L'ora del massaggio

L'ora del massaggio Professionista disciplinato dalla legge 4/2013 Diplomi conseguiti nel 2004 c/o scuola BCM Milano e formazione interna QcTerme spa

17/10/2025




Marta Oriani
Via Andrea Cesalpino 47
Milano 20128 zona Gorla
Professionista disciplinato dalla legge 4/2013
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Stereotipi 😜Se hai bisogno un massaggio alla cervicale Chiama me🫱💆🫲Professionista disciplinato dalla legge 4/2013
01/10/2025

Stereotipi 😜
Se hai bisogno un massaggio alla cervicale
Chiama me🫱💆🫲

Professionista disciplinato dalla legge 4/2013

💧Umidità, sbalzi di temperatura o cattiva postura possono accentuare il malessere per chi soffre di dolori diffusi e rig...
23/09/2025

💧Umidità, sbalzi di temperatura o cattiva postura possono accentuare il malessere per chi soffre di dolori diffusi e rigidità alla schiena/ collo spalle
🔥Che sia infiammazione o contrattura, con un massaggio mirato si può intervenire per alleviare i sintomi e mantenere la muscolatura sciolta e di conseguenza aumentare la flessibilità


Marta Oriani
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La spalla non si infiamma 🔥per caso, si ribella quando smette di essere un'orchestra e diventa un assolo, riaccorda l'in...
21/09/2025

La spalla non si infiamma 🔥per caso, si ribella quando smette di essere un'orchestra e diventa un assolo, riaccorda l'intera sinfonia🎶

“È solo una tendinite alla spalla.”

Peccato che la spalla non esista. O meglio: non esiste una sola spalla, né un solo modo in cui può fare male. Quello che chiamiamo “spalla” è una giunzione articolare complessa, un sistema che unisce: cinque articolazioni, più di venti muscoli, una catena di adattamenti che parte dal rachide e finisce nella mano.

E in mezzo a tutto questo.. sì, ci sono anche quei quattro muscoli famosi:
sovraspinato, infraspinato, sottoscapolare e piccolo rotondo.

Ma ridurre il dolore di spalla a “tendinite della cuffia” è come dire che un’orchestra stona perché il primo violino ha preso una nota sbagliata.

Doppia lettura

Livello 1 – per pazienti

Quando ti dicono che hai un problema alla spalla, spesso è solo la punta dell’iceberg. Il dolore non è (solo) dove lo senti, ma dove il tuo corpo ha smesso di compensare in silenzio. E nella spalla, le compensazioni sono quotidiane, invisibili.. e potentissime.

Un muscolo tira troppo, uno tira troppo poco.
La scapola ruota male, il torace è rigido, il core non sostiene.
Il dolore è la somma finale di tutte queste micro-disfunzioni.

Livello 2 – per clinici

Chiamarla “cuffia dei rotatori” è corretto.
Ma ragionare solo sulla cuffia.. è riduttivo.
Qui si parla di neuromeccanica fine, non solo di RMN.

Ogni muscolo della cuffia modula l’allineamento omerale in co-attivazione con scapola e core, lavora in feedforward su base motoria appresa, diventa sintomatico quando il carico supera la sua funzione di “stabilizzatore silenzioso”.

Sovraccarico da sottoscapolare dominante uguale a perdita di rotazione esterna.
Sovraccarico del sovraspinato uguale a riduzione dello spazio subacromiale.
Infraspinato ipoattivo uguale ad un omero che sale senza freni.
Dominanza del deltoide uguale ad una “spalla forte che fa male”.

Non è infiammazione.
È fallimento di sistema.

In breve, il sovraspinato inizia l’abduzione e guida la centratura omerale, l'infraspinato ruota esternamente e frena il movimento, il sottoscapolare ruota internamente e protegge anteriormente, il piccolo rotondo garantisce il fine tuning della rotazione esterna e stabilità posteriore.

Quattro muscoli. Ma inseriti in un sistema con il core (per pre-attivazione e controllo pressorio), colonna toracica (per escursione scapolare), scapola (per orientamento e ritmo scapolo-omerale), arto superiore (per continuità di movimento e scarico del carico distale)

E quindi?

