbo [gobba].

Da non confondere con il semplice atteggiamento scoliotico inteso come vizio posturale, la scoliosi propriamente detta è una condizione patologica a progressione costante, che può richiedere nei casi più gravi l’intervento chirurgico in quanto può presentare:
⟶ sintomi particolarmente invalidanti;
⟶ una deformità importante;
⟶ una progressione costante.

In età adolescenziale, la scoliosi non trattata porta infatti ad un peggioramento costante della curvatura, anche di 10 gradi all’anno.

In questo periodo, il piccolo paziente si trova nella fase di accrescimento, per cui la curva si adatterà costantemente alla nuova morfologia scheletrica, aumentando sempre più.

La scoliosi può ripresentarsi in età adulta, anche se correttamente trattata durante l’infanzia o l’adolescenza, mostrando una progressione continua: in queste circostanze, la degenerazione dei dischi vertebrali causata dall’invecchiamento può essere un fattore di aggravamento della condizione.

Si parla, in quest’ultimo caso, di scoliosi degenerativa, che insorge generalmente dopo i 45 anni.

Se è vero che le scoliosi lievi e moderate sono generalmente asintomatiche, è possibile che la scoliosi grave - oltre al dolore - mostri anche:
⟶ debolezza agli arti inferiori;
⟶ difficoltà nel mantenimento della stazione eretta;
⟶ difficoltà nella deambulazione.

La scoliosi lombare sintomatica è spesso associata a stenosi del canale vertebrale, condizione in cui si viene a creare una compressione delle radici spinali.

Qualsiasi tipologia di scoliosi viene inizialmente trattata con terapia fisica associata all’utilizzo di busti o corsetti.

La scoliosi evolutiva grave, non responsiva ai trattamenti conservativi, richiede necessariamente l’intervento chirurgico di correzione e fusione spinale, al fine di raddrizzare e limitare la progressione della curva.

Oggi la fusione spinale può essere eseguita con tecnica meno-invasiva, per cui l’impatto sul paziente è inferiore e i tempi chirurgici risultano più brevi, dalle tradizionali 6/8 ore alle 3/4.

Questo aspetto porta con sé diversi vantaggi, come:
⟶ tempi di recupero più brevi;
⟶ incisioni ridotte;
⟶ tempo di permanenza in ospedale ridotto;
⟶ dolore post-operatorio minore;
⟶ perdite ematiche inferiori durante l’intervento.

[per approfondire: ⟶ https://georgiosbakaloudis.it/scoliosi-grave/]

⟶ La stenosi cervicale・⟶ Le cause⟶ I sintomi⟶ I fattori di rischio⟶ La diagnosi⟶ Le cure・⟶ Trattamento conservativo・⟶ In...
29/09/2025

⟶ La stenosi cervicale
・⟶ Le cause
⟶ I sintomi
⟶ I fattori di rischio
⟶ La diagnosi
⟶ Le cure
・⟶ Trattamento conservativo
・⟶ Intervento chirurgico

La stenosi è un restringimento del canale vertebrale.

“La vita è un evento cifotizzante”— David W. Polly Jr., M.D. — Con il termine ipercifosi si fa riferimento ad una deform...
25/09/2025

“La vita è un evento cifotizzante”
— David W. Polly Jr., M.D. —

Con il termine ipercifosi si fa riferimento ad una deformità sul piano sagittale della colonna vertebrale.

Visto di profilo, il paziente ipercifotico, presenta una curvatura del rachide dorsale più accentuata rispetto al normale: la gibbosità, volgarmente detta “gobba”.

Erroneamente, anche se molto frequentemente, viene utilizzato il termine cifosi per indicare, invece, l’ipercifosi: le cifosi, infatti, sono le curvature naturali del rachide, compensate da 2 lordosi.

Sarebbe più corretto parlare quindi di cifosi patologica, quando l’angolo di Cobb supera i 45°.

Va però fatta una distinzione tra:
⟶ atteggiamento ipercifotico [paramorfismo];
⟶ ipercifosi [dismorfismo].

L’atteggiamento ipercifotico è facilmente correggibile con ginnastica posturale.

Non si presenta un’alterazione morfologica delle vertebre e non sarà necessaria la correzione con corsetti o la chirurgia.

L’atteggiamento ipercifotico può essere causato da:
⟶ cattivo controllo posturale;
⟶ sedentarietà;
⟶ introversione psicologica del paziente.

Nonostante possa essere facilmente correggibile, l’atteggiamento ipercifotico se non trattato nell’età di insorgenza, che in genere è l’età della pubertà, e mantenuto per tanto tempo può irrigidire la colonna, evolvendo in ipercifosi vera e propria.

La riabilitazione nell’atteggiamento ipercifotico è dunque generalmente risolutiva.

L’obiettivo in questo caso è il rinforzo muscolare con conseguente assestamento della struttura vertebrale dell’individuo.

Si mira al potenziamento di:
⟶ sottospinato;
⟶ deltoide posteriore;
⟶ trapezio;
⟶ piccolo rotondo.

Questi muscoli realizzano il movimento di extrarotazione dell’omero e la loro diminuzione in termini di lunghezza possono diminuire l’atteggiamento ipercifotico.

In più, sarà necessario allungare ed diminuire la tensione del:
⟶ sottoscapolare;
⟶ grande rotondo;
⟶ gran pettorale;
⟶ gran dorsale.

Questi muscoli a riposo saranno più lunghi e si può ottenere questa condizione con esercizi di stretching mirati.

[⟶ per approfondire: https://georgiosbakaloudis.it/ipercifosi-diagnosi-e-cura/]

Indirizzo

Via Francesco Nava, 31
Milan
20159

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dr. Georgios Bakaloudis

Il nostro “perché” dipende ed è strutturato dal nostro passato; è unico.

Caratterizza chi siamo, da dove veniamo, in cosa crediamo.

Mi chiamo Georgios Bakaloudis e sono un chirurgo vertebrale.

Sono nato ad Atene, a 19 anni mi sono trasferito a Roma per studiare ciò che ho sempre voluto diventare: un medico.