Chiara Zuliani - psicologa, PhD, specializzanda in psicoterapia

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Chiara Zuliani - psicologa, PhD, specializzanda in psicoterapia Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Chiara Zuliani - psicologa, PhD, specializzanda in psicoterapia, Psicoterapeuta, Milan.

Arrivederci Prof 🙏🏻
21/02/2022

Arrivederci Prof 🙏🏻

Addio Vittorio Cigoli

Addio, Vittorio. Sei stato un docente e un amico per noi: ci hai sempre sostenuto e hai apprezzato il nostro lavoro. La tua apertura mentale ti consentiva di lavorare per passione. Sei stato una mente creativa e produttiva, ci hai lasciato modelli e strumenti cruciali per la nostra professione. Il tuo amore per l'altro era palpabile, anche nei modelli clinici che hai creato. Ricordo la commozione e la meraviglia nel lavorare con il tuo modello di coppia, così pieno di estetica che mi sembrava di giocare in casa. Erano il tuo amore e la tua spiritualità che ti facevano arrivare alla bellezza dell'altro e delle relazioni. Per avvicinare il rapporto di coppia ad un quadro bisogna avere fiducia nella vita e nei processi relazionali, bisogna possedere quella saggezza profonda che ti fa capire che lo strumento terapeutico più potente è proprio lo sguardo amoroso verso l'altro, il sostegno all'intenzionalità relazionale che ogni paziente, ogni membro di una famiglia o di una coppia custodisce e porta nelle relazioni, perfino in quelle sofferenti. Grazie per essere stato un collega fantastico, accanto a noi, umile e generoso, nei master organizzati con il nostro Istituto.
Ci hai indicato sempre la strada, senza mai offuscare la nostra.
Mi dispiace che non ci sei più, mi mancherà moltissimo la tua giocosità, il tuo affetto e l'apertura mentale. Grazie per avercele insegnate, saranno adesso parte della nostra anima.
Riposa in pace, caro Vittorio.

Margherita Spagnuolo Lobb, PsyD

Director Istituto di Gestalt HCC Italy
Post Graduate School of Psychotherapy
www.gestalt.it

Tempo di agire! 💪🏻
27/11/2021

Tempo di agire! 💪🏻

Parola d’ordine del giorno: INDULGENZA.Quella che spesso riserviamo agli altri, ai loro limiti e loro errori, ma che sia...
14/11/2021

Parola d’ordine del giorno: INDULGENZA.
Quella che spesso riserviamo agli altri, ai loro limiti e loro errori, ma che siamo meno abituati a destinare a noi stessi.
Oggi, e ogni volta che lo ricorderai, guardati dentro con maggior benevolenza e comprensione ❤️ meriti questo, tanto quanto lo meritano gli altri.
Chiara

Per evitare le emozioni spiacevoli legate al fallimento siamo spesso disposti a fare importanti rinunce. Ma siamo consap...
22/02/2021

Per evitare le emozioni spiacevoli legate al fallimento siamo spesso disposti a fare importanti rinunce. Ma siamo consapevoli di ciò che di bello potremmo perderci vita?!

Dolore, sofferenza, disagio condizioni che la società attuale bandisce e vuole silenziare. Condizioni non piacevoli da p...
29/01/2021

Dolore, sofferenza, disagio condizioni che la società attuale bandisce e vuole silenziare. Condizioni non piacevoli da provare e che noi stessi tentiamo di evitare, spesso però senza sapere che così la situazione non potrà che peggiorare. È infatti solo accettando, “stando” ed esplorando la nostra sofferenza che le daremo sollievo e la possibilità di evolversi e portare a condizioni psicofisiche di maggior benessere.
Attraversare questo tunnel da soli può far paura, la relazione con uno psicoterapeuta può dare coraggio e illuminare il proprio cammino 💫
Chiara

Obiettivi molto ambiziosi, continue richieste a noi stessi, pretese ed aspettative elevate, severità nel giudizio posso...
14/10/2020

Obiettivi molto ambiziosi, continue richieste a noi stessi, pretese ed aspettative elevate, severità nel giudizio possono, solo se limitati nel tempo, fungere da stimolo costruttivo.
Protratti porteranno invece ad un esaurimento delle nostre energie fisiche e psichiche e ad un costante senso di inadeguatezza.
Il è una br**ta gabbia che costruiamo attorno a noi stessi!

