30/04/2021
Ecco cosa è la terapia.
Ascolto e presenza, senza consigli, giudizi, soluzioni impossibili... a volte, però, insieme a qualche benevola battuta.
Grazie, come sempre, a Burabacio per la splendida semplicità ed efficacia di immagini e parole!
Stare di fronte al dolore altrui è difficile, dannatamente difficile.
Stare lì, immobili come soldatini, a guardare quel gran magma scuro che ci mostra il nostro amico, nostra moglie, il nostro vicino di casa, nostro fratello o nostra sorella, non è cosa da poco.
Ci vuole coraggio, ci vuole forza.
Si finisce per dire la prima cosa stupida che passa per la testa, perché noi lì davanti non vogliamo stare.
Facciamo una battuta, diciamo che è per sdrammatizzare ma la persona che abbiamo di fronte non ha bisogno di ridere, siamo noi che abbiamo bisogno di una via di fuga.
La persona che abbiamo di fronte, schiacciata da quel magma scuro, ha bisogno di essere accolta, ascoltata, non giudicata.
Ha bisogno di avere un grande orecchio davanti, un occhio benevolo, un sorriso che non è riso forzato.
Ha bisogno di tempo per sputare il veleno che ha in fondo alla gola, ha bisogno di pazienza.
Ha bisogno di qualcuno che faccia un po' di posto dentro sé per accogliere chi non riesce a sostenere tutto quel dolore.
La prima cosa che ci passa per la testa è una soluzione, trovata la soluzione non vedremo più quel gran magma scuro.
Fai così, fai cosa e via, tutto sparisce, di soluzioni facili per dolori enormi ne hanno tutti piene le tasche.
Fa ancora più male avere una soluzione inadatta, banale, del tutto inefficace.
Nessuno ci ha chiesto una soluzione, nemmeno un consiglio, tanto meno un giudizio, né una battuta.
Ci hanno solo chiesto di stare di fronte a quel dolore immobili e in ascolto, come grandi orecchie che tutto sentono, come grandi pance che tutto avvertono, come grandi occhi benevoli che tutto abbracciano.
Quel che ci chiedono è di ergerci come montagne di fronte a quel dolore per il nostro amico, per la nostra compagna, per nostro fratello, per nostra figlia, per nostro nonno.
Eccomi, ci sono.
Sono qui per te, dimmi.
Ti ascolto.
Sfogati. Piangi. Arrabbiati.
Il gran magma nero ha bisogno di persone che sappiano guardarlo senza distogliere lo sguardo.
Ti reggo.
Sono qui e ti vedo.
Sono qui per abbracciarti, se vuoi.
Sono qui per sostenerti, se vuoi.
Sono qui.