Sergio Cavagliano Osteopata - Massoterapista

Sergio Cavagliano Osteopata - Massoterapista L'osteopatia è la mia professione ma da più di 30 anni sono uno studioso delle dinamiche umane. Co

Lo studio si trova a Milano in zona Fiera, a pochi metri dalla fermata della linea rossa della metropolitana Amendola Fiera.

30/12/2025

Finalmente è martedì! Benvenuti a un nuovo episodio di “Neurolandia: il sistema nervoso come non lo avete mai visto!”

Oggi parliamo di un nervo che lavora per farci.. volare. O almeno, per impedirci di avere una scapola che spicca il volo quando non deve! È il nervo toracico lungo, il guardiano discreto della scapola, il comandante del muscolo dentato anteriore.. e il responsabile silenzioso di molte instabilità scapolari.

Quando funziona bene, non te ne accorgi.
Quando soffre.. lo vedi a occhio n**o.

Dove sta?

Il nervo toracico lungo nasce dalle radici C5, C6 e C7 del plesso brachiale.Il suo percorso è unico e.. vulnerabile: attraversa la parete laterale del torace, scende verticalmente sulla parete toracica laterale, decorre superficialmente al muscolo dentato anteriore (e questa è la sua “debolezza”), lo innerva per tutta la sua lunghezza.

Questa posizione superficiale lo rende uno dei nervi più esposti a traumi diretti e trazioni.

Che cosa fa?

Il nervo toracico lungo innerva un solo muscolo, ma uno dei più importanti per la biomeccanica della spalla: il muscolo dentato anteriore.

Grazie a lui puoi sollevare il braccio sopra la testa, ruotare la scapola in alto, mantenere la scapola aderente alla gabbia toracica, stabilizzare l’articolazione scapolo-omerale durante ogni movimento del braccio.

Quando il dentato funziona, la scapola è una “base stabile”.
Quando non funziona.. si stacca.

Come si lamenta?

Il segno più classico della sofferenza del nervo toracico lungo è uno dei più riconoscibili della fisioterapia: la SCAPOLA ALATA.

In caso di disfunzione, la scapola si solleva dai margini costali, sporge verso l’esterno quando si spinge contro un muro, il paziente non riesce a sollevare bene il braccio, c’è debolezza nella rotazione verso l’alto, compaiono difficoltà nello sport (lanci, nuoto, pesistica) e peggiora l’endurance scapolare.

A volte è presente anche dolore alla spalla o al torace laterale, ma non sempre.

Ruolo nella vita quotidiana

Il nervo toracico lungo lavora ogni volta che alzi il braccio per prendere qualcosa da uno scaffale, spingi un oggetto, fai sport overhead (nuoto, tennis, pallavolo), fai una flessione sulle braccia o un plank, stabilizzi la spalla durante gesti di precisione.

È il nervo che “tiene attaccate” le ali al torace.
Quando non funziona, lo vedi.. e lo senti.

Patologie e disfunzioni

Traumi diretti sulla parete toracica laterale, trazione eccessiva del plesso brachiale (borse pesanti, cadute, incidenti), neuropatie post-virali, causa iatrogena (dopo interventi toracici, mastectomie, linfonodi ascellari), microtraumi da sport overhead
e lesione da pesistica o sollevamenti ripetuti.

Il recupero può essere lento perché il nervo è lungo e molto esposto.

Curiosità neurologica

Il nervo toracico lungo è uno dei pochissimi nervi interamente motori con un decorso così superficiale. E sai qual è l’altra curiosità? Il dentato anteriore è un muscolo respiratorio accessorio, quindi quando il nervo è sofferente, puoi vedere anche una respirazione “strana” durante gli sforzi.

Approccio fisioterapico

La riabilitazione deve essere mirata e progressiva, con esercizi di riattivazione del dentato anteriore (spinte sul muro, serratus punches, wall slides), lavoro su stabilità e controllo scapolare, rinforzo dei muscoli trapetizi e del core, tecniche manuali sulla parete toracica e sulla scapola, educazione ergonomica (evitare borse pesanti su una sola spalla) e programma di rinforzo specifico per sport overhead.

Nelle neuropatie recenti: focus su scapolar Setting e controllo del movimento prima della forza.

Conclusione

Il nervo toracico lungo è il “custode dell’ala”: grazie a lui la scapola rimane aderente al torace e il braccio diventa leggero, fluido, potente. Quando soffre, la scapola si apre come una vela al vento.. E allora sì che capisci quanto un “piccolo” nervo possa fare la differenza nel movimento umano.

