Studio Legale Giuseppe de Lalla

Studio Legale Giuseppe de Lalla Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Studio Legale Giuseppe de Lalla, Milan.

Studio Legale specializzato in difesa tecnica in materia penale (in particolar modo nel campo dei reati sessuali) nel campo degli stupefacenti, dei reati contro la persona, il patrimonio, responsabilità penale in campo sanitario, diritto penitenziario. Lo studio è specializzato in Diritto Penale:
- Difesa tecnica in caso di reato (commesso o subito);
- Consulenza ed assistenza tecnica in materia penale rivolta ad imputati (maggiorenni e minorenni), persone offese e persone giuridiche;
- Difesa tecnica in materia penale nel campo degli stupefacenti, dei reati contro la persona (anche offesa da reato), dei reati contro il patrimonio, nel campo della responsabilità penale sanitaria, nel campo dei reati societari;
- lo Studio de Lalla, in particolare, si occupa da oltre un decennio (ovvero dalla fondazione ad opera del suo titolare nel 2003) della difesa dell'accusato di reati legati alla sfera sessuale ed alla violenza domestica (ambiti tra i più delicati del diritto e del processo penale) con un approccio tecnico, aggiornato ed attento alla delicatezza dell'accusa in tale particolare settore del diritto coadiuvato da esperti di altre discipline (psicologi forensi e medici legali in primis) per la migliore difesa dell'assistito.

Una decisione importante del Tribunale di Ivrea in tema di maltrattamenti in famiglia che sancisce  - ancora una volta -...
29/10/2025

Una decisione importante del Tribunale di Ivrea in tema di maltrattamenti in famiglia che sancisce - ancora una volta - un principio già fatto proprio dalla Giurisprudenza di legittimità: se i presunti maltrattamenti sono liti familiari che coinvolgono allo stesso modo i due coniugi, siamo in presenza non già del reato di maltrattamenti ma di una dinamica familiare non penalmente rilevante.

Ed invero: Le prove orali e documentali — scrive nella motivazione la presidente Stefania Cugge (giudici a latere Magda D’Amelio ed Edoardo Scanavino) — danno ragione della sussistenza di liti in famiglia e non già di maltrattamenti, secondo quella linea di demarcazione descritta dalla Suprema corte». Una giurisprudenza di legittimità richiamata in sentenza, proprio (ma non solo) sulla distinzione tra liti e maltrattamenti (pronuncia numero 21.289 del 2025).

Per i giudici non c’era uno squilibrio di forze, ma una relazione conflittuale tra i due conviventi. Esclusi i maltrattamenti, accusa riqualificata in «liti di coppia».

Riporto qui nella pagina dello Studio l'articolo pubblicato sul sito dello Studio www.studiolegaledelalla.it che tratta ...
30/09/2025

Riporto qui nella pagina dello Studio l'articolo pubblicato sul sito dello Studio www.studiolegaledelalla.it che tratta le novità apportate al codice della Strada dalla Legge n. 177/2025 .
L'articolo ha un taglio completo e pratico e menziona quanto pubblicato sul mensile "Polizia Moderna" già più volte citato in questa pagina.

La legge n. 177/25 modifica vari articoli del Codice della Strada ed in particolare:

- le nuove disposizioni in materia di sosta e ztl;
- le limitazioni per i neopatentati;
- i limiti di velocità;
- l’Uso non corretto del cellulare alla guida;
- la guida in stato di ebrezza alcolica;
- il contrasto alla guida DOPO AVER ASSUNTO sostanze stupefacenti (e non più la guida SOTTO L’EFFETTO delle sostanze stupefacenti);
- la sospensione breve della patente;
- l’utilizzo della tecnologia per l’accertamento delle violazioni;
- i comportamenti di chi attraversa i passaggi a livello;
- i dispositivi di mobilità elettrica;
- l’abbandono degli animali.

https://www.studiolegaledelalla.it/le-modifiche-al-codice-della-strada-della-legge-n-177-del-25-11-25-le-novita/

Pubblichiamo in questo approfondimento un interessante ARTICOLO APPARSO SUL MENSILE “POLIZIA MODERNA” a firma di Antonella Fiorino (Commissario capo del Servizio di Polizia Stradale) con l’introduzione Renato Cortese (Direttore centrale per la Polizia Stradale, ferroviaria e per i reparti spec...

