LaVoceDiDentro - Psicologa Mariarosaria Imbimbo

LaVoceDiDentro - Psicologa Mariarosaria Imbimbo LaVoceDiDentro è uno spazio dove poter riflettere insieme sui propri stati d'animo e poter perseguire il BenEssere psicologico.

Mariarosaria Imbimbo, Psicologa Psicoterapeuta sistemico relazionale
Zona: Milano, quartiere Isola Garibaldi
Effettuo anche consulenze online. Per scoprire altro su di me, puoi cliccare qui: https://lavocedidentro.wordpress.com/chi-sono/

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In questi giorni sono stata contattata da una studentessa di psicologia per una ricerca molto interessante ed in cui cre...
14/01/2025

In questi giorni sono stata contattata da una studentessa di psicologia per una ricerca molto interessante ed in cui credo molto, non solo come psy ma anche come genitore.

La ricerca consiste in un breve questionario rivolto a genitori di bimbi in età prescolare (3-5 anni) e analizza la correlazione tra diverse variabili:
📌strategie di regolazione emotiva
📌stress
📌autoefficacia genitoriale
📌benessere infantile

In soldoni, si vuole capire in che modo queste variabili si legano tra loro: ad esempio, è possibile che un genitore con alti livelli di stress e bassa autoefficacia nel suo ruolo genitoriale faccia meno uso di strategie di regolazione emotiva con il proprio bambino?

Che tradotto significa:
Andiamo a vedere come il tuo stress va ad influenzare il se (e quanto) ti senti un buon genitore e come tu aiuti tuə figliə a sviluppare le competenze emotive per stare bene con se stessə e nel mondo

E così via, intrecciando le variabili.

Io oggi ho partecipato alla ricerca, in quanto genitore di un bimbo di 4 anni. Servono solo pochi minuti.

Ti chiedo di dedicarti un breve tempo per riflettere su te stessə, su tuə figliə e sul vostro rapporto. Il tutto in forma anonima.

Le tue risposte rappresenteranno un contributo prezioso per la ricerca sulla genitorialità.

Grazie in anticipo 🙏🏼

Di seguito il link:

Caricare il questionario incompleto E' stato completato il 0% del questionario 0% Attenzione: Javascript è disabilitato nel browser che si sta usando. Potrebbe non essere possibile rispondere a tutte le domande dell'indagine. Verificare le impostazioni del browser. INDAGINE SULLE STRATEGIE DI REGOL...

Come sempre in linea con Psicologia SenzaCamice - Ada Moscarella e per incuriosirti a leggere tutto l’articolo ti sugger...
10/10/2024

Come sempre in linea con Psicologia SenzaCamice - Ada Moscarella e per incuriosirti a leggere tutto l’articolo ti suggerisco quelli che per me sono passaggi chiave

“il problema principale non è il prodotto in sé, ma il meccanismo che banalizza il valore della terapia, trasformandola in un “benefit” invece che in un servizio essenziale che dovrebbe essere garantito dallo Stato, specialmente per i meno abbienti.”

“Equiparare le sedute psicologiche a premi rischia di trasmettere l’idea che il supporto psicologico non sia un investimento significativo per il benessere mentale, sminuendo il valore della salute mentale come parte integrante del benessere complessivo.”

“Le norme sulla pubblicità sanitaria esistono per garantire che la comunicazione relativa alla salute rimanga entro una cornice etica, a tutela dei cittadini che devono accedere alle cure più appropriate sulla base del proprio bisogno di cura e non degli obiettivi di vendita di questa o quell’azienda privata.”

“Socialmente, la diffusione della tecnologia ha ridotto lo stigma attorno alla salute mentale e ha reso evidente ciò che sospettavamo da tempo: la domanda di servizi per il benessere psicologico è elevata.

E in un mercato libero, dove c’è domanda, emerge un’offerta.

Il problema non è quindi solo come regolare l’accesso al servizio psicologico, ma come affrontare il cambiamento di un paradigma che ci sta già superando.”

