Alimentazione Flessibile

Alimentazione Flessibile Ti guido alla scoperta del mondo dell'alimentazione per ritrovare il tuo equilibrio

Pasta e fagioli, pane e panelle (italia)Riso e lenticchie (dhal bat - Nepal)Tacos di mais con fagioli neri (Tacos veg- M...
25/07/2025

Pasta e fagioli, pane e panelle (italia)
Riso e lenticchie (dhal bat - Nepal)
Tacos di mais con fagioli neri (Tacos veg- Messico)
Pane pita con hummus di ceci (Medio oriente)

Paese che vai, combinazione cereale+legumi che trovi.

Per me questa cosa è già super affascinante così, chissà quando abbiamo capito che queste due cose stavano bene insieme, e che mangiandole insieme ci facevano stare meglio che mangiando solo una o solo l'altra.

Potrebbe uscirmi qui una riflessione sul fatto che oggi complichiamo l'alimentazione, ma di come in realtà sappiamo come mangiare da sempre.

Ma la domanda a cui dobbiamo rispondere è un'altra. Sappiamo che queste due cose, i legumi e i cereali, quando stanno insieme si completano a vicenda dal punto di vista proteico, ma si completano anche se non stanno nello stesso piatto?

Vale anche se li mangiamo in momenti diversi della giornata?

Risposta breve si.

Risposta lunga, vediamo perchè:

- intanto si completano perchè i legumi sono poveri di un aminoacido la metionina e sono ricchi di un altro, la lisina.

- i cereali esattamente il contrario

premessa: tutte le proteine del mondo, quelle del fagiolo, della bistecca, quelle che compongono i nostri occhi, la pelle, i capelli.. sono fatte dagli stessi 20 aminoacidi, in quantità e mix diversi.

Immaginiamo le proteine come delle collanine di caramelle, ve le ricordate? completamente anti igieniche, ma come direbbe mio nonno "ci si faceva gli anticorpi"

Gli aminoacidi sono le singole caramelle, alcune collanine (proteine) sono più lunghe, altre più corte, alcune hanno più caramelle al mirtillo, altre più al limone.. A seconda della collana che voglio fare devo avere tutte le caramelle che mi servono tra i 20 gusti disponibili.

Ora torniamo a noi, quando mangiamo qualcosa che contiene queste proteine, con la digestione stacchiamo tutte le singole caramelle che assorbiamo e che poi stanno un po in giro nel nostro corpo, disponibili per quello che serve.

Abbiamo quello che viene chiamato POOL di aminoacidi liberi, che stanno nel plasma, negli spazi tra le cellule ecc

Un po che arrivano da quello che mangiamo un po che arrivano dal corpo stesso, che vengono smontati da qualche struttura un po' vecchia che deve essere rinnovata.

Ed è per questo che non ci interessa per forza che cereali e legumi stiano insieme nello stesso piatto. Potrei fare colazione con pane e marmellata, mangiare hummus con carotine a merenda e le due cose di completeranno.

Così come potrei mangiare un piatto di pasta a pranzo e un'insalata con fagioli e cipolle a cena.

Tanto non viene tutto utilizzato istantaneamente, sta un po li di scorta e viene usato quando serve.

Spero di aver chiarito il discorso in un modo abbastanza semplice.

Ma il concetto è state sereni, alla fine ci siamo evoluti per poter mangiare quello che troviamo quando lo troviamo, se servisse avere sempre tutto super bilanciato non saremmo qui a parlane e a raccontarcelo.

E se abbiamo un'alimentazione vegana e vogliamo stare ancora più tranquilli senza preoccuparci troppo, possiamo integrare quelli che si chiamano EAA (aminoacidi essenziali).

Eleonora

Quindi le calorie contano? Sono ancora importanti?Ovviamente si.Ma quello che vedo è che spesso in nome del rispettare l...
24/07/2025

Quindi le calorie contano? Sono ancora importanti?

Ovviamente si.

Ma quello che vedo è che spesso in nome del rispettare le calorie, si adottano degli approcci alimentari squilibrati.

Non intendo cose tipo mangiare solo merendine e Mc Donald , basta rientrare nelle calorie.

Quello non lo fa quasi nessuno.

