Osteopata Angelo Camozzi

Osteopata Angelo Camozzi Osteopata, Chinesiologo, Massoterapista MCB, Terapista avanzato del metodo Raggi

EFFICACIA DELL’ APPLICAZIONE DEL KINESIOTAPE NEL TRATTAMENTO OSTEOPATICOIntroduzione:Il Kinesio Tape è diventato sempre ...
22/02/2024

EFFICACIA DELL’ APPLICAZIONE DEL KINESIOTAPE NEL TRATTAMENTO OSTEOPATICO

Introduzione:
Il Kinesio Tape è diventato sempre più popolare come strumento terapeutico nell'ambito dell'osteopatia per il trattamento di una vasta gamma di disturbi muscolo-scheletrici. Questo articolo si propone di esaminare la letteratura scientifica esistente per valutare l'efficacia del trattamento con il Kinesio Tape nel contesto osteopatico e nella gestione della sensazione di dolore.

Shim et al. (2018) hanno condotto uno studio randomizzato controllato per valutare l'efficacia del Kinesio Tape nel trattamento dell'epicondilite laterale. I risultati hanno dimostrato che il Kinesio Tape può ridurre il dolore e migliorare la funzione dell'arto superiore nei pazienti affetti da questa condizione.
Castro-Sánchez et al. (2012) hanno condotto una revisione sistematica per valutare l'efficacia del Kinesio Tape nel trattamento delle lesioni muscolari. Gli autori hanno concluso che il Kinesio Tape può ridurre il dolore e migliorare la funzione muscolare in pazienti con lesioni muscolari acute o croniche.
Mostafavifar et al. (2012) hanno condotto uno studio clinico controllato per valutare l'efficacia del Kinesio Tape nel trattamento del dolore lombare cronico. I risultati hanno mostrato che il Kinesio Tape può ridurre il dolore e migliorare la funzione fisica nei pazienti con questa condizione.
Montalvo et al. (2014) hanno condotto uno studio prospettico per valutare l'efficacia del Kinesio Tape nel trattamento delle sindromi dolorose del ginocchio. I risultati hanno indicato che il Kinesio Tape può ridurre il dolore e migliorare la stabilità articolare nei pazienti con queste condizioni.
Kachanathu et al. (2016) hanno condotto uno studio randomizzato controllato per valutare l'efficacia del Kinesio Tape nel trattamento della tendinite rotulea. I risultati hanno dimostrato che il Kinesio Tape può ridurre il dolore e migliorare la funzione dell'arto inferiore in pazienti con questa condizione.
Conclusioni:
In conclusione, le evidenze scientifiche disponibili supportano l'efficacia del trattamento con il Kinesio Tape nel contesto dell'osteopatia e nella gestione del dolore muscolo-scheletrico. Questi studi forniscono prove convincenti che il Kinesio Tape può essere un'opzione terapeutica efficace per ridurre il dolore, migliorare la funzione fisica e favorire il recupero in pazienti con una varietà di condizioni muscolo-scheletriche. Rimane fondamentale affiancarlo con trattamenti mirati e un corretto piano terapeutico.
Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire la comprensione dei meccanismi d'azione e identificare le migliori pratiche cliniche nell'utilizzo del Kinesio Tape nell'ambito dell'osteopatia.

L'Importanza della Coppettazione nell'Approccio Osteopatico: Prospettive Scientifiche e Applicazioni ClinicheIntroduzion...
22/02/2024

L'Importanza della Coppettazione nell'Approccio Osteopatico: Prospettive Scientifiche e Applicazioni Cliniche

Introduzione:
La coppettazione è una tecnica terapeutica antica che è stata utilizzata in molte culture per trattare una vasta gamma di disturbi. Negli ultimi anni, la coppettazione ha guadagnato popolarità anche nell'ambito dell'osteopatia, dove viene utilizzata come parte integrante del trattamento per migliorare la circolazione sanguigna, ridurre il dolore e favorire il recupero muscolare. Questo articolo esplorerà l'importanza della coppettazione nell'approccio osteopatico, basandosi su evidenze scientifiche e applicazioni cliniche.

