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Comodi, ma non troppo, per leggere con partecipazione! (testo lungo)- ESTASI o ENSTASI?Del seminario di maggio dal tema ...
25/07/2025

Comodi, ma non troppo, per leggere con partecipazione! (testo lungo)

- ESTASI o ENSTASI?
Del seminario di maggio dal tema “la concentrazione”, riprendo la mia esposizione teorica per arricchirla di dettagli riportando testimonianze e confessioni di mistici occidentali ed orientali.

Ho iniziato la teoria elencando gli elementi costitutivi della concentrazione spiegandone anche il valore (pazienza, rilassamento e distacco); essi hanno una potente influenza sul funzionamento del mentale inferiore chiamato manas che si occupa delle immagini e forme mentali concrete, quella mente, cioè, che cataloga, giudica con velocità fulminea pur avendo una conoscenza confinata a questa mente inferiore.
Se esiste una mente inferiore, manas, vuol dire che ne esiste anche un'altra superiore chiamata citta. Entrambe sono necessarie.

Ricordo che lo yoga comincia dal controllo e la soppressione del tipo più basso di citta-vritti col quale il praticante ha familiarità e che è in grado di comprendere.

Quando si sperimentano in qualche modo pazienza-rilassamento-distacco, la meditazione è possibile.
Essa è il fatto di fare attenzione a ciò che accade dentro il corpo mentre si resta seduti, fermi e con la schiena diritta; ci sono le sensazioni fisiche presenti, come il prurito in qualche zona o dappertutto, il male alla schiena, il torpore alle gambe, oppure i pensieri di tutti i tipi che ronzano nella testa da non riuscire a concentrarsi, o le distrazioni emotive che appaiono improvvise come fuochi d'artificio.

Per inciso, tirocinanti sinceri e maestri esperti, tutti sono passati attraverso le fasi difficili della pratica, all'inizio è così!

Ebbene, è questo atto di RICONOSCIMENTO che riesce pian piano a rallentare il fiume in piena permettendo di sperimentare un po' di SPAZIO fra ciò che si sta osservando e la consapevolezza dell'osservare; ecco, dunque, la meditazione come addestramento alla SPAZIOSITA'

- La radice di ogni ricerca è irrazionale.
Quando una persona è interessata a seguire un cammino di maturazione, che sia cristiana o buddista o atea, l'eventuale appartenenza ad una confessione non ha alcuna importanza.
L'interesse si presenta come un'attrazione verso una specie di religiosità che è tutt'altra cosa dalla religione.
La religiosità accomuna il cattolico, il protestante e l'ateo a prendere sul serio le esperienze in cui l'ESSERE si rivela.

Riprendendo l'essenza dell'insegnamento del maestro zen tedesco Karlfried Durckheim (1896-1988), che afferma: “L'esperienza dell'ESSERE è accessibile all'uomo non perché è cristiano o buddista, ma perché è UOMO”

- Le vie mistiche
Definizioni:
ESTASI significa “uscire da sé” - “mettere fuori” - “esperienza mistica”
ENSTASI significa “dissoluzione nel proprio oggetto di meditazione ossia SAMADHI”

Anche quelle vie che si definiscono spirituali nel senso stretto, sono varie.
Le estasi dei mistici cristiani poggiano su un elemento fondamentale: la fede.
Adesione incondizionata a un'autorità superiore e la prima delle tre Virtù Teologali: FEDE – SPERANZA – CARITA'
La fede diventa uno strumento o meglio un “canale” di conoscenza e comprensione superiore. E' soltanto attraverso l'adesione alla fede che gli occhi si aprono.
Un confronto a mio avviso interessante, è la mistica Shivaita, soprattutto quella del Kashmir NON-DUALE. Ha come massimo esponente ABHINAVAGUPTA con la sua opera più famosa il “TANTRALOKA” (kashmir 950 circa)

Egli evidenzia il ruolo giocato dalla grazia divina, ossia la discesa dell'energia divina che versa la grazia sul mondo. E' da tale grazia che dipende la salvezza degli esseri; essa sola determina l'esperienza mistica.
Ma le persone devono essere pronte a ricevere la grazia e questa grazia è DIO, è onnipresente e quindi per conoscerlo non bisogna fare niente: lo si vede, lo si vive e si è affrancati immediatamente da tutti i legami e limiti, definitivamente liberati.
Questa esperienza è così forte che chi la prova non sopravvive.