Ma finire per scegliere solo gli alimenti meno calorici esistenti, avendo una dieta poco varia, o sopravvivere fino a cena con 400-500 calorie in corpo per poi praticamente abbuffarsi, in nome della paura di avere fame e della libertà alimentare.

Le calorie contano ma non sono tutto, conta anche la qualità della dieta, che è fatta da varietà e frequenze, adeguato sostegno energetico nella giornata, capacità di essere flessibili e benessere psicologico legato al cibo.

Quindi se voglio migliorare la mia alimentazione devo tenere in conto tutti i fattori, non solo uno.

Le quantità sono ciò in cui traduciamo le calorie a livello pratico.

Se la qualità della mia alimentazione è già buona perché vario tanto, giro bene tra tutti gli alimenti cercando di afficinarmi alle frequenze consigliate, se non perdo peso (e vorrei farlo) allora devo lavorare sulle quantità.

Se invece ho già grande attenzione alle quantità quello che mi darà beneficio è lavorare sulla qualità della mia alimentazione.

Per qualcuno potrebbe davvero significare mangiare cibo più naturale, meno piatti pronti, attenzione al sale, ai grassi saturi, agli zuccheri.

Per altri invece includere più alimenti, variare di più e ridare spazio nell’alimentazione a ciò che abbiamo tolto.

Piu mangiamo in modo vario e più il nostro corpo sta bene nel tempo.

Le calorie contano, ma ridurre tutto a chilate di verdura e 5 fonti proteiche in croce (yogurt greco, merluzzo, pollo, albume e Fiocchi di latte) per avere l’impressione di mangiare grandi quantità di cibo alla lunga non porta da nessuna parte.

E probabilmente vi siete già accorte di questa cosa, ma non riuscivate a capire perché.

La ragione è considerare un solo fattore e dimenticarsi del complesso.

Eleonora

23/07/2025

Dirò una cosa che forse stravolgerà un po' il punto di vista sulle diete.

Non è il nutrizionista che decide cosa devi mangiare.
(lasciamo un attimo da parte il discorso patologie)

Il nutrizionista ha il ruolo di insegnarti come avvicinarti alle linee guida cioè alle indicazioni nutrizionali, a seconda del tuo punto di partenza fin dove è fattibile in base alle tue possibilità.

Guidandoti a capire meglio le porzioni che possono essere adattate a te e le frequenze con cui includere OGNI alimento nella dieta.

E questo ci aiuta a capire meglio perchè non esistono alimenti che sono adatti alla dieta e altri che non lo sono.

Faccio un esempio pratico che chiarisce questa cosa, e che risponde a un commento che ho ricevuto ieri: "eh ma nelle diete ci sono sempre solo 2 formaggi altrimenti non sono diete ipocaloriche"

Ti piace il gorgonzola?

Prendiamo la porzione da linee guida, è 50g.
che può corrispondere a circa 150 g di pollo o di legumi cotti.

E' chiaro che se scegli di pasteggiare a gorgonzola la porzione è misera, e non ti conviene rispetto al pollo, alla mozzarella o ai legumi.
Ma quella è, non possiamo mangiarne un etto e mezzo, dieta o non dieta.

Possiamo però scegliere cosa farci con quel gorgonzola, ad esempio condirci un risotto o una pasta, e magari scopriamo che in quel modo ne mangiamo pure meno.

Perchè posso farmi un risotto con radicchio e zola, e per porzione mettercene anche solo 30 g.

Così come potrei sostituire la focaccia al pane, magari la porzione equivalente è un po meno, ma poi sono io (io paziente non io nutrizionista) che decido a fronte di una porzione più piccola, se mi va di sostituirla e quanto spesso farlo.

Se restiamo nell'idea che ci siano alimenti si e alimenti no, continuiamo ad alimentare il fatto che ci sia un modo diverso di mangiare tra quando siamo a dieta e quando non lo siamo.

E quindi continuiamo a tenerci l'idea che la dieta abbia una data di scadenza, dopo la quale torno a fare come prima.

A considerare lo zola con il pane qualcosa che metto a fine pasto senza contesto.

Non si sono alimenti ammessi e vietati, ci sono alimenti che possiamo mangiare più spesso o meno spesso, ci sono porzioni, frequenze, abitudini.

In cui posso imparare che se una cosa la voglio mangiare in porzioni più grandi allora la mangerò meno spesso, e viceversa.