Ci vediamo martedì prossimo su Neurolandia.. perché quando i nervi parlano, noi impariamo ad ascoltarli. 🤗

Nota bene

Anche se a Neurolandia i nervi parlano.. la diagnosi medica la fa il medico. Quindi, se i sintomi ti fanno compagnia da troppo tempo, ascolta i segnali e confrontati con un neurologo o uno specialista medico. Noi siamo qui per spiegarti come funzionano le cose, ma la cura parte sempre da una valutazione sanitaria. E spesso, il fisioterapista è proprio il primo professionista sanitario a intercettare quei segnali e indirizzare nel modo giusto. 👏

29/12/2025
26/12/2025
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24/12/2025

🎄Anche Babbo Natale 🎅🏻 passa da me per un “controllo “prima del grande giro, altrimenti niente regali 🎁 😉
🥳🥂 BUONE FESTE 🎉🪅
Lo Studio SC resterà chiuso dal 23 Dicembre e riaprirà giovedì 8 Gennaio, mi raccomando!

21/12/2025

Test Pratici per Rivelare il Disallineamento dell'Atlante: La Chiave Nascosta del Benessere Sistemico

L'Atlante, o vertebra C1, non è solo un osso: è il portale architettonico tra cranio e colonna, custode del tronco encefalico e del nervo vago – il "decimo cranio" che orchestra digestione, ritmo cardiaco e equilibrio autonomo. Un suo spostamento millimetrico genera cascate sistemiche: compressione nervosa, flusso vascolare ostacolato, sinfonie di sintomi dal mal di testa alla perdita uditiva. Identificare queste ombre strutturali richiede test manuali precisi, accessibili a tutti. Ecco una guida ampliata per auto-valutazione e monitoraggio proattivo.

1. Rotazione Cervicale: Il Termometro del Blocco Laterale
Posiziona te stesso o il soggetto in piedi, mento neutro. Ruota la testa lentamente a destra e sinistra, mirando a 80-90° per lato (norma anatomica). Misura con un'app livella o un goniometro improvvisato.

- Segnale Rosso: Limitazione asimmetrica (es. 45° destra vs 80° sinistra) indica sublussazione controlaterale. L'Atlante "incastrato" distorce i recettori propriocettivi suboccipitali, ingannando il cervelletto con falsi input rotatori – origine primaria di vertigini cervicogeniche.
- Perché Funziona: La C1 ruota sul dente odontoide (C2); blocco unilaterale crea barriera fasciale, comprimendo il vago ipsilaterale.
- Amplificazione: Ripeti supino con resistenza passiva. Dolore irradiato o "clic" rivela infiammazione legamentosa.

Sintomi Associati: Cefalea occipitale, rigidità nucale, acufeni pulsanti – echi di ipossia vertebro-basilare.

2. Specchio Uvulare: Il Riflesso Nervoso del Vago
Davanti a uno specchio ben illuminato, apri la bocca ampia, osserva l'uvula (ugola). Normale: simmetrica, centrata.

- Indizio Critico: Deviazione laterale (es. verso destra) segnala irritazione vagale controlaterale. Il nervo vago innerva il muscolo levatore veli palatini; compressione atlantea unilaterale causa asimmetria tonica.
- Varianti: Uvula piccola? Usa torcia per evidenziare. Combina con fonazione ("ahhh") per amplificare.
- Collegamento Sistemico: Spesso coesiste con ipoacusia (perdita udito) – il vago modula perfusione cocleare via ganglio otico.

Nota Pratica: Foto seriale mensile per tracciare progressione; integra con palpazione mastoidea per conferma.

3. Asimmetria Cranio-Facciale: La Livella del Cranio
Usa la bolla di livello della fotocamera smartphone contro la fronte. Allinea occhi e sopracciglia orizzontali.

- Dislivello Rivelatore: Lato "basso" (sopracciglio/occhio cadente) indica Atlante rialzato controlaterale – gravità strutturale che inclina il cranio.
- Test Dinamico: Cammina 10 passi osservando oscillazioni; instabilità pelvica amplifica il segnale.
- Radice Metafisica: L'asimmetria riflette "torsione bioenergetica" – meridiani bloccati, flusso chi interrotto.

4. Tensione C0-Mastoidea: La Prova della Mobilità Occipitale
Supino, stabilizza testa. Ruota cranio a sinistra mentre tiri mastoideo sinistro (mano sinistra) e applichi contro-pressione zigomatico/mastoideo destro.

- Restrizione Unilaterale: Mobilità ridotta (20% asimmetria + sintomi sistemici → valutazione osteopatica/radiografia CBCT.

