Studio Annibali-HolyStic Soulutions

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27/12/2025
"Niente rimane uguale per due momenti consecutivi. Eraclito sosteneva che non possiamo bagnarci due volte nello stesso f...
27/12/2025

"Niente rimane uguale per due momenti consecutivi. Eraclito sosteneva che non possiamo bagnarci due volte nello stesso fiume. Confucio, osservando la corrente, disse: “Scorre incessantemente, giorno e notte”. Il Buddha ci ha esortato a non limitarci a parlare dell’impermanenza, ma ad usarla come strumento per aiutarci a penetrare profondamente nella realtà e ottenere una visione interiore liberatoria. Potremmo essere tentati di dire che la sofferenza esiste perché le cose sono impermanenti.
Ma il Buddha ci ha incoraggiato a dare un ulteriore sguardo. Senza l’impermanenza la vita non sarebbe possibile. Come potremmo trasformare le nostre sofferenze se le cose non fossero mutevoli?
Abbiamo bisogno della mutevolezza perché ci sia giustizia sociale e speranza.
Se tu soffri, non è perché le cose sono impermanenti. Soffri perché credi che le cose siano durevoli. Se muore un fiore, tu non soffri molto, perché capisci che i fiori sono impermanenti.
Consapevole dell’impermanenza, diventi positivo, amorevole e saggio. Impermanenza significa “buone nuove”.
L’impermanenza è uno strumento per la nostra liberazione."

Thich Nhat Hanh

IL NATALE COME FINE DI UN SACRIFICIO1. Non aver paura di riconoscere che l'intera idea del sacrificio è solamente una tu...
25/12/2025

