24/12/2025
🎈Hai presente quando ti svegli già gonfio… ancora prima di fare colazione?
O quando dopo due forchettate senti la pancia durissima, piena d’aria, come se avessi ingoiato un palloncino?
E magari fai ecografie, visite, analisi… tutto perfetto.
Ma tu continui a stare male.
E ti chiedi: “Ma allora perché sto così?”
Una delle risposte che quasi nessuno considera è la SIFO: una crescita eccessiva di funghi nel tenue.
Sì, funghi. Non solo batteri.
E quando lo dico in studio, la reazione è sempre la stessa: 😳
“Dottore… ma quindi non è solo la candida?”
No. Qui parliamo di funghi nell’intestino tenue, dove dovrebbero essere pochissimi.
E quando iniziano a crescere troppo… iniziano anche i problemi.
A questo punto succede spesso una scena che ormai conosco bene.
La persona arriva in studio con una cartellina piena di esami: sangue, ecografie, intolleranze, feci… tutti perfetti.
Me la porge e mi dice:
“Dottore, guardi qui… ho fatto tutto. Ma sto sempre uguale.”
Io sfoglio i fogli, li guardo uno a uno — e sì, sono perfetti — e poi glielo dico con calma:
“Questi esami vanno bene, ma non ci dicono cosa succede nel tenue. E spesso il problema sta proprio lì.”
È da quel momento che si apre un mondo che nessuno le aveva mai spiegato.
💡 Gli studi del Johns Hopkins mostrano che fino al 30% delle persone diagnosticate come “intestino irritabile” hanno in realtà una SIFO non riconosciuta.
E i funghi non danno solo gonfiore.
Possono produrre molecole che influenzano perfino il cervello.
Per esempio, la Candida produce acetaldeide — la stessa sostanza che il fegato deve smaltire dopo l’alcol.
E infatti tante persone con SIFO mi dicono:
“Mi sento intossicata… anche senza bere.”
Altri metaboliti fungini alterano la serotonina intestinale.
E allora arrivano:
* ansia inspiegabile
* nebbia mentale 😵💫
* fame di zuccheri 🍰
* stanchezza continua
E tu pensavi fosse stress.
💡 E ce n’è un’altra ancora più curiosa:
I funghi costruiscono una specie di pellicola protettiva, un biofilm, che li rende molto difficili da eliminare.
E se in passato hai fatto tanti antibiotici… questo scudo diventa ancora più resistente.
A questo punto la persona mi chiede:
“Dottore, ma come si capisce se è davvero SIFO?”
Io rispondo così:
“Si ascoltano bene i sintomi… e poi si scelgono i test giusti.”
Di solito si parte con un test del microbiota completo, che valuta anche la componente fungina, la calprotectina, la zonulina, l’istamina fecale e le IgA mucosali.
E poi — cosa che pochi sanno — si possono accoppiare gli altri test di approfondimento, come il test della disbiosi urinaria.
Quando in questo test troviamo un indicano molto alto rispetto allo scatolo, spesso significa che c’è una disbiosi fermentativa a carico dell’intestino tenue.
E questo, insieme al resto del quadro, ci dà informazioni preziose su ciò che sta succedendo davvero nel tenue.
Infine, per completare il quadro, spesso si aggiunge un test al lattulosio a idrogeno e metano, utile per valutare eventuali fermentazioni anomale nel tratto tenue.
Non dà una diagnosi diretta di SIFO, ma quando lo incroci con i sintomi e con gli altri test… la storia diventa molto chiara.
Ed è proprio in quel punto che quasi sempre emerge ciò che nessuno aveva visto:
un ecosistema fungino alterato, attivo e fastidioso, che sta sabotando l’intestino ogni giorno.
Le cause? Le solite, purtroppo:
* antibiotici ripetuti
* IPP per mesi o anni
* tanto stress
* eccesso di zuccheri e lievitati
* una SIBO nascosta che apre la strada ai funghi
E il momento più bello è quando, dopo anni di gonfiore, la persona torna in studio e mi dice:
“Dottore… la pancia è tornata la mia.”
Ed è lì che capisci che non era “solo stress”.
Era una SIFO che nessuno aveva cercato.
✍️ Dott. Francesco Garritano
Biologo Nutrizionista – Laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutica e in Scienze della Nutrizione
Divulgatore scientifico e autore
📚 Bibliografia essenziale
* Rao et al., Johns Hopkins – Digestive Diseases and Sciences
* Jacobs et al., Clinical Gastroenterology and Hepatology, 2013
* Underhill & Iliev, Science, 2014 – Microbiota fungino
* Richard et al., Frontiers in Immunology, 2018 – Biofilm
* Romani, Nature Reviews Immunology, 2011