- Testimonianze
Gli estatici non riescono a superare il muro del linguaggio, ma c'è in loro la volontà di dire l'indicibile, di parlare della propria beatitudine, di raccontare quell'abisso.
La parola contiene una “bellezza diversa da quella estetica”. Queste parole sono sopravvissute grazie alla fedeltà che viene puntigliosamente custodita da generazioni di credenti.

La mistica cristiana è sterminata mentre la letteratura asiatica contiene un numero esiguo di vere e proprie confessioni.
In Oriente il divino è in ogni cosa. L'estasi è un fenomeno assai frequente, più consueto, più normale di quanto sia in Europa.
Si ritrova nelle azioni di ogni giorno, in ogni verso d'amore o su un vaso di terracotta, nel neonato mentre succhia il latte dal seno della mamma, succhia il divino.
A ciò si aggiunge che l'Oriente non considera, come l'europeo, l'esperienza estatica come qualcosa che appartiene “a lui solo” come ciò che si presenta al suo sguardo mentre leva le mani al cielo; l'orientale sente e ciò che sente viene vissuto.

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Estraggo da“Confessioni estatiche” di Martin Buber – Biblioteca ADELPHI 179 – due confessioni, una indiana e l'altra di una donna sp****la particolare, Santa Teresa D'Avila.
Ne riporto solo una parte rispetto al testo intero perché i racconti sono lunghi, ma spero che la saggezza delle testimonianze possa raggiungere i vostri cuori.
India – Dal dialogo del principe Dara Shuoh con l'asceta Baba Lal

- Il principe: In che cosa si differenziano l'anima superiore e l'anima vivente?
- L'asceta: Non si differenziano, e piacere e dolore, quali vengono ascritti all'anima vivente, derivano dal suo essere prigioniera del corpo. L'acqua del Gange è la stessa, sia che scorra nel letto del fiume, sia che la si versi in una brocca.
- Il principe: E questo che differenza può significare?
- L'asceta: Una grande differenza. Versata nella brocca dell'acqua, una goccia di vino darà sapore al tutto; nella corrente, andrebbe persa. Perciò l'anima superiore non è soggetta al caso, mentre l'anima vivente è afflitta da sensibilità e passione. L'acqua versata su un fuoco, spegnerà il fuoco; ma se quest'acqua la metti in un recipiente e poi sul fuoco la farà evaporare.

Così il corpo è il recipiente che delimita, la passione è il fuoco e l'anima l'acqua che si diffonde per ogni dove. C'è una sola grande anima superiore che non possiede questi attributi.
La felicità può essere dunque ottenuta solo congiungendosi con essa, quando le parti sparse e separate si riuniscono come gocce d'acqua alla corrente paterna.
Perciò, anche se DIO non ha bisogno dei servigi del suo schiavo, questi dovrà pensare che solo il suo corpo lo separa da DIO e dunque esclamerà all'infinito: Benedetto sia il momento in cui potrò togliere il velo da questo sembiante.
Il principe: Quali sono i sentimenti del perfetto fachiro?
L'asceta: Non sono stati descritti, né devono esserlo, come è stato detto. Qualcuno mi ha chiesto quali siano le sensazioni di un amante. Ho risposto: “Se sei uno che ama, lo sai da te”.

- Santa Teresa d'Avila (1515-1582)
Lettera al suo confessore, padre Rodrigo Alvarez
E' talmente pesante parlare delle cose interiori e ancora più pesante parlarne in maniera da farle capire, e cioè con concisione, che se uno lo fa per ubbidienza è davvero difficile che colga nel segno, soprattutto trattando argomenti così ardui.
Poco danno se me ne esco in spropositi, giacché questo scritto va in mani che riceveranno da parte mia spropositi ancora più grandi. In tutto quello che vi dirò, supplico Vostra Grazia di credere che non ho assolutamente intenzione di pensare d'aver trovato chissà che cosa; perché potrebbe darsi che io stessa non abbia capito.
Posso garantire che non dirò niente che non abbia già sperimentato alcune o molte volte.

