13/09/2025
Sono Alberto Doretti e sono arrivato in Auxologico nel 2009, quando ero ancora studente. Ho fatto qui la mia tesi di laurea, poi la specializzazione in neurologia… e alla fine sono rimasto. Oggi sono il responsabile del Centro Trial Clinici e mi occupo della gestione delle sperimentazioni cliniche in ambito neurologico. Il mio lavoro ruota principalmente attorno ai trial clinici, soprattutto quelli interventistici, che riguardano la sperimentazione di nuovi farmaci. Questi studi possono davvero fare la differenza nel trattamento di patologie complesse come la SLA, l’Alzheimer, le demenze frontotemporali, l’emicrania. A breve inizieremo anche una nuova sperimentazione sulla distonia, testando una nuova tossina botulinica. L’obiettivo è trovare terapie innovative per malattie che conosciamo da anni, ma che ci lasciano degli interrogativi.
Svolgo anche attività neurofisiologica: elettromiografie, potenziali evocati, trattamenti con tossina botulinica, una terapia neurologica sicura ed efficace, in grado di migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti. Tengo inoltre corsi di formazione sia in Auxologico che a livello nazionale, spesso come relatore in master e iniziative promosse da aziende farmaceutiche.
Ho scelto medicina con in mente fin da subito la neurologia. Mi ha sempre affascinato il sistema nervoso, il mistero che lo circonda, la sua complessità, il confine affascinante tra corpo e mente. La mia storia personale ha sicuramente avuto un peso: da piccolo ero un bambino piuttosto cagionevole, ho passato tanto tempo in ospedale e ho partecipato io stesso a una sperimentazione clinica. So bene cosa significhi essere “dall’altra parte”, e forse anche per questo sento oggi un coinvolgimento così profondo in quello che faccio.
Credo molto nel lavoro di squadra: la medicina non è mai una questione individuale, ma il risultato della collaborazione tra medici, infermieri, tecnici e personale di supporto. Avere un obiettivo comune e lavorare insieme per raggiungerlo è ciò che rende efficace il nostro lavoro. E poi c’è la relazione con il paziente, che per me è fondamentale. Mi piace costruire un rapporto di fiducia e diventare un punto di riferimento. Soprattutto nei trial clinici si crea questo tipo di legame nel quale i pazienti vengono seguiti con continuità per tutto il percorso, che può durare sei mesi o un anno. Fuori dal lavoro, la mia passione è la bicicletta. Faccio bici da strada dal 2003, ho partecipato alla Maratona delle Dolomiti. Ho sempre amato gli sport di fatica: triathlon, judo… e ho avuto tante passioni, dalla fotografia alla musica. Oggi resta lo sport: una passione, ma anche una scusa per restare in forma.