Giunti a settembre tanti di noi, come a capodanno, si trovano a fare buoni propositi per i mesi a ve**re.Nel programmare...
03/09/2020

Giunti a settembre tanti di noi, come a capodanno, si trovano a fare buoni propositi per i mesi a ve**re.
Nel programmare nuove abitudini è però fondamentale tenere in considerazione alcuni punti:
~ meglio evitare cambi radicali e repentini allo stile di vita (ex. una dieta drastica) perché questi sono sostenibili solo per un breve periodo di tempo, quando la motivazione è alta
~ pensare ad iniziali piccoli e concreti cambiamenti nella routine quotidiana (da oggi faccio attività fisica due volte a settimana per 20’), obiettivi facilmente raggiungibili, che possano gratificarci e così motivarci ulteriormente nel mantenere tali modifiche
~ valorizzare e “celebrare” con orgoglio gli obiettivi raggiunti
~ continuare ad incrementare gradualmente tali novità così da andare dolcemente a sostituire le vecchie abitudini con le nuove

Chiara Zuliani

La consapevolezza è il principale strumento per la nostra libertà e la crescita personale. Per quanto si tratti di una...
29/08/2020

La consapevolezza è il principale strumento per la nostra libertà e la crescita personale. Per quanto si tratti di una caratteristica innata per la specie umana, non va data per scontata. Spesso infatti optiamo per una vita frammentata e desensibilizzata, nel tentativo di evadere le occasioni di sofferenza, a discapito di una vissuta consapevolmente e in pienezza.
È per questo importante “allenare” costantemente la consapevolezza per affinarla ed accrescerla.

Esercitati ponendoti domande di questo tipo:
~ sono consapevole di quando mangio perché affamato e quando perché triste o annoiato?
~ sono consapevole di quando frequento una persona perché ci sto bene o quando lo faccio perché penso di non aver alternative?
~ riconosco quando inizio a respirare male perché una situazione attiva in me ansia?
~ so quante volte uso in maniera compulsiva il cellulare per desensibilizzare uno stato d’animo spiacevole?
~ sono consapevole di tutti i momenti in cui divago tra i pensieri e mi assento dalla realtà?

Buona ginnastica per la vostra consapevolezza 💪🏻

Chiara Zuliani
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La natura umana tenda a prediligere ciò che noto, anche se dannoso, a ciò che è ignoto. Per questo motivo si ricade s...
12/08/2020

La natura umana tenda a prediligere ciò che noto, anche se dannoso, a ciò che è ignoto. Per questo motivo si ricade spesso negli stessi “errori” o in ricorrenti relazioni disfunzionali.
La resistenza al cambiamento, data dai tentativi di evitare la paura per ciò che non si conosce e la fatica che cambiare un’abitudine comporterebbe, è ciò che alimenta il circolo vizioso.

Come provare a percorrere vie nuove che potrebbero portarci in nuovi meravigliosi luoghi?
- Innanzitutto prendendo consapevolezza di quali sono i nostri automatismi disfunzionali alle nostre relazioni
- Quindi darsi l’opportunità di provare, per piccoli step, ad introdurre novità/cambiamenti nel nostro modo di pensare o atteggiarci a tali relazioni
Nel percorso verso il cambiamento dovremo essere coraggiosi, perché ciò ci esporrà a “nuove sofferenze”, e non lasciarci scoraggiare se ai primi tentativi non otterremo il risultato desiderato

Chiara Zuliani

No; mi spiace non posso; preferisco di no; non oggi, forse neanche domani; proprio no!Non è sempre facile dire di no, sp...
17/06/2020

No; mi spiace non posso; preferisco di no; non oggi, forse neanche domani; proprio no!
Non è sempre facile dire di no, spesso preferiamo compiacere per evitare il conflitto o perché temiamo di piacere meno all’altro, esistono però molti modi e parole per dir di no e facendo ciò affermiamo e rispettiamo noi stessi e stabiliamo confini importanti per l’equilibrio delle nostre relazioni.
Chiara Zuliani

Il fenomeno della dipendenza affettiva è più spesso prerogativa del genere femminile. Sono infatti le donne ad essere ...
28/05/2020

