Antonietta Caputo, Psicologa-Psicoterapeuta

Antonietta Caputo, Psicologa-Psicoterapeuta Psicologa-psicoterapeuta ad approccio sistemico-relazionale integrato. Milano | Online. Antonietta Caputo, Psicologa-Psicoterapeuta

Chiamiamoli 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶,Chiamiamola 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗿𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮',Chiamiamola anche 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮', oppure bisogno di 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗿𝗼𝗰𝗶𝘁𝗮' e ...
16/02/2025

Chiamiamoli 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝗻𝗶 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶,
Chiamiamola 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗿𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮',
Chiamiamola anche 𝗮𝘂𝘁𝗲𝗻𝘁𝗶𝗰𝗶𝘁𝗮', oppure bisogno di 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗽𝗿𝗼𝗰𝗶𝘁𝗮' e 𝗮𝗽𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗻𝗲𝗻𝘇𝗮.

Diamo il nome che vogliamo, ma in ogni relazione funzionale esiste un equilibrio tra 𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗮 e 𝗱𝗶𝘀𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮 𝗳𝘂𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲. Proteggerci non significa essere "cattivi" o "duri", significa prenderci cura di noi.

Se arrivano i sensi di colpa, sono 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗴𝘂𝗶𝗻𝘇𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼 𝘀𝘁𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗼. Vale la pena fermarsi a riflettere:

✨ Perché lo lasciamo stringere?
✨ A cosa ci riporta?
✨ Quale scopo ci tiene legati?

Forse è il momento di scardinare.

Buona domenica 💓

È solo rabbia o c'è di più? Alla fine del carosello c'è un esercizio per te.Se ti va di partecipare, scrivi la tua rispo...
01/02/2025

È solo rabbia o c'è di più?
Alla fine del carosello c'è un esercizio per te.
Se ti va di partecipare, scrivi la tua risposta tra i commenti!

Il corpo non mente, e nella sua sincerità dice tante cose difficili da ascoltare. Non è sempre facile, ma possiamo impar...
27/01/2025

Il corpo non mente, e nella sua sincerità dice tante cose difficili da ascoltare.

Non è sempre facile, ma possiamo imparare a dialogare con lui, per trovare punti di incontro. 🫂

In fondo è quello che si fa in terapia:
Ogni sintomo è una chiave di (s)volta.

La nostra felicità e il nostro benessere sono una nostra Responsabilità ❤️
24/01/2025

La nostra felicità e il nostro benessere sono una nostra Responsabilità ❤️

Pensiamoci ⬇️🖋️





Di relazioni ho scritto qui ⬇️
https://amzn.eu/d/fvmhb80

Approfittiamo di questo trend Sputo Fatti: sveliamo un po' di misteri sulla psicoterapia ad approccio sistemico-relazion...
21/01/2025

Approfittiamo di questo trend Sputo Fatti: sveliamo un po' di misteri sulla psicoterapia ad approccio sistemico-relazionale! 💫

La caption di questo post è l'insieme dei versi di Elisa, in Dillo solo al Buio. Altro non è necessario aggiungere, anch...
18/01/2025

La caption di questo post è l'insieme dei versi di Elisa, in Dillo solo al Buio. Altro non è necessario aggiungere, anche perché talvolta, come la poesia, anche la musica non è di chi la scrive ma di chi la legge.

💫

No, non sei l'unica
Che piange sola in macchina
Fiore del deserto
Non dirlo a nessuno, dillo solo al buio
Forse questa volta sarà l'ultima
E non sentirti stupida
Ogni volta che sei giù
Sai, tu conti un po' di più
Ci stanno strette le regole (quelle stupide)
Si paga per ciò che non si è (ah-ah)
Ti farò cambiare idea sui sogni troppo grandi
Ne ho una marea
E che ogni fallimento sia colpa tua
Qui, qui, qui
Poi finiamo sempre qui, qui, qui
Sempre noi con gli occhi lucidi...
.. Sola non ci resti più.

💗🫂

Può essere fastidioso sentirselo dire. E se così fosse allora vuol dire che risuona dentro, tocca qualche corda?Assumers...
11/01/2025

Può essere fastidioso sentirselo dire.
E se così fosse allora vuol dire che risuona dentro, tocca qualche corda?

Assumersi responsabilità = Avere Potere = Scegliere consapevolmente.

Non vale quando ci lamentiamo che "capitano tutti/e a me", sia se parliamo di relazioni, sia se parliamo di blocchi, procrastinazione cronica.

Attenzione:
Non parlo di fare a tutti i costi ma di assumersi responsabilità sui propri schemi di funzionamento e comportamenti.

Perché lamentarci mantenendo uno stato di inerzia non ci sposterà mai dal problema, piuttosto lo alimenterà nel tempo, lasciandoci frustrati.

