Guido de Cristofaro - Vitaminapsì

Guido de Cristofaro - Vitaminapsì Sono Guido de Cristofaro, Terapeuta Sistemico Relazionale a Milano.

Esperto in Terapie Individuali, Familiari e di Coppia, nei problemi sessuali, relazionali, famigliari, per ansia, stress, tradimenti, blocchi nello studio, traumi, lutti e separazioni.

La Coppia ... e le sue dinamiche !
05/08/2024

La Coppia ... e le sue dinamiche !

Parlare non è solo discutere ... non è solo trasmettere informazioni ... non è solo comunicare stati d'animo ...Talvolta...
14/05/2024

Parlare non è solo discutere ... non è solo trasmettere informazioni ... non è solo comunicare stati d'animo ...
Talvolta si "parla" volutamente per far male all'altro, senza nessun desiderio di capire o essere capiti, di sfogare o chiarire ma, solo di annientare.
Nessuna regola di ingaggio, nessuna autotutela, solo combattere fino alla morte.
Quando l'altro rigira ciò che dite di voi su di se ("ed io invece che ..."), quando trasforma a proprio vantaggio qualcosa per rendersi vittima ("io ho ragione solo perchè ti fa comodo che sia cosi!"), quando provoca per indurre un comportamento da poter attaccare ("... vedi che alzi subito la voce!"), quando ti denigra e ti offende senza dare spiegazioni o fare esempi comprensibili ("tu sei un/a ###, non vali niente!"), quando dalla calma sbotta in un una accusa, spesso, senza apparente collegamento ("... tanto a te non frega nulla di me!") quando minaccia o innesca una escalation per zittirti ("... se continui ti lancio un piatto dietro ..."), quando interpreta a modo suo ciò che dici e chiude senza dare modo di ribattere o chiarire ("a questo punto non parlo piú!")... quando ...
Si può litigare bene, in maniera costruttiva o trasformare lo scambio in un vero e proprio incontro di scherma all'ultimo sangue!
In terapia, insegniamo a farlo al meglio ... in entrambi i casi 😀

Interessante! Ognuna da una carica diversa, quali altre ci possono essere nella lista?
08/05/2024

Interessante!
Ognuna da una carica diversa, quali altre ci possono essere nella lista?

Il 7 Maggio 2019
La scienza ha stabilito che Dont stop me now dei Queen é la canzone che puó farti stare meglio in assoluto.

Don’t Stop Me Now dei Queen si aggiudica il primo posto nella classifica delle canzoni che hanno un impatto positivo sull’umore. Secondo uno studio condotto dal neuroscienziato cognitivo Jacob Jolij dell'Università di Groningen, questa celebre traccia è la più incoraggiante del mondo.

La ricerca, commissionata da un noto brand di elettronica, ha analizzato diversi fattori, tra cui i battiti al minuto, la tonalità e gli accordi della canzone. Secondo Jolij, combinando questi elementi si ottiene la formula per la perfetta ‘feel-good song’.

Ecco la top 10 delle canzoni che mettono di buon umore secondo lo studio:

Queen, "Don't Stop Me Now"
ABBA, "Dancing Queen"
Beach Boys, "Good Vibrations"
Billy Joel, "Uptown Girl"
Survivor, "Eye of the Tiger"
The Monkees, "I'm a Believer"
Cyndi Lauper, "Girls Just Wanna Have Fun"
Bon Jovi, "Livin' on a Prayer"
Gloria Gaynor, "I Will Survive"
Katrina & the Waves, "Walking on Sunshine"

Ciao a tutti,nell'ultimo periodo sono stato un poco distante dai social e anche dal mondo esterno orientandomi principal...
07/10/2022

