10/11/2025
Ogni giorno, in studio o sui social, sento dire:
“Dottore, prendo un così sto più tranquillo.”
E ogni volta sorrido amaramente, perché quella parola — “protettore” — è uno dei più grandi equivoci della medicina moderna.
Perché la verità è che questi farmaci non proteggono lo stomaco… lo spengono.
💊 I cosiddetti “protettori gastrici” appartengono alla famiglia degli inibitori di p***a protonica (IPP), come omeprazolo, pantoprazolo o lansoprazolo.
Il loro compito è bloccare la produzione di acido cloridrico nello stomaco.
E va benissimo in caso di ulcere, gastriti acute, reflusso importante o uso prolungato di antinfiammatori.
Ma il problema nasce quando questi farmaci diventano un’abitudine quotidiana, presa “per sicurezza”.
🧠 L’acido gastrico non è un nemico.
È una barriera di difesa naturale: serve per digerire le proteine, assorbire minerali come ferro, zinco, magnesio, calcio e vitamina B12, e per eliminare i patogeni che arrivano con il cibo.
Ridurre l’acidità per mesi o anni significa disattivare il primo sistema immunitario dell’apparato digerente. ⚠️
💡 Diversi studi (JAMA Internal Medicine, 2016) hanno mostrato che l’uso prolungato di IPP aumenta il rischio di disbiosi intestinale, SIBO e infezioni da Clostridium difficile.
Quando il pH gastrico si alza troppo, i batteri sopravvivono e colonizzano zone dove non dovrebbero stare, alterando il microbiota e la digestione.
E i sintomi, invece di migliorare, spesso peggiorano: gonfiore, fermentazioni, pesantezza.
📉 Ma non è tutto.
Chi usa IPP per lunghi periodi ha un rischio più alto di malassorbimento di calcio e magnesio, con conseguente osteoporosi e aumento del rischio di fratture.
Uno studio su Osteoporosis International (2020) ha mostrato un +33% di rischio di frattura dell’anca dopo 2 anni di terapia continuativa.
Eppure, la parola “protettore” tranquillizza.
Sembra un alleato, qualcosa che “protegge”.
Ma sarebbe più corretto chiamarli con il loro vero nome: “inibitori acidi”.
Perché è proprio quello che fanno: inibiscono una funzione fisiologica fondamentale.
💬 Il paradosso è che molti li assumono “per prevenzione”, magari insieme ad altri farmaci, o perché “me l’hanno prescritto anni fa e non l’ho più sospeso”.
Ma il corpo non dimentica.
Quando togli acido, cambia tutto: l’assorbimento dei nutrienti, il microbiota e la risposta immunitaria.
🧬 E attenzione: sospenderli bruscamente può peggiorare i sintomi per effetto rebound.
Il corpo, abituato al blocco, aumenta il numero di recettori per la p***a protonica; quando smetti, produce ancora più acido per compensare.
E così ci si convince di “avere troppo acido”… quando in realtà è solo il sistema che sta cercando di riequilibrarsi. 🔄
🎯 Il punto non è demonizzare questi farmaci, ma usare la parola giusta e il tempo giusto.
In acuto possono essere indispensabili.
Ma a lungo termine no, perché non proteggono: disattivano.
🌿 La vera “protezione gastrica” si costruisce con abitudini sane:
• masticare bene 🍽️
• ridurre lo stress cronico 😮💨
• evitare di mangiare di fretta o troppo tardi la sera
• sostenere la mucosa gastrica con nutraceutici come L-glutamina, liquirizia deglicirrizinata, aloe vera o N-acetilglucosamina, che aiutano la rigenerazione naturale.
💬 Lo stomaco non va zittito.
Va ascoltato, compreso e rispettato.
Perché quell’acido che spesso consideriamo un problema… è in realtà uno dei nostri migliori alleati.
👨⚕️ Dr. Francesco Garritano
Biologo Nutrizionista – Laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e in Scienze della Nutrizione
Divulgatore scientifico e autore
📚 Riferimenti scientifici:
• Freedberg DE et al., JAMA Intern Med, 2016
• Yu EW et al., Osteoporos Int, 2020
• Lombardo L et al., World J Gastroenterol, 2010
• Reimer C. et al., Gastroenterology, 2009
• Moayyedi P. et al., Gut, 2019