Ogni volta che dici “spalla dolorosa”, non chiederti solo “quale tendine?”,
ma “quale equilibrio è saltato?” Chi lavora troppo per coprire gli altri? Chi ha smesso di collaborare? Il dolore è un allarme o un abbandono?

“Allora devo rinforzare la cuffia?”
No.
Devi rieducare il sistema.

Devi ripristinare le sinergie tra scapola, core e arto. Devi restituire timing, feedforward, controllo fine. Devi far tornare la spalla quello che è davvero: una staffetta di funzioni, non una somma di muscoli.

La spalla non si infiamma per caso. Si ribella quando smette di essere un'orchestra e diventa un assolo stonato. Non curare il violino. Riaccorda l’intera sinfonia. 🥰

👣La riflessologia plantare è stato il mio primo amore quando entrai nel mondo dei massaggi più di vent'anni faProvare un...
16/09/2025

👣La riflessologia plantare è stato il mio primo amore quando entrai nel mondo dei massaggi più di vent'anni fa
Provare un trattamento è l'unico modo per capirne i benefici👣
La natura non fa nulla invano ( Aristotele)

📍Via Andrea Cesalpino 47
20128 Milano
☎️+393398458946

10/09/2025

Scopri consigli pratici e approfondimenti sul benessere fisico e la fisioterapia. Leggi i nostri articoli su EduCare Fisio.

Si ricomincia dopo le ferie, ricordati di prenderti cura di te💜La mia proposta con tante offerte:🫴Buono regalo  o  singo...
01/09/2025

Si ricomincia dopo le ferie, ricordati di prenderti cura di te💜
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26/08/2025

Lunedì 01/09/25 si riprende l'attività 💪🤗

Importante da sapere, capire come avvengono certi processi di malattia e di guarigione aiuta a scegliere il rimedio adeg...
03/08/2025

Importante da sapere,
capire come avvengono certi processi di malattia e di guarigione aiuta a scegliere il rimedio adeguato
Le calcificazioni purtroppo sono altamente diffuse, spero di lasciare qui un contributo per aumentare la conoscenza di un problema che affligge molti dei miei clienti

Ed eccoci nuovamente alle porte del fine settimana, per un nuovo episodio di "Patologie Spiritose, dove affrontiamo i malanni.. tra curiosità e leggerezza!"

Oggi parliamo di una condizione che sembra uscita dalla cronaca domestica: la calcificazione. No, non è quella nel bollitore, ma un deposito di “calcare” dentro i tessuti del corpo. Se vi siete mai chiesti perché un tendine può diventare duro come una pietra.. preparatevi a scoprirlo! 🫨

Cos’è e dov’è?

La calcificazione è un deposito di sali di calcio (spesso cristalli di idrossiapatite) dentro un tessuto dove normalmente non dovrebbero accumularsi.
Può colpire i tendini (spalla, tendine d’Achille), borse sierose, muscoli e legamenti.

Quando i cristalli si formano, il corpo reagisce con infiammazione e dolore. È un po’ come se decidesse di “murare” un’area problematica, peccato che faccia male!

Curiosità divertente

Sai che la calcificazione più famosa è quella della spalla? La tendinopatia calcifica della cuffia dei rotatori è così comune che viene definita anche “la spalla pietrificata”. E in alcuni casi, i depositi si riassorbono da soli, ma prima possono infiammare come un barbecue acceso!

Come si sviluppa?

Non c’è una sola causa certa, ma si pensa che possa derivare da microtraumi ripetuti, scarsa vascolarizzazione del tendine, errori di carico, alterazioni metaboliche locali.

Il corpo cerca di riparare e alla fine deposita calcio, come se stesse stuccando un muro crepato!

Nella vita quotidiana

La calcificazione può dare dolore intenso e continuo, soprattutto nei movimenti, gonfiore e rigidità articolare e sensazione di blocco o “frizione” interna. Spesso i sintomi peggiorano di notte, rendendo difficile trovare una posizione comoda.

Parole complicate, spiegate semplici

Idrossiapatite: cristalli di calcio che si depositano nei tessuti molli.

Fase di riassorbimento: quando il corpo prova a "sciogliere" il deposito, provocando una reazione infiammatoria.

