21/10/2025
Il novilunio di oggi parla di equilibrio attraverso la ferita, di armonia che nasce dal disordine: la Lunazione della Nebbia è il luogo in cui il corpo e il cosmo si specchiano, e la guarigione diventa un atto di verità.
Con il Novilunio in Bilancia si apre la *Lunazione della Nebbia*, in cui la luce si attenua e la natura rallenta. È un tempo di riflessione, di lentezza, di ricalibrazione interiore, un passaggio simbolico che invita a ristabilire equilibrio, ma non attraverso la quiete artificiale della forma: piuttosto attraverso il confronto con ciò che, dentro e fuori di noi, resta dissonante.
Nel linguaggio astrologico, questa lunazione parla di *rapporti e verità*, di ciò che si incrina quando cerchiamo armonia a costo della trasparenza. In termini psicologici e fisiologici, corrisponde a quei momenti in cui un sistema — corporeo o relazionale — perde la simmetria e deve riorganizzarsi. L’equilibrio autentico nasce solo dopo aver attraversato la crisi che lo mette in discussione.
La *Bilancia*, segno cardinale d’Aria, non è immagine di staticità, ma di *dinamismo regolativo*: un pendolo che oscilla per ritrovare il proprio centro. Così il corpo, dopo la tempesta dell’infiammazione o del conflitto emotivo, non torna mai identico a prima — si riassesta, si rinnova, trova un nuovo punto di stabilità.
*Venere*, governatrice della Bilancia, è nel proprio segno ma isolata, non dialoga con altri pianeti: questo la rende *autonoma, centrata e autentica*, ma anche potenzialmente instabile o frustrata. È un simbolo di armonia conquistata attraverso la verità, non attraverso il compiacimento. La sua lezione: l’equilibrio nasce dal rispetto del proprio desiderio e della propria verità, non dall’adattamento.
La Bilancia quindi cerca equilibrio, armonia e giustizia, ma in questa Luna Nuova la sua ricerca non avviene per sottrazione o quieto vivere — bensì attraverso il confronto con la ferita, la dissonanza e la trasformazione.
La Luna Nuova infatti è opposta a *Chirone* ed *Eris* e in dialogo con *Giove* e *Lilith*: nel linguaggio simbolico, questa configurazione mette in scena il conflitto fra identità e relazione, fra l’esigenza di autenticità e il bisogno di appartenenza.
È una Luna che smaschera le armonie apparenti per aprire uno spazio di verità, dove l’equilibrio non è assenza di tensione, ma capacità di ricomporre dinamicamente le forze opposte.
*Astrologia archetipica, mitologia e medicina sistemica: un dialogo possibile*
Ci muoviamo sul confine fra astrologia, mitologia, psicologia archetipica e medicina sistemica, non come sincretismo new age, ma come *parallelismo concettuale*.
Quando Jung, Hillman o Neumann parlano di “archetipi”, li descrivono come strutture dell’esperienza, che si manifestano tanto nei processi della psiche quanto in quelli del corpo.
Se mettiamo in dialogo questi linguaggi, scopriamo come i miti rappresentino metafore operative di processi biologici reali: il corpo, come la psiche, si muove per polarità, crisi e integrazioni, ogni archetipo esprime un modo con cui il vivente affronta squilibrio, ferita e trasformazione.
Questa lettura nasce dall’incrocio di più prospettive:
• la psicologia archetipica di James Hillman, che vede l’anima come pluralità di immagini;
• l’astrologia medica rinascimentale, che già collegava pianeti e umori corporei;
• la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia), che mostra come le emozioni regolano l’infiammazione e l’immunità.
*Dalla Discordia alla Guarigione: il linguaggio del corpo e del cosmo*
Nel cielo di questa Luna agiscono quattro archetipi potenti — *Eris, Chirone, Lilith e Nemesi* — che possono essere letti come metafore operative dei processi biologici reali.
Non sono figure mitiche distanti, ma rappresentazioni di funzioni vitali: la loro danza riflette la logica profonda con cui ogni organismo cerca il proprio equilibrio dinamico.
• Eris, la Discordia, rappresenta la fase catabolica dell’esperienza: l’attivazione, la scintilla infiammatoria, la separazione che distingue ciò che è sé da ciò che non lo è, la rottura che rende visibile ciò che era nascosto.
• Chirone, il “guaritore ferito”, è la fase riparativa e adattiva: il corpo-psiche che integra l’esperienza del dolore, trasformando la ferita in competenza, come fa il sistema immunitario quando costruisce memoria.
• Lilith, principio di autonomia, rappresenta la difesa dei confini biologici e psicologici, la risposta che protegge l’integrità dell’identità: esprime la forza dell’affermazione di un “no” necessario alla sopravvivenza.
• Nemesi, infine, la giusta misura, incarna il principio omeostatico: la legge invisibile che ristabilisce proporzione e misura dopo l’eccesso. È la giustizia biologica che riporta il sistema alla coerenza, come un feedback negativo di autoregolazione.
L’intero ciclo del Novilunio descrive, in chiave fisiologica, un processo di regolazione sistemica:
dal conflitto (Eris) → alla ferita e apprendimento (Chirone) → alla difesa dei confini (Lilith) → fino alla restituzione dell’equilibrio (Nemesi) → e all’armonia relazionale (Venere).
*Dalla ferita alla misura: l’equilibrio dinamico*
Nel linguaggio della mitologia, questa sequenza è la via della catarsi: la ferita non è un errore da sanare, ma un laboratorio alchemico dove il dolore diventa conoscenza.
Nel linguaggio della fisiologia, è la descrizione del ciclo vitale che mantiene ogni organismo in vita attraverso fasi di crisi, adattamento e riequilibrio.
La Bilancia non è solo il simbolo dell’armonia: è la metafora del sistema omeostatico che, per restare in equilibrio, deve accogliere il disequilibrio.
E il suo correlato psichico è la capacità di relazione matura — quella che non nega la tensione, ma la trasforma in consapevolezza reciproca.
La guarigione, allora, non è il ritorno alla perfezione, ma la capacità di attraversare il disordine senza perderne il senso.