Escludere le cose è solo un modo rapido e più comodo per far perdere peso, senza stare a spiegare come e quando, potrei fare anche in modo diverso.

Ma così ci teniamo la data di scadenza, e poi ripartiamo sempre da capo.

Eleonora

Il proteico è il nuovo espediente che abbiamo trovato nel marketing dell’alimentazione per mangiare di più ciò che dovre...
22/07/2025

Il proteico è il nuovo espediente che abbiamo trovato nel marketing dell’alimentazione per mangiare di più ciò che dovremmo mangiare di meno, o imparare a bilanciare meglio nelle nostre scelte generali.

My two cents 🙄

Mangiare bene non può prescindere dall'apprezzare e includere anche cose semplici.E questo richiede a volte di riabituar...
22/07/2025

Mangiare bene non può prescindere dall'apprezzare e includere anche cose semplici.

E questo richiede a volte di riabituare anche un po' il gusto.

E' chiaro che se sono una persona che ha bisogno di esaltare il gusto dei propri piatti, per trovare appagante ciò che mangia, darò priorità a quello.

Ai broccoli saltati con l'acciuga, al cavolo ripassato con aglio e peperoncino, alla scarola con uvetta e pinoli.

Va benissimo, mangiare bene non significa rinunciare al gusto.

Ma non sempre ho tempo o voglia di farlo.

Quindi devo saper mangiare le verdure anche solo bollite, crude con un filo di olio e aceto, scongelate da una busta al volo in padella.

Se trovo piacevole anche della crescenza con del pane e degli spinaci bolliti il giorno prima, la mia vita e la mia aderenza all'alimentazione sarà più facile.

Perchè anche all'ultimo minuto posso mettere nel piatto 3 cose che non mi richiedono preparazione.

Anche quando torno stanca da una lunga giornata di lavoro posso aprire il frigo e fare una scelta bilanciata e semplice, che trovo buona, un'iterativa accettabile, senza ritrovarmi a ordinare su Glovo.

Soprattutto qui al nord molte persone si stanno abituando a utilizzare sempre di più il delivery.

E questo non è solo un problema di salute a lungo termine, perchè ci porta spesso a mangiare di più, a eccessi di grassi e di sale.

Ma perchè disabitua il nostro gusto a cose semplici.

Così quando poi voglio tornare a prendermi cura delle mie scelte alimentari o passo un'ora in cucina per marinare, speziare e condire le cose, o non mi piacciono.

E quella crescenza con il pane e gli spinaci che mi può salvare il pranzo o la cena diventa una scelta triste.

Dobbiamo lavorare sul riabituarci ai gusti semplici, perché la semplicità ci aiuta.

e Non sempre i nostri piatti possono essere un'opera d'arte e di gusto.

Eleonora

Mi trovo per l'ennesima volta a parlare dei legumi.Non perchè io vi voglia convincere a mangiarli anche se sono importan...
21/07/2025

Mi trovo per l'ennesima volta a parlare dei legumi.

Non perchè io vi voglia convincere a mangiarli anche se sono importanti, ma perchè sui social si cade sempre in dei grandi dibattiti legati a questo alimento.

In particolare nel loro essere carboidrati o essere proteine.

Il punto è che non c'è o non ci dovrebbe essere dibattito su questo.

Nutrizionalmente parlando, i legumi vanno considerati come proteine.

Eh ma hanno tanti carboidrati/

Eh ma stica**i.

Vengono considerati proteine perchè rispetto a tutte le altre fonti vegetali hanno un contenuto di proteine molto più alto, il che ci permette di utilizzarli come alternativa a alimenti di origine animale.

Così come mettiamo anche i formaggi nella categoria proteine, nonostante spesso hanno un'alta quota di grassi, non li consideriamo nei grassi.

Quasi ogni alimento sta in almeno 2 di queste categorie, come la pasta che se guardiamo la tabella nutrizionale non ha solo carboidrati ma anche proteine.

Dividere gli alimenti nei 3 gruppi: proteine, carboidrati e grassi è riduttivo e potrebbe amplificare le nostre paure alimentari.

Sta nei carboidrati o ha carboidrati, quindi se ho paura dei carboidrati tutto quello che è in quel gruppo li "non lo mangio"

E sarebbe nettamente meglio chiamare i loro alimenti con il loro nome e non come fonte di.

