Parole In Movimento

Parole In Movimento Fondato nel 2012 da Rossella Balice, logopedista di trentennale esperienza.

Centro multi - professionale specializzato nella diagnosi e trattamento dei disturbi evolutivi e delle condizioni psicopatologiche dell'infanzia, adolescenza e età adulta. Convenzionato CADGI

“Parole in movimento” è un gruppo di professionisti che, condividendo lo stesso modo di operare ha deciso di lavorare insieme. Il nostro è un lavoro in équipe che consente la visione multidisciplinare e la presa in carico del disagio nella sua complessità in continuità tra diagnosi e cura. Il fatto che la diagnosi, la terapia, la riabilitazione e l’educazione si svolgono all’interno della stessa sede, consente il confronto tra gli specialisti e riduce i problemi organizzativi degli utenti. Nello stesso luogo il paziente e i suoi familiari possono trovare risposte ad alcune delle domande più frequenti relative al benessere neuropsicologico, psicologico e relazionale di bambini e adulti. Il nostro obiettivo è accompagnare il paziente e la sua famiglia..al di là del problema.

06/11/2025

𝘾𝙤𝙢𝙚 𝙤𝙩𝙩𝙚𝙣𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙢𝙖𝙨𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙙𝙖𝙡 𝙩𝙪𝙤 𝙥𝙧𝙤𝙘𝙚𝙨𝙨𝙤𝙧𝙚 𝙦𝙪𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙨𝙚𝙞 𝙖 𝙖 𝙨𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖? 🎓📚

Ecco alcuni consigli pratici...

1. Posizionamento strategico in aula
Siediti vicino all’insegnante e lontano da fonti di rumore (porte, finestre).
Prediligi una posizione centrale per essere possibilmente vicino chi parla.

2. Comunicazione chiara
Chiedi agli insegnanti di parlare rivolti verso di te, con tono chiaro e moderato.
Usa supporti visivi (lavagna, slide, gesti) per facilitare la comprensione.

3. Riduzione del rumore di fondo
Se possibile, chiedi di ridurre i rumori ambientali durante le spiegazioni.
L’uso di tappeti, tende o pannelli fonoassorbenti può aiutare.

4. Uso di strumenti tecnologici
Mini Mic 2+: un dispositivo wireless che trasmette la voce dell’insegnante direttamente al processore dell’impianto cocleare.
Funziona fino a 25 metri di distanza. Può essere agganciato agli abiti o posizionato su un tavolo.
Utile anche nei lavori di gruppo e in palestra.

5. Attività di gruppo e inclusione
Favorisci la partecipazione attiva con strategie inclusive.
Posizionati in modo da vedere i volti dei compagni durante le attività.
Usa il Mini Mic 2+ per ascoltare meglio anche in ambienti rumorosi.

6. Sensibilizzazione della classe
Spiega ai compagni come funziona l’impianto cocleare.
Promuovi empatia e rispetto attraverso momenti di confronto e di conversazione.


In zona Washington/Solari si offrono studi professionali in condivisione all’interno di un centro multiprofessionale avv...
05/11/2025

In zona Washington/Solari si offrono studi professionali in condivisione all’interno di un centro multiprofessionale avviato, situato al piano terra in un tranquillo cortile interno, privo di barriere architettoniche.

Lo spazio dispone di un’unica sala d’attesa accogliente e luminosa, adatta sia ad adulti che a bambini, dotata di giochi, tappeti e arredi dedicati.

Gli studi, di circa 12 m², sono completamente arredati, dotati di ampie finestre e consentono di custodire in sicurezza il proprio materiale professionale.
Il centro mette a disposizione connessione Wi-Fi, stampante wireless, frigorifero, forno a microonde e servizi separati per operatori e utenti con antibagno.

Gli studi vengono affittati a giornate fisse durante il mese (ad esempio tutti i lunedì, martedì, ecc.), offrendo così una soluzione flessibile e organizzata per i professionisti.

