Dott.ssa Dalila Lenoci - Psicologa

Dott.ssa Dalila Lenoci - Psicologa Beck

Laureata in Psicologia Clinica presso Università degli Studi di Torino

Iscrizione Albo Psicologi Puglia n° 6614

Master in Neuropsicologia dei Disturbi del Neurosviluppo

Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale in formazione presso Istituto A.T. Aiuto le persone a prendersi cura del proprio benessere psicologico

Mi occupo di:
• Disturbi in età evolutiva: disregolazione emotiva, disturbi d'ansia, disturbi del comportamento, disturbi dell'apprendimento, disturbi del linguaggio, disturbi da deficit dell'attenzione ed iperattività, disturbi dello spettro autistico e disabilità intellettiva in bambini e adolescenti
• Sostegno genitoriale e alla famiglia
• Disturbi in età adulta: ansia, panico, depressione, stress, disturbi psicosomatici, disturbi del sonno
• Prevenzione del disagio psicologico
• Difficoltà relazionali, supporto psicologico, percorsi di benessere e crescita personale

Terapia individuale, familiare e di coppia

Ricevo su appuntamento in studio e online (Zoom, Skype, Meet)

Auguri di un sereno Natale🎄💫
25/12/2022

Auguri di un sereno Natale🎄💫

⚠️Non permettere a nessuno di dirti come dovresti essere. Vai bene così come sei!
24/11/2022

⚠️
Non permettere a nessuno di dirti come dovresti essere.
Vai bene così come sei!

23/11/2022

L’eccessiva protezione…

21/11/2022

COSA DICE DI TE LA TUA CANZONE PREFERITA?

Nel nuovo studio dell’Università di Toronto è stato dimostrato come i testi delle canzoni preferite dalle persone rappresentino il loro stile di attaccamento da bambini. É quindi comune cercare canzoni che esprimano i sentimenti che stiamo vivendo nelle relazioni.
Ma cosa sono gli stili di attaccamento? L’attaccamento è la prima relazione che il bambino forma con i genitori o la famiglia estesa. Grazie alle sperimentazioni di Mary Ainsworth vengono definite quattro tipologie di attaccamento.
- Stile sicuro: caratterizzato da una visione ottimistica delle relazioni, le persone di questo gruppo sono aperte alla comunicazione e alla fiducia verso i loro partner.
- Stile ansioso: rende l’individuo tendenzialmente preoccupato e bisognoso di rassicurazioni nei suoi rapporti.
- Stile evitante: la persona è indipendente e le sue relazioni intime e emozionali restano private.
- Stile misto: la relazione ha aspettative confuse che oscillano tra appiccicoso e freddo.
Questi “stili”, una volta interiorizzati, divengono modelli operativi interni, che si rifletteranno sulla vita e le relazioni future del bambino, ormai adulto.
Nella ricerca, che contava più di 750 partecipanti, l’esempio più lampante di corrispondenza tra testo e stile di attaccamento è stato quello della cantante Adele, i cui brani sono spesso riconducibili a uno stile di attaccamento ansioso. Proprio come nella canzone “Someone Like you” che canta: “Odio presentarmi all’improvviso senza invito ma non potevo stare lontana” e “Speravo che rivedendo il mio volto ti saresti ricordato / Che per me non è finita”.
La musica non è più solo ascolto passivo, ma diventa un modo per conoscere sé stessi e identificarsi con qualcuno di distante, ma a quanto pare simile a noi.

Fonte: “Individuals' favorite songs' lyrics reflect their attachment style”, Ravin Alaei et al., Personal Relationships, 2022

Credits foto: Pexels - Pixabay, ritagliata e adattata, 4000x2570px, Pexels License

21/11/2022

Ogni giorno ricorda a te stessa quanto vali: tu, con le tue idee, i tuoi valori, i tuoi sentimenti, le tue mille forze e le tue altrettante debolezze. Sii sempre orgogliosa della persona che sei, perché la cosa più importante nella vita, è essere in pace con se stessi e potersi guardare ogni giorno allo specchio, senza alcun senso di colpa.

S.Sacco

Il respiro dell'anima💙

22/10/2022

Le persone dolci non sono ingenue
né stupide, né tanto meno indifese.
Anzi, sono così forti da potersi permettere
di non indossare nessuna maschera.
Libere di essere vulnerabili, di provare
emozioni, di correre il rischio di
essere felici. - Marilyn Monroe -

Alessandro Di Sarno racconta *la depressione*“Perché non ce la fai. Perché è *l’idea* di farlo che *ti blocca*. È come b...
11/10/2022

Alessandro Di Sarno racconta *la depressione*

“Perché non ce la fai. Perché è *l’idea* di farlo che *ti blocca*. È come buttarsi da un trampolino. Sei lì. Mi butto? Non mi butto? È quel momento lì che devi superare. E come lo superi? Se qualcuno ti prende e ti porta in maniera abbastanza energica *nell’azione*. A quel punto è troppo tardi. Quel passaggio mi butto, non mi butto l’ha fatto lui. Perché ti ha spinto ed è benefico.”

In Italia tre milioni di persone soffrono di depressione. Tra questi c'è anche il nostro Alessandro Di Sarno, che racconta a Gaston Zama la sofferenza che lo accompagna da 15 anni, da "quel giorno lì" e da quell'odore di inverno. E come cerca di combatterla tra farmaci e psicoterapia

02/09/2022
01/08/2022

Come far accettare le sconfitte ai nostri ragazzi?