Buona lettura 🤟🏼

In questi giorni la comunità degli psicologi e delle psicologhe è in subbuglio per la promozione di colloqui psicologici gratuiti su Unobravo, collegata all’acquisto di un prodotto per l’igiene intima. Si tratta, nel dettaglio, di un concorso a premi promosso da L. Manetti – H. Roberts & C. ...

Da leggere fino alla fine! 💙
30/08/2024

Da leggere fino alla fine! 💙

Santorini - Ciao, mi chiamo Santorini e sono una meta turistica.
Maldive – Ciao.
Tokyo – Ciao.
Parigi – Ciao.
Ibiza – CIAO.
Maiorca – Ciao.
- Come ti senti oggi, Santorini?
Santorini – Come sempre. Stanca.
- Stanca per cosa?
Santorini – E me lo chiedi pure? Tre virgola quattro milioni di turisti.
- Ti va di condividere un po’ con gli altri?
Santorini – Ma è sempre la solita storia, loro lo sanno. Ogni estate arrivano in massa e si aspettano…
- Si aspettano?
Maldive – La versione migliore di noi.
Santorini – Esatto.
- Potete spiegarvi meglio.
Maiorca – Ieri da me ha piovuto. Non avete idea gli insulti. Ma che ci posso fare io? Non la controllo mica la pioggia.
Tokyo – Io ho tutti i ciliegi con l’alopecia.
- Prego?
Tokyo – Per forza! Li vogliono in fiore tutto l’anno. E così poi mi si ammalano.
Groenlandia – Questo è niente. Da me si aspettano l’aurora boreale tutte le volte che vengono.
- Non c’è ogni volta?
Groenlandia – Ma secondo te la faccio io con le tempere? C’hai l’urgenza di emozionarti e allora guardati una pozzanghera di benzina!
Thailandia – Brava. Stessa cosa coi monsoni. Tutti arrabbiati per i monsoni. Ma che posso fare? Fanno parte di me.
Petra – E se per un giorno io non lo volessi essere patrimonio dell’umanità?! Se volessi stare in ciabatte e braghe del pigiama?
Ibiza – SU QUELLE MANI!
- Ibiza, stai urlando.
Ibiza – CHE HA DETTO ORLANDO?
- Mi par di capire che si tratta di un problema comune a tutte voi.
Maiorca – Certo. Dobbiamo sempre essere perfette.
Groenlandia – Ve**re bene in foto.
Maldive - Avere sempre la luce giusta.
Tokyo - Sorridere.
Ibiza - NON AVERE MAI UNA GIORNATA GRIGIA!
Santorini – Essere sempre accoglienti.
Cinque Terre – Ahahah.
Santorini – Cosa?
Cinque Terre – No, mi ha fatto molto ridere “accoglienti”. Scusate, continuate pure.
Parigi – Pensi che io non posso permettermi neanche un museo chiuso.
- Altrimenti?
Parigi – Altrimenti? Legga qua, legga le recensioni. Legga cosa scrivono.
Ibiza – “MI ASPETTAVO MEGLIO!”.
Maiorca – “Noiosa”.
Parigi – “Fredda”.
Groenlandia – “Deludente”.
Londra – “Ha piovuto sempre”.
- C’è Venezia che vuole dire qualcosa.
Venezia – Nessuno mi considera più casa. Io sono un museo, un parco dei divertimenti. E guai che ci sia un’impalcatura. S’incazzano. Ma dico io, vecio sto qua da milleseicento anni, c’avrò pure il diritto di cadere a pezzi, o no?
Santorini – Nessuno ha idea dello stress…
Groenlandia – Dell’ansia…
Maiorca – La paura, gli attacchi di panico, la sensazione di non essere mai abbastanza.
- Per chi?
Maiorca – Eh?
- Hai detto “non essere mai abbastanza”. Per chi?
Maiorca – Per gli altri.
- D’accordo, ma chi sono questi altri?
Santorini – Be’, gli altri. La gente a cui piacciamo, che ci ama, che ci viene a vedere, a visitare.
- Temete che, se non siete sempre al massimo, non vi ameranno più? Non torneranno più?
Maldive – Esatto, e noi diventeremmo solo…
- Solo?
Maldive – Be’, Casalborgone.
Santorini – Guzzano.
Parigi – Barzana.
- E, secondo voi, Casalborgone o Barzana non sono felici con loro stessi?
Parigi – Non vedo come.
- Ho un’altra domanda. Queste persone, la cui approvazione è così fondamentale per voi, come vi lasciano?
Parigi – In che senso?
- Vi lasciano migliori o peggiori? Vi sentite amate o usate?
Santorini – Be’…
- Verrebbero a trovarvi anche con la pioggia?
Mykonos – Nessuno in inverno si preoccupa di sapere come sto.
Groenlandia – Tu hai l’inverno?
Mykonos – Lo vede?
- Voi vi concepite in funzione degli altri. E non c’è niente di male, lo fanno tutti. Il problema è che, a forza di farlo, adesso vi concepite solo in funzione degli altri. Proviamo una cosa, Venezia cerca di pensare a quello che vorresti tu, non gli altri, chi ti vive, chi ti visita e chi ti sfrutta, ma solo tu. Se potessi scegliere cosa vorresti essere?
Venezia – Abitata.
- Ibiza?
Ibiza – SILENZIOSA!
- Parigi?
Parigi – Sciatta.
- Tokyo?
Tokyo – Scortese.
- Maldive?
Maldive – Triste.
- E sono tutte cose che siete o che potete essere, solo che le nascondete per paura di deludere qualcuno che vi dà valore solo se corrispondete all’idea che si è fatto di voi. Alcune persone vi hanno appiccicato delle aspettative e queste aspettative non vi fanno bene perché non sono le vostre. Sono le loro. Sono loro che vi vogliono solari, accoglienti, disponibili. Che vi guardano senza volervi vedere davvero. Sono loro che hanno un’immagine di Venezia, di Santorini, di Parigi e voi che vi affannate a soddisfarla. Voi valete, non indipendentemente dagli altri, questo è impossibile. Ma dovete capire che valete per ciò che siete, non per quello che potreste essere.
Santorini – Io mi sveglio ogni mattina terrorizzata all’idea che tutti smettano di arrivare.
- Forse succederà, forse sarai piovosa e inospitale per un mese o per un anno, e nessuno verrà più. Essere sé stessi ha un prezzo. Forse ti sentirai sola, dimenticata, insignificante. Forse ti sentirai persino Casalborgone. Ma poi qualcuno verrà, magari non qualcuno che ti saresti aspettata, ma qualcuno verrà. Nonostante sia inverno, abbiate i musei chiusi, le ristrutturazioni in corso e nessuna aurora boreale da mostrare. Nonostante la pioggia.
Santorini - …
Maldive – E se non dovesse ve**re comunque nessuno?
Santorini – Esatto, se non viene più nessuno?
- Sapete perché Casalborgone sta bene?
Santorini – Perché?
- Perché sa esattamente chi è. E non gli fa paura.