Accenni di fisioterapia

La fisioterapia aiuta a ridurre il dolore con terapie fisiche (laser, ultrasuono, onde d’urto, crioterapia), mantenere la mobilità articolare con esercizi mirati, rinforzare i muscoli per compensare la rigidità e prevenire ricadute migliorando postura e gestione dei carichi.

Nei casi resistenti, il medico può proporre infiltrazioni o una rimozione percutanea del deposito.

Curiosità scientifica

Sapevi che la fase più dolorosa è spesso proprio quando il deposito inizia a riassorbirsi? È un paradosso: il corpo cerca di guarire, ma scatena un’infiammazione pazzesca. Per fortuna, questa fase può risolversi spontaneamente in poche settimane.

Durante il riassorbimento, la calcificazione perde la sua durezza e si trasforma in una massa biancastra, con la consistenza della pasta dentifricia, che il corpo prova a eliminare spontaneamente o che, in alcuni casi, può essere aspirata con un ago.

Conclusione

Le calcificazioni sono come piccoli muratori che lavorano senza permesso nei tendini. Ma con pazienza, fisioterapia e qualche strategia mirata, si può tornare a muoversi liberi dal “calcare”.

A sabato prossimo per il prossimo episodio! 👋

Approfondimenti estivi:Ormai è il mio mantra, qui è spiegato ancora più dettagliatamente di quanto cerco di fare io ogni...
30/07/2025

Approfondimenti estivi:
Ormai è il mio mantra, qui è spiegato ancora più dettagliatamente di quanto cerco di fare io ogni volta con voi 🌬️

RESPIRA. Ma stavolta fallo davvero.

Viaggio collettivo dentro il muscolo più silenzioso, più sottovalutato, più determinante che abbiamo: il diaframma.

Questo non è un semplice post.

È il frutto di un esperimento unico nel suo genere. Abbiamo lanciato una domanda. Abbiamo parlato di un muscolo poco visibile ma potentissimo. E ci siamo messi in ascolto.

In tre mesi sono arrivati oltre 350 commenti: esperienze cliniche, sensazioni profonde, storie personali, intuizioni geniali, domande scomode.

Abbiamo letto, selezionato, intrecciato e riscritto. E oggi vi restituiamo tutto questo, in un unico racconto. Un corpo narrativo collettivo, dove ogni voce è diventata un respiro.

Siete pronti?

BUONA LETTURA!

Tutto è partito da una semplice domanda:

“Ma te respiri?”

L’ho chiesto ad una paziente mentre la stavo trattando per un problema alla spalla. Lei si è fermata, sorpresa. Ha esitato un attimo. Poi ha risposto:

“Boh.. non lo so.”

E lì ho capito che il dolore alla spalla era solo la punta dell’iceberg.

Succede così, quasi sempre.
Hai dolore alla spalla? Sarà la spalla. Ti svegli col collo rigido? Sarà il cuscino. Una morsa al petto? L’ansia, forse. O il tempo. Sempre qualcosa fuori.

Eppure, in mezzo a tutti questi sintomi, c’è un muscolo solo che li attraversa tutti, che li influenza tutti, che può peggiorarli o migliorarli tutti.

E quel muscolo.. non lo guarda mai nessuno.

Si chiama diaframma.
E oggi parliamo di lui. Davvero.

IL GRANDE SILENZIOSO

Il diaframma è un muscolo.
Ma è anche una bugia.

Perché lavora sempre, ma nessuno se ne accorge.
Perché è centrale, ma invisibile.
Perché collega tutto, ma non è legato a niente di specifico.
Perché se sta bene, nessuno lo nomina.
E se sta male.. lo cercano altrove.

“Dopo anni ci sono arrivato: spalla, collo, cervicale, gastrite, reflusso, ansia, mal di schiena, ileopsoas. Era tutto il diaframma. Un casino.” (Simon)

PERCHÉ FA COSÌ TANTI DANNI?

Perché è ovunque.

Anatomicamente divide il torace dall’addome. Funzionalmente è il centro di gravità della tua respirazione, della tua postura, della tua digestione, del tuo equilibrio neurovegetativo.
E sì, anche delle tue emozioni.

Ogni volta che inspiri.. lui scende.
Ogni volta che espiri.. lui sale.

Ma se non scende più bene, oppure se non risale più, il tuo corpo inizia ad adattarsi.