Stefano Vicari: «Pasolini diceva di sé “sono un uomo che preferisce perdere”. Le sconfitte hanno un valore. Cosa che i genitori a volte non riescono loro stessi a comprendere. La dimostrazione più sconcertante arriva semplicemente guardando i papà che accompagnano i figli alle partite di calcio fra ragazzi e che sono i primi a urlare e a non accettare i risultati. Invece bisogna capire e far capire ai figli che ci sono momenti in cui si vince e altri in cui si perde. Se non si impara a gestire la vittoria e la sconfitta da piccoli poi da adolescenti non si riuscirà ad avere neanche autocontrollo. Si penserà che tutto sia dovuto, senza nessun senso del limite».

29/07/2022

AI FIGLI CI SONO COSE DA DIRE
«Ci sono cose da dire ai nostri figli.
Come ad esempio che il fallimento è una grande possibilità.
Si ricade e ci si rialza. Da questo s’impara.
Non da altro.
Dovremmo dire ai figli maschi
che se piangono, non sono femminucce.
Alle femmine che possono
giocare alla lotta o fare le boccacce
senza essere dei maschiacci.
Dovremmo dire che la noia è tempo buono per sé.
Che esistono pensieri spaventosi, e di non preoccuparsi.
Dovremmo dire che si può morire,
ma che esiste la magia.
Ai nostri figli dovremmo dire
che il giorno del matrimonio non è il più bello della vita.
Che ci sono giorni sì, e giorni no.
E hanno tutti lo stesso valore.
Che bisogna saper stare, e basta.
E che il dolore si supera.
Ai nostri figli maschi dovremmo dire
che non sono Principi azzurri
e non devono salvare nessuno.
Alle femmine che nessuno le salva,
se non loro stesse.
Altrimenti le donne continueranno
a morire e gli uomini a uccidere.
Ai nostri figli dovremmo dire
che c’è tempo fino a quando non finisce,
e ce ne accorgiamo sempre troppo tardi.
Dovremmo dire che non ci sono né vinti né sconfitti,
e la vita non è una lotta.
Dovremmo dire che la cattiveria
esiste ed è dentro ognuno di noi.
Dobbiamo conoscerla per gestirla.
Dovremmo dire ai figli che non sempre
un padre e una madre sono un porto sicuro.
Alcuni fari non riescono a fare luce.
Che senza gli altri non siamo niente.
Proprio niente.
Che possono stare male.
La sofferenza ci spinge in avanti.
E prima o poi passa.
Dovremmo dire ai nostri figli che possono
non avere successo e vivere felici lo stesso.
Anzi, forse, lo saranno di più.
Che non importa se i desideri non si realizzano,
ma l’importante è desiderare.
Fino alla fine.
Bisogna dir loro che se nella vita
non si sposeranno o non faranno figli,
possono essere felici lo stesso.
Che il mondo ha bisogno del loro impegno
per diventare un luogo bello in cui sostare.
Che la povertà esiste e dobbiamo farcene carico.
Che possono essere quello che vogliono.
Ma non a tutti i costi.
Che esiste il perdono.
E si può cedere ogni tanto,
per procedere insieme.
Ai figli dovremmo dire che possono andare lontano.
Molto lontano.
Dove non li vediamo più.
E che noi saremo qui.
Quando vogliono tornare».
(Cinzia Pennati)

28/07/2022
26/07/2022

Mia mamma faceva la cubista, mi ha avuta a 21 anni. Entrambi i miei genitori hanno sofferto molto, come con per la tossicodipendenza. Sono stata anni a tentare di sistemare una cosa che non è sistemabile, non da una ragazzina.
Io ho la terza media e per dirlo ci ho messo anni: mi vergognavo come una ladra. Rimpiango moltissimo il fatto di essere ignorante.

Potrei fare un film dai miei otto anni ai 23, con tutti i personaggi della mia vita: anche solo sul pianerottolo c’erano spacciatori, gente sessualmente promiscua, alcolizzati, la mia famiglia che non era quella del Mulino bianco. Ma tutto il quartiere aveva volti parecchio coloriti: osservandoli è come se avessi studiato, ho amato tante di quelle persone. Mi hanno dato la possibilità di vedere le vita con serenità: tutte le cose si risolvono e anche quando soffri è una fortuna, perché stai vivendo.

Considero il mio passato la mia fortuna: mi ha dato la possibilità di vedere la vita cruda fin dall’inizio e non l’ho subita.

- Elodie🌸

☝🏻✌🏻🫶🏻---Le raccomandazioni che ci piacciono
01/07/2022

☝🏻✌🏻🫶🏻
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Le raccomandazioni che ci piacciono

A chi non è mai capitato di cadere giù nel fondo e di credere di non avere più alcun motivo per tirarsi su? La vita stes...
29/06/2022

A chi non è mai capitato di cadere giù nel fondo e di credere di non avere più alcun motivo per tirarsi su?

La vita stessa è un buon motivo per rialzarsi. Non sai mai quello che potrebbe riservarti! 🍀

Falsi miti sullo psicologo 🙅🏽‍♀️ 🆘 Sulla professione dello psicologo se ne sentono di ogni! La definizione di “esperti d...
24/06/2022

Falsi miti sullo psicologo 🙅🏽‍♀️

🆘 Sulla professione dello psicologo se ne sentono di ogni! La definizione di “esperti della mente umana” genera un misto tra fascino, mistero e false credenze

‼️Nel tempo si sono creati pregiudizi che svalutano la professione e che limitano nel chiedere aiuto le persone che avrebbero bisogno di un intervento per ripristinare il benessere nelle loro vite

💁🏽‍♀️ Conoscere i pregiudizi che impediscono alle persone di rivolgersi allo psicologo è un primo passo per abbattere i nostri rigidi schemi mentali

Indirizzo

Milan

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00

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+393247957729

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