Ordine Psicologhe e Psicologi del Veneto

Illustrazione di Amandine Delclos

Questa è la storia romanzata di una dea che non vuole essere tale. Che non si sente parte della sua famiglia; e sfiderei...
31/07/2024



Questa è la storia romanzata di una dea che non vuole essere tale. Che non si sente parte della sua famiglia; e sfiderei chiunque a sentirsi parte di una famiglia così disimpegnata!

Genitori pieni di se stessi, assetati di potere e mai prodigi di amore incondizionato verso i figli. Figli che invece rappresentano il loro prolungamento, oggetti e strumenti per pompare il loro Ego. Ecco perché Circe non andava bene per i suoi genitori ed anche per i suoi fratelli. Pende dalle labbra del padre, sempre criticata dalla madre e dai fratelli, mai difesa né accettata dal padre come dagli altri componenti della famiglia.

Circe è diversa, da sempre, e tale la faranno sentire nel corso della sua esistenza. Eppure, lei ha qualcosa in più rispetto agli altri componenti della sua famiglia: l’umanità, da tutti considerata come qualcosa di inutile, effimero, disprezzabile.

Circe non crede in se stessa, eppure compie imprese uniche, grazie alla sua umanità e alla sua volontà, perché anche “la magia è questione di volontà”.