IL NATALE COME FINE DI UN SACRIFICIO
1. Non aver paura di riconoscere che l'intera idea del sacrificio è solamente una tua invenzione. E non cercare sicurezza cercando di proteggerti da dove non c'è. I tuoi fratelli e tuo Padre sono diventati temibili per te. E tu vorresti contrattare con loro per avere alcune relazioni speciali, nelle quali pensi di vedere alcuni pezzetti di sicurezza. Non cercare più di tenere separati i tuoi pensieri e il Pensiero che ti è stato dato. Quando questi vengono uniti e percepiti dove sono, la scelta tra essi non è niente più di un dolce risveglio, tanto semplice come aprire gli occhi alla luce del giorno quando non hai più bisogno di dormire.
2. Il segno del Natale è una stella, una luce nell'oscurità. Non vederla fuori di te, ma splendente nel Cielo interiore, e accettala come segno che il tempo di Cristo è venuto.
Egli viene senza esigere nulla. Non chiede alcun sacrificio, di niente e di nessuno. Alla Sua Presenza l'intera idea di sacrificio perde ogni significato. Perché Egli è Colui Che ospita Dio. E tu non devi far altro che invitare Colui Che è già lì, riconoscendo che il Suo Ospite è Uno, e nessun pensiero estraneo alla Sua Unità può dimorare lì con Lui. L'amore deve essere totale per darGli il benvenuto, perché la Presenza della santità crea la santità che la circonda. Nessuna paura può toccare l'Ospite Che culla Dio nel tempo di Cristo, perché l'Ospite è santo come la perfetta Innocenza che Egli protegge e il Cui potere Lo protegge.
3. Questo Natale dai allo Spirito Santo tutto ciò che ti ferisce. Permettiti di essere completamente guarito così che ti possa unire a Lui nella guarigione, e celebriamo insieme la nostra liberazione liberando tutti con noi. Non lasciarti nulla alle spalle, perché la liberazione è totale e quando l'avrai accettata con me, la darai con me. Ogni dolore, sacrificio e piccolezza scompariranno nella nostra relazione, che è innocente come la relazione con nostro Padre, e altrettanto potente. Il dolore verrà portato a noi e scomparirà in nostra presenza, e senza dolore non può esserci sacrificio. E senza sacrificio, lì deve esserci l'amore.
4. Tu, che credi che il sacrificio sia amore, devi imparare che il sacrificio è separazione dall'amore. Perché è certo che il sacrificio porta la colpa, così come l'amore porta la pace. La colpa è la condizione del sacrificio, come la pace è la condizione della consapevolezza della tua relazione con Dio. Attraverso la colpa escludi tuo Padre e i tuoi fratelli da te. Attraverso la pace li inviti a tornare, rendendoti conto che essi sono dove il tuo invito offre loro di essere. Ciò che escludi da te stesso sembra far paura, perché gli conferisci paura e cerchi di gettarlo via, nonostante sia parte di te. Chi può percepire una parte di se stesso come odiosa e vivere in pace dentro di sé?
Chi può cercare di risolvere il "conflitto" tra Cielo e inferno dentro di sé buttando fuori il Cielo e dandogli gli attributi dell' inferno, senza sentirsi solo e incompleto?
5. Finché percepirai il corpo come tua realtà, ti percepirai solo e deprivato. E ti percepirai anche come la vittima del sacrificio, giustificato nel sacrificio degli altri. Perché chi può gettare via il Cielo e il suo Creatore senza un senso di sacrificio e di perdita? E chi può subire sacrificio e perdita senza cercare di ristabilirsi? Tuttavia come puoi compiere ciò da solo, quando ciò su cui si basano i tuoi tentativi è il credere nella realtà della privazione? La privazione genera attacco, essendo la credenza che l'attacco sia giustificato.Finché manterrai la privazione, l' attacco diventerà salvezza e il sacrificio amore.
6. Così avviene, che in tutta la tua ricerca di amore, cerchi il sacrificio e lo trovi. Tuttavia non trovi l’amore. E’ impossibile negare cos'è l'amore e al tempo steso riconoscerlo. Il significato dell'amore sta in ciò che hai gettato fuori di te, e non ha significato separato da te. E’ ciò che prefeisci mantenere che non ha significato, mentre tutto ciò che vuoi tenere lontano ha in sé tutto il significato dell'Universo e tiene insieme l'Universo nel suo significato. Se l'Universo non fosse unito in te, sarebbe separato da Dio, ed essere senza di Lui è essere senza significato.
7. Nell'istante santo la condizione dell'amore è soddisfatta, perché le menti sono unite senza l'interferenza del corpo, e dove c'è comunicazione c'è pace. Il Principe della Pace è nato per ristabilire la condizione dell'amore insegnando che la comunicazione rimane ininterrotta anche se il corpo viene distrutto, a condizione che tu non veda il corpo come mezzo necessario alla comunicazione. E se capirai questa lezione, ti renderai conto che sacrificare il corpo è sacrificare il nulla, e che la comunicazione, che deve essere della mente, non può essere sacrificata.
Dov'è dunque il sacrificio? La lezione per insegnare la quale sono nato, e che voglio ancora insegnare a tutti i miei fratelli, è che il sacrificio non è in alcun luogo e che l'amore è ovunque.
Perché la comunicazione abbraccia ogni cosa e, nella pace che ristabilisce, l'amore viene da sé.
8. Non permettere alla disperazione di oscurare la gioia del Natale, perché il tempo di Cristo non ha significato separato dalla gioia. Uniamoci nel celebrare la pace non chiedendo sacrificio a nessuno, perché così mi offri l’amore che io ti offro. Cosa può essere più gioioso che percepire che non siamo privati di nulla? Tale è il messaggio del tempo di Cristo, che ti do così che tu possa darlo e restituirlo al Padre. Che lo ha dato a me. Perché nel tempo di Cristo la comunicazione si ristabilisce ed Egli si unisce a noi nella celebrazione della creazione di Suo Figlio.
9. Dio offre ringraziamenti all'ospite santo, che Lo riceve e Lo lascia entrare e dimorare dove Egli vuole essere. E tramite il suo benvenuto, Egli ti da il benvenuto entro Se Stesso, perché ciò che è contenuto in te che Gli dai il benvenuto Gli è restituito. E noi non celebriamo che la Sua Interezza mentre Gli diamo il benvenuto dentro di noi. Coloro che ricevono il Padre sono uno con Lui, ospitando Colui Che li ha creati. E, permettendogli di entrare, il ricordo del Padre entra con Lui, e con Lui essi ricordano la sola relazione che hanno mai avuta, e che vogliono avere per sempre.
10. Questo è il tempo in cui un nuovo anno nascerà presto dal tempo di Cristo. Ho fede assoluta nel fatto che farai tutto ciò che vorrai compiere. Niente mancherà, e tu renderai tutto completo e non distruggerai.
Di quindi a tuo fratello:
"Ti do lo Spirito Santo come parte di me stesso.
So che sarai liberato, a meno che io non voglia usarti
per imprigionare me stesso.
Nel nome della mia libertà scelgo la tua liberazione,
perché riconosco che saremo liberati insieme."
Cosi l'anno inizierà con gioia e libertà.
C’è molto da fare, ed abbiamo procrastinato parecchio. Accetta l'istante santo mentre nasce quest'anno, e prendi il tuo posto, lasciato vacante così a lungo, nel Grande Risveglio.
Fa' che quest’anno sia differente rendendolo tutto uguale.
E permetti a tutte le tue relazioni di essere fatte sante per te.
Questa è la nostra volontà. Amen.
Dal libro “Un Corso in Miracoli” – Ed. Armenia