Benefici della Coppettazione Osteopatica:
La coppettazione osteopatica è stata oggetto di diversi studi scientifici che hanno evidenziato i suoi molteplici benefici. Ad esempio, la ricerca condotta da Wang et al. (2017) ha dimostrato che la coppettazione può migliorare il flusso sanguigno locale, ridurre l'infiammazione e alleviare il dolore muscolare. Inoltre, uno studio condotto da Kim et al. (2019) ha suggerito che la coppettazione può contribuire a migliorare la flessibilità muscolare e la funzione articolare.
Nazar AlKhadhrawi et al. (2019) hanno mostrato un miglioramento nella sensazione di dolore nel caso di fasciti plantari e dolori al tallone, con il supporto della coppettazione al polpaccio coadiuvata agli esercizi di allungamento e mobilità.

Meccanismi d'Azione:
I meccanismi d'azione della coppettazione osteopatica comprendono l'aumento del flusso sanguigno locale, la stimolazione del sistema linfatico e la riduzione della tensione muscolare. Questi effetti possono contribuire a migliorare la circolazione, a ridurre l'infiammazione e a favorire il recupero muscolare dopo lesioni o sforzi intensi.

Applicazioni Cliniche:
La coppettazione osteopatica viene utilizzata clinicamente per trattare una varietà di condizioni, tra cui dolore muscolare e articolare, tensione muscolare, infiammazione cronica e lesioni sportive. Inoltre, la coppettazione può essere integrata in programmi di riabilitazione per accelerare il recupero e migliorare le prestazioni fisiche.

Chi deve evitare questa tecnica:
- soggetti con fragilità capillare o pelle eccessivamente sensibile
-pazienti con coagulopatie o che assumono farmaci anticoagulanti
- individui con lesioni cutanee e infezioni attive
- donne in gravidanza: anche se non ci sono ancora evidenze concrete che questa tecnica possa essere rischiosa.

Considerazioni Finali:
In conclusione, la coppettazione rappresenta una componente preziosa dell'approccio osteopatico, offrendo numerosi benefici per la salute muscoloscheletrica e il benessere generale dei pazienti. Le evidenze scientifiche supportano l'efficacia di questa tecnica terapeutica, che viene sempre più utilizzata in ambito clinico per trattare una vasta gamma di disturbi. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno i meccanismi d'azione della coppettazione e identificare le migliori pratiche cliniche nell'ambito dell'osteopatia.

PROPRIOCEZIONE : facciamo chiarezza!La propriocezione rappresenta il sistema raffinato del nostro organismo per gestire ...
22/10/2020

PROPRIOCEZIONE : facciamo chiarezza!

La propriocezione rappresenta il sistema raffinato del nostro organismo per gestire il disequilibrio, saper controllare il corpo nello spazio e la verticalità.
La gestione del disequilibrio ad opera del sistema propriocettivo, avviene con la collaborazione dell’apparato visivo, quello vestibolare (grossolano e poco preciso) e quello precauzionale( utilizzato nei casi di instabilità).
È fondamentale quando si parla di recupero propriocettivo essere a conoscenza di tale distinzione, per poter intervenire in maniera mirata ed efficace ed eludere il sistema precauzionale e vestibolare come modalità di intervento primario.

Il sistema è per il 99,9% involontario, ovvero solo lo 0,1% arriva a livello corticale, il resto è assolutamente sottocorticale. Questo per evitare di sovraccaricare il sistema centrale dai continui flussi di feedback periferici.
🚦💡Ne consegue che i tempi di reazione ad uno stimolo debbano essere inferiori ai 120-180 millisecondi (tempistica tipica di un movimento volontario)per poter essere considerati allenanti.

L'instabilità di un arto singolo rappresenta un fattore di rischio per le lesioni degli arti inferiori, per la lombalgia e per le cadute dell’anziano.
Lo sviluppo del sistema propriocettivo ha dunque un ruolo fondamentale nella prevenzione degli infortuni e nelle cadute.

