
14/04/2025
Spiritual Bypassing: un'analisi tecnica tra psicologia e spiritualità
Introduzione
Il termine spiritual bypassing è stato coniato dallo psicoterapeuta John Welwood negli anni '80 per descrivere un uso disfunzionale della spiritualità come meccanismo di evitamento. In termini psicologici, si tratta di un processo attraverso il quale un individuo utilizza concetti, pratiche o credenze spirituali per eludere aspetti emotivi, psicologici o relazionali della propria vita. Sebbene possa inizialmente apparire come un'espressione elevata di saggezza o trascendenza, lo spiritual bypassing può compromettere profondamente la crescita personale e il benessere psichico.
Definizione e caratteristiche
Spiritual bypassing può essere definito come:
L'uso delle pratiche o delle credenze spirituali per evitare di confrontarsi con emozioni dolorose, traumi irrisolti, bisogni psicologici fondamentali o responsabilità relazionali.
Caratteristiche comuni:
Repressione delle emozioni "negative" (rabbia, tristezza, paura)
Minimizzazione del dolore attraverso concetti spirituali (“Tutto accade per una ragione”, “Siamo tutti uno”)
Idealizzazione dell’illuminazione o della trascendenza a scapito della realtà incarnata
Dissociazione o negazione del corpo
Regressione spirituale: rifugiarsi in un'identità spirituale per evitare la complessità della vita
Giudizio moralistico verso chi "non è abbastanza evoluto"
Meccanismi psicologici sottostanti
Dal punto di vista psicodinamico, lo spiritual bypassing può essere interpretato come una difesa inconscia, simile alla rimozione o alla razionalizzazione. L’individuo spiritualizza l’esperienza emotiva per renderla più tollerabile o per mantenerla fuori dalla coscienza.
Le principali motivazioni inconsce possono includere:
Evitamento del dolore: il ricorso alla spiritualità come analgesico esistenziale
Mancanza di contenimento psichico: assenza di strumenti interiori per sostenere emozioni intense
Ricerca di approvazione: il desiderio narcisistico di apparire "evoluti" o "superiori"
Traumi non integrati: esperienze infantili non elaborate che alimentano la fuga nel trascendente
Conseguenze sul piano terapeutico
Lo spiritual bypassing può ostacolare il lavoro psicoterapeutico in vari modi:
Resistenza al contatto emotivo autentico
Mancanza di radicamento nella realtà corporea
Difficoltà nel creare un’alleanza terapeutica basata sulla vulnerabilità
Spostamento dell’attenzione verso concetti astratti o cosmologici anziché esperienze vissute
Il terapeuta deve riconoscere e accogliere la funzione protettiva di questi meccanismi, ma anche lavorare per disinnescarli con gentilezza e fermezza, aiutando il paziente a integrare spiritualità e psicologia in modo coerente e incarnato.
Differenze tra autentica spiritualità e spiritual bypassing
Autentica spiritualità Spiritual bypassing
Include l’ombra e la sofferenza Evita l’ombra, idealizza la luce
Favorisce l’integrazione psico-spirituale Promuove la dissociazione
Coltiva compassione e autenticità Sviluppa dogmi e perfezionismo spirituale
È orientata alla presenza e all’incarnazione È orientata alla fuga e alla trascendenza disincarnata
Verso un'integrazione matura
Superare lo spiritual bypassing non significa rinunciare alla spiritualità, ma radicarla nella realtà psichica ed emotiva dell’individuo. Un approccio integrato richiede:
Lavoro sul corpo (somatic experiencing, grounding)
Terapia dell’attaccamento e delle emozioni
Riflessione critica sui propri sistemi di credenze
Contatto con la vulnerabilità e l’imperfezione
Conclusione
Lo spiritual bypassing rappresenta un rischio sottile ma diffuso nei percorsi spirituali contemporanei. Riconoscerlo e affrontarlo è essenziale per promuovere una crescita autentica, che non escluda il dolore ma lo includa nel processo di trasformazione. Solo attraverso un’integrazione profonda tra psiche e spirito è possibile realizzare una spiritualità incarnata, matura e terapeutica.
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