Alla fine nessuno di noi dice: "questa sera ci facciamo un piatto di carboidrati?", diciamo invece: "questa sera ci facciamo un piatto di pasta?"

(e qui aprirei un discorso lunghissimo di come parlare di cibo ai bambini, o di come dovremmo parlare di cibo a casa)

Ma nell'educazione alimentare, e per imparare a comporre i nostri piatti mettere l'etichetta a carboidrati, proteine e grassi ci serve per creare questa cosa che vedete qui sotto, il piatto bilanciato.

Che è la modalità più semplice di gestire la propria alimentazione, poiché permette di raggiungere i nostri fabbisogni senza troppi calcoli.

E' la varietà, le frequenze con cui è consigliato inserire ciascuna fonte, che poi pareggerà i calcoli.

E i legumi in questa frequenza ci stanno dalle 2 alle 5 volte a settimana, frequenza superiore a tutte le altre fonti proteiche.

Fanno bene per una semplice ragione, che non ha ne a che fare con l'apporto di proteine ne con quello dei carboidrati, ma perchè sostituirli a fonti proteiche animali ci fa consumare più fibre, e meno grassi saturi, aiutando la nostra salute cardiovascolare.

E no, non fanno ingrassare, come nessun altro alimento.
Ingrassare è qualcosa che dipende dalle quantità complessive, e tra tutto quello che potremmo definire ingrassante, i legumi stanno in fondo.

Eleonora

Mi sono imbattuta a caso in un post qui su Facebook.In uno di quei momenti in cui apri un social a caso e scrolli a caso...
16/07/2025

Mi sono imbattuta a caso in un post qui su Facebook.

In uno di quei momenti in cui apri un social a caso e scrolli a caso.

La domanda posta era: "cosa mangiare la sera sul divano che non faccia ingrassare?"

La trovo una domanda estremamente tenera, perchè per me nasconde anche un'immensa ingenuità, nascosta dietro la narrazione degli alimenti che fanno ingrassare e che fanno dimagrire.

Una delle riposte di un altro utente era: puoi mangiare i popcorn....dicono che non fanno ingrassare.

E a seguire: ma non gonfiano?

li di nuovo parte il mio cervello, che mi spinge a chiedermi come risponderei a questa domanda.

E l'unica riposta che mi viene è: In che senso? cosa intendi con gonfiare?

Cosa immaginiamo quando poniamo la domanda riguardo il gonfiore? di cosa pensiamo che siamo fatti? o che impatto pensiamo che abbia un cibo sul corpo?

Gonfiore è aria? perchè i popcorn sono chicchi di mais esplosi quindi gonfiano? o ci riferiamo al gonfiore, aria che possono dare ad esempio broccoli e legumi?

Gonfiore è acqua? quindi fanno ritenzione? perchè sono salati/industriali ecc ecc

Gonfiore è massa grassa e lo chiamiamo gonfiore perchè notiamo un aumento sulla bilancia o del volume del nostro corpo nel tempo?

Ma poi torno a pensare ai popcorn che sono un altro alimento che sui social ti propongono come sostituzione.

Hai voglia di patatine? non mangiare le patatine, mangia i popcorn! Sarà che io li odio perchè mi si incastrano i pezzettini tra i denti, e questo mi porta disagio e fastidio.

Ma più fastidio me lo portano queste sostituzioni, se ho voglia di patatine non me la tolgo mangiando i pop corn, voglio le patatine.

Sono due cose diverse, che arrivano pure da due materie prime diverse. Le patate da un lato e il mais dall'altro.

I popcorn vengono semplicemente consigliati perchè a parità di peso occupano più volume, quindi dicono dovrebbero essere più sazianti o soddisfacenti per questa ragione.

Peccato che abbiano gusti diversi, e se per qualcuno questo giochino può funzionare (fino a un certo punto) per molti altri no, quindi resta una voglia non soddisfatta.

Finendo per mettere i cibi per l'ennesima volta in quelle caselle che piacciono tanto sui social, questo dietetico/consigliato, questo ingrassante/sconsigliato.

Con il rischio di mangiare pop corn a manciate perchè dietetici, e farci ve**re i più bui sensi di colpa davanti alle patatine.