Ciao a tutti,
nell'ultimo periodo sono stato un poco distante dai social e anche dal mondo esterno orientandomi principalmente verso il mio personale, verso casa mia e la mia famiglia ...
Nell'arsura d'agosto, infatti, è nato il mio secondo bimbo e ad oggi la mia attenzione si focalizza ancora tanto su di lui, sul supporto a mia moglie, ostaggio senza richiesta di riscatto della sua perenne fame e sul mio primogenito che, ormai grande ma ancora piccolo, contemporaneamente muove i primi passi nella scuola elementare.
È tutto molto bello e tutto fortemente desiderato, ma è anche tutto molto diverso dalla prima nascita...
Per prima cosa sono passati 6 anni, non pochissimi, e noi un poco poco più vecchi, un poco più usurati e anche molto più impegnati; poi sono alterati i rapporti di forza, se prima eravamo in 2 Vs 1, ora siamo pari e ciò rende difficile scambiarci nei ruoli e nei compiti genitoriali; si è trasformato il mondo, dapprima fintamente sorridente e e menefreghista, oggi dopo paure pandemiche, minacce di guerre e di catastrofi ambientali, fortemente radicale ed egoista, con umori volubili che modificano tanto i rapporti e le relazioni quanto l'accesso ai servizi ed alle strutture; per finire lo è il periodo dell'anno che stavolta porta con sé ogni variante di malanno stagionale incorniciando i nasi colanti sui volti dei bimbi con un soundtrack di di starnuti e colpi tosse degno del miglior cinema surround.
In questo scenario da videogioco in cui lo scopo è scansare e superare i livelli fino al ritrovare un equilibrio accettabile non posso non pensare ai miei genitori che di figli ne hanno cresciuti ben 3! Genitori che in qualche modo sono sopravvissuti e ci hanno tenuti in vita! Che indipendentemente da tutto ci sono stati e, per chi ha la mia stessa fortuna, ci sono ancora ... nel bene e nel male, facendo al meglio possibile il lavoro più difficile del mondo.
E in quanto terapeuta di famiglia non posso non comprendere sempre meglio che cosi come il mondo ci appare agli occhi solo perché colpito dalla luce del sole, solo la vita con le sue esperienze, vissute e non vissute, ci regala quel codice di interpretazione necessario per comprendere da dove veniamo, dove siamo e dove vorremmo andare!
E ... a volte ... un aiuto per imparare a tradurre tutto ciò ... può essere tanto di aiuto.

Lo ammetto, fatico ancora tanto nel modificare la lingua che ho imparato e che MI HANNO INSEGNATO, quella lingua così be...
13/07/2022

Lo ammetto, fatico ancora tanto nel modificare la lingua che ho imparato e che MI HANNO INSEGNATO, quella lingua così bella e difficile che sembrava, un tempo, immodificabile.
Devo imparare anche io, devono imparare tutti e confermare con le parole quello che la donna già ha conquistato a pugni e morsi nella vita.
L'evoluzione di una lingua è un processo culturale e deve accompagnare l'evoluzione della società.

Ieri, in occasione della partita (disastrosa) Francia Italia ho notato che ci sono ancora molte resistenze riguardanti la declinazione al femminile di parole italiane che hanno il femminile.
Rispondo qui a tutti e tutte.

Ciò che è emerso durante il dibattito di ieri sono le castronerie linguistiche che avete usato come spiegazione al fatto che "portiera non si dice".
Ancora una volta l'ostacolo al linguaggio di genere sembrano essere le diffuse lacune grammaticali.
Non conoscete l'origine delle desinenze e confondete parole declinabili per genere a parole con desinenze di pari genere.
Rispondo ad alcuni esempi che avete fatto. Presidente è una parola che deriva da un verbo. Non può essere declinata. Si modifica solo l'articolo. Ergo presidentessa è una forzatura terribile che indicava nell'800 la moglie del Presidente.
Astronauta ha la desinenza latina 'nauta', anche questa in origine verbo. Non si può dunque declinare. Non è né femminile né maschile ma indica colui o colei che naviga nello spazio. Giornalista è una parola di genere comune. Come camionista, farmacista, elettricista. Perché ista è desinenza greca neutra.
Se volete che continui però mi pagate l'ora di ripetizione di grammatica italiana.
Può piacere o meno il portiere e la portiera ma questo non significa che sia un errore. Anzi, l'errore è usare parole al maschile quando queste hanno un femminile. Il fatto che sia stata usata fino a ora solo per indicare una parte di un'automobile la dice lunga sul fatto che calcio e donna fossero due concetti lontanissimi, opposti, in conflitto fino a pochissimi anni fa.
È solo quindi questione di abitudine. Se si cambia la lingua si cambia il modo di percepire il femminile. La donna nel mondo. Si abbattono stereotipi su comportamenti o attitudini che il sistema patriarcale ha affidato in modo esclusivo a uomini e donne. Come se un comportamento, un'attività definisca il genere.
Se chiamiamo la portiera colei che ha quel ruolo in una partita di calcio non la trattiamo più come una eccezione ma come una normale attività sportiva.