È inoltre disponibile, su prenotazione, una sala più ampia (25 m²) ideale per riunioni, incontri formativi o eventi.

Per ulteriori informazioni e disponibilità, contattateci al numero 3333517065

05/11/2025
05/11/2025

C’È UN MOTIVO BIOLOGICO PER IL FALLIMENTO

Fallire significa mandare un segnale corporeo, emotivo e mentale a noi stessi. Per questa sinergia è un segnale potentissimo, che ci dice: così non va. Bisogna che cambi le cose.

Quindi non solo è bene accettare i fallimenti ma sarebbe opportuno rispettarli come una cosa sacra.

Se ci pensiamo a fondo questa legge è intrinseca alla struttura della vita stessa. Essa stessa ha bisogno dei fallimenti per perfezionare le genetiche. L’intera teoria dell’evoluzione di Darwin è basata su questa legge strutturale.

Lasciamoci allora la possibilità di fallire gloriosamente…
… e lasciamo i nostri ragazzi fallire sorridendo, spiegando loro la dignità che sta nel rialzarsi.

"La derrota tiene una dignidad que la ruidosa victoria no conoce"
Jorge Luis Borges.

Niccolò Brigatti
Parole in Movimento

L’Itali è in alta posizione nelle statistiche sulla matefobia. Potrebbe essere una strada per combatterla
02/11/2025

L’Itali è in alta posizione nelle statistiche sulla matefobia. Potrebbe essere una strada per combatterla

Uno studio dell’Università di Pisa dimostra che anche chi si sente “negato” può imparare a pensare matematicamente: basta cambiare il modo di proporre la materia.
Elsa ha quindici anni e una lunga serie di insuccessi in matematica. Si definisce «negata», convinta che la materia non faccia per lei e che «per essere bravi in matematica bisogna ricordare tutto a memoria». Eppure, davanti a un esercizio diverso dal solito – “□² − 16 = 9” – qualcosa cambia. Non serve ricordare formule, ma ragionare, fare prove, manipolare i numeri. Elsa sbaglia, si corregge, capisce. E in quel momento mostra di saper pensare matematicamente, smentendo l’etichetta che si era data.
La sua storia è al centro di uno studio del Dipartimento di Matematica dell’Università di Pisa, firmato da Elena Macchioni e Anna Baccaglini-Frank e pubblicato sulla rivista internazionale Educational Studies in Mathematics. Le due studiose propongono un modello per descrivere i diversi profili di apprendimento matematico e sottolineano come il caso di Elsa rappresenti un esempio emblematico di come si possa superare la paura della matematica cambiando il tipo di esperienza didattica.
Non è il talento innato, né la memoria, a determinare il successo in matematica, ma la capacità di rompere i cicli di insuccesso e di restituire senso alle procedure. Il meccanismo di chi, come Elsa, prova a risolvere tutto “a memoria” porta inevitabilmente all’errore e rafforza la convinzione di essere incapace. L’obiettivo, spiegano le ricercatrici, è spostare l’attenzione dall’errore alla partecipazione, dal risultato al ragionamento, progettando percorsi di recupero personalizzati.
Lo studio fa parte del progetto nazionale DynaMat, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca e condotto al Center for Advanced Research on Mathematics Education (CARME) di Pistoia. I ricercatori del progetto hanno mostrato che, anche per studenti come Elsa, il blocco non è “dentro di loro”, ma nel modo in cui la matematica è stata insegnata.
«L’inclusione in matematica non significa semplificare i contenuti» – spiegano le studiose – «ma creare le condizioni perché ognuno possa capire i perché dietro alle regole».
Un messaggio che restituisce fiducia a chi, come Elsa, ha smesso di credere di poter comprendere la matematica.
https://www.cascinanotizie.it/il-riscatto-di-elsa-quando-la-matematica-non-%C3%A8-questione-di-talento

01/11/2025

Indirizzo

Via Stendhal 72, Milano
Milan
20144

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 20:00

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