Quando fondamentalmente si tratta della tipologia di cibo, che possiamo assumere nella stessa porzione e frequenza, e che comunque rimane purtroppo poca rispetto a quanto vorremmo.

Eleonora

Vi rigiro un attimo la frittata per parlare di dimagrimento.Una delle difficoltà più grandi quando si vuole perdere peso...
12/07/2025

Vi rigiro un attimo la frittata per parlare di dimagrimento.

Una delle difficoltà più grandi quando si vuole perdere peso è il tempo.

O meglio, ci sono 3 variabili, il tempo, il peso e la fatica che faccio.

Posso sostenere la fatica di cambiare le mie abitudini o stare il una dieta, più o meno stretta, se la mia fatica viene ripagata dal perdere peso con una velocità che accetto.

E attenzione, non dipende solo dal fatto che la dieta sia restrittiva davvero, potrei percepire come restrizione il solo fatto di passare da 80 g di pasta a 70, pure se si tratta di 3 maccheroni.

Quindi se i risultati che ottengo non soddisfano la mia aspettativa non ne vale la pena.

Un'aspettativa ce l'ho, difficile non averla, perchè magari vedo i risultati degli altri o magari ho fatto altri percorsi in passato che andavano con una certa velocità.

Ma ora vi rigiro la frittata.

Se hai perso 8 kg in 4 mesi ma poi ne hai rimessi 5 nei successivi 3 mesi, NON HAI PERSO 8 KG IN 4 MESI.

Hai perso 3 kg in 7 mesi.

(rileggilo)

Così la domanda cambia, non è più "come faccio a riprendere il controllo" o "come faccio a tornare nello schema"

Quante volte hai ripreso una vecchia dieta ma non sei più riuscita a seguirla come la prima volta? potremmo interrogarci su quanto sia un meccanismo di protezione che vuole evitarti di sentire la frustrazione di riperdere e poi rimettere peso….(tipo un inconscio, sai già come è andata a finire sta cosa..davvero ci risiamo dentro?!)

Ma la domanda diventa una delle più importanti che secondo me dobbiamo farci per non ripetere lo stesso schema:

Nutri: "che cosa non ha più funzionato a un certo punto?"

Paziente: "......."

Cosa ci scrivereste qui?

Dobbiamo trovare il perchè c'è quell'interruzione che ci riporta nei vecchi schemi.

Perchè se non la troviamo la conseguenza è ripetere gli stessi "errori" che poi portano a essere sempre a dieta.

Convincendoci che forse siamo noi che questa cosa non la sappiamo fare.

Con l'obiettivo invece di fare qualcosa di diverso, magari più lento, magari anche a una velocità che mi sembra sbagliata.

Tipo 8 kg in un anno, ma con la differenza che indietro non ci ritorno più.

Eleonora

Oggi facciamo giusto due chiacchiere su un tema poco impegnato, ma che è emerso ieri nei commenti e secondo me è molto i...
10/07/2025

Oggi facciamo giusto due chiacchiere su un tema poco impegnato, ma che è emerso ieri nei commenti e secondo me è molto interessante.

Poi mi dite la vostra opinione.

“Mi sembra che le nuove generazioni siano sempre più sedentarie”

Che è un po’ la versione motoria di, “i giovani non hanno voglia di lavorare”

Io arrivo ancora da una generazione in cui fino alle medie non ho avuto il cellulare, e il cellulare che ho avuto dopo, non aveva un grande intrattenimento oltre il giocare a Snake.

Solo al liceo è arrivato Facebook, ma anche lì si stava poco sui social, si usava giusto per ricondividere tra amici qualche meme su avvenimenti successi in classe.

Ho avuto il privilegio di avere ancora una infanzia e un’ adolescenza in cui si girava in bici, si andava a scuola a piedi, si passavano i pomeriggi al parchetto in grandi comitive.

Il movimento spontaneo è sempre stato tanto, se volevi intrattenere relazioni umane e sociali dovevi uscire.

Ora ci si muove meno anche da piccoli, potremmo aprire infine parentesi se è questione di sicurezza, di tecnologia, di sistemi educativi e sociali che pongono tanti ostacoli a seconda della zona in cui ci si trova.

Ma è anche un problema dei grandi.

Rispetto alla generazione precedente la tecnologia non è solo intrattenimento ma vita quotidiana.