Questi test trasformano l'auto-osservazione in diagnostica proattiva: l'Atlante non è solo anatomia, ma fulcro del benessere olistico. Un riallineamento tempestivo con il Metodo ATLAS-One-ADJUTMENT ( che effettuiamo nei nostri studi) dissolve ombre sistemiche, restaurando flusso vitale. Inizia oggi – il tuo vago te ne ringrazierà.

Dott. Giovanni Turchetti PT DO ND

21/12/2025

Immagina questa scena: sei davanti allo specchio del bagno, la mattina.Maglietta sollevata, un po’ di pancia, un po’ di fiato corto. E nella testa passa la solita frase: “È solo ciccia.. devo dimagrire.”

Sembra una frase normale.
Ma è qui che arriva lo schiaffo visivo: quell’immagine che vedi NON è soltanto “ciccia”.
È un organo.
È attivo.
È vivo.
E parla.

E spesso.. sta urlando da anni. Solo che nessuno glielo aveva mai fatto vedere così.

Nell’immagine non stiamo guardando “grasso”. Stiamo guardando tessuto adiposo sottocutaneo e viscerale.

Quello sottocutaneo è giallo, spugnoso, distribuito sugli arti e sull’addome. È un deposito metabolico, ma anche un organo endocrino.

Quello viscerale non è rappresentato in tutto il dettaglio, ma intuibile. E' quello che avvolge gli organi internamente. Ed è qui che succede il vero casino clinico.

Non è “solo peso”.
Non è “estetica”.
Non è “pancia”.

È infiammazione silenziosa.
È ormoni.
È biomeccanica alterata.
È organo endocrino iperattivo.

Il grasso non “sta lì”.
Il grasso partecipa.

Produce citochine pro-infiammatorie, leptina in eccesso, resistenza insulinica, stress meccanico sulla postura, riduzione della capacità respiratoria, aumento della pressione intra-addominale, alterazioni nella dinamica del diaframma.

E a cascata: dolori lombari, fiato corto, rigidità toracica, affaticamento precoce, tensioni muscolari continue.

Non sei solo "in sovrappeso".
Sei sovraccaricato.
Il tuo corpo sta lavorando H24 in condizioni difficili. E tu meriti una strategia, non colpa.

Il tessuto adiposo è un organo immuno-endocrino. Rappresenta l'interfaccia attiva tra metabolismo, infiammazione sistemica, tono muscolare e dinamica respiratoria. Ha un grosso impatto su pattern respiratori dominanti (apicali/compensatori), tilt pelvico, carico lombare, ground reaction forces, risposta allo sforzo, recupero e percezione del dolore.

E QUINDI?

Inizia dal respiro: 3 minuti di respirazione diaframmatica vera riducono la pressione interna e migliorano il movimento costale, abbassando lo stress.

Cammina tutti i giorni: anche 10 minuti se sei stanco.

Colpisci l’infiammazione con maggiore idratazione, più fibre e meno picchi glicemici.
Muoviti con carichi graduali: il corpo risponde subito, anche se il peso non cala.

Il primo cambiamento misurabile NON è la pancia. È il modo in cui respiri.

Il grasso non è un nemico. È un messaggero.
Ma quando non lo ascolti.. entra in sciopero generale.

Non serve punirti. Serve capire cosa sta succedendo nel tuo corpo. E soprattutto: non sei sbagliato, sei biologico. E la biologia cambia, se sai dove toccare.

Post divulgativo a scopo educativo.
Non sostituisce valutazione fisioterapica personalizzata.

La tua massa muscolare è la vero, insostituibile, assicurazione sulla vita per la vecchiaia. È il salvagente silenzioso ...
19/12/2025

La tua massa muscolare è la vero, insostituibile, assicurazione sulla vita per la vecchiaia. È il salvagente silenzioso che costruisci con costanza, e che un giorno ti permetterà di vivere la terza età con dignità, autonomia e vitalità.

Molti pensano che i muscoli servano solo per apparire meglio o per gli atleti professionisti. Nulla di più lontano dalla verità. La scienza parla chiaro: a partire dai 30-35 anni, iniziamo a perdere massa muscolare in modo naturale – tra il 3% e l’8% per ogni decennio. Questo processo si chiama sarcopenia. Se non agiamo per tempo, questa perdita si accelera drammaticamente dopo i 60 anni, portandoci verso la fragilità, la perdita di equilibrio, la dipendenza dagli altri.

I tuoi muscoli sono molto più che forza fisica. Sono alleati del tuo benessere: regolano la glicemia e riducono il rischio di diabete di tipo 2. Proteggono il cuore, contribuendo a una salute cardiovascolare robusta. Rafforzano le ossa, aiutando a prevenire l’osteoporosi e le fratture che, in un attimo, possono cambiare per sempre la tua vita.

