22/01/2020
Chiedere aiuto non è sinonimo di debolezza o vulnerabilità. Al contrario, chiedere aiuto è un atto di coraggio attraverso il quale non solo riconosciamo i nostri limiti, ma comprendiamo e accettiamo anche il ruolo che gli altri hanno nella nostra crescita personale.
In questo senso potremmo affermare che chiedere aiuto è, in realtà, un atto di forza e umiltà, perché a volte è proprio attraverso la richiesta di supporto che riconosciamo il valore degli altri e lottiamo contro la pressione che spesso ci viene trasmessa dalla necessità di essere “autosufficienti”.
Tendiamo a pensare nella richiesta di aiuto socio-emotivo come un’arma a doppio taglio, che potrebbe portare gli altri ad approfittare di noi oppure a danneggiare la nostra indipendenza, minacciando gravemente la nostra capacità di fare le cose da soli.
E' bene lasciare da parte l’orgoglio e il bisogno di sentirsi infallibili, così come le eccessive riserve nel condividere ciò che accade dentro di noi. E non dimentichiamo che nemmeno la vergogna è un sentimento utile in questi casi.
Spesso questo aiuto lo chiediamo ad un amico o ad un parente ma questi, nella maggior parte dei casi, non ha le competenze necessarie né il dovuto distacco che consente un punto di osservazione differente che solo un professionista può offrire.