11/03/2024
𝐆𝐢𝐨𝐫𝐧𝐚𝐭𝐚 𝐍𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐝𝐫𝐞𝐥𝐢𝐧𝐠𝐮𝐚
𝟐 𝐩𝐨𝐬𝐭 𝐝𝐢 𝟐
Nel primo post abbiamo fatto, in breve, attenzione all’ascolto che ci permette di distinguere tra una lingua e un’altra e, molto spesso, se chi ci parla sia o meno madrelingua nell’idioma …
Ma se si chiama lingua c’è un motivo: i suoni del linguaggio si creano in gran parte grazie all’articolazione tra le varie parti della lingua, le labbra, i denti, il palato duro e molle.
Se vogliamo “parlare bene, pronunciare bene” una lingua, nostra per nascita o straniera, è come se volessimo suonare bene uno strumento. Suoneremmo il pianoforte con dei guantoni da boxe? Digiteremmo su uno strumento a fiato così un po’ a caso qua e là?
Ecco che allora una persona, specie un professionista in voce parlata o cantata, deve monitorare la salute della propria lingua e delle strutture del cavo orale, controllare se sia capace di gestire i movimenti complessi (le prassie) di labbra e lingua con naturalezza, in modo da ottenere i suoni desiderati o correggere quelli mal eseguiti.
Ci sono piccoli semafori gialli in caso di cattiva gestione dei movimenti “fono-articolatori”: frammenti di cibo mal masticato che restano in bocca, piccole perdite di saliva, specie agli angoli delle labbra, fuga d’aria dalle arcate dentarie mal affrontate, punta della lingua che spinge, che si interpone tra i denti, facile affaticabilità, dolore alla porzione sotto o ai lati del mento durante una lezione o dopo una prova, senso di costrizione in gola, voce che si strozza, che si spezza…
Questi e molti altri sono indici di incompleta padronanza dei movimenti linguali e delle strutture del cavo orale, che ci impediranno un’acquisizione ergonomica dell’attività vocale che ci prefissiamo.
Facciamoci controllare: dal foniatra, dalla logopedista, dallo stomatologo.
Per continuare la lettura https://www.oriettacalcinoni.it/post/giornata-nazionale-della-madrelingua-2-post-di-2
🌍 www.oriettacalcinoni.it
✉️ info@oriettacalcinoni.it