Embriologia Umana

Embriologia Umana Pagina dedicata a coloro che vogliono condividere e scoprire insieme la passione per l'embriologia umana.

Pagina nata con lo scopo di diffondere e condividere la passione per l'embriologia umana, l'affascinante scienza che studia gli eventi biologici che accompagnano lo sviluppo di un nuovo individuo dal concepimento alla nascita. Una pagina con scopo divulgativo ed aperta al dialogo su qualunque tematica attinente, dedicata a un pubblico vasto e non necessariamente medico-sanitario. Gli argomenti saranno affrontati sottoforma di piccole "pillole" in modo da avere informazioni facilmente comprensibili a chiunque riguardo determinate curiosità.

     Tablet, cellulari, plastici e modelli virtuali sono ormai largamente diffusi nei nostri giorni. Quasi imprescindibi...
28/12/2016


Tablet, cellulari, plastici e modelli virtuali sono ormai largamente diffusi nei nostri giorni. Quasi imprescindibili nel quotidiano, ancor più nella formazione medica, dove gli studenti o i giovani chirurghi possono attingere a ricostruzioni iperrealistiche ai fini didattici e nello studio dei vari casi.
Ma allora la domanda sorge spontanea, come facevano pratica i giovani medici/ostetriche nell'antichità?
Se l'uso di cadaveri era largamente diffuso nelle civiltà extraeuropee e nel periodo pre-medievale, con la larga diffusione del cristianesimo e del culto religioso in generale, diveniva sempre più difficile reperire cadaveri su cui studiare l'anatomia. Ed è proprio qui che l'estro umano, come sempre nelle difficoltà, ha trovato un modo ingegnoso per sopperire a queste necessità.
La soluzione prende il nome di: ceroplastica.
Sempre più maestri cerai, da Firenze a Bologna, passando per Roma, Pavia e tutte le principali scuole mediche italiane, diffondevano i loro modelli anatomici in tutto il bel paese. Modelli sempre più accurati (e forse persino un po' inquietanti) da divenire largamente utilizzati.
Nell'ambito ostetrico in particolare, vennero realizzate le cosiddette "Veneri Anatomiche", corpi interi di donne in cui era possibile rimuovere i vari strati ed accedere agli organi sempre più profondi, dando così modo ai chirurghi e alle ostetriche di osservare una realtà tridimensionale altrimenti poco immaginabile solo attraverso i testi anatomici. Divennero non solo semplici strumenti didattici, bensì ciascun maestro artigiano iniziò ad arricchirli di dettagli sempre più numerosi, talvolta persino superflui, in modo da creare delle vere e proprie opere d'arte.
Opere ancora apprezzabili nei principali musei anatomici italiani, come a Roma e Bologna per esempio. Vi lascio proprio qualche foto scattata in tali musei.

     Oggi vi presento una patologia che, nonostante non dia fortunatamente problematiche, risulta molto curiosa. Parliam...
04/12/2016


Oggi vi presento una patologia che, nonostante non dia fortunatamente problematiche, risulta molto curiosa. Parliamo infatti delle coste accessorie.
Come sappiamo, nel nostro corpo abbiamo ventiquatto coste (badate bene, il termine scientifico corretto è "costa" e non "costola", come quelle animali), dodici per ogni emilato, che insieme delimitano quella struttura scheletrica chiamata "gabbia toracica". Questa è molto importante per la protezione di alcuni organi vitali (cuore, polmoni, vasi di grosso calibro, ecc) e per regolare il volume di espansione polmonare durante i comuni atti respiratori. Le coste, solitamente, traggono origine dalle 12 vertebre toraciche, tuttavia non sono esenti eccezioni.
E' proprio il caso delle "coste accessorie" o "sovrannumerarie". Queste sono il risultato dello sviluppo di processi costali, che normalmente dovrebbero degenerare durante il proseguimento della vita embrionale, tuttavia vanno incontro ad un progressivo processo di ossificazione che causa appunto la presenza di coste "in più". Solitamente questo avviene a livello lombare, tuttavia può accadere anche a livello cervicale, in prossimità della base del collo (0,05-1% degli individui). La costa accessoria può interessare un solo lato (unilaterale), oppure entrambi (bilaterale). Problematiche sintomatiche, sebbene molto rare, possono insorgere nei casi di coste sovrannumerarie a livello cervicale. Questo distretto anatomico, oltre ad ospitare vasi importanti (giugulari, carotidi, succlavie ecc), include un importante struttura nervosa: il plesso brachiale. Questo è responsabile della sensibilità e della mobilità degli arti superiori (braccia, avambracci e mani), per cui compressioni a suo carico possono dare sintomi quali: parestesia, sensazioni dolorifiche o paralisi più o meno gravi.
Nell'immagine sottostante (tratta dall'atlante anatomico F.Netter), potete osservare una costa accessoria cervicale, cerchiata in rosso, e il suo rapporto con le strutture vasco-nervose limitrofe; in particolare con i rami del plesso brachiale (indicato dalla freccia blu).