Quando la vita ci mette di fronte a dei sintomi, per quanto spiacevoli, dolorosi, faticosi, terribili e nefasti, ci sta anche mettendo di fronte a delle nuove possibilità. 💓

Lo so che non è quello che piace sentirci dire. So anche che un discorso simile fa a cazzotti con il mainstream dei social, che colludono e simpatizzano per il solo "poverino" riempiendosi la bocca di "divulgazione e sostegno".

Ma molti sono solo specchietti per le allodole:

nessuno può essere veramente aiutato se si lascia solo compatire. E la stessa terapia non è mai solo compassione, ma anche aiutare la persona a vedere le proprie possibilità, quindi responsabilità.

"Nessuno vuole essere Robin" di Cremonini è la canzone che più ho citato nelle terapie di questo 2024. E non è un caso.R...
04/01/2025

"Nessuno vuole essere Robin" di Cremonini è la canzone che più ho citato nelle terapie di questo 2024. E non è un caso.

Robin rappresenta chi vive nell’ombra, l’eterno secondo che si adatta, inghiottendo i propri bisogni. È la voce di chi si è sentito piccolo davanti a qualcosa di troppo grande, di chi ha sostenuto gli altri dimenticando sé stesso.

Ma Robin è anche forza, lealtà, e quella rara capacità di restare, persino con sé stessi, quando sarebbe più facile andarsene.

Forse il segreto è proprio questo: accettare di essere sia Batman che Robin, eroi e fragili, capaci di amare e di amarsi, autentici nella nostra complessità.

Buon 2025 autentico 💫

Alcune verità sono scomode perché punzecchiano delle parti di noi coi nervi scoperti. Ma che liberazione, poi, quando in...
29/12/2024

Alcune verità sono scomode perché punzecchiano delle parti di noi coi nervi scoperti.

Ma che liberazione, poi, quando iniziamo a conoscerle e abbracciarle! 💫

Pensiamo erroneamente che la procrastinazione cronica o bloccante sia da combattere con la disciplina, ma è l'esatto con...
16/12/2024

Pensiamo erroneamente che la procrastinazione cronica o bloccante sia da combattere con la disciplina, ma è l'esatto contrario.

Procrastinare giorno dopo giorno è un sintomo di cui prendersi cura, andando a osservare più da vicino.

A volte nasconde mondi, paure, speranze... Desideri ✨

È un Fast forward alla fine di una terapia*.Torniamo indietro di qualche scena:Parliamo qui di una donna di 35 anni, fa ...
29/11/2024

È un Fast forward alla fine di una terapia*.

Torniamo indietro di qualche scena:

Parliamo qui di una donna di 35 anni, fa un lavoro autonomo, quando arriva è ferma da anni all'università col pallino di una laurea.

Nella sua vita ha accumulato una serie di insoddisfazioni croniche nelle sue relazioni, che chiamava "casi umani a palate":

Amiche indisponibili e stronze, pungenti o sfidanti

Ragazzi e uomini con cui diceva spesso di costruire una "relazione seria" e invece sparivano dopo poche uscite o dopo una o due notti di s3ssO.

Mamma invadente e aggressiva.

Papà svalutante.

Un fratello con cui non ha più contatti da anni per screzi dovuti a competizione e gelosie.

Chiameremo questa donna Giulia.

Giulia è, comprensibilmente, incazzata col mondo e un po' anche con se stessa.

Perché per quanto Giulia si sforzi, accumula solo insoddisfazioni relazionali e le sue prime terapie, per mesi, includono lamentele su Tizio, poi Caio, Genoveffa, Sempronio, poi mamma, papà e fratello.

Ad un certo punto Giulia, dopo aver contestualizzato tutti i comportamenti altrui inizia a parlare di come questi comportamenti la fanno sentire.

Triste
Arrabbiata
Delusa
Spaventata
di nuovo Arrabbiata
Furiosa
Talvolta invidiosa.

Invidiosa?
Caspita, di cosa?

Da qui in poi, Giulia inizia a vedere alcune delle sue proiezioni:
Ogni personaggio che la rende insoddisfatta, spaventata, incazzata, triste, delusa e invidiosa le rispecchia una parte di sé:

Una parte indisponibile
Una parte che non vuole ancora una relazione, ma solo godere del S3ssO
Una parte bella str0nza
Una parte aggressiva

Ma Giulia aveva imparato a fare la "buona della situazione" sin da bambina e non si era mai concessa una reale integrazione delle sue parti più aggressive, indisponibili.

Giulia era anche un po' invidiosa di quanto tutte queste persone riuscissero a giocare quei ruoli un po' 'cattivelli' della storia.