Non solo i lavori sempre più in smart, sempre più sedentari ci inchiodano 8 h o più alla scrivania.

Ma anche tutto ciò che era movimento spontaneo della vita quotidiana verrà sempre meno, tutti abbiamo la lavatrice, moltissimi la lavastoviglie, tanti il robottino aspirapolvere che pulisce per noi, qualcuno anche quello che taglia l’erba.

Un domani non tanto lontano probabilmente sarà di uso comune il robot cameriere che fa tutto per noi in casa.

Esistono bici elettriche, monopattini, scarpe elettriche per camminare veloci tipo moon Walk.

Tutto il movimento che facevamo senza doverci pensare può ve**re meno, sostituito dalla tecnologia.

E in parte è una figata, ci togliamo dalle scatole attività pesanti, noiose, a cui dobbiamo dedicare il nostro tempo libero.

Dall’altra però c’è la biologia, non siamo fatti per avere la mobilità di un comodino, ma allo stesso tempo il piacere della comodità e del non fare fatica è parte di noi.

Così come nessun leone si alza per cacciare se gli portano un quarto di manzo tutto i giorni.

Quindi arrivo al punto, tutto questo progresso tecnologico fighissimo a mio parere può essere un arma a doppio taglio, può liberarci tempo per noi, per il nostro benessere, per le relazioni sociali.

Posso sicuramente passare due ore in più con i figli o gli amici se non devo pulire casa, cucinare, fare la spesa.

Ma allo stesso tempo se non uso quel tempo in più per attività che mi tengono in movimento, rischio di accomodarmi in una immobilità che non giova alla mia salute e potrebbe essere sempre peggio, più la tecnologia avanza.

È solo un opinione, ma cosa ne pensate? Che futuro vi immaginate?
sapremo adattarci in un modo funzionale alla comodità ?

Frasi che sembrano innocue, dette al volo.Ma che lasciano il segno.Nel corpo. Nella testa. E nei rapporti.Questo è il fa...
09/07/2025

Frasi che sembrano innocue, dette al volo.
Ma che lasciano il segno.
Nel corpo. Nella testa. E nei rapporti.

Questo è il fat talk: uno scambio che alimenta la vergogna corporea, travestito da chiacchiera confidenziale.
Non risolve, non consola, non libera.

Anzi: ti incastra in un gioco a ribasso, dove vinci solo se perdi (peso).

Puoi uscire da questo gioco.
Puoi scegliere di non alimentarlo.
Puoi essere quella che cambia rotta per sé e per le altre.

Un piccolo stop oggi può cambiare tanti pensieri domani ❤️

Non so quanto questo discorso vi farà sentire sollevate e quanto invece sia fastidioso.Ma una cosa in cui crederò sempre...
09/07/2025

Non so quanto questo discorso vi farà sentire sollevate e quanto invece sia fastidioso.

Ma una cosa in cui crederò sempre è la verità, perchè ci da gli strumenti per scegliere e conoscerci meglio.

Sappiamo, o per lo meno ci è stato sempre detto che il metabolismo cambia negli anni.

E questo ci ha dato sempre in parte una scusa e in parte la sensazione di una grande impotenza, verso qualcosa che cambia e che non possiamo contrastare.

Sentendoci immobili danti al tempo che scorre su di noi.

In realtà però il metabolismo resta all'incirca invariato tra i 20 e i 60 anni.

La differenza è minima/trascurabile, uno 0,7% all'anno. (circa 12-15 kcal)

Good news? bad news?
Dipende, a volte questi discorsi fanno più male che bene, ma vi invito a non leggerlo come un "se ho messo peso allora è tutta colpa mia", perchè ovviamente in gran parte è legato all'ambiente e allo stile di vita in cui ci troviamo a livello sociale.

E so cosa state pensando:

"Mha sarà, eppure non posso più permettermi di mangiare come a 25, o metterei peso inesorabilmente"

Può essere che tu abbia ragione, infatti in questo discorso c'è un grande MA.

Il metabolismo, inteso come quello che spende il nostro corpo, resterebbe uguale se il nostro stile di vita restasse uguale.

È forse un grande Grazie al ca**o, ma questa è la differenza.

A 20 anni nonostante studi o lavori hai uno stile di vita tendenzialmente più attivo, esci con gli amici, cammini di più, vai a ballare, non hai stress, responsabilità, dormi bene, magari nemmeno hai figli e grandi impegni che "rubano" il tuo tempo libero.