Alieno? No, feto di due mesi.Sapete qual'è la differenza tra feto ed embrione? L'embrione è il primo stadio dello svilup...
02/08/2016

Alieno? No, feto di due mesi.
Sapete qual'è la differenza tra feto ed embrione? L'embrione è il primo stadio dello sviluppo umano, dopo l'ottava settimana di gestazione si può invece parlare di "feto". In questo periodo, ovvero l'ultima settimana embrionale, si sviluppano varie strutture come: il plesso vascolare del cuoio capelluto (che forma una banda caratteristica attorno alla testa), inizia l'ossificazione dei femori, le mani e i piedi si avvicinano conferendo una forma più umana e iniziano a compiersi i primi movimenti volontari.

      Oggi parliamo di un esame di diagnostica prenatale di ultima generazione: il prelievo di sangue periferico fetale,...
19/07/2016


Oggi parliamo di un esame di diagnostica prenatale di ultima generazione: il prelievo di sangue periferico fetale, mediante prelievo venoso materno.

Le tecniche di diagnostica prenatale, innanzitutto, consentono di effettuare test di screening su alcune malattie genetiche. Essi prevedono dunque l'analisi in laboratorio del DNA fetale. Per fare ciò, occorre prima di tutto isolare del DNA fetale. Solitamente questo avviene principalmente mediante esami quali: villocentesi, amniocentesi e funicolocentesi (prelievo sanguineo dal cordone ombelicale).
Tuttavia queste tecniche non sono esenti da rischi (per quanto minimi) inoltre, affinchè possano essere svolte in sicurezza, occorre aspettare almeno la 13-18esima settimana per effettuare il test, più altri giorni per avere i risultati.

Recentemente è stato introdotto il prelievo del sangue periferico, un esame che prevede un semplice prelievo venoso (quello svolto normalmente per esempio, al fine avere i valori della glicemia e colesterolo ecc) della madre. Una volta estratto, si isola dalla provetta il sangue prettamente fetale, in particolare i globuli bianchi fetali (poichè i globuli rossi non contengono DNA e dunque non sono utili a tal fine) e si conducono indagini biochimiche e citogenetiche in modo da poter ottenere eventuali indicazioni sulla presenza di malattie genetiche.
Oltre ad essere innocua, tra i vantaggi di questa tecnica, troviamo:
-Possibilità di svolgerla già alla 10a settimana (precocità);
-Una precisione abbastanza accurata (che oscilla dall'80 al 99%) per quanto riguarda le principali trisomie (es. sindrome di Down);
Oltre a ciò, tale tecnica consente anche di individuare già il sesso del nascituro altrettanto precocemente. E' bene ricordare che, nonostante tutti i vantaggi sopra elencati, sono ancora pochi i laboratori abilitati a svolgere tali analisi, per cui è abbastanza costosa; oltre a non essere esente da falsi positivi (meno accurata rispetto a Villocentesi e Amniocentesi). Tuttavia le potenzialità di questo esame sono molteplici e consente subito di escludere/indirizzare il medico verso un determinato sospetto diagnostico, agevolandolo e guidandolo nella sua pratica clinica.