Segnalo nella pagina dello Studio Legale de Lalla un articolo pubblicato nelle news del sito www.studiolegaledelalla.it....
17/09/2025

Segnalo nella pagina dello Studio Legale de Lalla un articolo pubblicato nelle news del sito www.studiolegaledelalla.it.
L'articolo tratta in modo discorsivo ma esauriente degli aspetti più rilevanti dell'arringa del Difensore ovvero l'atto conclusivo della strategia Difensiva che prende le mosse fin dalle prime battute del procedimento penale.
Tempi, modi, contenuti, figure retoriche, l'utilizzo dell'ironia, delle pause, la tecnica della "vaccinazione del Giudice" tutti aspetti analizzati di quell'adempimento del Difensore che anche nell'immaginario collettivo conserva una grande dose di fascino e suggestione.
Cliccando sul link:
https://www.studiolegaledelalla.it/arringa-processo-violenza-sessuale/
si può legge l'articolo completo e scaricare l'audio di una Arringa dell'Avvocato Giuseppe de Lalla in un caso (poi conclusosi con l'assoluzione dell'accusato) di un'accusa contestata di violenza sessuale.

L'arringa quale punto di arrivo di tutta la strategia difensiva. Un modo per illustrare la Difesa e contraddire l'accusa. Le regole.

Luigi Pagano è l'ex direttore del carcere di San Vittore di Milano.E' fuori discussione che sia un esperto, un vero espe...
10/09/2025

Luigi Pagano è l'ex direttore del carcere di San Vittore di Milano.
E' fuori discussione che sia un esperto, un vero esperto formato sul campo delle carceri italiane e della vita dei detenuti.
Ebbene, Luigi Pagano - osservatore neutrale es esperto - bolla le nostre prigioni come delle discariche sociali dove i detenuti vengono confinati (e questo è una conseguenza delle loro azioni) e dimenticati anziché essere rieducati.
Rieducazione che è un PRINCIPIO COSTITUZIONALE (oltre ad essere un investimento umano per migliorare la società abbattendo la recidiva) e non un afflato di buonismo perbenista.
A detta di un esperto le nostre carceri sono dunque il luogo ove la società confina i suoi problemi umani che hanno delinquito e lo fa senza una visione sul lungo periodo.
Una detenzione che è solo punizione e prevenzione generale e speciale strettamente collegata evidentemente alla piaga insegna di un paese civile dei suicidi dei detenuti quasi 10 volte più numerosi rispetto a quelli che si verificano tra la popolazione non ristretta.

L'ex direttore di San Vittore e fondatore di Bollate sul carcere: «La politica rischia di usarlo come discarica sociale, per nascondere invece che per educare»

Nella sezione APPROFONDIMENTI del sito dello Studio legale de Lalla www.studiolegaledelalla.it ho pubblicato un articolo...
04/06/2025

Nella sezione APPROFONDIMENTI del sito dello Studio legale de Lalla www.studiolegaledelalla.it ho pubblicato un articolo dal titolo "Gli aspetti psicologici dei processi decisionali del collegi giudicanti" che affronta, appunto, le dinamiche psicologiche di coloro che sono chiamati a prendere una decisione collegiale in ambito giudiziario.
Corte d'Appello, Corte di Cassazione, Corte di Cassazione d'Appello, Tribunale del Riesame, Tribunale di Sorveglianza e ancora Tribunale Collegiale, sono diversi i collegi giudicanti previsti dal nostro ordinamento.
Uno di questi - la Corte di cassazione di primo e secondo grado - formata anche dai Giudici popolari (i Giudici non togati), mentre il Tribunale di Sorveglianza è composto anche dagli esperti in campo criminologico e psicologico.
Ma come decidono le persone che fanno parte di un Collegio? Le decisioni prese da più persone, sono effettivamente migliori e più eque rispetto a quelle prese dal singolo? Ed il singolo che fa parte di un Collegio, va esente dai bias cognitivi tipici del processo decisionale?
A queste e ad altri interrogativi rispondono gli autori del trattato “PSICOLOGIA COGNITIVA PER IL DIRITTO” a cura di Carlo Bona e Rino Rumiati (edizioni il Mulino) dedicato alle dinamiche decisionali collegiali dal titolo “Le decisioni di gruppo e i collegi giudicanti” che viene approfondito nell'articolo pubblicato:

