Silvia Ruggeri Psicologa

21/12/2025

Auguro a tutti, anche a coloro che si sentono un pò lontani, spinosi ed estranei a questa atmosfera natalizia, il piacere di stare con voi stessi e con le persone che amate, di riavvicinarvi se vi siete allontanati, di perdere il senso del tempo, di ridere e regalarvi tenerezze, di muovervi verso qualcosa che per voi è gioia, di leggere un buon libro e di ascoltare musica, di usare la fantasia, di amarvi senza paura, di passeggiare insieme e di seguirvi l'uno con l'altro, di ritrovare voi stessi se vi siete persi.
Vi auguro di donare e ricevere il tempo dalle persone che amate, perchè il tempo regalato insieme è prezioso, non torna indietro, diventa solo vostro e di nessun altro.
E poi di pensarvi, di dirvelo, di scriverlo, iniziando senza sapere cosa si vuole scrivere e finendo senza sapere cosa si è scritto.
Tutto questo ve lo auguro in ogni giorno dell'anno.
E, a tutti voi, i migliori sorrisi.

19/12/2025

🌷

16/12/2025

E a gennaio?
Vediamo di lavorarci sù, insieme.
L'ansia è generata dall'emozione della paura che, quando sale oltre soglia, influenza il nostro funzionamento, la percezione di noi stessi, degli altri e del mondo.
Non occorre convivere con il panico, basta decidere di superarlo.
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12/12/2025

Il Natale non è sempre festa.
Per molti è uno dei periodi più faticosi dell'anno.

11/12/2025

10/12/2025

La "pr******ta relazionale" è la persona che tende a dire sempre di sì, ad assecondare le richieste degli altri e a mettersi costantemente a disposizione, anche quando questo comporta il sacrificio dei propri interessi o il non rispetto di sé.

Alla base di questo comportamento c'è una profonda paura del rifiuto e un'autostima carente, per cui il valore di sé viene delegato unicamente al giudizio (positivo) e all'approvazione esterna.

​La trappola paradossale è che, facendo sempre ciò che gli altri vogliono, la persona viene apprezzata per quello che fa (la sua utilità), non per quello che è, finendo per perdere o non costruire la propria identità personale. La gratificazione esterna è spesso insufficiente o inesistente, perché l'altro si abitua a sfruttare questa disponibilità.

L'obiettivo della terapia è spezzare la dipendenza dall'approvazione altrui e far sì che la persona riscopra la propria autostima interna, impari a dire "no" e ad affermare i propri bisogni in modo sano.

10/12/2025

Se l’inverno dicesse: “Ho nel cuore la primavera” chi gli crederebbe? (K. Gibran)

08/12/2025

"Doc non mi hai salvato la vita ma hai salvato la mia esistenza".

Felice di contribuire alle vostre rinascite.
Fiera di voi e del lavoro che ho scelto 🌷

07/12/2025

Una persona che fa, agisce e affronta, nonostante la paura e accettando il rischio di cadere in errore, diventa molto più sicura e consapevole di sé di una persona che dice, professa e idealizza, restando ferma e rischiando di non vivere ciò che merita di essere vissuto.

06/12/2025

Il passo più coraggioso è iniziare.
È il più importante perché senza quello non incomincia nessun processo, neanche quello di cambiamento.
Prendere il primo appuntamento è iniziare a prendersi cura di sé.
Ora è possibile farlo anche tramite l'app Doctolib 👇🏻✨️

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Fai il primo passo tu, poi continuiamo insieme!🌻

25/11/2025

La sentivo gridare sotto quel suo cielo nero. Davanti a me un urlo silenzioso, non verbale. Quel maglione largo e le maniche da ti**re ossessivamente per non dare aria nemmeno ai polsi, le labbra rinsecchite da mordicchiare, i segni invisibili negli occhi pallidi, le crepe modellate da lacrime acide che dalle guance consumate scendevano fino al petto, lo sguardo perduto, le unghie rotte. Poteva restare nel silenzio quanto voleva con me, gridare nell'ombra, le parole avrebbero dato luce ad una storia maledetta che adesso non serviva. Non conoscevo quasi niente, ma anche lei ancora non sapeva.
Non sapeva che stavo ascoltando le sue urla trattenute sotto la lingua, che ero lì e non sarei andata da nessuna altra parte. Non sapeva che la debolezza e la forza possono essere la stessa cosa, si alimentano vicendevolmente in un ingranaggio quasi perfetto. Non sapeva che avrebbe ancora riaperto quelle mani per stringerle, intrecciandole, in altre. Non sapeva che un giorno forse avrebbe potuto ferire il suo artefice ma non le sarebbe importato più nulla. Non sapeva che in quel giorno sarebbe stata temibile solo per una di quelle cose che, una volta apprese, non si dimenticano più. Aver imparato a sopravvivere.

(Tratto dal mio racconto "Universo pallido")

Per chi non c'è più.
Per chi è sopravvissuta ma è ferita profondamente.
Per chi ha tanta paura ma deve chiedere aiuto.