Buon fine settimana a tutti! Oggi volevo condividere con vuoi un bel video che spiega brevemente il parto cesareo. A rig...
21/05/2016

Buon fine settimana a tutti! Oggi volevo condividere con vuoi un bel video che spiega brevemente il parto cesareo.
A riguardo, volevo evidenziare due cose non accennate:
1- Dopo la nascita, il cordone ombelicale non viene subito tagliato per evitare l'anemia fetale (argomento di cui vi parlerò meglio più avanti).
2- L'anestesia più usata solitamente è la spinale (subaracnoidea) o l'epidurale a seconda del quadro clinico della partoriente; eventualmente si può ricorrere all'anestesia totale.
3- Dopo il parto il bambino viene subito valutato dal neonatologo, che gli assegnerà un punteggio (detto "punteggio di Apgar) che, prendendo in considerazione diversi parametri (tono muscolare, colorito, frequenza cardiaca ecc) fornisce una stima dello stato di salute e delle possibilità di sopravvivenza del neonato.
Spero lo troviate di vostro interesse, buona visione!

Se ti piace questa animazione, come noi su Facebook: http://www.nucleusinc.com/facebook http://www.nucleusinc.com/medical-animations Questa animazione medica...

       Programmati per…essere donna?Ok lo ammetto, il titolo è un pochino forviante. Ma non è poi così fuori luogo. Gli ...
28/04/2016



Programmati per…essere donna?

Ok lo ammetto, il titolo è un pochino forviante. Ma non è poi così fuori luogo. Gli “addetti ai lavori” probabilmente avranno già capito cosa intendo, quanto agli altri: cosa direste se vi dicessi che c’è un periodo in cui siamo “asessuati” (o meglio indifferenziati) e già pronti ad indirizzarci verso un sesso femminile piuttosto che maschile?.
Provo a spiegarvi meglio, ma prima sono necessari due cenni di biologia elementare, i più “secchioni” possono saltare questa parte e andare direttamente al periodo successivo. Come tutti sappiamo l’embrione è frutto di una serie di cellule originatesi a partire dalla fusione di due cellule ancestrali fuse tra di loro: la cellula uovo (materna) e lo spermatozoo (paterno). Il sesso dell’individuo sarà maschile (XY) o femminile (XX) a seconda dal cromosoma sessuale (X o Y) che lo spermatozoo porterà alla cellula uovo (questa contiene solo X), per cui sarà il padre a “determinare” il sesso del nascituro. X e Y sono infatti i così detti cromosomi sessuali che portano, tra le altre informazioni, i geni necessari al differenziamento cellulare.
Ora che abbiamo chiarito questi concetti possiamo proseguire.
Il sesso dell’individuo è dunque già stato stabilito al momento della fecondazione (XX o XY), tuttavia fino alla 5-6 settimana le sue gonadi sono ancora indifferenziate ed è impossibile stabilire il sesso ecograficamente.
A questo punto dunque, se NON è presente il cromosoma Y (maschio) si avrà la produzione di una serie ormoni che guideranno le gonadi a formare i dotti mulleriani, ovvero quelle strutture sessuali primitive che daranno origine alle tube, va**na, cervice, utero ecc negli embrioni femminili.
Se invece è presente il cromosoma Y (maschio), esso esprimerà un gene chiamato SRY che produce l’ormone ANTI-mulleriano (AMH), ovvero una molecola che impedisce e contrasta la formazione dei dotti mulleriani e dunque delle strutture dell’apparato riproduttivo femminile. Favorendo invece la produzione, insieme all’azione combinata del testosterone, dei dotti di Wolf da cui origineranno invece le strutture sessuali maschili (epididimi, dotti deferenti, vescichette seminali ecc).
Riassumendo, dunque, è possibile immaginare la nostra programmazione sessuale come un binario di un treno. Se non è presente il cromosoma Y, il nostro embrione proseguirà verso la costituzione di un individuo femminile; se invece è presente il cromosoma Y, esso agisce come uno scambio del binario indirizzando il nascituro verso un sesso maschile. Insomma, sotto un certo punto di vista, potremmo affermare che siamo almeno originariamente orientati verso un sesso femminile e solo successivamente, eventualmente vi è un cambiamento di “programmazione”.

