30/12/2025
Finalmente è martedì! Benvenuti a un nuovo episodio di “Neurolandia: il sistema nervoso come non lo avete mai visto!”
Oggi parliamo di un nervo che lavora per farci.. volare. O almeno, per impedirci di avere una scapola che spicca il volo quando non deve! È il nervo toracico lungo, il guardiano discreto della scapola, il comandante del muscolo dentato anteriore.. e il responsabile silenzioso di molte instabilità scapolari.
Quando funziona bene, non te ne accorgi.
Quando soffre.. lo vedi a occhio n**o.
Dove sta?
Il nervo toracico lungo nasce dalle radici C5, C6 e C7 del plesso brachiale.Il suo percorso è unico e.. vulnerabile: attraversa la parete laterale del torace, scende verticalmente sulla parete toracica laterale, decorre superficialmente al muscolo dentato anteriore (e questa è la sua “debolezza”), lo innerva per tutta la sua lunghezza.
Questa posizione superficiale lo rende uno dei nervi più esposti a traumi diretti e trazioni.
Che cosa fa?
Il nervo toracico lungo innerva un solo muscolo, ma uno dei più importanti per la biomeccanica della spalla: il muscolo dentato anteriore.
Grazie a lui puoi sollevare il braccio sopra la testa, ruotare la scapola in alto, mantenere la scapola aderente alla gabbia toracica, stabilizzare l’articolazione scapolo-omerale durante ogni movimento del braccio.
Quando il dentato funziona, la scapola è una “base stabile”.
Quando non funziona.. si stacca.
Come si lamenta?
Il segno più classico della sofferenza del nervo toracico lungo è uno dei più riconoscibili della fisioterapia: la SCAPOLA ALATA.
In caso di disfunzione, la scapola si solleva dai margini costali, sporge verso l’esterno quando si spinge contro un muro, il paziente non riesce a sollevare bene il braccio, c’è debolezza nella rotazione verso l’alto, compaiono difficoltà nello sport (lanci, nuoto, pesistica) e peggiora l’endurance scapolare.
A volte è presente anche dolore alla spalla o al torace laterale, ma non sempre.
Ruolo nella vita quotidiana
Il nervo toracico lungo lavora ogni volta che alzi il braccio per prendere qualcosa da uno scaffale, spingi un oggetto, fai sport overhead (nuoto, tennis, pallavolo), fai una flessione sulle braccia o un plank, stabilizzi la spalla durante gesti di precisione.
È il nervo che “tiene attaccate” le ali al torace.
Quando non funziona, lo vedi.. e lo senti.
Patologie e disfunzioni
Traumi diretti sulla parete toracica laterale, trazione eccessiva del plesso brachiale (borse pesanti, cadute, incidenti), neuropatie post-virali, causa iatrogena (dopo interventi toracici, mastectomie, linfonodi ascellari), microtraumi da sport overhead
e lesione da pesistica o sollevamenti ripetuti.
Il recupero può essere lento perché il nervo è lungo e molto esposto.
Curiosità neurologica
Il nervo toracico lungo è uno dei pochissimi nervi interamente motori con un decorso così superficiale. E sai qual è l’altra curiosità? Il dentato anteriore è un muscolo respiratorio accessorio, quindi quando il nervo è sofferente, puoi vedere anche una respirazione “strana” durante gli sforzi.
Approccio fisioterapico
La riabilitazione deve essere mirata e progressiva, con esercizi di riattivazione del dentato anteriore (spinte sul muro, serratus punches, wall slides), lavoro su stabilità e controllo scapolare, rinforzo dei muscoli trapetizi e del core, tecniche manuali sulla parete toracica e sulla scapola, educazione ergonomica (evitare borse pesanti su una sola spalla) e programma di rinforzo specifico per sport overhead.
Nelle neuropatie recenti: focus su scapolar Setting e controllo del movimento prima della forza.
Conclusione
Il nervo toracico lungo è il “custode dell’ala”: grazie a lui la scapola rimane aderente al torace e il braccio diventa leggero, fluido, potente. Quando soffre, la scapola si apre come una vela al vento.. E allora sì che capisci quanto un “piccolo” nervo possa fare la differenza nel movimento umano.
Ci vediamo martedì prossimo su Neurolandia.. perché quando i nervi parlano, noi impariamo ad ascoltarli. 🤗
Nota bene
Anche se a Neurolandia i nervi parlano.. la diagnosi medica la fa il medico. Quindi, se i sintomi ti fanno compagnia da troppo tempo, ascolta i segnali e confrontati con un neurologo o uno specialista medico. Noi siamo qui per spiegarti come funzionano le cose, ma la cura parte sempre da una valutazione sanitaria. E spesso, il fisioterapista è proprio il primo professionista sanitario a intercettare quei segnali e indirizzare nel modo giusto. 👏