🔬 Studi effettuati (Riva D e al 2013,2016,2019) hanno mostrato la maggior efficacia per:
- il lavoro monopodalico rispetto al bipodalico
- Il lavoro a piede n**o, rispetto alla scarpa.
- L’utilizzo di tavole propriocettive che implicassero un fulcro di movimento a livello dell’articolazione tibio tarsica
- Tavole con instabilità ad un grado (latero-laterale) piuttosto che a 3 gradi di libertà, poiché da considerare troppo difficoltose da gestire per il sisitema (soprattutto in fase iniziale)
- La scarsa efficacia dei cuscinetti propriocettivi, che vanno a favorire un appoggio adattativo del soggetto rendendo il lavoro prettamente vestibolare.
- La poca efficacia del lavoro svolto davanti allo specchio . L’ immagine essendo complessa, verrà infatti elaborata a livello corticale, rendendo inferiore l’efficacia dell’allenamento
- Chiudere gli occhi in appoggio monopodalico può rappresentare un ottimo test e un esercizio allenante, soprattutto eliminando il movimento di compenso degli arti inferiori e superiori.
- Esercizi con macchinari visuo-propriocettivi ad alta frequenza, con feedback visivo relativo a tavola e busto sembrerebbero garantire il miglior risultato ( delos postural system)

Un mirato lavoro e recupero propriocettivo potrà dunque portare:
- ad una maggior sicurezza nel passo
- Alla prevenzione degli infortuni all’arto inferiore(distorsioni caviglie, ginocchio) e delle lombalgie
- All’ economicità del gesto nella corsa, fondamentale soprattutto per atleti fondisti.
- Alla prevenzione delle cadute dell’anziano.

I risultati possono essere mantenuti costanti per un certo periodo di tempo, ma il livello si manterrà adatto solo se continuamente stimolato da adeguate informazioni sensoriali.

CONVERGENZA OCULAREI problemi di convergenza sono tra le prime cause di:- emicrania-Dislessia-difficoltà a concentrarsi ...
08/10/2020

CONVERGENZA OCULARE

I problemi di convergenza sono tra le prime cause di:
- emicrania
-Dislessia
-difficoltà a concentrarsi nella lettura
-instabilità
-perdita di equilibrio dell’anziano e del bambino
-diplopia serale
-distorsione di caviglia
La convergenza oculare è un processo complesso, che prevede il movimento degli assi visivi nel passaggio da una visione da lontano ad una da vicino, permettendoci di fissare correttamente un oggetto che si avvicina.
L’insufficienza di convergenza, non è da considerarsi una patologia, ma più che altro una disfunzione che è da deputare all’ipertonia del muscolo retto esterno e rappresenta il principale difetto posturale.
Cause del difetto di convergenza
Cause primarie:
-Traumi cervicali
-Colpi di frusta
-ipertensione
-sindrome meningea
-ictus cerebrovascolari
-epilessia
Cause secondarie:
-edentulie (omolaterale),
-disturbo occlusale (omolaterale) dovuto a precontatto o lato delle arcate non utilizzato,
-epatiti (occhio dx),
-antidepressivi triciclici.
Cosa provoca?
Alterazioni posturali come compenso all’ipoconvergenza. Ad esempio:
-Limitazione della rotazione del capo dal lato dell’ipoconvergenza. Questo a causa del riflesso miotatico, garantito dalla stimolazione dei fusineuromuscolari del retto esterno ipertonico.
-Spalla controlarerale a quella dominante posteriorizzata, a causa dell’intervento dei nuclei centrali e vestibolari. Situazione che si concretizza anche in associazione a problematiche di masticazione omolaterale.
Bisogna però far presente, come qualsiasi alterazioni posturale o disfunzione in altri distretti, possa alterare il meccanismo visivo.

FUNZIONI E CORRELAZIONI DELLA LINGUA La lingua svolge un ruolo fondamentale per:- deglutizione- linguaggio- respirazione...
01/10/2020

FUNZIONI E CORRELAZIONI DELLA LINGUA

La lingua svolge un ruolo fondamentale per:
- deglutizione
- linguaggio
- respirazione
- gusto

Oltre alle funzioni fisiologiche più conosciute, la gioca un ruolo da protagonista, attraverso le sue correlazioni, con innumerevoli strutture.

- A livello nervoso: lingua fa a capo a diversi nervi cranici, con la parte motoria innervata dal nervo ipoglosso (XII), la parte esterocettiva, propriocettiva dal nervo linguale, che rappresenta una branca del trigemino (V) e la parte sensitiva gustativa anteriormente gestita dal nervo facciale (VII) e posteriormente dal glossofaringeo (IX).

