31/10/2025
Oggi è la notte in cui si parla di paura, di mostri e di fantasmi. Ma c’è qualcosa che fa molta più paura, e che vedo ogni giorno nei miei pazienti: il disturbo post-traumatico da stress che può comparire dopo una relazione patologica.
Un dolore invisibile, ma reale. Un incubo che abita dentro.
Ti senti in allerta anche senza motivo. Il cuore accelera, il sonno è leggero, ogni rumore ti fa sobbalzare. È l’iperattivazione, il sistema nervoso che non riesce più a rilassarsi dopo aver vissuto troppo tempo in pericolo.
Poi arrivano i flashback: parole, immagini, momenti che tornano all’improvviso, come se accadessero di nuovo.
A volte, invece, senti di non sentire più. Ti guardi vivere da fuori, come se tutto fosse ovattato. È la dissociazione, la difesa estrema di una mente ferita.
Da un lato c’è l’evitamento: cerchi di stare lontano da ogni cosa che ti ricordi quella storia.
Dall’altro l’ossessione e la ruminazione: ripercorri ogni dettaglio, cerchi di capire, di trovare un senso, come se da quella risposta dipendesse la tua pace.
E poi la nostalgia: un desiderio struggente di tornare a sentire ciò che sentivi nei momenti belli
Non ti manca chi ti ha ferito, ma il modo in cui ti ha fatto sentire nei momenti positivi.
È questo il paradosso di un legame traumatico: sapere che qualcosa ti ha distrutto, e allo stesso tempo non riuscire a lasciarlo andare.
In mezzo c’è la dissonanza cognitiva: da un lato la paura e la consapevolezza, dall’altro l’attaccamento e la speranza.
Vorresti fuggire e, nello stesso istante, tornare indietro.
🕯️ In questa notte di paura, il mio augurio è che restino solo i fantasmi finti.
E se stai navigando in questo buio, spero che tu scelga di liberarti da quelli veri, quelli che ancora vivono dentro.
Uscirne è possibile, davvero.
Scrivimi in direct se senti che è il momento di iniziare a guarire ❤️.
〰️ Carolina