E da lì parte la giostra dei compensi: il collo tira, la spalla si blocca, la colonna si inarca, l’intestino si ferma, il cuore accelera, e la mente entra in modalità allarme.

“Io ho un’ernia iatale molto dilatata, il diaframma è rialzato di 5 cm. Dolori a spalla e collo, tutti i sintomi descritti. A breve mi operano. Spero di ristabilirmi.” (Patrizia)

MA NON SARÀ MICA “SOLO UN MUSCOLO”?

No. Il diaframma è un’interfaccia.

Tra dentro e fuori.
Tra alto e basso.
Tra automatico e volontario.
Tra viscerale e posturale.
Tra ciò che senti.. e ciò che non riesci più a sentire.

Ha le chiavi di casa della tua salute. Ma spesso lo lasci fuori dalla porta. Dimenticato sullo zerbino.

“Uso molto il diaframma, specialmente per “smuovere” l’intestino. Ma dopo il terzo cesareo, hanno stretto troppo i punti. Quando respiro con il diaframma sento dolore.” (Cristina)

E TU.. LO USI?

C’è chi non lo ha mai incontrato.
Chi lo ha perso da piccolo.
Chi lo ha bloccato con l’ansia.
Chi lo ha abbandonato a forza di sedie, cinture, posture chiuse, sospiri trattenuti.

“Sono molto emotiva, tengo tutto dentro e non respiro. La mia insegnante mi ha obbligata a farlo con consapevolezza. Ora mi accorgo quando sono in apnea.”(Francesca)

I SEGNALI (SOTTILI, MA CHIARISSIMI)

Tosse secca e strana, reflusso che non passa, spalla che “tira” sempre, pressione alta non giustificata, affaticamento respiratorio sotto sforzo, mal di schiena senza causa apparente, rigidità cervicale che non cede.

“Mi hanno detto che il mio diaframma è fuori sede dopo un intervento al cuore.” (Manu)

E ALLORA CHE SI FA?

C’è chi lo ha ritrovato con lo yoga.
Chi con il canto.
Chi con il Tai Chi.
Chi grazie a un fisioterapista.
Chi con la meditazione.
Chi con il Buteyko.
Chi massaggiandolo.
Chi.. semplicemente, ascoltandolo.

“Alla notte, quando l’esofagite mi assale, mi aiuta respirare col diaframma.” (Enea)

“Mi rilassa cantare. Ci ho pensato solo ora: il diaframma si muove molto quando canto.”(Alberto)

“La mia maestra lo fa allenare in palestra. Altro che muscolo dimenticato!”(Letizia)

Per una Letizia.. ce ne sono cento che non sanno neanche dove si trova.

E PERCHÉ È ANCORA COSÌ DIMENTICATO?

Perché il diaframma non lo vedi.
Perché è dentro.
Perché non è sexy.
Perché non ha addominali a tartaruga.
Perché non c’è una macchina per lui in palestra.
Perché non è Instagrammabile.
Perché il diaframma non si mostra.

Si manifesta. E spesso si manifesta sotto forma di sintomo lontano. E quindi ti confonde. Ti depista. Ti frega.

“Io sono contro le gabbie toraciche. Viva la libertà!” (Alberto, in vena poetica)

MA ATTENZIONE: NON SEMPRE IL PROBLEMA È IL DIAFRAMMA

A volte il diaframma è una vittima.

Di un viscere che funziona male.
Di un trauma emotivo.
Di una postura rigida.
Di un addome chiuso.
Di uno stomaco che non si svuota.
Di un fegato congestionato.

“Il fegato deve smaltire il cortisolo da stress. Se è sovraccarico, congestiona l’emicupola destra, tira le coste, coinvolge la cervicale. Senza trattare anche il viscere, il lavoro sul diaframma è solo parziale.” (Angelo)

“Potrebbe essere anche il contrario: un problema strutturale può creare una difficoltà viscerale. È una risposta somato-viscerale.” (Giusy)

TU, QUANDO RESPIRI, TI SENTI?

Non se lo chiedono in molti.
Ma qualcuno, prima o poi, arriva a farlo.