La prima orazione che mi pare di aver sentito in me in modo soprannaturale... è un raccoglimento interiore che l'anima sente in modo tale che ad essa sembra di possedere sensi diversi da quelli esteriori e di volersi sottrarre al tumulto di questi sensi esteriori per appartarsi tutta in se stessa.
A volte si ritira talmente che è sopraffatta dal desiderio di chiudere gli occhi e di non vedere, o sentire, o capire nulla se non quello di cui essa, l'anima, si occupa in quel momento, che è trattare con DIO in totale solitudine.
In tutto questo non si perde né senso né forza, tutto resta intero; ma solo per occuparsi di DIO.
Chi ha provato una cosa del genere mi capirà facilmente, ma non colui al quale questo non è successo; quest'ultimo avrà bisogno almeno di molte parole e di molti esempi.
Spesso da questo raccoglimento nasce una quiete e una pace interiore, in cui l'anima sente che nulla le manca; perfino parlare è un peso per lei; intendo il recitare la preghiera e meditare sul senso di ciò che ho contemplato; l'anima non vuole altro che amore.
Da questa operazione deriva un sonno, il cosiddetto sonno delle forze, le quali però non ne risultano a tal punto attutite o smarrite da poter definire sonno un rapimento; e neanche si può dirlo un'unione...
.. continua a breve...
Nella lettera, Santa Teresa continua il racconto descrivendo il vissuto della sua anima. Descrizione coinvolgente che diventa sempre più appassionata; un viaggio fra rapimento estatico e ratto di cui spiega chiaramente la differenza.

Grazie, Silvia
www.centroyogamaya.it

Le testimonianze sono tratte da:
" CONFESSIONI ESTATICHE" - Aut. Martin Buber - Biblioteca Adelphi 179

Il Centro Yoga Maya propone corsi di Hatha Yoga, Yoga Dinamico (Vinyasa), Meditazione, trattamenti per il benessere psicofisico come Shiatzu e Ayurveda.

Pratichiamo insieme ad agosto 2025Da martedì 5 agosto a giovedì 28 agosto(compresi) quattro settimane di hatha yoga e pr...
27/06/2025

Pratichiamo insieme ad agosto 2025

Da martedì 5 agosto a giovedì 28 agosto(compresi) quattro settimane di hatha yoga e pranayama nei seguenti giorni e orari :

- tutti i martedì dalle 19.00 alle 20.30
- tutti i mercoledì dalle 9.30 alle 11.00
- tutti i giovedì dalle 19.30 alle 21.00

Tema della pratica
Ricerca del parallelismo delle polarità, lo HA solare e il THA lunare, con le posture di flessione laterale.

Ci eserciteremo in due direzioni :
- pratica delle posizioni di flessione laterale
- passaggio dal respiro controllato alla pratica specifica del pranayama "scienza dell'energia vitale"

Info per partecipare on-line:
- sono disponibili due formule di abbonamento: monosettimanale di n. 4 lezioni - bisettimanale di n. 8 lezioni
- la frequenza è libera all'interno del pacchetto scelto .
- non è necessario avvisare se si cambia l'orario della frequenza
- il link per il collegamento è quello in vigore attualmente; sarà dato all'iscrizione a chi si collega per la prima volta
.. continua a leggere su https://www.centroyogamaya.it/copia-di-yoga-in-estate

per altre info e per il costo della partecipazione: 338 3884 617 - telegram 338 3884 617 oppure info@centroyogamaya.it

21/06/2025

Che tutti gli esseri viventi possano ricevere luce, equità e giustizia in questo giorno speciale del solstizio d'estate.