Grazie per l'attenzione. Queste non sono opinioni. Sono regole della lingua italiana.
Dibatto su tutto. Ma non sui diritti e ancora meno sulle regole della nostra bellissima lingua inclusiva.

Anche questa può essere una soluzione 😀
11/07/2022

Anche questa può essere una soluzione 😀

La lentezza e la genialità del drugo di Jeff Bridges raccontata attraverso la filosofia come stile di vita

Metafora e poesia. Nelle nostre esistenze ce ne è sempre meno ... ed è comunque sempre troppo poca.Apprezzare il bello, ...
06/07/2022

Metafora e poesia. Nelle nostre esistenze ce ne è sempre meno ... ed è comunque sempre troppo poca.
Apprezzare il bello, non restare in superficie rende tutto più interessante.

Il Senza Volto, proprio come Chihiro, è un simbolo. Rappresenta la nostra voglia di accontentare gli altri e di essere felici a tutti i costi. È l'angoscia che ci divora quando dobbiamo fare una scelta, quel senso di confusa incertezza che proviamo quando ci troviamo in un luogo che non conosciamo, circondati da persone che non abbiamo mai visto prima.
Il nostro desiderio di fare del bene, a un certo punto, si trasforma. Si piega su sé stesso, si accartoccia e diventa quasi una maledizione. Diamo tutto e poi, all'improvviso, scopriamo di non ricevere abbastanza.
Chihiro è l'unica che vede il Senza Volto per quello che è veramente; è l'unica che decide di aiutarlo senza chiedere niente in cambio, e che si siede e viaggia accanto a lui. Il Senza Volto può essere chiunque. Anzi, per essere più precisi: è chiunque. Per Hayao Miyazaki è il Giappone contemporaneo. Ed esprime quel senso continuo di spaesamento e ansia.
Alla fine, proprio come nel caso del Senza Volto, sono i piccoli gesti che fanno la differenza. Non i soldi, non la ricchezza. E La città incantata è un film che parla anche di questo: di dettagli e sfumature, di momenti brevissimi ma fondamentali, e di decisioni difficili, capaci di cambiare ogni altra cosa.

La città incantata è al cinema.
Per trovare la sala più vicina: https://bit.ly/LaCittàIncantata_Sale

I: È possibile che LUI non "capisca da solo"? Possibile? G: Ma COSA dovrei capire?I: Se non lo capisci DA SOLO allora è ...
06/07/2022

I: È possibile che LUI non "capisca da solo"? Possibile?
G: Ma COSA dovrei capire?
I: Se non lo capisci DA SOLO allora è inutile che te lo spiego!
G: Ma se NON me lo spieghi ed io NON lo capisco ... come faccio a comprenderlo?
I: Se devo spiegartelo FACCIO PRIMA a farlo da sola!
G: Se puoi farlo da sola, perché PRETENDI che lo faccia io?
I: Se non fossi diventata TRASPARENTE avresti intuito! Avresti visto che sono stanca.
G: Tu sei tutto TRANNE che trasparente, non fai altro che dirmi COSA fare e COME fare!
I: Certo (Bip!), altrimenti tu non faresti nulla! Mai una iniziativa, se non te lo ORDINO IO tu fai finta di niente e pensi solo ai (Bip!) tuoi!
G: Ma di cosa stiamo parlando? Sembra di essere AD UN QUIZ! Lo vuoi capire che "NON SONO UN TELEPATE?"
I: Un tempo avresti capito .... SENZA ALCUNA TELEPATIA, sarebbe bastato uno sguardo! L'avresti sentito!
G: Un tempo TU avresti CHIESTO dolcemente, avresti TOLLERATO se non avessi compreso, mi avresti SPIEGATO fino a farmi capire e magari avremmo RISO insieme di tutto ciò!
I e G: Dottore ... cosa ci è successo?

30/06/2022

Qualche tempo fa, fare una videochiamata, funzionava solo nelle pubblicità, ma oggi è tutto più semplice.
Lo sviluppo tecnologico ci permette di lavorare a distanza con la stessa qualità ed efficacia dell'incontro in presenza aumentando notevolmente la disponibilità di orari, riducendo i tempi di spostamento, abbattendo le distanze e spesso ... anche qualche resistenza.
Sarebbe ipocrita dire che incontro in presenza e seduta in videochiamata sono la stessa cosa, ma sarebbe errato e fasullo dire che una funziona meglio dell'altra.
Sono due esperienze diverse con lo stesso scopo ed a sancire limiti e potenzialità della Videoterapia sono solo il pregiudizio del paziente e l'eventuale inadeguatezza del setting (luogo non idoneo e connessione scadente).
Io stesso ero scettico ma garantisco che funziona e, se non ci credi, prova!