https://www.studiolegaledelalla.it/gli-aspetti-psicologici-dei-processi-decisionali-del-collegi-giudicanti/

2 Giugno 2025 giuseppedelalla Approfondimenti GLI ASPETTI PECULIARI DEL PROCESSO PSICOLOGICO DECISIONALE. In questa sezione dedicata agli APPROFONDIMENTI desidero pubblicare un estratto del volume “PSICOLOGIA COGNITIVA PER IL DIRITTO” a cura di Carlo Bona e Rino Rumiati (edizioni il Mulino) dedi...

Riporto in questo post un articolo apparso oggi sull'edizione torinese del Corriere della Sera.Si tratta di una vicenda ...
27/05/2025

Riporto in questo post un articolo apparso oggi sull'edizione torinese del Corriere della Sera.
Si tratta di una vicenda che nella sua drammaticità è - purtroppo - simile a molte altre che professionalmente in questi anni, occupandomi della difesa di accusati di reati sessualmente connotati - ho affrontato quale Difensore delle persone accusate.
In particolare, si tratta di tre minori che confidano al padre di essere state vittime di violenza domestica e abusi sessuali ad opera della madre, del di lui compagno e del fratello di quest'ultimo (una delle minori successivamente confidava questa volta alla madre di essere stata anche picchiata dalla nuova compagna del padre).
Ebbene, dopo la denuncia sporta nel 2017, è di oggi la notizia che gli accusati sono stati TUTTI assolti (e lo stesso PM chiedeva l'assoluzione degli indagati) poiché i minori, a seguito degli accertamenti peritali svolti nel corso dell'incidente probatorio https://www.studiolegaledelalla.it/cose_da_sapere/incidente_probatorio_disciplina_motivazioni/ venivano giudicati incapaci di testimoniare.
Ebbene, se è pur vero che il procedimento penale ha decretato l'innocenza degli accusati, è innegabili che gli stessi abbiano dovuto affrontare una prova umanamente difficilissima, economicamente impegnativa e potenzialmente pericolosa per la loro stessa liberta personale.
Ancora una volta (come sempre) il procedimento volto ad accertare la sussistenza di una ipotesi accusatoria sessualmente connotata si dimostra di natura prettamente indiziaria basato sulla prova dichiarativa che solo se raccolta in modo tecnicamente ineccepibile può essere attendibile.
di seguito i dettagli della vicenda così come pubblicati da quotidiano:
«Le bambine sono incapaci di testimoniare». Matrigna e zio accusati di abusi: tutti assolti
di Ludovica Lopetti
Dopo l’incidente probatorio l’inchiesta è stata archiviata: per lo psicologo, le sorelline sono «incapaci a testimoniare» per via della loro età e della scarsa maturità

«Le bambine sono incapaci di testimoniare». Matrigna e zio accusati di abusi: tutti assolti

Sono finiti alla sbarra in tre — madre, partner e fratello di quest’ultimo — con accuse di violenza sessuale, maltrattamenti e omessa denuncia. A puntare il dito due bambine di 7 e 8 anni, che avevano affidato i loro racconti (prontamente registrati e filmati) al padre e alla sua nuova compagna. Ieri però i tre imputati hanno incassato l’assoluzione piena, come del resto aveva chiesto il pubblico ministero Marco Sanini. Le bambine sarebbero «incapaci di testimoniare», così come già aveva stabilito il consulente in un procedimento parallelo.

