24/10/2025
Le sostanze per- e polifluoroalchilate (PFAS), “famose” per la loro persistenza nell’ambiente, si accumulano nel sangue umano, negli organi e sono state collegate a effetti negativi sulla salute.
Esistono oltre 4000 PFAS diversi: li troviamo in pentole antiaderenti, tappeti e rivestimenti, alcuni imballaggi alimentari, tessuti e calzature impermeabili e persino pesticidi. Storicamente, si è concentrata l’attenzione sui PFAS a catena lunga, come PFOA e PFOS, ormai banditi da vari settori.
Tuttavia, oggi vengono impiegati sempre più spesso PFAS a catena corta (come PFBA, PFHxA) o nuove strutture come il GenX e, purtroppo, anche questi sono stati riscontrati nel nostro organismo. Una potenziale soluzione potrebbe arrivare da un gruppo di ricercatori canadesi che ha analizzato campioni di siero prelevati nel periodo 2019-2020 da 72 uomini con colesterolo elevato.
Hanno misurato 17 PFAS e riscontrato concentrazioni medie geometriche elevate al basale di PFOSA (7,1 ng/ml), PFOS (4,2 ng/ml), PFOA (1,8 ng/ml), PFHxS (1,3 ng/ml).
Leggi l’articolo completo sul nostro blog: https://longevityscience.eu/index.php/component/zoo/item/pfas-nel-sangue-il-potenziale-ruolo-delle-fibre-alimentari?Itemid=138
Le sostanze per- e polifluoroalchilate (PFAS), “famose” per la loro persistenza nell’ambiente, si accumulano nel sangue umano, negli organi e sono state co