23/03/2016
     Oggi parliamo di una patologia molto grave: la sindrome della morte in culla, detta anchesudden infant death syndro...
22/03/2016


Oggi parliamo di una patologia molto grave: la sindrome della morte in culla, detta anchesudden infant death syndrome (Sids).
Essa rappresenta la causa di morte più comune nell'immediato periodo post-natale, nei bambini in perfetta salute (circa 0,6 per mille nati vivi). In particolare nei neonati compresi tra i tre mesi ed un anno di vita.
Tale patologia insorge inizialmente con cambiamenti del ciclo sonno-veglia, della temperatura corporea e dei ritmi cardio-respiratori; culminando con la morte del soggetto.
La SIDIS, tuttavia, non combacia con un quadro fisiopatologico ben preciso. Essa si applica alle cosi dette "morti bianche", ovvero quelle circostanze inspiegabili che portano un lattante in apparente salute alla morte nel giro di poco tempo. La comunità medica non è ancora riuscita a spiegare con esattezza tale fenomeno, tuttavia sono state riscontrate anomalie nel tessuto di conduzione cardiaco di diversi bambini deceduti improvvisamente. E' bene ricordare infatti, che il nostro cuore è formato da due tessuti principali: il miocardio di lavoro (un particolare tipo di tessuto muscolare) responsabile della contrazione cardiaca vera e propria, ed il miocardio di conduzione, ovvero quel tessuto in grado di autogenerare il segnale di contrazione (invia "l'ordine" all'altro tessuto di contrarsi).
E' plausibile che nella Sidis siano coinvolti comunque numerosi fattori. In particolare, alcuni ricercatori, concordano sul fatto che tali decessi siano riconducibili ad un'anomalia del sistema nervoso autonomo (il responsabili della frequenza cardiaca, respiratoria, secrezione ghiandolare ed altre funzioni fondamentali). L'ipotesi attualmente più concreta, infatti, riconduce alla possibilità che vi sia un anomalo sviluppo del tronco cerebreale (centro di coordinazione di tutte quelle attività che abbiamo appena elencato) o comunque ad una ritardata maturazione del controllo della neuroregolazione del sistema cardio-respiratorio. Un mancato sviluppo a monte dei vari sistemi di coordinazione delle attività fisiologiche vitali, si rifletterebbe dunque drammaticamente a valle; con l'insorgenza di scompensi cardiocircolatori fatali.
Vi sono inoltre tutta una serie di fattori di rischio ed eventi esterni che contribuiscono al manifestarsi della SIDIS, tra i principali troviamo:
-Esposizione al fumo passivo,
-Far riposare il bambino in posizione prona (pancia in giù),
-Nascita prematura e basso peso alla nascita,
-Infezioni respiratorie.
Conoscendo tali fattori, si possono dunque adottare accortezze utili a prevenire la sua insorgenza, per esempio:
-Non fumare in gravidanza ed in presenza del neonato,
-Far riposare il neonato in posizione supina,
-Rimboccare adeguatamente le coperte, in modo che la testa rimanga fuori durante tutto il sonno,
-Evitare materassi e cuscini troppo soffici, in modo che non soffochino il lattante,
-Evitare sbalzi climatici troppo intensi, sia ambienti troppo freddi e sia ambienti troppo caldi.

