Sergio Cavagliano Osteopata - Massoterapista

Sergio Cavagliano Osteopata - Massoterapista L'osteopatia è la mia professione ma da più di 30 anni sono uno studioso delle dinamiche umane. Co

Lo studio si trova a Milano in zona Fiera, a pochi metri dalla fermata della linea rossa della metropolitana Amendola Fiera.

19/10/2025
18/10/2025
18/10/2025
18/10/2025

Ed eccoci nuovamente alle porte del fine settimana, per un nuovo episodio di “Patologie Spiritose, dove affrontiamo i malanni.. tra curiosità e leggerezza!”

Oggi parliamo di una condizione che trasforma la colonna in una specie di imbuto troppo stretto: la stenosi vertebrale. Se camminare a lungo ti dà dolore o formicolii alle gambe, ma appena ti siedi o ti pieghi in avanti il fastidio sparisce.. potresti essere in compagnia di questa “gabbia un po’ troppo stretta”!

Cos’è e dov’è?

La stenosi vertebrale è il restringimento del canale vertebrale, lo spazio da cui passano il midollo spinale e le radici nervose.

Può riguardare la colonna lombare (più frequente) e la colonna cervicale (più delicata). Quando lo spazio si riduce troppo, i nervi vengono compressi.. e protestano con dolore, formicolii o debolezza.

Curiosità divertente

Molti pazienti dicono di stare meglio piegati in avanti o appoggiati al carrello della spesa. Non è suggestione: piegarsi apre un po’ il canale vertebrale e libera i nervi!

Ecco perché a volte viene chiamata “sindrome del carrello della spesa”.

Come si sviluppa?

Le cause principali sono invecchiamento e degenerazione naturale, artrosi delle faccette articolari, ispessimento dei legamenti (soprattutto il giallo), ernie del disco che riducono lo spazio, fratture o spondilolistesi.

Il risultato è una colonna meno elastica, con canali troppo stretti per i nervi che vi passano.

Nella vita quotidiana

La stenosi può portare a dolore lombare o cervicale, formicolii e crampi alle gambe (claudicatio neurogena), debolezza e difficoltà a camminare a lungo, sollievo piegandosi in avanti o sedendosi.

A volte disturbi di equilibrio o di sensibilità.. insomma, sembra che i nervi ti dicano: “camminare sì, ma non troppo!”.

Parole complicate, spiegate semplici:

Stenosi: restringimento.

Canale vertebrale: il “tunnel” che protegge il midollo e i nervi.

Claudicatio neurogena: quando le gambe fanno male o si affaticano perché i nervi non ricevono abbastanza spazio o sangue.

Accenni di fisioterapia:

La fisioterapia non “allarga” il canale, ma può ridurre i sintomi e migliorare la qualità di vita con esercizi di flessione lombare e mobilità, rinforzo del core e dei glutei per stabilizzare la colonna e allungamento/rilassamento muscolare.

Utili tecniche manuali per migliorare la mobilità vertebrale, educazione posturale e strategie di movimento (es. pause brevi e frequenti).

Nei casi più gravi, si collabora con ortopedici e neurochirurghi.

Curiosità scientifica

La stenosi vertebrale lombare è una delle cause più frequenti di chirurgia spinale negli over 65.
Tuttavia, molti pazienti migliorano senza intervento, solo con fisioterapia ed esercizio regolare, che aumentano la tolleranza al carico e migliorano la circolazione nervosa.

Conclusione

La stenosi vertebrale può limitare il passo, ma non la vita. Con la giusta diagnosi, un percorso fisioterapico mirato e uno stile di vita attivo, è possibile continuare a camminare lontano.. senza fermarsi troppo spesso al “carrello della spesa”! 🤭

A sabato prossimo per il prossimo episodio! 🫶

18/10/2025

Il recupero non è la pausa tra due allenamenti: è l’allenamento invisibile che determina se cresci o rimani uguale.

15/10/2025

Finalmente è martedì! Benvenuti ad un nuovo episodio di “Neurolandia: il sistema nervoso come non lo avete mai visto!”

Avete mai pensato a quante volte al giorno sorridete, sbadigliate, strizzate gli occhi, oppure fate una smorfia di fastidio? Ecco: dietro a tutto questo c’è un solo nervo. Il nervo facciale. Il più teatrale tra i nervi cranici.

Dirige la mimica, orchestra il pianto e.. condisce la lingua di sapore. Ma attenzione: è anche delicato, e quando si blocca.. si nota subito.

Dove sta?

Il nervo facciale (VII nervo cranico) nasce nel tronco encefalico, più precisamente nel ponte, e da lì esce dal meato acustico interno insieme al nervo vestibolo-cocleare,, attraversa il canale facciale all’interno dell’osso temporale (un labirinto osseo delicatissimo!). Emerge dal forame stilomastoideo, si ramifica nella parotide (senza innervarla!), e si divide in 5 rami terminali: temporale, zigomatico, buccale, mandibolare, cervicale.