Arrivati alla vecchiaia, avere una buona massa muscolare significa ridurre drasticamente il rischio di cadute, mantenere l’equilibrio, la coordinazione, la forza per alzarsi da una sedia, salire le scale, abbracciare chi ami.

La buona notizia? Hai il potere di invertire la rotta. Il tuo corpo è pronto a rispondere, a qualsiasi età.

Inizia oggi. Integra nella tua routine esercizi di forza e resistenza: pesi, bande elastiche, anche solo il tuo stesso peso corporeo. Non basta camminare dolcemente: cerca un’attività che ti stimoli, che ti faccia sentire vivo. Dormi bene. Impara a gestire lo stress. Tutto questo è fondamentale per il recupero e l’equilibrio ormonale.

Ogni piccolo gesto è un passo verso una vecchiaia libera e forte.

Inizia ora. È il miglior regalo che puoi fare a te stesso.

Quello che faccio notare regolarmente ogni santo giorno…….
18/12/2025

Quello che faccio notare regolarmente ogni santo giorno…….

18/12/2025

🎉 È di nuovo giovedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di Muscolandia: esplorando la mappa dei muscoli! 🎉

Oggi saliamo sulla parete posteriore della spalla per incontrare un muscolo spesso confuso con altri.. ma che ha una funzione unica e precisa: il grande rotondo (musculus teres major).

Dettagli anatomici

Il grande rotondo è un muscolo spesso, fusiforme, che si trova sotto il piccolo rotondo, ma non fa parte della cuffia dei rotatori. Origina dalla parte inferiore della scapola, vicino all’angolo inferiore, e si inserisce sul solco intertubercolare dell’omero (vicino al gran dorsale).

Innervazione: nervo sottoscapolare inferiore (C5–C7)

Funzioni principali

Estensione dell’omero (porta indietro il braccio), adduzione dell’omero (avvicina il braccio al corpo), rotazione interna dell’omero e stabilizzazione della spalla in movimenti di forza.

Tipi di dolore

Il grande rotondo non è un muscolo che “grida”.. ma può farsi sentire in questi casi: dolore sordo o profondo alla parte posteriore dell’ascella, fastidio alla spalla in movimenti di estensione contro resistenza (nuoto, trazioni), iperattivazione compensatoria in chi ha una debole cuffia dei rotatori e rigidità posturale in soggetti con atteggiamento cifotico o scapole in anteriorizzazione.

Funzione quotidiana

Il grande rotondo lavora quando tiri qualcosa verso di te o ruoti il braccio verso l’interno come quando devi ti**re la porta quando è pesante, abbracciare qualcuno con forza, nuotare a stile libero o a rana, spingere con le mani dietro il corpo, fare trazioni o esercizi con elastici.

Agisce in sinergia con il gran dorsale.. ma si attiva in momenti ben precisi!

🧘 Esercizio di allungamento (Stretching del grande rotondo in appoggio al muro)

1. Mettiti in ginocchio davanti a una sedia o a una panca.
2. Appoggia le mani sopra un bastone tenuto con le braccia distese.
3. Spingi il petto verso il basso mantenendo il sedere indietro.
4. Mantieni la posizione per 30 secondi, sentendo sti**re la parte posteriore del cavo ascellare.
5. Respira profondamente e ripeti.

Ottimo per allungare grande rotondo, dorsale e tricipite lungo insieme.

🏋️ Esercizio di rinforzo (Estensione con elastico o manubrio)

1. In piedi, fissa un elastico a un punto alto dietro di te.
2. Tira il braccio teso indietro verso il fianco, mantenendo la rotazione interna.
3. Oppure: con un manubrio, esegui lo stesso gesto piegandoti in avanti su panca.
4. Ripeti lentamente per 10-12 volte per lato.

Rinforza il grande rotondo migliorando la stabilità scapolo-omerale nei movimenti funzionali.

Curiosità scientifica

Il grande rotondo viene soprannominato il “piccolo gran dorsale”, poiché ha un decorso simile e spesso lavora in sinergia con lui. Ma attenzione: non è un muscolo della cuffia dei rotatori e non partecipa alla centratura articolare dell’omero.

Conclusione

Il grande rotondo è un muscolo che potenzia la forza della parte alta del corpo, aiutando nei movimenti di trazione, abbraccio e rotazione interna. Va allenato con attenzione soprattutto negli sport da contatto, nel nuoto e nella riabilitazione posturale.

Ci vediamo giovedì prossimo con un nuovo episodio di Muscolandia, la rubrica che ti porta.. dritto al centro del muscolo! 😁

Indirizzo

Via Monte Rosa 69
Milan
20149

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:30
Martedì 09:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 19:30

Telefono

+393890726991

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