
01/04/2025
Si parla di pause attive sia nel campo lavorativo sia in quello scolastico. In ufficio, gli adulti che lavorano consecutivamente per lungo tempo, soprattutto se svolgono un lavoro sedentario, hanno bisogno di un break, anche solo di 10 minuti, per riprendere poi l’attività con la giusta concentrazione; introdurre delle pause attive nell’orario di lavoro aiuta a migliorare la produttività, rappresenta un momento di relax da cui ripartire meno stanchi e stressati, prevenendo fattori di rischio quali stress, depressione o dropout. A scuola, gli studenti, che rimangono seduti al banco per 4/6 ore, necessitano non solo “dell’ora di merenda”, ma anche di brevi interruzioni di 6/8 minuti per riconquistare la giusta attenzione che potrebbe aver subìto un calo fisiologico.
Dalle ricerche scientifiche emerge anche un netto miglioramento della postura globale ed una significativa riduzione dei "dolori da ufficio".
Gli active breaks, oltre a migliorare la concentrazione immediatamente successiva alla pausa, possono anche rappresentare una valida strategia per stimolare all’attività motoria le persone incidendo positivamente sullo stato di sedentarietà, che negli ultimi anni sta aumentando proprio tra i giovani in età scolare, cioè dai 6 ai 19 anni.
In tutto il mondo da sempre si conducono ricerche riguardo a strategie e tecniche per migliorare l’apprendimento, dal contesto-ambiente alle metodologie più innovative; in Europa, specificatamente in Germania, Scozia, Finlandia e Svizzera, si stanno conducendo diverse ricerche sull’apprendimento intervallato, spaced learning, metodo studiato dalle neuroscienze cognitive riguardo all’apprendimento e ai processi di memorizzazione.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35788249/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37403403/