Il fenomeno della dipendenza affettiva è più spesso prerogativa del genere femminile. Sono infatti le donne ad essere più portate a tollerare indifferenza, maltrattamenti, malumori del partner nella speranza di poter, prima o poi, farlo cambiare o farlo innamorare.
Alla radice di relazioni con uomini che le fanno soffrire e che non si curano del rapporto di coppia non c’è però amore, bensì paura. Paura di non essere degne di considerazione, di essere ignorate o abbandonate. Mosse da tali timori, nel tentativo di essere abbastanza brave/amabili/soccorrevoli, le “donne che amano troppo” mettono sempre al primo posto i desideri e le necessità del partner a discapito del proprio benessere emotivo e psichico.
Norwood nel suo celebre saggio descrive dettagliatamente questo fenomeno spiegandone origini e risvolti, ma anche noi lo affronteremo in più occasioni perché le “donne che amano troppo” più spesso di quanto si possa immaginare sono le nostre sorelle, le nostre amiche o noi stesse

Negli ultimi mesi le perdite sono state ingenti per tutti, oggi ciascuno di noi si trova a dover elaborare un lutto, che...
20/05/2020

Negli ultimi mesi le perdite sono state ingenti per tutti, oggi ciascuno di noi si trova a dover elaborare un lutto, che sia quello di una persona cara, di un posto di lavoro o del senso di controllo sulla propria vita.
Il lutto è la reazione affettiva ad una perdita e idealmente il suo lavoro dovrebbe comportare 3 aspetti: tempo, dolore psichico e memoria dell’oggetto perduto. Ma nella nostra epoca, abituati come siamo a vivere sempre di corsa, ad anestetizzarci dal dolore e a sostituire ciò che viene a mancare- perché intolleranti di vuoti o assenze- i tre elementi che l’elaborazione del lutto dovrebbe comportare diventano insostenibili. In particolare, quando di fretta tentiamo di sostituire l’oggetto perduto, nel tentativo di “andare oltre”, non prendendoci così il tempo di ricordarlo, e di curarne la memoria, paradossalmente ci mettiamo nella condizione di rendere la sua assenza un’assordante e costante presenza nella nostra vita. Prendersi tempo, percepire il dolore e ricordare chi/cosa non c’è più è difficile, ma ricordiamoci che è meglio farlo subito piuttosto che posticipare o addirittura illuderci di poter effettivamente sostituire/negare presenze che nella nostra vita sono state importanti

A quante cose del mondo e a quante interazioni della vita reale siamo disposti a rinunciare perché distratti dai nostri ...
04/05/2020

A quante cose del mondo e a quante interazioni della vita reale siamo disposti a rinunciare perché distratti dai nostri smartphone?
Non possiamo astenerci dal rispondere a queste domande e permettere che l’uso/abuso che oggi facciamo dei devices prevarichi su buona parte della nostra esistenza.
È probabile che il bisogno irrefrenabile che abbiamo nel prendere in mano il cellulare scatti in particolare in momenti di stress, rabbia, tristezza e più in generale quando l’intensità di uno scambio si fa per noi difficile da sopportare.
Ancora una volta, il primo passo da compiere verso una riduzione dell’uso - che nei casi più estremi può sfociare in una dipendenza- della tecnologia, è acquisire consapevolezza circa i motivi di sofferenza/disagio della nostra vita reale, che di conseguenza ci portano a disconnetterci da questa a favore di quella virtuale

💭 Quanto ci piace starcene tranquilli nella nostra zona di comfort? Io ci sto molto bene e scelgo di trascorrerci la mag...
30/04/2020

💭 Quanto ci piace starcene tranquilli nella nostra zona di comfort? Io ci sto molto bene e scelgo di trascorrerci la maggior parte del mio tempo. Questa è l’area in cui gravitano le cose che mi piacciono, le cose che conosco, quelle nelle quali so di “riuscire bene”. Ma quanto è eccitante mettere anche solo un piede fuori da questa zona e pensare di fare qualcosa che ci spaventa e attrae allo stesso tempo!? Saper alternare la piacevole sensazione di comodità data dalla prima situazione e quella vibrante sensazione che possiamo provare nella seconda, è importante, perchè solo uscendo dalla nostra zona di comfort andiamo incontro ad esperienze che ci porteranno a cambiare e a crescere. Ma per uscire dalla nostra comfort zone dobbiamo abbassare il volume della paura, della vergogna, della vocina che ci dice che non ce la faremo o che non siamo adeguati ed alzare quello dell’ambizione e della fiducia nelle nostre capacità. Per uscirne dobbiamo trovare il coraggio di chi sta per lanciarsi con il paracadute, e non pensare in quel momento a come potrebbe andare –in tal caso ci bloccheremmo- quel che conta è trovare le forze per compiere lo slancio e resistere alla tentazione di tirarci indietro nel momento in cui crediamo di non farcela. Ci sarà da provare orgoglio ogni qualvolta avremo il coraggio di uscire dalla nostra comfort zone e tali occasioni andranno celebrate e tenute a mente per la volta successiva in cui avremo il desiderio e la paura di lanciarci verso la vita.
CZ

