30/10/2025
È frequente nel lavoro sistemico il tema della relazione madre/figlio. Ne emerge spesso la figura della madre che ama talmente tanto da non lasciare andare il figlio ormai adulto!
È il mito di Giocasta, colei che ama troppo. Tradita dai legami e delusa dagli uomini, ferita nel suo amore, lo proietta sul figlio che soffoca, comprendolo di cure e attenzioni per non sentire il suo vuoto, perché ne ha bisogno.
Chiede al figlio una fedeltà assoluta, quella che nessun uomo le ha mai dato.
Non lo lascia andare.
Anche quando il figlio ama un’altra donna, lei viene prima, perché, in fondo, lei c’era prima.
Il figlio non è più un figlio, ma un sostegno, un amore surrogato.
Un bisogno che si svela attraverso il corpo della madre, sempre malato, sempre bisognoso di cure.
Sta sempre male e davanti al figlio peggiora.
Nel figlio, tutto questo diventa peso, senso di colpa, incapacità di scegliere, di vivere la propria vita e di aprirsi ad un progetto di coppia. Il senso di colpa, il senso del dovere, il debito verso la madre è troppo invadente.
È paralizzato in una relazione disfunzionale di cui spesso non riconosce gli aspetti nocivi, intento a giustificare, scusare, sostenere.
Come sciogliere questo legame tossico?
Nel lavoro sistemico che conduco nel Cerchio di Parola è importante che la madre e il figlio riconoscano la natura della loro relazione.
Attraverso la rappresentazione sistemica questa si svela chiaramente agli occhi di entrambi.
La madre.
Quando la madre smette di chiedere amore al figlio? Quando si perdona per aver amato troppo.Quando si riscopre donna e non solo madre con i suoi bisogni, aneliti, desideri.
Il figlio.
Spetta al figlio, ormai adulto, riconoscere la natura disfunzionale della relazione con la madre. Quando questo avviene il figlio si libera dal senso di colpa, si allontana, non solo fisicamente, ma soprattutto energeticamente, rompendo quel legame simbiotico che lo vincolata alla madre.
È un atto di coraggio, un atto di pura sopravvivenza attraverso il quale il figlio inizia finalmente a vivere.
Nel lavoro in Cerchio questo movimento viene ritualizzato, reso evidente, sostenuto nell'intento e nella volontà di riequilibrio della relazione d'amore. Al termine della Costellazione madre e figlio saranno liberi e potranno esprimere il loro amore senza chiedere all'altro.
Carlotta Lorenzoni Studio Lorenzoni Consulenza e Mediazione Familiare
Vi aspetto VENERDI 14 novembre a Milano al prossimo appuntamento nel Cerchio di Parola. •Venerdi 14/11/2025 dalle 20.00 alle 23.00 •Spazio Sinergie Salmeggia MI MM2 Cimiano.
Prenotazione obbligatoria: cell. 338.4923622
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