15/10/2025
Finalmente è martedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di “Neurolandia: il sistema nervoso come non lo avete mai visto!”
Avete mai pensato a quante volte al giorno sorridete, sbadigliate, strizzate gli occhi, oppure fate una smorfia di fastidio? Ecco: dietro a tutto questo c’è un solo nervo. Il nervo facciale. Il più teatrale tra i nervi cranici.
Dirige la mimica, orchestra il pianto e.. condisce la lingua di sapore. Ma attenzione: è anche delicato, e quando si blocca.. si nota subito.
Dove sta?
Il nervo facciale (VII nervo cranico) nasce nel tronco encefalico, più precisamente nel ponte, e da lì esce dal meato acustico interno insieme al nervo vestibolo-cocleare,, attraversa il canale facciale all’interno dell’osso temporale (un labirinto osseo delicatissimo!). Emerge dal forame stilomastoideo, si ramifica nella parotide (senza innervarla!), e si divide in 5 rami terminali: temporale, zigomatico, buccale, mandibolare, cervicale.
Che cosa fa?
Il nervo facciale è motore, ma anche sensitivo e parasimpatico.
Funzione motoria principale
Controlla tutti i muscoli della mimica facciale, innerva anche muscoli come stapedio (orecchio medio), ventre posteriore del digastrico, muscolo stiloioideo, permettendo di chiudere l’occhio, sorridere, gonfiare le guance, arricciare il naso, ecc.
Funzione sensitiva speciale
Porta le fibre gustative dei 2/3 anteriori della lingua (tramite la corda del timpano).
Funzione parasimpatica
Stimola le ghiandole lacrimali, sottomandibolari e sottolinguali, contribuendo alla produzione di lacrime e saliva.
Come si lamenta?
Quando il facciale soffre, non passa inosservato.
Paralisi facciale periferica (es. di Bell): metà volto che “cade”, occhio che non si chiude, bocca che pende, iperacusia (suoni percepiti più forti), se è coinvolto il muscolo stapedio, alterazione del gusto nei 2/3 anteriori della lingua, occhio secco o lacrimazione continua, a seconda della lesione, difficoltà a sorridere, arricciare il naso, gonfiare le guance, esprimere emozioni col volto.
Se la lesione è centrale (es. ictus), i segni sono diversi: la fronte si salva, perché riceve fibre bilaterali.
Ruolo nella vita quotidiana
Il facciale è il nostro biglietto da visita emozionale: comunica felicità, rabbia, tristezza, disagio, permette di mangiare e gustare, ci protegge (strizzando gli occhi o chiudendoli), aiuta nella fonazione e nell’articolazione di alcune consonanti, stimola lacrimazione e salivazione.. mica poco per un solo nervo!
Patologie e disfunzioni
Paralisi di Bell (idiopatica o post-virale): forma più comune, spesso a insorgenza acuta, generalmente monolaterale, recuperabile.
Neurite da Herpes Zoster (Sindrome di Ramsay Hunt): paralisi associata ad eruzione vescicolare auricolare.
Tumori del parotide o neuromi acustici: compressione del nervo nel suo decorso.
Traumi cranici o chirurgici (parotidectomie, otiti croniche, fratture temporali).
Ictus: colpisce solo la parte bassa del volto controlaterale.
Curiosità neurologica
Il nervo facciale non innerva la parotide, anche se ci passa dentro! È uno dei nervi più lunghi e tortuosi tra i cranici: il suo decorso osseo è davvero articolato. È l’unico nervo cranico ad avere una funzione così espressiva e visibile. In alcune culture, la paralisi del facciale è vissuta con forte impatto sociale ed emotivo, perché toglie la “voce” del volto.
Approccio fisioterapico
Nel trattamento delle paralisi facciali periferiche (es. di Bell), l’intervento fisioterapico può includere: educazione al recupero spontaneo (80-85% dei casi migliorano entro 3 mesi), taping neuromuscolare e stimolazione propriocettiva del volto, massaggio facciale drenante e mobilizzazioni dolci dei muscoli mimici, esercizi mirati di simmetria, coordinazione e movimento facciale (smorfie controllate, mirror therapy), tecniche di rilassamento e controllo dell’ansia, lavoro sulla chiusura palpebrale, importante per prevenire danni alla cornea.
In alcuni casi, stimolazione elettrica mirata, ma con grande cautela.
Attenzione: evitare movimenti forzati e gesti ripetitivi errati che possano favorire sinchinesie (movimenti involontari anomali) o peggiorare l’asimmetria.
Conclusione
Il nervo facciale è il regista silenzioso di ogni nostra emozione. Lavora senza rumore.. ma quando manca, lo si nota. È il nervo del sorriso, della lacrima, del sapore e del pianto.
Rispettiamolo, ascoltiamolo, e se smette di recitare.. diamogli il tempo e gli strumenti per tornare in scena.
Ci vediamo martedì prossimo su Neurolandia.. perché quando i nervi parlano, noi impariamo ad ascoltarli. 🤗
Nota bene
Anche se a Neurolandia i nervi parlano.. la diagnosi medica la fa il medico. Quindi, se i sintomi ti fanno compagnia da troppo tempo, ascolta i segnali e confrontati con un neurologo o uno specialista medico. Noi siamo qui per spiegarti come funzionano le cose, ma la cura parte sempre da una valutazione sanitaria. E spesso, il fisioterapista è proprio il primo professionista sanitario a intercettare quei segnali e indirizzare nel modo giusto. 👏