È una storia ricca di avventure e di vita semplice, di amore e manipolazione, di idealizzazione e svalutazione, di violenza e bisogno di riconoscimento, di disimpegno familiare e di svincolo relazionale, di tradimenti e di amicizia inaspettata, di dipendenza e di autoaffermazione, di fiducia e di riscatto personale.

Di solito prima del mio compleanno, qualche giorno prima (una settimana o più) faccio un bilancio dell’anno appena trasc...
28/07/2024

Di solito prima del mio compleanno, qualche giorno prima (una settimana o più) faccio un bilancio dell’anno appena trascorso.
Quest’anno no.
Per i 40 anni no.
Avevo solo voglia di rilassarmi, festeggiare e godermi la mia famiglia.
E adesso che questi giorni sono conclusi posso dire che racchiudono un po’ quello che ho imparato in questi anni.

🔹Le delusioni sono dietro l’angolo. Sono figlie di aspettative mancate. La realtà non combacia con le aspettative, anzi se me le faccio (peggio se alte) devo mettere in conto di abbassarle e godermi quello che nella realtà posso avere. Ma quello che poi i miei occhi ed il mio cuore può scoprire abbassando le aspettative mi rende sorprendentemente serena.

🔹Sono figlia della natura. Forse in un’altra vita sarò stata una ninfa. Amo il suono dell’acqua, che mi appacia (trad. dal napoletano, mi fa trovare la pace interiore) sempre, che sia mare o fiume, l’effetto è di un benessere indescrivibile.

🔹Anche quando voglio passare inosservata, ci sono persone e relazioni che mi fanno sentire parte. E questo può capitare quando meno me lo aspetto.

🔹Sono una bambina a cui piace giocare e scoprire il mondo, e mi auguro di guardare posti e persone con la stessa curiosità di ieri e di oggi.


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1. Ridi e sorridi alla vita, perché quando meno te lo aspetti tutto ti sembrerà chiaro e limpido
2. L’amore è un atto di coraggio
3. Foto fatta da nostro figlio 🥹💙 per la serie “gioca seriamente”
4. La montagna e l’amore
5. Il riposo del guerriero
6. Quando meno te l’aspetti… riesci a riposare…
7. … mentre lui gioca e si cambia di colore… per tutto il resto c’è l’acqua (e il sapone)
8. Il riposo del guerriero (pt.2)… e pure un poco della mamma 😅
9. La vita è fatta di salite e discese, strade e bivii; vivi e scegli 💙

Nannina è una cuntastroppole.Anche se nel corso dei decenni la parola dialettale cunti fa pensare più ai numeri e ai sol...
16/07/2024

Nannina è una cuntastroppole.

Anche se nel corso dei decenni la parola dialettale cunti fa pensare più ai numeri e ai soldi, in origine significava solo racconti.

E di cunti mia nonna Rosa me ne faceva. Avevano una valenza educativa perché erano la modalità con cui le “vecchie” generazioni trasmettevano alle nuove generazioni insegnamenti di vita.

Certo, i più piccoli non sempre capivano. Io non sempre capivo i cunti di mia nonna, anche se ne ero affascinata. Sono però gli stessi che mi sono ritornati poi negli anni e soprattutto oggi che ho 40 anni, sono mamma e mi sento ancor più responsabile per le generazioni future.

Ma andiamo per ordine; mentre leggi, hai da subito la percezione di essere lì con Stephanie, Nannina, la loro famiglia e tutta Secondigliano. Assisti con loro alla trasformazione di questo quartiere e dei suoi abitanti.

Ho ritrovato luoghi a me conosciuti o narrati. Parole ormai in disuso - ma che ho ascoltato negli anni pronunciare a mia nonna o anche mia mamma - perché oggi sono poche le persone che sanno scrivere in napoletano. La lingua si è trasformata ed anche le cose ed il modo con cui si trasmette l’esperienza da una generazione all’altra.

Mentre leggi, passano gli anni, e tu lettore assisti ad un graduale isolamento sociale e personale, dove i più giovani restano affascinati da chi esercita il potere. Quello che prima era nelle parole ed oggi è nella forza, nella prepotenza, nella violenza.