- osso ioide: è definito come un giroscopio e come una livella dovrebbe mantenere una orizzontalità per conservare gli equilibri. Ha un ruolo importante per la masticazione, per la respirazione, ma nessuno per la fonazione.

- scapola: attraverso il muscolo omoioideo che va ad inserirsi sulla parte mediana superiore, andando ad influire sui suoi equilibri.

- testa e collo: attraverso le strutture sopracitate, garantisce una stabilità posizionale e propriocettiva.

- Tratto cervicale: esiste un’ anastomosi tra l’articolazione atlanto assiale, il nervo linguale, l’ipoglosso e la radice di C2 (dorsalmente all’articolazione C1-C2), che può portare a disfunzioni di mobilità.

- ATM (articolazione temporo-mandibolare): attraverso le inserzioni muscolari dello stiloglosso con il processo stiloideo del temporale e del genioglosso sulla mandibola.

- mediastino e visceri: attraverso la fascia cervicale profonda e la sua continuità anatomica arriva ad essere partecipe di eventuali restrizioni di mobilità viscerale.

- sistema neurovegetativo: studi hanno cercato di dimostrare che la posizione della lingua sul palato duro possa inibire il sistema parasimpatico e il posizionamento invece palato molle possa invece attivarlo, inibendo l’ortosimpatico.

- amigdala: stimolando l’apprendimento del gusto e perfezionando gli schemi motori della masticazione.

- sistema enterico: agendo da vera e propria spia chimica, permettendo al sistema digestivo di prepararsi alle sue funzioni.

- polmoni: una diminuzione del volume polmonare, pare possa diminuire il controllo della lingua a causa di una minor trazione tracheale e una successiva inibizione dell’asse nervo ipoglosso-nervo frenico.

- corteccia cingolata anteriore: pare che venga stimolata( migliorando la qualità delle informazioni sensoriali) da movimenti postero laterali della lingua.

- equilibrio: alcuni studi hanno provato a dimostrare come la stimolazione mioelettrica sulla lingua porti ad una migliore gestione dell’instabilità, ciò a causa della stretta connessione tra i nuclei del trigemino, del facciale con i nuclei vestibolari. Anche il cono posturale, durante test propriocettivi, pare possa ridursi con la lingua posizionata sugli incisivi superiori.

- denti: la spinta eruttiva dei denti pare derivi dal passaggio dalla quadrupedia alla bipedia con la conseguente liberazione della mano e lo sviluppo dello schema motorio elicoidale. La lingua conserva un ruolo primario nella posizione dei denti, nello sviluppo delle articolazioni temporo-mandibolari e nella modellazione delle arcate.

- schema del passo: edentulie o masticazioni omolaterali, pare possano portare ad adattamenti della postura, con posizioni di torsione e di passo congelato (ovvero una posizione del corpo in statica, simile a quella durante il cammino)

- catene muscolari: la lingua rientra in quella che viene definita catena muscolare antero mediana, che comporta con una sua retrazione una postura di chiusura con pronunciata anteposizione del capo e del collo.

- forza: uno studio con macchinari isocinetici misurando la forza del quadricipite, ha riscontrato dei maggiori risultati con lingua posizionata sullo spot palatino.

- In Età pediatrica la lingua conferma il ruolo primario, poiché interviene da protagonista nella suzione e nella deglutizione.

- La suzione: è un meccanismo che origina dalla 4° settimana di vita intrauterina, mentre la deglutizione dall’8°, ma rappresenta un processo complesso che andrà a maturare solo dopo la 34° settimana di età gestazionale. Alcuni studiosi ed esperti, hanno cercato di dimostrare come la suzione dal capezzolo materno sia fondamentale e non sostituibile con il biberon. l’eccessiva suzione del pollice e dell’utilizzo del biberon, pare possa portare a disfunzioni linguali, morso aperto e quindi incidere su tutto ciò che riguarda l’apparato stomatognatico.

- Spot linguale: la posizione ottimale della lingua dovrebbe essere con punta sullo spot palatino si c xdd, che rappresenta il punto posto sul palato duro poco dietro gli incisivi superiori, caratterizzato da una moltitudine di recettori, la cui stimolazione durante la deglutizione consente una continua cascata di informazioni sensoriali di grandissima importanza.