L’inchiesta è stata aperta nel 2017, quando i genitori delle due bimbe erano già separati e i giudici avevano disposto l’affido condiviso (la coppia ha anche una terza figlia che non è coinvolta nella vicenda). Al tempo le minori vivevano per gran parte del tempo con la madre e il suo nuovo compagno, ma trascorrevano le vacanze dal padre, che nel frattempo si era costruito una nuova famiglia a Salerno. Proprio durante un soggiorno in Cilento le piccole avrebbero confidato al genitore e alla sua nuova compagna i presunti abusi sessuali subiti. Racconti cristallizzati anche in alcuni video e file audio che la coppia ha registrato e archiviato in una pennetta usb, per poi consegnarli ai magistrati subalpini durante le indagini preliminare. In quei frame le bambine rispondono a domande come «Tu ieri mi hai raccontato che… è vero?» e replicano a osservazioni come «Le bugie non si dicono, vogliamo che tu dica la verità». Stando a queste testimonianze, l’autore dei presunti abusi — palpeggiamenti e toccamenti — sarebbe stato il fratello del nuovo compagno della mamma. Una sorta di «zio acquisito» che era stato ospite a casa loro durante un periodo di malattia. L’uomo era allettato, non poteva muoversi, mentre oggi si sposta in sedia a rotelle.

Dopo la denuncia, le bambine sono state affidate in via esclusiva al padre e si sono trasferite a Salerno. Ma nel 2019 i genitori hanno trovato un nuovo accordo in sede civile: due delle tre figlie (di cinque, sette e otto anni) sono tornate a vivere a Torino, ospiti dei nonni materni, mentre la terza è rimasta con il papà fino al 2020. Quando anche quest’ultima è tornata nel capoluogo piemontese, ha confidato alla mamma di essere stata picchiata dalla nuova compagna del padre, confermando i racconti anche davanti agli operatori del Bambi (l’ambulatorio specializzato del Regina Margherita) e agli assistenti sociali. Così, a Salerno, la «matrigna» è stata iscritta nel registro degli indagati con le ipotesi di maltrattamenti e calunnia. Dopo l’incidente probatorio però l’inchiesta è stata archiviata: per lo psicologo, le sorelline sono «incapaci a testimoniare» per via della loro età e della scarsa maturità. E senza riscontri esterni, anche la possibilità che siano state convinte a dichiarare il falso è rimasta un’illazione.

L'incidente probatorio e la ricerca della prova. Il ruolo della difesa. I casi che coinvolgono i minori sospette vittime di abusi.

26/05/2025

Pubblico anche sulla pagina dello Studio l'articolo pubblicato sul sito www.studiolegaledella.it dal titolo "Prevenzione e contrasto della violenza di genere. La legislazione, la rete di enti di supporto, le strategie".
Si tratta di un articolo interessante che prende le mossa da uno speciale pubblicato sul mensile "Polizia Moderna" intitolato "Questo non è amore – L’impegno della Polizia di Stato per prevenire e contrastare la violenza di genere”.
Lo speciale affronta il fenomeno sociale della Violenza di genere sotto diversi profili oltre quello prettamente legale e legislativo facendo una completa ed interessante panoramica assolutamente attuale.

https://www.studiolegaledelalla.it/violenza-di-genere-legislazione-strategie/

Desidero dare rilievo in questa sede - occupandosi lo Studio principalmente della Difesa di coloro che sono accusati di ...
11/02/2025

