Parole In Movimento

Parole In Movimento Fondato nel 2012 da Rossella Balice, logopedista di trentennale esperienza.

Centro multi - professionale specializzato nella diagnosi e trattamento dei disturbi evolutivi e delle condizioni psicopatologiche dell'infanzia, adolescenza e età adulta. Convenzionato CADGI

“Parole in movimento” è un gruppo di professionisti che, condividendo lo stesso modo di operare ha deciso di lavorare insieme. Il nostro è un lavoro in équipe che consente la visione multidisciplinare e la presa in carico del disagio nella sua complessità in continuità tra diagnosi e cura. Il fatto che la diagnosi, la terapia, la riabilitazione e l’educazione si svolgono all’interno della stessa sede, consente il confronto tra gli specialisti e riduce i problemi organizzativi degli utenti. Nello stesso luogo il paziente e i suoi familiari possono trovare risposte ad alcune delle domande più frequenti relative al benessere neuropsicologico, psicologico e relazionale di bambini e adulti. Il nostro obiettivo è accompagnare il paziente e la sua famiglia..al di là del problema.

È ciò che spieghiamo ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti in anni di lavoro con il DSA
02/07/2025

È ciò che spieghiamo ai ragazzi, ai genitori e agli insegnanti in anni di lavoro con il DSA

No, non è un problema di attenzione.
No, non è pigrizia.
No, non è semplice confusione tra la “c” e la “q”.

La disortografia è un disturbo che coinvolge in modo specifico i processi di trascrizione: in particolare, la trasformazione del suono (fonema) nel segno grafico (grafema), la transcodifica ortografica, e l’accesso al lessico ortografico. Non riguarda la calligrafia o la presentazione, bensì la correttezza linguistica delle parole scritte.

Nelle Linee Guida ISS (2022), la disortografia è definita come una compromissione stabile dell’elaborazione ortografica, con esordio in età evolutiva e resistenza agli interventi didattici mirati. Il bambino disortografico sa cosa vuole scrivere, ma commette errori sistematici dovuti a un’alterazione dei meccanismi di codifica linguistica.

Come dimostrato da Zoccolotti et al. (2009), esistono almeno tre principali categorie di errore:

Errori fonologici: scambio di grafemi simili per suono (“fato” per “vato”).

Errori non fonologici: regole ortografiche violabili (“quore” per “cuore”, “sciena” per “schiena”).

Errori lessicali: accesso errato alla forma corretta delle parole irregolari (“aquisto” per “acquisto”).

Vio & Lo Presti (2022) ricordano che, a differenza della dislessia, la disortografia non influisce sulla rapidità, ma sulla correttezza ortografica. Questo significa che anche un bambino che scrive “tanto e veloce” può essere disortografico, se commette errori ricorrenti e strutturali.

Pensare che “basti leggere di più” o che “col tempo passerà” vuol dire ignorare l’origine neuroevolutiva del disturbo.

Non si corregge con le punizioni. Non si supera con la buona volontà.

Serve una valutazione clinica, l’uso di strumenti compensativi e strategie mirate, oltre a un Piano Didattico Personalizzato redatto in base a criteri tecnici, non percezioni soggettive.

Perché chi è disortografico non ha bisogno di rimproveri.
Ha bisogno di strumenti. E di chi sa riconoscere la differenza tra errore e disturbo.

30/06/2025

"Creare uomini capaci di fare cose nuove"...

(Fonte: edu action)

26/06/2025

“Non c’è scuola più grande che pagare di persona un’obiezione di coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva”. Don Lorenzo Milani, 26 giugno 1967-2019.

25/06/2025
25/06/2025

Cosa prevede il ddl per studenti plusdotati che sarà votato al Senato dopo l'approvazione degli emendamenti

17/04/2025

L'insegnante di Montegrotto, dove all'alunno è stata fatta saltare una classe, la seconda elementare: «Sapeva già tutto, impossibile stimolarlo». In regione migliaia di casi

10/04/2025

Aumentano i bambini e i ragazzi che nelle scuole di ogni ordine e grado sono seguiti da insegnanti di sostegno, ma nel grande calderone dei disagi e delle difficoltà degli alunni occorre fare delle sostanziali differenze. Perché i numeri non sono uguali per tutte le patologie.

«Esiste una serie di disturbi diversi, che vanno da quelli dell’apprendimento fino ai disturbi del neurosviluppo» spiega il professor Stefano Vicari, direttore dell’unità operativa complessa di Neuropsichiatria infantile dell’irccs, Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. «Questi ultimi, come autismo e disturbo da deficit di attenzione/iperattività sono piuttosto costanti. Oggi c’è una maggiore facilità nel fare diagnosi, siamo diventati più attenti e quindi li intercettiamo meglio. I numeri però sono in linea con quelli che ci aspettiamo basandoci sui dati epidemiologici internazionali».

Conseguenze: la fobia della matematica, il crollo dell’auto stima e, all’estremo rifiuto della scuola fino alla dispersi...
09/04/2025

Conseguenze: la fobia della matematica, il crollo dell’auto stima e, all’estremo rifiuto della scuola fino alla dispersione

14/10/2024

Presentiamo con piacere il corso
"VALUTAZIONE E TRATTAMENTO DELLE ABILITÀ VISUOSPAZIALI - in età scolare"
del Dottor Daniele Bergamin che collabora con Parole in Movimento.

Informazioni nei commenti!

Purtroppo l’impoverimento della lingua è osservabile nella quotidianità
10/10/2024

Purtroppo l’impoverimento della lingua è osservabile nella quotidianità

«Il Quoziente Intellettivo medio della popolazione mondiale sta diminuendo nell’ultimo ventennio.

Una delle cause è l'impoverimento del linguaggio.

Diversi studi dimostrano infatti la correlazione tra la diminuzione della conoscenza lessicale (e l'impoverimento della lingua) e la capacità di elaborare e formulare un pensiero complesso.

La graduale scomparsa dei tempi (congiuntivo, imperfetto, forme composte del futuro, participio passato) dà luogo a un pensiero quasi sempre al presente, limitato al momento: incapace di proiezioni nel tempo.

Un altro esempio: eliminare la parola "signorina" (ormai desueta) non vuol dire solo rinunciare all'estetica di una parola, ma anche promuovere involontariamente l'idea che tra una bambina e una donna non ci siano fasi intermedie.

Meno parole e meno verbi coniugati implicano meno capacità di esprimere le emozioni e meno possibilità di elaborare un pensiero.

Gli studi hanno dimostrato come parte della violenza nella sfera pubblica e privata derivi direttamente dall'incapacità di descrivere le proprie emozioni attraverso le parole.

Più povero è il linguaggio, più il pensiero scompare.
La storia è ricca di esempi e molti libri (1984, di George Orwell; Fahrenheit 451, di Ray Bradbury) hanno raccontato come tutti i regimi totalitari abbiano sempre ostacolato il pensiero attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole.

Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. E non c'è pensiero senza parole.

Facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Insegniamo e praticare la lingua nelle sue forme più diverse. Anche se sembra complicata. Soprattutto se è complicata.
Perché in questo sforzo c'è la libertà.

Coloro che affermano la necessità di semplificare l'ortografia, sfrondare la lingua dei suoi “difetti”, abolire i generi, i tempi, le sfumature, tutto ciò che crea complessità, sono i veri artefici dell’impoverimento della mente umana.

Non c'è libertà senza necessità.
Non c’è bellezza senza il pensiero della bellezza.»

[Christophe Clavé]

Indirizzo

Via Stendhal 72, Milano
Milan
20144

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 20:00

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