29/04/2021
Disturbi del sonno: dormire poco ostacola la “pulizia” del cervello
Da uno studio pubblicato dalla rivista science nel 2013 veniva dimostrato come, nei topi, dormire consente la rimozione di prodotti di scarto potenzialmente neurotossici che si accumulano nel sistema nervoso centrale durante la veglia. Veniva proposta quindi l’interessante teoria che il motivo,per cui il sonno è indispensabile e così conservato in tutte le specie animali è che, mentre si dorme, avviene una sorta di “pulizia” nel cervello.
Un lavoro più recente, pubblicato dalla rivista Brain supporta questa teoria, suggerendo la sua validità anche nella specie umana. Gli scienziati mostrano come una notte di privazione del sonno ostacoli l’eliminazione delle molecole di scarto, frutto dell’intensa attività neuronale durante il giorno, che si sono accumulate nello spazio tra le cellule cerebrali.
La ricerca è stata condotta dai ricercatori dell’università di Oslo. A tutti i volontari è stato somministrato prima della notte un agente di contrasto per la risonanza magnetica, il gadobutrolo. Si tratta di una molecola che, spiegano gli autori, “può essere considerata un marker per valutare il trasporto di metaboliti idrosolubili escreti lungo vie extravascolari all’interno del cervello, comprese le proteine tau e la beta-amiloide”.
Quest’ultima precisazione è importante perché diverse ricerche hanno mostrato che la mancanza di sonno aumenta la quantità di β-amiloide solubile e il rischio di formazione di placche β-amiloidi nei topi e porta ad un aumento dei livelli di tau nel liquido interstiziale dell’ippocampo. Entrambe le proteine (tau e beta amiloide) formano degli aggregati nella malattia di Alzheimer.
I ricercatori hanno quantificato la presenza e la quantità del tracciante (il gadobutrolo) in 85 regioni del cervello attraverso la risonanza magnetica.
Drssa Giorgia Rodolfi