Desidero dare rilievo in questa sede - occupandosi lo Studio principalmente della Difesa di coloro che sono accusati di reati sessualmente connotati - alla notizia che qui evidenzio.
La vicenda di cronaca è piuttosto semplice (preciso che NON ho letto alcun atto di quella Giudiziaria): la hostess, per una vertenza sindacale si reca dal sindacalista (poi accusato) e in quella sede sarebbe stata molestata (o violentata che dir si voglia essendosi trattato parrebbe di palpeggiamenti).
In primo grado l'imputato è assolto.
E' assolto anche in secondo grado avanti alla Corte di Appello.
In Cassazione il Procuratore Generale chiede l'annullamento della sentenza di assoluzione e la celebrazione di un nuovo processo di appello.
Orbene, ecco alcune riflessioni che nascono in me dall'analisi della vicenda:
- In caso di sentenza doppia conforme (ovvero uguale in primo e secondo grado) è davvero raro (ma non impossibile, ovviamente) che il PG chieda l'annullamento in cassazione;
- in caso di due Sentenze di condanna in primo e secondo grado è davvero ancora più raro che il giudizio sia diverso in Cassazione;
- è ugualmente raro che l'imputato e addirittura la parte civile (ovvero l'asserita vittima del reato) si presentino per assistere al terzo grado di Giudizio avanti alla Cassazione (ove, peraltro, non hanno nemmeno la parola e siedono tra il pubblico).
Queste tre deduzioni e la lettura dell'articolo del Corriere della Sera, ci insegnano - ancora una volta - come i reati sessuali abbiano effettivamente uno schema ed un trattamento nonché un approccio da parte dell'opinione pubblica ed i Giudici, assolutamente diversi rispetto agli altri reati ed assolutamente peculiari.
Si tratta di reati che per lo più generano processi indiziari ove l'indizio n. 1 è costituito dalle parole della denunciante/asserita vittima/parte civile.
procedimenti nei quali percentualmente l'accusa - in caso di assoluzione - impugna la Sentenza in molte più occasioni rispetto a reati che sessualmente connotati non sono.
E si tratta di procedimenti penali ove l'asserita vittima è considerata spesso credibile ed attendibile con parametri molto più ampi rispetto ad accuse non sessualmente connotate.
Questi, a mio parere, sono dati di fatto alla luce dei quali, a buon diritto, i crimini sessuali si possono considerare i reati per i quali è statisticamente maggiore la possibilità che il processo si concluda con la condanna dell'accusato.

Barbara D’Astolto, ex hostess, ha denunciatoRaffaele Meola per gli abusi che avrebbe commesso durante un colloquio per una vertenza sindacale. L'assoluzione aveva suscitato polemiche

Desidero segnalare anche sulla pagina dello Studio Legale de Lalla l'apertura della nuova sede dello Studio a Roma a due...
07/01/2025

Desidero segnalare anche sulla pagina dello Studio Legale de Lalla l'apertura della nuova sede dello Studio a Roma a due passi dalla Corte di Cassazione in Via Ennio Quirino Visconti al n. 11.
L'apertura della nuova sede nella Capitale è al contempo una innovazione e la risposta ad una esigenza che sempre più spesso io ed il mio staff abbiamo riscontrato in questi anni.
Una innovazione, una sfida, se vogliamo, poiché dopo più di venti anni (dal 2003 svolgo la professione a Milano) ho sentito la necessità di arricchire la mia esperienza professionale ed anche umana confrontandomi con un Foro diverso con un bacino di utenza molto esteso sede del Tribunale più grande (in termini di processi celebrati) d'Italia.
La risposta ad una necessità poiché essendo specializzato nella Difesa di accusati di crimini sessualmente connotati e derivanti da patologie relazionali, sono spesso impegnato su tutta la Pen*sola e, soprattutto, presso la Corte di cassazione che, come noto, ha proprio sede a Roma in Piazza Cavour a circa cinquecento metri dalla nuova sede dello Studio de Lalla.
La possibilità di ricevere i clienti presso lo Studio di Roma e di poter studiare i fascicoli e prepararmi nel centro geografico della nostra Pen*sola, rende sicuramente più accessibile la mia professionalità da parte di alcuni clienti indagati o imputati nei tribunali del centro e del sud dell'Italia nonché più agevole per il sottoscritto la gestione degli incontri e degli adempimenti processuali.
Lo Studio si trova in via ENNIO QUIRINO VISCONTI al n. 11 a due passi da piazza Cavour ove si trova la Cassazione nel quartiere Prati.
E' possibile fissare un appuntamento contattando la sede di Milano ai Contatti reperibili sul sito www.studiolegaledella.it
https://www.studiolegaledelalla.it/roma-studio-de-lalla/

17 Dicembre 2024 giuseppedelalla Rassegna stampa., Senza categoria, Topnews. Tutte le news in ordine di pubblicazione., Varie ed opinioni., Violenza sessuale, abusi, s*x crimes. Pubblichiamo con grande piacere alcune foto della sede romana dello Studio legale de Lalla. Lo Studio si trova in via ENNI...