Quando è riuscita a dirselo, lo spazio della terapia si è arricchito di Accoglienza di tutta Sé.
Il post qui sotto ne è Testimonianza 💓

PS: quest'anno è diventata Medic@.
* La terapia è un processo complesso e questo è solo uno stralcio di un mondo più grande, liberamente ispirato a casi reali.

Albus Silente, davanti allo Specchio delle Brame, ricorda ad Harry che certi sogni sono nulla senza l'accettazione e l'i...
19/11/2024

Albus Silente, davanti allo Specchio delle Brame, ricorda ad Harry che certi sogni sono nulla senza l'accettazione e l'integrazione di Sé.

Prendere il meglio da ciò che ci accade è la vera "magia".

16/11/2024

Ció che non perdoniamo ai nostri genitori è la loro infelicità

Andarsene per la propria strada è difficile quando le cose, a casa, sono irrisolte e quando chi lasci è depresso, triste, frustrato.

Perciò nel profondo del nostro cuore sappiamo che l’infelicità dei genitori è una catena, una catena su cui lavorare a lungo,prima di librarci e liberarci.
ClaudiaCrispolti

Per qualcuno, questa frase può risultare un po' fastidiosa. A te che effetto fa?La prima volta che l'ascoltai, a me died...
16/11/2024

Per qualcuno, questa frase può risultare un po' fastidiosa. A te che effetto fa?

La prima volta che l'ascoltai, a me diede un certo fastidio immediato. Poi si rivelò altamente terapeutica e formativa.
Oggi ti racconto perché.

⬇️

La paura del giudizio è un'emozione lecita, che si costruisce nel tempo.

Da quando siamo bambini, fino ad oggi, INTROIETTIAMO, ognuno a modo suo, i modi di fare dei nostri genitori: il giudizio è uno di questi.

Così, nel tempo, si costruisce dentro di noi una "immagine genitoriale", una sorta di software che regola i comportamenti e che guida i nostri modi di fare (e non fare!) nel mondo.

Immaginiamo la voglia di evolvere, laurearsi, lavorare, o di fidanzarsi, o di mettere su 'famiglia'. In ognuno di questi "compiti di sviluppo", può esserci una voce interna che dice: non sei in grado, non ci riuscirai mai, sei una delusione e buon@ a nulla.

La paura del giudizio, in fondo, è un'esperienza ripetuta nel tempo che pulsa dentro, come un genitore interno, preoccupato e giudicante, lampeggiante. 🚨

Quando, per tutta una serie di motivazioni strettamente individuali, INTROIETTIAMO un'immagine genitoriale giudicante, può crearsi dentro di noi un GIUDICE INTERNO.

Quando il giudice interno prende molto spazio, decide come stare al mondo, e al tempo stesso ci assicura di "mantenere vivo" il legame che abbiamo avuto con i nostri genitori reali, sin da bambini.

È in questo modo che il giudice interno, mantenendo vivo quel legame, a quello stadio infantile, ci costringe a essere congelati nel tempo, figli bambini o ragazzini senza possibilità di crescere ed evolvere.

Cosa accadrebbe se, in qualche modo, iniziassimo a osservare quel genitore interno e, piano piano, iniziassimo anche a riconoscere ALTRE caratteristiche costruttive?

In tante storie di vita, quel giudice interiorizzato diventa anche un genitore accogliente, nutriente, fiducioso e di supporto!
.. Che mantiene il legame genitoriale interno, pur lasciando liberi di evolvere!

Anche questo è un obiettivo della terapia! 🌱

Una riflessione dopo questa giornata di terapie:A volte ci sembra davvero che la nostra mente sia un nemico, solo perché...
12/11/2024

Una riflessione dopo questa giornata di terapie:

A volte ci sembra davvero che la nostra mente sia un nemico, solo perché i "modi" con cui ci avvisa sono molto faticosi.

È il caso (esempio) dei pensieri intrusivi, ossessivi e/o ripetitivi: sono letteralmente un tarlo, ma anche una delle migliori strategie che la nostra mente ha costruito per cercare di gestire una (o più) emozioni faticose.

Restare aperti all'ascolto è importante tanto quanto aprire il sipario e iniziare a imparare e costruire nuovi modi di "sentire".

Anche questo è un obiettivo della terapia 💕

Un caro abbraccio 🫂

👣 Uno dei passi fondamentali della terapia è conoscere i sintomi.Proseguendo il cammino, si passa a contestualizzare i s...
09/11/2024

👣 Uno dei passi fondamentali della terapia è conoscere i sintomi.

Proseguendo il cammino, si passa a contestualizzare i sintomi nella storia individuale e familiare, a scovare il significato che nascondono e, con esso, il messaggio che hanno per noi.