NataleVoglio prepararmi alla venuta dell'onnipresente Cristo bambino lucidando la culla della mia coscienza, arrugginita...
25/12/2025

Natale

Voglio prepararmi alla venuta dell'onnipresente Cristo bambino lucidando la culla della mia coscienza, arrugginita dall'egoismo, dall'indifferenza e dall'attaccamento ai sensi; voglio lucidarla con una profonda e divina meditazione quotidiana, con l'introspezione e la discriminazione. Rimetterò a nuovo la culla con le sfolgoranti qualità spirituali dell'amore fraterno, dell'umiltà, della fede, del desiderio di realizzare Dio e con la volontà, l'autocontrollo, il distacco e l'altruismo, per poter degnamente celebrare la nascita del Bimbo divino.

Paramahansa Yogananda
Meditazioni metafisiche

23/12/2025

Può essere straziante notare come morte e perdita si presentino continuamente... Ma questi sentimenti non sono un segno che qualcosa non va. Non dobbiamo respingerli. Non dobbiamo etichettarli come negativi o rifiutarli in alcun modo.Possiamo invece coltivare un atteggiamento aperto verso le nostre emozioni dolorose legate alla transitorietà. Possiamo imparare a essere presenti a quei sentimenti, a essere curiosi nei loro confronti, a vedere cosa ci offre la vulnerabilità.

In quella stessa malinconia risiede il nostro cuore compassionevole, la nostra incommensurabile saggezza, la nostra connessione con tutti gli altri esseri viventi su questo pianeta, ognuno dei quali sta attraversando il proprio bardo.

Pema Chödrön

𝗟𝗔 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗘 𝗟𝗔 𝗕𝗘𝗦𝗧𝗜𝗔: 𝗦𝗖𝗘𝗚𝗟𝗜𝗘𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔, 𝗡𝗢𝗡 𝗟𝗔 𝗙𝗘𝗥𝗜𝗧𝗔𝘈𝘨𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘤𝘶𝘳𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘮𝘦𝗟𝗮 𝗕𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼: l...
22/12/2025

𝗟𝗔 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗘 𝗟𝗔 𝗕𝗘𝗦𝗧𝗜𝗔: 𝗦𝗖𝗘𝗚𝗟𝗜𝗘𝗥𝗘 𝗟𝗔 𝗕𝗘𝗟𝗟𝗘𝗭𝗭𝗔, 𝗡𝗢𝗡 𝗟𝗔 𝗙𝗘𝗥𝗜𝗧𝗔
𝘈𝘨𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘪𝘷𝘪𝘵𝘢̀ 𝘦 𝘤𝘶𝘳𝘢 𝘯𝘦𝘭 𝘭𝘦𝘨𝘢𝘮𝘦