Alla fine di questa lettura mi sono ritrovata con un grande senso di responsabilità, quello della parola, delle parole e dei cunti (trad. racconti, narrazione orale). Ancor di più oggi che il nostro cervello è impigrito dai social [non so neppure chi arriverà a fine post].

Nannina rappresenta per me: il non dimenticare il passato ed impegnarsi nel presente per garantire a tutti il futuro.

Allora, anche se le stroppole nel dialetto napoletano sono i fatti di poco conto, io ti invito a riflettere sulle stroppole che (ti) racconti nel quotidiano.

La responsabilità di quali stroppole ti assumi?

[Post riflessione lungo]Nel vedere nella metro queste due frasi ho pensato a quando mio nonno diceva “è bell ‘a parlà”.N...
21/06/2024

[Post riflessione lungo]

Nel vedere nella metro queste due frasi ho pensato a quando mio nonno diceva “è bell ‘a parlà”.

Non è vero che il Nord è inclusivo, non è vero che qui si vive meglio che al Sud. La vita non è sostenibile in nessun dove, se mancano le risorse interne e/o esterne. Ci sono le categorie, i ghetti, qui come lì.
A Napoli ci sono i Posillipini, i Vomeresi, quelli dei Quartieri e quelli delle Periferie (varie ed eventuali) e quelli dei Paesi.

Qui invece ci sono quelli del Sud che non rinnegano le origini e quelli che cambiano l’accento per sentirsi “parte”, gli immigrati che fanno fatica ad integrare le loro due anime (italiana e natia) e quelli che restano chiusi nel loro mondo. Poi ci sono gli artisti e quelli assetati di fama, successo e potere; gli appartenenti alla comunità LGBTQ+ che fanno delle incredibili lotte intestine alla comunità stessa e quelli che non vogliono etichette…

Il tutto condito con una finta inclusione e una sottile diffidenza. Quella, secondo me, serpeggia da Nord a Sud. Ed allora ecco spiegato perché da decenni si assiste ad un lento e continuo distacco emotivo da se stessi (la disconnessione), le guerre tra poveri o l’assumere la posizione ‘do gallo ‘ncopp’ a munnezza. Oppure inneggiare alla vittoria sventolando le bandiere regionali in Parlamento.

Finché non vedremo da vicino e con curiosità quelle parti di noi “brutte e cattive” (o che riteniamo tali), non le ascolteremo, non le accoglieremo e comprenderemo, proiettando fuori di noi ciò che non va, non ci sarà mai nessuna inclusione sociale. E continueremo ad indossare la divisa da guerra, perché fuori c’è il nemico da combattere (talvolta anche dentro casa).

Allora, se sei arrivato a leggere fin qui, ti chiedo di farti ogni giorno una semplice domanda:

Cosa faccio io per migliorare questa situazione? (La tua personale e quella sociale)

Solo se ognuno di noi si assumerà il proprio pezzetto di responsabilità riusciremo a rendere il futuro più sostenibile. Per tutti.

Usare i social è un vero e proprio lavoro che spinge le persone a ricercare followers. In questi giorni ho avuto la sens...
14/06/2024

Usare i social è un vero e proprio lavoro che spinge le persone a ricercare followers. In questi giorni ho avuto la sensazione più che mai che molte persone si possano perdere nei numeri.

Onestamente penso che il gioco non valga la candela. Lo penso da un po’, ecco perché il mio uso dei social è drasticamente cambiato negli anni.