Riporto un interessante articolo a firma di Aldo Grasso che appare nell'edizione digitale odierna del Corriere della Ser...
06/12/2024

Riporto un interessante articolo a firma di Aldo Grasso che appare nell'edizione digitale odierna del Corriere della Sera.
Condivido pienamente il contenuto dell'articolo del noto critico televisivo (non me ne voglia se non è la definizione più esatta).
Lo condivido non tanto e non solo in relazione all'analisi del "personaggio televisivo Roberta Bruzzone", ma anche e soprattutto per la riflessione circa l'opportunità di spettacolarizzare sullo schermo casi di cronaca nera assolutamente già noti e sui quali tutto si è detto.
Dall'omicidio di Sara Scazzi a quello compiuto da Benno Neumar fino alla recente vicenda del barman milanese assassino del figlio e della compagna.
Vicende tragiche e complesse per le quali forse il pubblico non sentiva l'urgente necessità del parere della Dottoressa Bruzzone impegnata a stigmatizzare il narcisismo che, peraltro, ha assunto ormai i connotati del peggiore dei mali umani quando, invece, nella stragrande maggioranza dei casi (o, meglio, nella maggioranza delle persone) è una forma del tutto sana di apprezzamento del proprio valore.

La criminologa è in Rai con la docuserie «Nella mente di Narciso» in cui analizza efferati casi di cronaca nera

Segnalo anche qui sulla pagina dello Studio una news appena pubblica sul sito dello Studio Legale de Lalla.L'articolo è ...
02/12/2024

Segnalo anche qui sulla pagina dello Studio una news appena pubblica sul sito dello Studio Legale de Lalla.
L'articolo è corredato da tre allegati scaricabili in PDF e per la precisione:
- il ricorso per Cassazione redatto dall'Avv. de Lalla;
- i motivi aggiunti al ricorso;
- la Sentenza della Cassazione che accoglieva il ricorso della Difesa.

Si tratta di una vicenda anche giuridicamente interessante che chiarisce la relazione tra il concetto medico di incapacità di intendere e di volere per infermità di mente e quello giuridico disciplinato dagli artt. 88 e 89 del Codice Penale.

In particolare, la Corte di Appello - confermando la Sentenza di primo grado - aveva negato la totale infermità di mente all'imputato annotando che la documentazione medica prodotta dalla Difesa attestava una capacità di intendere e di volere del paziente/imputato GRANDEMENTE SCEMATA.

La Difesa, documentando la risalente malattia mentale dell'imputato nonché una precedente Sentenza già passata in giudicato che, partendo dallo stesso quadro clinico, aveva riconosciuto la TOTALE INCAPACITA' DI INTENDERE E DI VOLERE DELL'IMPUTATO, ricorreva in Cassazione al fine di far rilevare l'illogicità del percorso inferenziale del Giudice di primo e secondo grado.

La Corte di cassazione - con la pronuncia che si riporta interamente scaricabile dall'articolo pubblicato sul sito (vedi sotto il link) - accoglieva il ricorso per Cassazione dello Studio Legale de Lalla annullando la Sentenza chiarendo la differenza tra il concetto medico e quello giuridico di incapacità di intendere e di volere.

29 Novembre 2024 giuseppedelalla Modelli di atti difensivi., Prova scientifica., Sentenze della Corte di Cassazione., Senza categoria, Topnews. Tutte le news in ordine di pubblicazione. Pubblico con grande piacere in questa news la Sentenza emessa dalla Corte di Cassazione ed il ricorso presentato d...

