Prendermi cura di una persona potendomi avvicinare ai pensieri più profondi, alle sofferenze ed alle emozioni più intime, ha da sempre rappresentato la spinta principale a compiere la mia formazione professionale. Il rispetto e la gratitudine per un paziente che si apre ad una relazione psicoterapeutica, offrendo la parte più preziosa di sé, costituiscono i presupposti fondamentali del mio modo di interpretare il ruolo di psicoterapeuta. Il desiderio di entrare a diretto contatto con il paziente, mi ha portata, non ancora laureata, a frequentare il reparto psichiatrico dei disturbi dell’umore e dell’ansia. I vissuti, i racconti e le manifestazioni dirette delle persone ricoverate mi hanno permesso di conoscere bene cosa significano le parole depressione ed ansia. Successivamente, negli anni in cui ho lavorato nel reparto di psichiatria generale dell’ospedale San Raffaele, ho potuto conoscere altre patologie quali il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi di personalità, i disturbi da dipendenza da alcol e droghe, i disturbi alimentari e le problematiche della coppia. Ciò che più di ogni altra cosa mi ha offerto l’esperienza di contatto con il paziente, è di accogliere con sensibilità il disagio mettendomi in totale ascolto della persona ed offrendo i miei strumenti per poter ‘lavorare e collaborare’ insieme e gestire la problematica per risolverla. Rispetto, gratitudine, sensibilità, capacità di ascoltare: tali sono i valori con cui esercito il mestiere di psicoterapeuta.