Mal di schiena: Trattamento osteopatico per le lombalgie acute e croniche Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) ...
20/09/2020

Mal di schiena: Trattamento osteopatico per le lombalgie acute e croniche

Il trattamento manipolativo osteopatico (OMT) è una modalità distintiva comunemente utilizzata dagli osteopati per integrare la gestione convenzionale dei disturbi muscolo-scheletrici, compresi quelli che causano lombalgia (LBP low back pain). Il trattamento manipolativo osteopatico è definito nel Glossary of Osteopathic Terminology come "L'applicazione terapeutica di forze guidate manualmente per migliorare la funzione fisiologica e / o supportare l'omeostasi che è stata alterata dalla disfunzione somatica“.
La disfunzione somatica è definita come "Funzione compromessa o alterata dei componenti correlati del sistema somatico (struttura corporea): strutture scheletriche, artrodiali e miofasciali e i loro elementi vascolari, linfatici e neurali correlati.
La disfunzione somatica è curabile utilizzando un trattamento manipolativo osteopatico.

Uno Studio condotto nel 2016, ha valutato l’intervento osteopatico in varie situazioni algiche di Lombalgia.
A conclusione ha affermato che gli effetti clinicamente rilevanti dell'OMT, sono stati confermati per ridurre il dolore e migliorare lo stato funzionale in pazienti con:

-LBP acuto
-LBP cronico aspecifico
-LBP in donne in gravidanza
-LBP dopo il parto 3 mesi dopo il trattamento.

“American osteopathic association guideline for osteopathic manipulative treatment for patient with low back pain”
Task force on the low back pain clinical practice guidelines
J am osteopath assoc. 2016

DOLORI AL PIEDE E CAVIGLIAL’articolazione della caviglia è tra le più coinvolte nella traumatologia sportiva. Le distors...
16/09/2020

DOLORI AL PIEDE E CAVIGLIA

L’articolazione della caviglia è tra le più coinvolte nella traumatologia sportiva. Le distorsioni di caviglia rappresentano il 15-20% degli infortuni sportivi e il 90% di esse sono dovuti all’esacerbazione del movimento di inversione sul compartimento laterale, causando rottura o lesione del legamento peroneo astragalico anteriore.

Piede e caviglia sono frequentemente coinvolte in processi infiammatori o degenerativi su base traumatica, overuse, ma anche per sofferenze neurologiche, vascolari e sistemiche.

Un’attenta analisi differenziale in osteopatia sarà in grado di distinguere l’origine del dolore e capire se la situazione sia di pertinenza medica o necessiti di un trattamento osteopatico.

Il dolore può essere:

- generalizzato sul piede: a causa di traumi diretti, artriti (reumatoide, gotta, LES, settica ecc), sindrome da compressione dei nervi o radici nervose (L5-S1, tunnel tarsale, intrappolamento nervo peroneo o surale), patologie cutanee (herpes, dermatite), infezioni, dolori vascoalri.
- sulla caviglia: da traumi, distorsioni o fratture, artriti, gotta, pseudogotta, osteomielite acuta, distrofia simpatica riflessa.
- sulla regione dorsale del piede: tendiniti, fratture da stress, intrappolamento del nervo peroneale profondo.
- sul tallone: fratture calcaneari o malleolari o tendinee, dolori al cuscinetto adiposo, intrappolamento del nervo plantare laterale, borsite achillea o retrocalcaneare, sindrome del tunnel tarsale, tendiniti
- sulla zona metatarso falangea: Neuroma di Morton, borsiti metatarsali, cisti submetatarsali, distorsioni o fratture, sinoviti, insufficienza arteriosa, metatarsalgia.
- sull’alluce: alluce valgo, borsite, alluce rigido, radicolopatia L5, tendinite, unghia incarnita, ematoma subungueale, fratture.
- falangeo: Dita a martello, tofo, malattia di Reynaud, borsite del 5 dito.
- nella regione centrale inferiore del piede: Lesione articolazione di Chopart, fratture, necrosi asettica dello scafoide, piede piatto acquisito, rottura tendine tibiale posteriore, fascite plantare, osteoartrite.