Diversamente dalla DELUSIONE, che ha valore più soggettivo e indica il sentimento doloroso o comunque spiacevole di chi ...
25/06/2022

Diversamente dalla DELUSIONE, che ha valore più soggettivo e indica il sentimento doloroso o comunque spiacevole di chi scopre a un tratto una realtà diversa dalle sue speranze o dalla sua aspettativa, la DISILLUSIONE ha valore più oggettivo, indicando la cessazione, anche non traumatica, della possibilità stessa di illudersi.
Banalizzando, la Delusione è la fine di un sogno, di una convinzione, di una speranza, la Disillusione è la fine del sognare, del credere in qualcosa ... dello sperare.
La realtà è dura per tutti proprio perché mostra il trucco del mago ed è impossibile continuare a credere che il trucco non ci sia, ma quanto ha senso smettere del tutto di amare la magia perché "non magica"?
Ci sono e ci saranno ancora tanti trucchi da svelare e tanto stupore nel vederli realizzare, anche se ... sappiamo esserci il trucco.
A volte serve solo ridefinire le proprie aspettative.

Non si può non comunicare. Non esiste un qualcosa che sia un non-comportamento. Le parole, il silenzio o l'attività hann...
23/06/2022

Non si può non comunicare. Non esiste un qualcosa che sia un non-comportamento. Le parole, il silenzio o l'attività hanno valore di messaggio, influenzano gli altri e gli altri a loro volta rispondono a tale comunicazione con altra comunicazione. Paul Watzlawick
In questa immagine, una comunicazione assolutamente efficace. Non verbale ma inequivocabile. Meglio questo che girarci intorno, far finta di nulla o evitare il confronto se si vuole cambiare o migliorare una relazione.

Stamattina avevo proprio bisogno di Perdermi NEL Tempo, non di "perdere tempo", ma di uscire dal flusso del tempo per po...
19/06/2022

Stamattina avevo proprio bisogno di Perdermi NEL Tempo, non di "perdere tempo", ma di uscire dal flusso del tempo per potermi ricaricare.
Perdere tempo è rallentare nel fare qualcosa, distrarsi mentre si fa qualcosa, dovere fare qualcosa e non riuscire o rischiare di non riuscire a portarlo a termine in un limite temporale stabilito. È un concetto diverso, profondamente legato al senso del dovere.
Perdersi NEL tempo è proprio NON AVERE QUEL LIMITE TEMPORALE, non volere scadenze, sveglie o appuntamenti! È un concetto molto più legato al senso del piacere e, contrariamente a quello su citato che comporta disagio e complicazioni, ha una valenza assolutamente rigenerante.
È la stessa differenza che può esserci tra lo stendersi un'ora sul divano nella pausa pranzo, dopo un'intensa mattina di lavoro ed in attesa di un intenso pomeriggio di lavoro, e lo sdraiarsi su un materassino in piscina sapendo che puoi tranquillamente addormentarti tanto la corrente non ti porterà via e puoi stare tutto il tempo che vuoi, un minuto o tutta la vita, tanto quando "sceglierai" di riaprire gli occhi il mondo sarà ancora li.
Non servono ore o giorni, essere ai Caraibi o nel bosco con gli uccellini, non è necessario essere in ferie o in vacanza, è uno stato mentale, serve CONCEDERSELO senza sensi di colpa e il gioco è fatto!
Sapersi prendere cura di se stessi è la base dello stare bene nel corpo e nell'anima ed è alla base di tutte le relazioni funzionali.
Se non sappiamo prenderci cura di noi stessi come possiamo prenderci cura degli altri?

Indirizzo

Milan
20124

Orario di apertura

Lunedì 00:00 - 20:00
Martedì 10:00 - 20:00
Mercoledì 00:00 - 20:00
Giovedì 10:00 - 20:00
Venerdì 10:00 - 20:00

Telefono

+393493439024

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Guido de Cristofaro - Vitaminapsì pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Contatta Lo Studio

Invia un messaggio a Guido de Cristofaro - Vitaminapsì:

Condividi

Digitare