Che cosa fa?

Il nervo facciale è motore, ma anche sensitivo e parasimpatico.

Funzione motoria principale

Controlla tutti i muscoli della mimica facciale, innerva anche muscoli come stapedio (orecchio medio), ventre posteriore del digastrico, muscolo stiloioideo, permettendo di chiudere l’occhio, sorridere, gonfiare le guance, arricciare il naso, ecc.

Funzione sensitiva speciale

Porta le fibre gustative dei 2/3 anteriori della lingua (tramite la corda del timpano).

Funzione parasimpatica

Stimola le ghiandole lacrimali, sottomandibolari e sottolinguali, contribuendo alla produzione di lacrime e saliva.

Come si lamenta?

Quando il facciale soffre, non passa inosservato.

Paralisi facciale periferica (es. di Bell): metà volto che “cade”, occhio che non si chiude, bocca che pende, iperacusia (suoni percepiti più forti), se è coinvolto il muscolo stapedio, alterazione del gusto nei 2/3 anteriori della lingua, occhio secco o lacrimazione continua, a seconda della lesione, difficoltà a sorridere, arricciare il naso, gonfiare le guance, esprimere emozioni col volto.

Se la lesione è centrale (es. ictus), i segni sono diversi: la fronte si salva, perché riceve fibre bilaterali.

Ruolo nella vita quotidiana

Il facciale è il nostro biglietto da visita emozionale: comunica felicità, rabbia, tristezza, disagio, permette di mangiare e gustare, ci protegge (strizzando gli occhi o chiudendoli), aiuta nella fonazione e nell’articolazione di alcune consonanti, stimola lacrimazione e salivazione.. mica poco per un solo nervo!

Patologie e disfunzioni

Paralisi di Bell (idiopatica o post-virale): forma più comune, spesso a insorgenza acuta, generalmente monolaterale, recuperabile.

Neurite da Herpes Zoster (Sindrome di Ramsay Hunt): paralisi associata ad eruzione vescicolare auricolare.

Tumori del parotide o neuromi acustici: compressione del nervo nel suo decorso.

Traumi cranici o chirurgici (parotidectomie, otiti croniche, fratture temporali).

Ictus: colpisce solo la parte bassa del volto controlaterale.

Curiosità neurologica

Il nervo facciale non innerva la parotide, anche se ci passa dentro! È uno dei nervi più lunghi e tortuosi tra i cranici: il suo decorso osseo è davvero articolato. È l’unico nervo cranico ad avere una funzione così espressiva e visibile. In alcune culture, la paralisi del facciale è vissuta con forte impatto sociale ed emotivo, perché toglie la “voce” del volto.

Approccio fisioterapico

Nel trattamento delle paralisi facciali periferiche (es. di Bell), l’intervento fisioterapico può includere: educazione al recupero spontaneo (80-85% dei casi migliorano entro 3 mesi), taping neuromuscolare e stimolazione propriocettiva del volto, massaggio facciale drenante e mobilizzazioni dolci dei muscoli mimici, esercizi mirati di simmetria, coordinazione e movimento facciale (smorfie controllate, mirror therapy), tecniche di rilassamento e controllo dell’ansia, lavoro sulla chiusura palpebrale, importante per prevenire danni alla cornea.

In alcuni casi, stimolazione elettrica mirata, ma con grande cautela.

Attenzione: evitare movimenti forzati e gesti ripetitivi errati che possano favorire sinchinesie (movimenti involontari anomali) o peggiorare l’asimmetria.

Conclusione

Il nervo facciale è il regista silenzioso di ogni nostra emozione. Lavora senza rumore.. ma quando manca, lo si nota. È il nervo del sorriso, della lacrima, del sapore e del pianto.

Rispettiamolo, ascoltiamolo, e se smette di recitare.. diamogli il tempo e gli strumenti per tornare in scena.

Ci vediamo martedì prossimo su Neurolandia.. perché quando i nervi parlano, noi impariamo ad ascoltarli. 🤗

Nota bene
Anche se a Neurolandia i nervi parlano.. la diagnosi medica la fa il medico. Quindi, se i sintomi ti fanno compagnia da troppo tempo, ascolta i segnali e confrontati con un neurologo o uno specialista medico. Noi siamo qui per spiegarti come funzionano le cose, ma la cura parte sempre da una valutazione sanitaria. E spesso, il fisioterapista è proprio il primo professionista sanitario a intercettare quei segnali e indirizzare nel modo giusto. 👏

14/10/2025

Indirizzo

Via Monte Rosa 69
Milan
20149

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:30
Martedì 09:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 19:30

Telefono

+393890726991

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