💭Una delle emozioni prevalenti che ha segnato le ultime settimane è stata la paura, che come il virus e come noi, è camb...
29/04/2020

💭Una delle emozioni prevalenti che ha segnato le ultime settimane è stata la paura, che come il virus e come noi, è cambiata nel corso del tempo. Mentre inizialmente era la paura per il contagio, oggi i timori principali muovono attorno all’idea che gli sforzi fatti fin qui vengano vanificati velocemente e all’idea di che tipo di mondo ci aspetti là fuori.
Oggi c’è consapevolezza che questa pandemia ha cambiato noi e il mondo nel quale viviamo e questo contemporaneamente ci attrae e ci spaventa. Siamo nella fase in cui vorremmo che tutto torni come prima, ma anche il suo contrario.
Nell’affrontare ciò che realmente ci attende tra cui nuove modalità con le quali rapportarci agli altri, tempi più lunghi del previsto e difficoltà economiche, sarà bene vivere giorno per giorno, restare affrancati al presente e non voler esercitare il controllo su tutto, perché spesso questo non è altro che una trappola per la nostra serenità e il nostro equilibrio psicofisico. E forse proprio il controllo, mal esercitato, da parte dell’uomo sull’ambiente e sulle altre specie ha portato a questa br**ta pandemia... di cui “fare tesoro”!
CZ

💭gli elementi del cambiamentoDal momento in cui percepiamo che alcuni aspetti della nostra vita, intra o interpersonale,...
27/04/2020

💭gli elementi del cambiamento
Dal momento in cui percepiamo che alcuni aspetti della nostra vita, intra o interpersonale, non sono più funzionali, e dunque portano a disagio e a sofferenza, scaturisce in noi la voglia di cambiamento. L’essere umano però per natura tende all’omeostasi, che comporta che ogni qualvolta si cerca di effettuare una trasformazione, il nostro sistema si attiva per ripristinare la condizione di partenza, ciò implica che ogni variazione non risulterà automatica, né facile.
Preso atto di ciò, per avviare il processo di cambiamento sarà innanzitutto necessario avere CONSAPEVOLEZZA delle interazioni, dei luoghi, delle atmosfere che innescano in noi reazioni/emozioni/sensazioni negative.
Conoscere noi stessi, il nostro modo di funzionare e le conseguenze delle nostre parole e degli agiti sull’Altro è nostra RESPONSABILITÀ ed è nostra responsabilità anche muoverci sempre nel rispetto e nella tutela della propria persona e della Relazione.
Sarà a questo punto fondamentale aver FIDUCIA nel fatto che dedizione, perseveranza e impegno, nell’affrontare le difficoltà e le resistenze che si incontreranno, porteranno al cambiamento desiderato e alla sua durata nel tempo.

Cambiare non è facile, ma è un atto d’amore che dobbiamo a noi stessi e alle persone importanti nella nostra vita. CZ

La quarantena come parentesi 💭Uno dei rischi che la quarantena comporta è quello di percepire la propria vita in stand-b...
27/04/2020

La quarantena come parentesi 💭Uno dei rischi che la quarantena comporta è quello di percepire la propria vita in stand-by, quello di vivere queste settimane come una parentesi nella propria esistenza. Sarebbe invece necessario riconoscere che questa, ad oggi, è la nostra vita. Queste giornate, per quanto molto diverse da quelle che fino a poche settimane fa eravamo soliti vivere, valgono tanto quanto, e per questo hanno il diritto di essere trascorse con pienezza. La nostra vita accade realmente, oggi.
Concedere eccessivo spazio alla dimensione dell’attesa (non vedo l’ora di.., quando finalmente potrò ..) inevitabilmente distoglie la nostra attenzione dal percepire e dal valorizzare il momento presente. La tendenza a proiettarsi al futuro trova origine nella sofferenza, ma è proprio a partire da questa condizione che incontriamo una grande occasione di accrescimento della consapevolezza riguardo alle nostre risorse e ai nostri limiti. Sfruttiamo questo lungo e lento tempo per imparare a conoscerci meglio.
Concediamoci di valorizzare questo tempo stra-ordinario a nostra disposizione.
CZ

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