«La sentenza di oggi, a 7 anni dai fatti, dopo che l’imputato incensurato e non gravato da altre pendenze, era stato ass...
29/11/2024

«La sentenza di oggi, a 7 anni dai fatti, dopo che l’imputato incensurato e non gravato da altre pendenze, era stato assolto, si inserisce in una dinamica di decisioni schizofreniche che rendono impotenti davanti al sistema giustizia. Dinanzi a enormi contraddizioni nel narrato della persona offesa, la Corte di appello ha soprasseduto evidentemente, ritenerne di contro non credibile l’imputato che ha la vita rovinata».

Non posso che condividere le parole del Collega che assiste un giovane accusato di violenza sessuale.
La vicenda - nella sua drammaticità, soprattutto per l'accusato - è simile a molte altre che finiscono all'attenzione dei Giudici: due giovani si conoscono in discoteca, flirtano e si baciano. Bevono qualche drink e consumano un rapporto sessuale.
Subito dopo la giovane - che assume di essere stata incapace di determinarsi perché "aveva bevuto" si confida con le amiche e denuncia il malcapitato.
L'imputato - incensurato - viene assolto in primo grado e dopo sette anni condannato in appello.

Come spesso mi è capitato di commentare, il processo per violenza sessuale, in difetto di evidenze mediche, è un processo molto difficile e impegnativo tecnicamente. Contraddistinto da una prova asfittica che spesso si limita alle sole parole della persona offesa.

Vorrei porre l'attenzione ed esortare tutti i lettori ad una critica ragionata all'equazione a mio parere pericolosissima "siccome avevo bevuto allora non ero in grado di determinarmi lucidamente allora quello che ho fatto è frutto della criminale induzione/azione della persona con la quale ho scambiato effusioni e/o consumato un rapporto sessuale".

Il mio parere professionale è che tale assioma non sia applicabile sic et simpliciter a tutti i casi e che, in ogni caso, debba essere oggetto da parte dei Giudicanti di una analisi molto attenta e profonda dal momento che su tale assunto si basa spesso la condanna dell'accusato.

- in primo luogo occorre comprendere se la presunta vittima abbia di sua libera sponte assunto dell'alcool. L'affermazione "mi hanno/ha fatto bere" è tutta da analizzare. E' stata costretta in che senso? Materialmente?

- inoltre: l'assunzione dell'alcool ha avuto l'effetto di allentare i freni inibitori o, effettivamente, ha reso la presunta vittima del tutto incapace di determinarsi?

- e nel primo caso (alcool come inibitore....dei freni inibitori) la denuncia è dovuta ad un riacquistato senso di pudore e vergogna anziché effettivamente all'aver subito un reato?

- l'accusato ha effettivamente abusato dello stato alterato della presunta vittima?

- e da ultimo in senso più generale e metagiuridico, è ontologicamente sempre corretto imputare la responsabilità delle conseguenze di uno stato di ubriachezza voluto e non subito ad un altro soggetto (l'incolpato del reato di abuso) anziché alla presunta vittima che scientemente si è posta precedentemente in uno stato di poca lucidità tale da alterare la sua percezione dei freni inibitori (e sul punto una seria cultura della vittimologia - la disciplina che studia tra l'altro come la condotta della vittima concorra alla verificazione del reato - sarebbe senz'altro utile da parte di tutti gli operatori del diritto) ?

In difetto di una attenta analisi dei particolari della vicenda e dei quesiti di cui sopra, il procedimento per violenza sessuale assume le caratteristiche di un processo inquisitorio nel quale il diritto di difesa dell'imputato è spesso limitato da una presunzione di colpevolezza.

La minore aveva bevuto e venne abusata in una discoteca del centro. La Corte d’Appello: tre anni e quattro mesi al ragazzo. L'avvocato:«Un innocente ha la vita rovinata»

Indirizzo

Milan

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 13:00
15:00 - 19:00

Telefono

+39 349 870 7091

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