   Si sente spesso parlare di donne in età fertile, desiderose di una gravidanza, che assumono acido folico, ma cos'è e ...
06/02/2016


Si sente spesso parlare di donne in età fertile, desiderose di una gravidanza, che assumono acido folico, ma cos'è e a cosa serve? Proviamo a capirlo insieme.
Dal punto di vista biochimico, l'acido folico, è una proteina idrosolubile chiamata B9. Essa è coinvolta in numerosi processi embrionali, in particolare per quanto riguarda il corretto assemblaggio del tubo neurale (quella struttura da cui si origina il sistema nervoso centrale: cervello, midollo spinale, cervelletto ecc.) e delle strutture annesse, prevenendo difetti congeniti, come per esempio il melingocele (ovvero una mancata chiusura di una o più vertebre a livello lombo-sacrale) Viene raccomandata a donne in cerca di una gravidanza in quantità pari a 0,4-0,8 mg/die, dose raccomandata anche alle donne gravide soprattutto durante il primo trimestre (il periodo, come abbiamo visto, in cui si formano i vari apparati).
Dove si trova? Niente paura! Seguendo la corretta dieta mediterranea non dovrebbero esserci problemi ad assumerne le dosi quotidiane ed, in caso contrario, sul mercato sono ampiamente diffusi numerosi integratori. Vediamo comunque quali cibi sono particolarmente ricchi di acido folico:
-asparagi,
-insalata,
-cereali integrali,
-agrumi,
-broccoli,
-spinaci,
-lievito,
-banane,
-fagioli,
-legumi,
-meloni,
-pane.
E' bene ricordare però che questa vitamina è "poco resistente" alle altre temperature, per cui la cottura e la luce possono "romperla" rendendo superflua la sua assunzione; pertanto si consiglia di mangiare cibi freschi e poco cotti ove è contenuta.

   Talvolta capita che alcuni particolari fondamentali vengano dati per scontati. Sapete come viene suddivisa e quanto d...
06/02/2016


Talvolta capita che alcuni particolari fondamentali vengano dati per scontati. Sapete come viene suddivisa e quanto dura una gravidanza? Proviamo a vederlo insieme.
Può essere calcolata a partire dalla fecondazione o dall'ultimo ciclo mestruale:
-fecondazione: 266 giorni--> 38 settimane (ovvero poco più di 9 mesi lunari, ovvero di 28 giorni)
-ultima mestruazione: 280 giorni--> 40 settimane (circa 10 mesi lunari).
La gravidanza viene solitamente suddivisa in tre trimestri:
-Alla fine del primo si completano tutti gli apparati e i sistemi principali (soprattutto quello cardio-circolatorio). E' il periodo più critico della gravidanza, in cui il feto è particolarmente suscettibili a tutti gli agenti che potrebbero causare malformazioni (es. fumo, alcol ecc.).
-Nel secondo il feto cresce di dimensioni e sono facilmente distinguibili le varie strutture anatomiche all'esame ecografico (possibilità di diagnosticare dunque eventuali difetti congeniti),
-Il terzo trimestre è quello che precede il parto, una volta raggiunto tale periodo il feto ha buone possibilità di sopravvivere in caso di parto prematuro, in particolare raggiunge un peso di circa 2500 g intorno alla 35°-36° settimana.
La data del parto viene calcolata con uno strumento chiamato "regolo ostetrico" che fornisce una stima partendo dalla data dell'ultima mestruazione.

     Come primo post su questa pagina, volevo affrontare una patologia che spesso attira la curiosità di molti non addet...
06/02/2016


Come primo post su questa pagina, volevo affrontare una patologia che spesso attira la curiosità di molti non addetti ai lavori.
Per cui parliamo di una condizione chiamata "Situs Inversus", una situazione che porta alla trasposizione completa o incompleta dei vari organi, con particolare interesse nei riguardi del: cuore e vasi annessi, fegato e milza. Tale anomalia è causata da un difetto di alcune strutture deputate al trasporto e allo smistamento di segnali cellulari che hanno il compito di regolare il corretto assemblaggio e accrescimento delle varie strutture corporee. La patologia può prevedere un situs inversus totalis con trasposizione completa e speculare dei vari organi toracici e addominali -solitamente se non vi sono anomalie vascolari associate le funzioni cardiache non sono compromesse- oppure un situs inversus con destrocardia. In questo caso solamente il cuore risulta rivolto con l'apice -la porzione terminale inferiore- verso sinistra, senza essere accompagnato da un'inversione viscerale, risultando una condizione più pericolosa.

06/02/2016

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