Perché, per quanto spiacevoli e molto faticosi, i sintomi psicologici e psicofisici hanno sempre un messaggio per noi 💌 anche se non arriva lampante e chiaro su WhatsApp, in qualche modo invia delle "notifiche"!

Il primo significato dei sintomi, quello più importante?

Sono delle "strategie" che il nostro sistema Mente-Corpo (M-C) ha ingegnato per "sopravvivenza".

A fronte di alcune esperienze, ripetute o meno, in un tempo X ripetuto o meno, il nostro sistema M-C ha 'deciso' di organizzarsi in tal modo, per garantirci di sopravvivere pur pagando un caro prezzo.

Facciamo un esempio.

Chi ha ripetutamente subito m@ltrattamenti in infanzia, pur di continuare a vivere nel sistema m@ltrattante (ad esempio, la famiglia), ha imparato a dissociarsi dalle proprie emozioni spiacevoli e, così, a dissociare parti della propria personalità che le ricordano.

In età adulta, questa ipotetica persona potrà avere molti spiacevoli sintomi, come crisi dissociative, disregolazione emotiva, attacchi di panico, episodi depressivi (o molto altro).

Oggi, possiamo esplorare in che modo queste strategie stanno diventando troppo rigide e non più adattive, per scovare nuovi modi di stare, fuori nel mondo e anche dentro di sé. ❤️

È questo uno degli obiettivi della terapia!

🌱

E tu che ne pensi? ✨
Sei Psy e vuoi arricchire il tema con una condivisione? Ti leggo tra i commenti 💌
Un riferimento utile:
"Psicologia del bambino maltrattato" di Paola Di Blasio, edito da Carocci.

La consapevolezza è la via della guarigione.Perché quando porti in superficie i duri nodi  della tua storia, hai la poss...
02/11/2024

La consapevolezza è la via della guarigione.

Perché quando porti in superficie i duri nodi della tua storia, hai la possibilità di scioglierli.

Allora, la corda si allunga e l'àncora si allontana, dandoti la libertà di respirare.

In questo giorno particolare, forse più che in altri, capita che si tramandino le narrazioni delle storie familiari, qua...
02/11/2024

In questo giorno particolare, forse più che in altri, capita che si tramandino le narrazioni delle storie familiari, quasi come un rituale.

"Ti ricordi la pasta al forno di nonna Elena? La migliore di tutte era. Certo ne aveva passate tante, in mezzo alle sorelle invidiose... E quel giorno che si ritrovò da sola chiusa nella cantina? Povera nonna. Poi si scoprì che fu la zia Gerardina a farle un dispetto per lasciarla a casa e uscire con le amiche. Intanto quella nonna restò chiusa un giorno intero, che i genitori erano in campagna..."

Sarà un caso che la sua bisnipote Chiara oggi ha paura degli spazi angusti e fa fatica a fidarsi delle amiche da cui, spesso, si sente "esclusa"?

Queste "storie", sin dagli antenati, diventano per noi oggi una sorta di "schema di riferimento" delle avventure e disavventure della nostra famiglia.
Talvolta, plasmano aspettative e, inconsapevolmente, un copione da tramandare.

È quello che, in psicoterapia sistemico-relazionale, si definisce la storia del "trigenerazionale", osservato attraverso i racconti dei pazienti, e che danno contesto a molti sintomi e comportamenti di oggi.

A volte, quello che chiamiamo "destino", "sfortuna" o "forza invisibile", che ci trattiene e ci blocca, altro non è che il risultato di una storia lontana che si unisce a quella presente.

Approfondire, conoscere le proprie radici, vuol dire unire i punti tra ieri e oggi e tracciare così una linea più nitida, che ci dia l'occasione di dare un senso ai nostri vissuti di oggi e la libertà di scegliere come proseguire il nostro cammino.

Sapere è "poter agire" 🌱

Un libro sul tema:
"La sindrome degli antenati"
di Anne Ancelin Schutzenberger
Blocco evolutivo
Sindrome degli antenati
Psicoterapia sistemico-relazionale
PsicoGenealogia
2 novembre

Indirizzo

Via Fratelli Rosselli, 5
Milan
20139

Notifiche

Lasciando la tua email puoi essere il primo a sapere quando Antonietta Caputo, Psicologa-Psicoterapeuta pubblica notizie e promozioni. Il tuo indirizzo email non verrà utilizzato per nessun altro scopo e potrai annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Condividi

Digitare

Conosciamoci...

Mi chiamo Antonietta Caputo, sono Psicologa (iscritta all’Albo degli Psicologi della Campania, n° 7226), specializzanda in Psicoterapia a indirizzo Sistemico-Relazionale e in Psicologia dello Sviluppo.

È difficile dire di sé in poche righe, ancora di più se non ci guardiamo negli occhi.