Poi più passano gli anni e più questa cosa cambia.

Il lavoro, la famiglia, i tempi stretti per le cose da fare, l'auto sempre a disposizione (senza poterla usare solo quando te la lasciano i genitori) e via via ti muovi di meno.

Le responsabilità ti portano a passare molto più tempo statico e meno in movimento, dormi male, aumenta lo stress.

E così bruciamo progressivamente meno.

E l'impressione è che il metabolismo si sia drasticamente ridotto negli anni, quando invece semplicemente cambiano le condizioni in cui siamo immersi.

Ora ho due domande, la prima è:
"onestamente questo come ci fa sentire? sollevate o più a terra di prima?"

e la seconda: cosa possiamo fare?

Moltissimo o molto poco, dipende dalle nostre possibilità, che oggettivamente non sono più quelle della spensieratezza e del tempo libero dei 20 anni, nonostante i numeri ( il se vuoi puoi, o quell'abbiamo tutti 24h direi che è abbastanza sopravvalutato e falso)

Ma potrebbe essere anche l'incentivo, una spinta gentile, verso quella luce che ci dice che l'età non è una condanna e possiamo fare qualcosa.

Sia anche solo una briciolina in più di cui ricominciamo a occuparci.
Come andare a letto un'ora prima, prendere il bus una fermata dopo, ricavarci un'ora in più a settimana per un'attività piacevole che ci aiuti a ridurre lo stress.

Opinioni, sensazioni, pensieri a riguardo?

vi ascolto!
Eleonora

Buongiorno bellezze!Sono appena torta da un viaggio in Perù, quindi mi sembra calzante parlarvi di come il fuso orario i...
08/07/2025

Buongiorno bellezze!

Sono appena torta da un viaggio in Perù, quindi mi sembra calzante parlarvi di come il fuso orario incasina tutta la nostra regolarità.

Da quella dell'intestino, al sonno, ai segnali di fame e sazietà.

Non so se qualcuna di voi ha in programma viaggi di lunga distanza nelle prossime settimane, ma sapere cosa aspettarsi ci aiuta a affrontare questi cambiamenti, e ci da qualche tranquillità in più.

Da donna so quanto sia difficile quando in viaggio l'intestino si blocca, perchè da li iniziano tutti i disagi, ci si vede gonfie, i segnali di fame e sazietà quando non siamo regolari diventano più confusi, ci sentiamo pesanti e ingolfate.

Ma perchè succede?

Il fuso orario sballa i nostri ritmi circadiani, cioè l’andamento di tutti gli ormoni che regolano queste funzioni importanti.

Potremmo avere difficoltà a dormire, non sentire fame o sentirla a orari strani, non riuscire a scaricarci e avere difficoltà a digerire bene.

In particolare la digestione è legata al fatto che i nostro corpo si prepara a ricevere il cibo in momenti specifici, preparando gli enzimi e tutto ciò che gli serve per la digestione, quando non rispettiamo quegli orari e mangiamo in momenti sostanzialmente diversi, diventa tutto più difficoltoso.

Quindi come facciamo per darci una mano?

I primi giorni meglio mangiare leggero, o se possibile cose molto simili a casa, nonostante a colazione possa esserci un buffet infinito o ci assale la voglia di provare tutte le specialità locali.

Se siamo dall’altra parte del mondo probabilmente non ci stiamo 2 giorni, abbiamo tempo di provare tutto, ma diamoci 2-3 giorni per aiutare il nostro corpo a prendere i nuovi ritmi.

Privilegiamo frutta, verdura cotta, cibi non troppo speziati o conditi, se possibile non allontanandoci troppo dalle solite abitudini sia per scelte che per quantità.

Anche la regolarità dei pasti è super di aiuto!
Come sapete sono una grande sostenitrice dell’ascolto dei segnali di fame e sazietà per regolarci, ma se abbiamo fame alle 3 di notte sarà difficile ascoltarli.

Quindi i primi giorni è utile forzarsi a mangiare negli orari del posto, anche se non abbiamo fame, e non eccedere nei fuori pasto.

Aiuterà a rientrare più velocemente nel giro.

Come passerete l’estate?

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Milan

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