29/05/2019
Il Trattamento Osteopatico si può effettuare sin dalla nascita di un bambino. L'osteopatia pediatrica è il caso più reale di medicina preventiva. È la terapia elettiva per il neonato che subisce in caso di nascita naturale il trauma da parto, in caso di cesareo invece permette la riattivazione da parte dell'osteopata del Meccanismo di Respirazione Primario. In molti altri paesi del nord Europa viene data grande importanza al ruolo dell'Osteopata che, fin dalla sala parto a fianco all'ostetrica, assiste alla dinamica del parto per poi verificare, nell'immediato, se la dilatazione e la contrazione delle ossa del cranio, che sono collegate al sacro, avviene rispettando i limiti fisiologici.
In Italia, il neonato solitamente accede all’ambulatorio di osteopatia su indicazione del pediatra. Durante la prima valutazione, l’osteopata raccoglie tutte le informazioni riguardanti la salute del neonato (peso, lunghezza, circonferenza cranica, periodo neonatale), la gravidanza della mamma e la dinamica del parto.
È importante conoscere il tipo di allattamento, la qualità del sonno, le posizioni preferite dal neonato; le abitudini e le eventuali difficoltà che la mamma riferisce nella gestione quotidiana del bambino. Nella stessa seduta l’osteopata osserva, valuta e tratta il neonato. A completamento della visita, viene compilata una scheda dove vengono annotati i dati raccolti, le disfunzioni presenti, il trattamento e i consigli dati ai genitori.
I genitori hanno un ruolo fondamentale nel trattamento osteopatico. Le notizie che forniscono durante la visita e le loro osservazioni, danno all’osteopata le informazioni necessarie per ricercare e riscontrare nel neonato le disfunzioni da normalizzare.
I genitori imparano come stimolare, attraverso il gioco, posizionamenti e movimenti corretti, comprendono quali sono le posizioni da evitare, così da proseguire anche a casa il lavoro iniziato in ambulatorio. I genitori sono degli alleati preziosi, il loro ruolo è di fondamentale importanza nel mantenere il risultato nel tempo e favorire il miglioramento del piccolo paziente.
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