Diventa quindi importante saper distinguere la problematica, attraverso un’accurata anamnesi e la giusta batteria di test.

Il trattamento osteopatico, verterà sul migliorare la mobilità di zone in disfunzione, liberando zone in restrizione e agendo su tutte le strutture che intervengono nello schema motorio del passo.

IL FONDAMENTALE RUOLO DEL DIAFRAMMAIl diaframma è collegato strutturalmente con la colonna vertebrale, la gabbia toracic...
15/09/2020

IL FONDAMENTALE RUOLO DEL DIAFRAMMA

Il diaframma è collegato strutturalmente con la colonna vertebrale, la gabbia toracica e quasi tutti gli organi. La sua posizione centrale nel corpo gli permette di mobilizzare ritmicamente tutte queste strutture durante gli atti respiratori.

Una respirazione diaframmatica ritmica ed armonica, con una frequenza respiratoria di 6 atti al minuto, ottimizza il funzionamento di varie funzioni vitali:

- Respirazione
- Circolazione
- Digestione
- Postura
- Difese immunitarie
- Disintossicazione

La vita stressante di tutti giorni, porta l’essere umano ad avere un'attività diaframmatica insufficiente, privilegiando una respirazione di tipo toracico.
Riattivare uno schema respiratorio diaframmatico è fondamentale per raggiungere il benessere psico-fisico ed essere in salute.

Il trattamento osteopatico sul diaframma mira a riattivare una sua adeguata mobilità, ripristinandone la funzione.

CEFALEA CERVICOGENICA in osteopatia.Lo studio seguente spiega la possibile interazione tra la cefalea cervicogenica e l’...
06/09/2020

CEFALEA CERVICOGENICA in osteopatia.
Lo studio seguente spiega la possibile interazione tra la cefalea cervicogenica e l’articolazione temporo mandibolare.
Buona lettura!

La cefalea cervicogenica (CGH) può includere segni clinici come la restrizione del range of motion (ROM) cervicale oppure il dolore alla palpazione del collo. Alcuni sostengono che l'articolazione temporomandibolare (TMJ) possa contribuire a questo problema, data la stretta vicinanza e la rispettiva influenza tra queste due strutture anatomiche.

Questo studio ha voluto valutare se il trattamento per i disordini della TMJ, in aggiunta alla terapia manuale per il rachide cervicale (CMT), sia più efficace della stessa CMT da sola per il trattamento della CGH.

43 soggetti con cefalea da più di tre mesi, con segni clinici di CGH e di disfunzione della TMJ sono stati randomizzati in due gruppi, uno solo di CMT e l'altro di CMT con l'aggiunta del trattamento per la TMJ.

I partecipanti hanno ricevuto sei trattamenti nell'arco di tre mesi. La valutazione è stata condotta all'inizio dei trattamenti, alla conclusione ed a distanza di sei mesi, e consisteva nella misurazione del ROM cervicale e nella palpazione del rachide cervicale superiore.

Il gruppo che ha ricevuto il trattamento alla TMJ in aggiunta alla CMT ha fatto registrare un significativo miglioramento in tutte le misure di outcome dopo sei trattamenti. Questo risultato è stato mantenuto anche al follow-up a sei mesi. L'incremento del ROM cervicale si è realizzato prevalentemente durante il periodo di trattamento e solo nel gruppo trattato anche alla TMJ, mentre non è stato riscontrato alcun miglioramento nel gruppo di sola CMT.

In conclusione, nei pazienti con cefalea è raccomandabile valutare sempre anche la TMJ, e se qualche disfunzione è presente si deve trattare direttamente la TMJ stessa.

Von Piekartz & Hall. Man Ther 18 (2013)

Osteopata Angelo Camozzi riceve:- Milano CittàStudi - il Giovedì a Lainate presso il centro Elan Vital Per info e prenot...
05/08/2020

Osteopata Angelo Camozzi riceve:

- Milano CittàStudi
- il Giovedì a Lainate presso il centro Elan Vital

Per info e prenotazioni visite è possibile mandare un messaggio whatsapp al numero 3401602186

Per maggiori info:
https://www.osteopatacamozzi.it/

24/06/2020
24/06/2020

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Milan

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