Dott.ssa Giulia Novembre - Psicologa

Dott.ssa Giulia Novembre - Psicologa • Psicologa clinica a orientamento sistemico-relazionale
• Mediatrice familiare
• EMDR

19/09/2025
Suggerimenti di lettura 🌸Albo illustrato “Ascoltami” di Catherine Gueguen e Reza Dalvand Nel leggere questo albo illustr...
05/09/2025

Suggerimenti di lettura 🌸

Albo illustrato “Ascoltami” di Catherine Gueguen e Reza Dalvand

Nel leggere questo albo illustrato ho pensato non solo al lavoro con le famiglie, ma anche a quello con gli adulti che arrivano in studio portando in seduta il bambino che sono stati, che regolarmente bussa per essere ascoltato.

Imparare a conoscere, esplorare e regolare le proprie emozioni è una danza che richiede che il genitore si sintonizzi con i bisogni del suo bambino.

Ma come avviene questa danza?

Con una presenza attiva, con l’essere in ascolto di quello che il bambino porta, dando valore alle sue emozioni, esplorandole insieme, aiutandolo a dare loro un significato senza sostituirsi a lui.

Nel lavoro con le famiglie, questa riflessione genera spesso ponti con la storia di ciascun genitore. Che figli sono stati? Come sono stati consolati, rassicurati, contenuti?

Questo albo può essere uno spunto semplice per riflettere su questi temi e per mettersi maggiormente in ascolto.

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28/07/2025

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Differenza tra empatia e compassione 🪢
08/12/2024

Differenza tra empatia e compassione 🪢

02/10/2024
La self-compassion, un’importante risorsa per il nostro benessere psicologico. Conoscevate questo costrutto?
23/09/2024

La self-compassion, un’importante risorsa per il nostro benessere psicologico. Conoscevate questo costrutto?

“Il dolore è un campanello d'allarme che indica che qualcosa non va nel nostro organismo. Serve a richiamare la nostra a...
15/08/2024

“Il dolore è un campanello d'allarme che indica che qualcosa non va nel nostro organismo. Serve a richiamare la nostra attenzione affinché possiamo prendere provvedimenti. In breve, se ci facciamo male a una gamba, evitiamo di usarla e permettiamo alla gamba di guarire; se non percepiamo il dolore, il danno potrebbe peggiorare e potremmo perdere la capacità di muoverci autonomamente, il che in un contesto primitivo ridurrebbe largamente le nostre probabilità di sopravvivere. Analogamente, un essere umano abbandonato dal gruppo era destinato a non sopravvivere. Pertanto, segnalare di essere esclusi e ignorati era altrettanto cruciale quanto segnalare un danno fisico a una gamba. Si ritiene che per questo motivo il dolore sociale utilizzi gli stessi meccanismi psicologici e fisiologici per manifestarsi.”

Metafore: una finestra sul nostro mondo internoL’uso delle metafore linguistiche, delle immagini e dell’arte in terapia ...
10/04/2024

Metafore: una finestra sul nostro mondo interno

L’uso delle metafore linguistiche, delle immagini e dell’arte in terapia rappresenta uno squarcio sul nostro mondo interno. Nella stanza di terapia, consentono di aprire su emozioni, sensazioni e stati d’animo del paziente, ma anche del terapeuta, in un modo più efficace rispetto ad una narrazione descrittiva di sé. Secondo Antonini (2020), si tratta di un “potente mezzo di comunicazione tra paziente e terapeuta, capace di connettere emotività e cognitività e favorire il cambiamento”.

Io ho scelto “Il terapeuta”, di René Margritte per rappresentare la terapia.

Quale metafora rappresenta per voi il percorso terapeutico?🌸

Un viaggio verso la consapevolezza di sé Condivido con voi alcuni estratti di “Ogni cosa è bellissima, e io non ho paura...
19/03/2024

Un viaggio verso la consapevolezza di sé

Condivido con voi alcuni estratti di “Ogni cosa è bellissima, e io non ho paura”, graphic novel autobiografico dell’autrice Yao Xiao, in cui mi sono imbattuta per caso da

In quest’opera ho ritrovato alcune tematiche che ricorrono nel lavoro con i giovani adulti in terapia: il rapporto con la propria identità (geografica, sessuale, familiare), la scoperta e l’accoglienza della propria vulnerabilità e lo svincolo dalla famiglia d’origine, in cui alla fine si può portare sé stessi senza pretendere che l’altro cambi.

Voi lo avete letto?🌸

18/01/2024

𝗜𝗹 𝗣𝗮𝗿𝗮𝗱𝗼𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹'𝗢𝗿𝘀𝗼 𝗕𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼: 𝗤𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗹 𝗧𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗼𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗥𝗶𝗻𝗳𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗶𝗹 𝗣𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼!

🐻‍❄️ Quante volte ci è stato detto “ma sì, non ci pensare!” e quante volte abbiamo cercato di sopprimere un pensiero involontario? Già nel 1863 Dostoevsky annotava “𝗣𝗿𝗼𝘃𝗮 𝗮 𝗱𝗮𝗿𝘁𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗶𝘁𝗼: 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗮𝗿𝗲 𝗮𝗹𝗹'𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗯𝗶𝗮𝗻𝗰𝗼. 𝗩𝗲𝗱𝗿𝗮𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗺𝗮𝗹𝗲𝗱𝗲𝘁𝘁𝗮 𝘁𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝗶𝗻 𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝗺𝗶𝗻𝘂𝘁𝗼!”. E aveva ragione. Più di un secolo dopo, Wegner e colleghi hanno testato questo effetto chiedendo alle persone di verbalizzare il proprio flusso di coscienza per 5 minuti, cercando di evitare di pensare a un orso bianco. Il risultato? Ironicamente, 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗮𝘂𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗼!

🔀 Ma perché succede? 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝗲𝘃𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼, 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗱𝘂𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶: uno 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗺𝗮𝘁𝗶𝗰𝗼 che monitora costantemente quel pensiero per assicurarsi di non pensarci e uno 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼𝗹𝗹𝗮𝘁𝗼 che cerca di pensare ad altro. Monitorare il pensiero dell’orso bianco, però, fa sì che rimanga sempre costantemente attivo.
Questi processi persistono finché sono disponibili motivazione e risorse cognitive. Quando scarseggiano, il pensiero riemerge con maggiore forza, essendo stato attivo per tutto il tempo.

♟️Come possiamo evitare che un pensiero indesiderato riemerga quando non vogliamo? Evidenze scientifiche supportano alcune strategie:
• scegliere un 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗶𝗻𝘃𝗼𝗹𝗴𝗲𝗻𝘁𝗲,
• provare a 𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶𝗰𝗶𝗽𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗻𝘀𝗶𝗲𝗿𝗼 dedicandogli un momento specifico della giornata,
• 𝗿𝗶𝗱𝘂𝗿𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗺𝘂𝗹𝘁𝗶𝘁𝗮𝘀𝗸𝗶𝗻𝗴 per preservare le risorse cognitive
• sperimentare 𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗱𝗶𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲 𝗹𝗮 𝗺𝗶𝗻𝗱𝗳𝘂𝗹𝗻𝗲𝘀𝘀, che sembrano rafforzare il controllo mentale.

Tratto dall'articolo "Tecniche esperienziali nella psicoterapia di coppia" di Alfredo Canevaro.
13/09/2023

Tratto dall'articolo "Tecniche esperienziali nella psicoterapia di coppia" di Alfredo Canevaro.

Indirizzo

Milan
20123

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