𝗟𝗮 𝗕𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗲̀ 𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼: lo diventa quando la sua arroganza viene smascherata. Il giovane principe rifiuta chi è fragile e chiede aiuto: un narcisismo grandioso che non conosce empatia. La punizione della fata rende visibile la sua parte mostruosa, ma 𝗮𝗻𝘇𝗶𝗰𝗵𝗲́ 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗼𝗻𝗼, 𝗹𝘂𝗶 𝗿𝗶𝘁𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗱’𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲: 𝗹𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗮 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮 𝗶𝗻 𝗿𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮 𝗲 𝗶𝘀𝗼𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼.
𝗕𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲̀ 𝗮𝘁𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗹𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗶𝗻 𝗹𝘂𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗶𝗲𝘀𝗰𝗲 𝗮 𝗻𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗿𝗲: dietro la mostruosità riconosce un umano ferito. La presenza di lei nel castello introduce un’esperienza diversa: un legame che non si basa sulla paura, ma sulla curiosità e sul rispetto. Infatti, molto significativamente, 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹 𝗰𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼, 𝗺𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗻𝗻𝘂𝗹𝗹𝗮𝗿𝗲. 𝗕𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝘀𝗼𝘁𝘁𝗼𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲: 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁𝗮̀, 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗰𝘂𝗹𝘁𝘂𝗿𝗮, 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝘃𝗼𝗰𝗲.
Nella 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗼, i legami più importanti sono quelli che ci sfidano a mostrare parti di noi che teniamo nascoste. 𝗟𝗮 𝗕𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮 𝗹’𝗢𝗺𝗯𝗿𝗮 𝗷𝘂𝗻𝗴𝗵𝗶𝗮𝗻𝗮: gli aspetti aggressivi e vulnerabili che temiamo non possano essere amati. 𝗟’𝗔𝗹𝗮 𝗢𝘃𝗲𝘀𝘁 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝘀𝘁𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗻𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗰𝗿𝗼𝗹𝗹𝗼 𝗻𝗮𝗿𝗰𝗶𝘀𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗼: è ciò che io chiamo “𝙃𝙞𝙘 𝙎𝙪𝙣𝙩 𝙇𝙚𝙤𝙣𝙚𝙨”, il luogo psichico da cui si fugge. 𝗟𝗮 𝗿𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗱𝗲 𝗶 𝗽𝗲𝘁𝗮𝗹𝗶 𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮 𝗶𝗹 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲: non si cresce senza fare i conti con la concretezza dell’attraversare ciò che fa paura.
𝗟𝗮 “𝗰𝘂𝗿𝗮” 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲́ 𝗕𝗲𝗹𝗹𝗲 “𝗮𝗴𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗮” 𝗹𝗮 𝗕𝗲𝘀𝘁𝗶𝗮: avviene nel legame fra loro, dove ognuno cede qualcosa della propria difesa. È 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗮𝗺𝗺𝗼𝗿𝗯𝗶𝗱𝗶𝘀𝗰𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲 𝗮𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗴𝗼𝗴𝗻𝗮. Il mostro scompare quando non serve più proteggere la ferita.
𝗠𝗼𝗹𝘁𝗲 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗽𝗶𝗮 𝗼𝘀𝗰𝗶𝗹𝗹𝗮𝗻𝗼 𝘁𝗿𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗱𝘂𝗲 𝗳𝗼𝗿𝘇𝗲: l’aggressività come difesa dal dolore e l’intimità profonda come possibilità di incontro. 𝗔𝗰𝗰𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗳𝗿𝗮𝗴𝗶𝗹𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 è un passaggio fondamentale. Significa 𝘀𝘂𝗽𝗲𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗻𝘁𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮̀: la paura di essere conosciuti davvero.
𝗧𝗶 𝗲̀ 𝗺𝗮𝗶 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗱𝗶𝗳𝗲𝗻𝗱𝗲𝗿𝘁𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗼 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗿𝗮𝘃𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮𝗿𝘁𝗶?
𝗜𝗺𝗽𝗮𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝗳𝗶𝗱𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗽𝗼𝘁𝗿𝗲𝗯𝗯𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗹 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗼 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗶𝗻 𝗽𝗲𝗹𝗹𝗲.
𝗗𝗼𝘁𝘁. 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗣𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗼

Oggi è il giorno più corto dell’anno e quindi la notte più lunga e buia del anno. E con questo inizia la rinascita della...
21/12/2025

Oggi è il giorno più corto dell’anno e quindi la notte più lunga e buia del anno. E con questo inizia la rinascita della luce.
Il pensiero della notte lunga e buia mi ha richiamato alla mente un pensiero del mio Maestro Bert Hellinger (che proprio 5 giorni fa avrebbe compiuto 100 anni) sulla “Notte dello Spirito”. Questa, una volta superata, fa rinascere in noi la luce dell'Essenziale.
LA NOTTE DELLO SPIRITO
Vorrei dire qualcosa sulla Notte dello Spirito. Oggi è di moda andare in pellegrinaggio in Oriente per trovarvi saggezza e illuminazione. Certamente ci sono grandi cose in Oriente. Ma ciò che abbiamo in Occidente in termini di grandi tradizioni Spirituali non è quasi più conosciuto. Le persone si ritirano da essa. La grande mistica conosce i tre sentieri: il sentiero della purificazione, il sentiero dell'illuminazione e il sentiero dell'unificazione. Ma fondamentalmente si tratta solo del percorso di purificazione. Per intraprendere questo cammino è richiesto il massimo da noi.
Il viaggio di purificazione culmina nella Notte dello Spirito. È un termine o un'immagine di Giovanni della Croce. La notte dello Spirito significa che rinuncio alla conoscenza di qualsiasi tipo. Rinuncio, ad esempio, a conoscere il contesto, a conoscere i segreti del mondo o a conoscere Dio. Rinuncia completa. Allora si diventa vuoti. Nel Taoismo questa è l'immagine del centro vuoto. Lì è la quiete più assoluta. Ma la cosa strana è che quando si entra in questo centro vuoto e si affronta la notte dello Spirito, volendo sapere sempre meno, leggendo sempre meno, per esempio, pensando sempre meno, e si è così raccolti in questo atteggiamento, all'improvviso accade qualcosa intorno a noi senza che si debba fare nulla. Si rimane fermi e, stando così fermi, si è in armonia con qualcosa di più grande.
Poi arrivano le intuizioni profonde che non è possibile immaginare. Vengono da questa semplice disciplina della Notte dello Spirito. Questo include, ad esempio, dimenticare, essere pronti a dimenticare, ad esempio, dimenticare le proprie origini, dimenticare la propria storia. Questo sarebbe il modo.
Nelle Costellazioni ho mostrato qualcosa di questa semplicità, non volendo sapere nulla, o solo molto poco. Quando si è raccolti in questo modo, si nota subito ciò che è essenziale. Allora mi bastano pochissime cose e so subito cosa è essenziale. Questo deriva da questo semplice raccoglimento. Vi leggo un breve testo:
La saggezza
Il saggio acconsente al mondo così com'è, senza paura e senza intenzione. È riconciliato con l'impermanenza e non si sforza di andare oltre ciò che passa con la morte.
Tiene lo sguardo ampio perché è in armonia e interviene solo nella misura in cui il flusso della vita lo richiede.
Riesce distinguere se andare o non andare, perché è privo di intenzione.
La saggezza è il frutto di una lunga disciplina e di una lunga pratica, ma chi ce l'ha non fa fatica.
È sempre in cammino e arriva a destinazione, non perché la cerca. Cresce.
Tratto da libro: Bert Hellinger „Religion, Psychotherapie, Seelsorge“ (non tradotto in italiano)

Indirizzo

C. So Sempione 98
Milan

Orario di apertura

Lunedì 15:00 - 19:00
Martedì 15:00 - 19:00
Giovedì 15:00 - 19:00

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