Mi piacerebbe che questo spazio potesse diventare un luogo sicuro tanto quanto quello che si crea a studio, ma non mi faccio grandi illusioni, abbasso le aspettative e faccio il mio, come ho sempre fatto 🤟🏼

Con la perseveranza di una 💧 sulla 🪨
Lentamente
Strenuamente
Costantemente

Perché è così che avvengono i cambiamenti e le rivoluzioni, quelle personali e intime, e quelle sociali e culturali

Ci si vede qui, a studio o in giro per il mondo 🌎

Un abbraccio 💙

‼️A tutte le mamme “pecore nere” Non solo oggi, ma sempre 🤟🏼Un abbraccio 💙✅ Condividi questa storia con altre mamme cora...
12/05/2024

‼️A tutte le mamme “pecore nere”
Non solo oggi, ma sempre 🤟🏼
Un abbraccio 💙

✅ Condividi questa storia con altre mamme coraggiose

✳️ Salvala per rileggerle nei tuoi momenti bui

[Lettera di una mamma adottiva a suo figlio]06/03/2024Da quando la tua curiosità ha una voce, sono iniziate le tue doman...
06/05/2024

[Lettera di una mamma adottiva a suo figlio]

06/03/2024

Da quando la tua curiosità ha una voce, sono iniziate le tue domande e le nostre rassicurazioni.

“Ma torni?” è la domanda più frequente, quotidiana. Le prime settimane che l’hai pronunciata mi faceva male dentro. Una f***a al petto. Un pugno alla bocca dello stomaco. Angoscia. Sentivo la tua angoscia. La paura di sentirti nuovamente solo e abbandonato.

Abbiamo una memoria sensoriale che ci accompagna dalla gravidanza. L’ho letto, l’ho studiato, me l’hanno spiegato. Ma tu me lo stai facendo vivere! Ed è totalmente diverso.

Dopo mesi dalla prima volta che mi hai fatto questa domanda e tante altre, anche più “scomode”, riesco ad affrontare questi momenti con una maggiore serenità. Ed anche tu lo sei, e piano piano inizi a mettere insieme i pezzetti della tua vita.

Noi ci saremo ad accompagnarti in questo percorso di vita. La tua vita. Perché questo è il compito principale di ogni genitore, biologico o adottivo che sia.

Ti saremo accanto, con tutte le difficoltà del caso. Questo forse non basterà a toglierti quelle sensazioni di angoscia e paura, che a tratti riemergeranno. Ma mi impegnerò, anzi ci impegneremo ad aiutarti a vivere il tuo presente al meglio.

La tua “mamma pinguino”

Sono figlia della classe operaiaHo visto papà lottare per anni per la sua dignità lavorativa Da subito ho scelto di lavo...
01/05/2024

Sono figlia della classe operaia

Ho visto papà lottare per anni per la sua dignità lavorativa

Da subito ho scelto di lavorare nel terzo settore, nel sociale, perché credo che la rivoluzione culturale e sociale, individuale e collettiva può partire solo dal basso

Continuo a farlo nello studio privato, sui social e nella vita privata

Credo fermamente che ognuno di noi necessiti di sentirsi riconosciutə a livello lavorativo così come nelle altre aree della vita

E quando incrocio gli occhi tristi di chi non lo è, tendo la mano e porto nell’incontro la mia Napoli, quella che lotta e vive di cose semplici, come le risate in compagnia ed il buon cibo, perché addò mangian tre mangian pure quattro!

Allora auguro a me ed a te di godere non di questa giornata ma di ogni giornata, con semplicità e rivoluzione 🤟🏼

Viviamo in un contesto politico, sociale e culturale decisamente critico. Dove per crisi si intende rottura, una rottura...
25/04/2024

Viviamo in un contesto politico, sociale e culturale decisamente critico. Dove per crisi si intende rottura, una rottura che può e spero possa consentire una rinascita.

Ecco, oggi ti chiedo di soffermarti sul personale contributo che TU senti di dare al cambiamento dello Stato attuale.
E per farlo prova a tenere conto del TUO personale momento di vita.

Cosa fai TU nel concreto, nel quotidiano per cambiare il contesto?
Come influisci TU sul contesto? (e non solo viceversa)
Come TU scegli di posizionarti in questo contesto sociale, culturale, politico?

Alza gli occhi dal tuo smartphone e guarda al di là del tuo naso.
Osserva ed ascolta la realtà di cui fai parte.
Liberati dal “così deve andare”, “tanto non cambia niente”.
Assumiti la responsabilità di creare un contesto altro.

Uniamoci per modificare la collettività grazie alle personali individualità.

Insieme per la libertà!

Indirizzo

Milan
20159

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