“Anni fa, il maestro di Thai Chi mi insegnò a respirare con la pancia. Me lo ricordo ancora.” (Terri)

“Io l’ho imparato con lo yoga. Mi ha salvato la vita.” (Silvia)

E si apre un’altra riflessione: “A scuola, in auto, davanti al pc.. siamo diventati animali seduti. E abbiamo perso la capacità innata di respirare. Un fringuello la conserva meglio di noi.” (Catia)

E la verità è che nessuno ci ha mai insegnato a sentirci respirare.
Non a scuola.
Non in palestra.
Non quando stavamo “bene”.

Nessuno ti dice come si respira.. finché non smetti di farlo bene.

Finché non succede qualcosa che ti costringe a ricominciare da lì.

E allora scopri che respirare non è scontato. È un’abilità.
Che si perde.
Che si recupera.
Che si allena.

Il diaframma è come una porta automatica: si apre solo se ti avvicini davvero.

Ma se ci passi davanti di corsa.. non ti vede.
E resta chiusa.

E ALLORA, CHE LIBRO MI CONSIGLI?

“C’è un testo per imparare la respirazione e la manutenzione di questo piccolo, fondamentale organo?” (Adele)

Sì, ci sono testi, metodi, esercizi.
Ma il primo libro da leggere.. è il tuo corpo.
Ti serve tempo.
Ti serve qualcuno che ti guidi.
Ma soprattutto: ti serve il coraggio di ascoltarti davvero.

E magari, con una mano sul petto e una sull’addome. E con la voglia di rispondere alla domanda:

“Chi si muove prima?”

Prova ora.
Sei seduto? Sei sdraiato? Sei in piedi?
Respira lentamente.
Dove si muove prima il tuo corpo?
Riesci a espirare completamente?
Senti il respiro arrivare fino alla pelvi?
Ti senti più calmo o più nervoso dopo 5 respiri consapevoli?

Se hai risposto “non lo so” o “boh”…
forse non è solo ansia.

Condividi questo post con chi ha dolori misteriosi, ha fatto mille esami senza risposte, respira male ma non lo sa, vive in apnea, ha un addome sempre contratto e non si sente mai “centrato”.

LA VERITÀ?

Il diaframma non ha bisogno di essere “sbloccato”. Ha bisogno di essere ascoltato. Sentito. Rispettato. Allineato. Allenato. Integrato.

È come un direttore d’orchestra silenzioso.
Che però sa farti stonare tutto il corpo se lo ignori.

GRAZIE

A tutte le persone che hanno lasciato un commento.
A chi ha raccontato un dolore.
A chi ha posto una domanda.
A chi ha condiviso un’intuizione.

Questo post è nato così: da un respiro collettivo.

E tu, da dove è cominciata la tua storia col respiro? Raccontacelo. Potrebbe aiutare qualcuno che sta ancora trattenendo il fiato tra tutti questi sintomi.

Perché ogni sintomo racconta una storia.
E spesso.. comincia proprio da lì.

Da un respiro.

30/07/2025

La ritenzione idrica può essere causata da diversi fattori, tra cui:
Fattori ormonali:
Variazioni ormonali durante il ciclo mestruale, la gravidanza o la menopausa possono influire.
Alimentazione:
Dieta ricca di sale, zucchero e povera di vitamine e minerali può favorire la ritenzione.
Stile di vita:
Sedentarietà, prolungata posizione eretta o seduta, indumenti troppo stretti e abusi di alcol possono contribuire.
Patologie:
Problemi renali, cardiaci, ipertensione e altre patologie possono causare ritenzione idrica.
Cosa fare:
Se si sospetta di avere ritenzione idrica, è consigliabile:
Consultare un medico: Per identificare le cause e ricevere un trattamento adeguato.
Adottare uno stile di vita sano: Seguire una dieta equilibrata, bere molta acqua, fare attività fisica regolare e indossare abiti comodi.
Utilizzare rimedi naturali: Alcuni rimedi come tisane drenanti, massaggi e pediluvi possono aiutare a ridurre il gonfiore

25/07/2025

Stretching del muscolo piriforme💪.

Indirizzo

Via Andrea Cesalpino 47
Milan
20128

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 19:30
Martedì 08:30 - 19:30
Mercoledì 08:30 - 20:30
Giovedì 08:30 - 20:30
Venerdì 08:30 - 19:30
Sabato 10:00 - 13:00

Telefono

+393398458946

Sito Web

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