SEMINARIO YOGA  -  domenica 25 MAGGIO 2025 - in presenza e on-line.Il seminario è aperto ai praticanti di ogni livello (...
08/04/2025

SEMINARIO YOGA - domenica 25 MAGGIO 2025 - in presenza e on-line.

Il seminario è aperto ai praticanti di ogni livello (si svolge presso OMM CENTER - viale Papiniano 42 - Milano)

“LA CONCENTRAZIONE”
Nessuno nasce per essere un perdente.
Qual'è il segreto per una vita soddisfatta e compiuta? ... la concentrazione mentale!
La concentrazione mentale è la base di tutti i successi in ogni ambito.

L'essere umano, fra tutti gli animali che popolano il pianeta, è il più intelligente.
Se è sopravvissuto senza zanne e artigli, se è diventato il padrone del pianeta, è grazie al suo cervello. E' logico che il compito primario dell'educare dovrà consistere nell'insegnare agli uomini a servirsi di questo strumento straordinario.
Apprendere a pensare è la sola scienza che non è insegnata nelle scuole, né all'università; apprendere a pensare e ad estrarre la potenza, la forza alla sorgente stessa del pensiero, prima dell'intervento della conoscenza condizionata, prima che il mondo esterno, nel suo aspetto positivo o negativo che sia, decida di intervenire.

La concentrazione mentale, cioè la facoltà di poter fissare l'attenzione senza alcuna distrazione, è rara in occidente, tanto da indurre lo psicologo americano WILLIAM JAMES a scrivere, nella sua opera fondamentale – Princìpi di psicologia - : “Non esiste un'attenzione volontaria in grado di essere sostenuta per più di pochi secondi alla volta”.

Ma non è troppo tardi per imparare, soprattutto perché la concentrazione è alla base del successo nello yoga fisico ed è la porta di accesso per una nuova situazione mentale, quella altamente creativa.

Attraverso esercizi semplici, fatti con gradualità e perseveranza, si può entrare nello stato mentale di yoga... anche se apparentemente l'esercizio è modesto e si ha l'impressione di averlo raggiunto a malapena!

Per info e se desiderate partecipare, consiglio di inviare la vostra adesione con messaggio whatsApp (338 3884 617) oppure info@centroyogamaya.it

​PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

Se è sopravvissuto senza zanne e artigli, se è diventato il padrone del pianeta, è grazie al suo cervello. E' logico che il comito primario dell'educare dovrà consistere nell'insegnare agli uomini a servirsi di questo strumento straordinario.

12/03/2025

L'argomento MANTRA è stato in questi ultimi giorni soggetto di piacevoli discussioni.

Dal libro "Enciclopedia Yoga" di André Van Lysebeth ho estratto il capitolo dedicato alla meditazione e rilassamento, in cui André ci spiega il valore e la potenza del mantra OM , ovvero l'essenza di ogni mantra.

OM
CONSIDERAZIONI GENERALI
Fra le pratiche yogiche, in occidente, l'emissione del suono OM non è usuale mentre in India questa sillaba accompagna il viandante ovunque.
In India l'OM è sacro e ciò impedisce a noi occidentali di riconoscergli il giusto valore nella pratica yogica.
OM è un vocabolo unico; pronunciato regolarmente, lontano dal costituire una pratica assurda o vana, dona effetti positivi sia sul piano fisico che mentale.

Ma prima di tutto impariamo a emettere il suono AUM
Sdraiati o seduti, le labbra socchiuse, dopo una inspirazione profonda, l'espirazione è frenata con il soffio che al suo passaggio fa vibrare le corde vocali in un AU prolungato fino allo svuotamento completo dei polmoni. Il suono dovrà essere, per quanto possibile,“grave, come il muggito di una mucca e uniforme”.
Emesso il suono correttamente, la mano posata sullo sterno a livello delle clavicole, deve percepire una vibrazione.
Alla fine della espirazione, chiudere la bocca e concludere con una contrazione addominale per esalare il resto dell'aria emettendo la M che ronza nel cranio.
L'altra mano che è posata sulla sommità del cranio deve anch'essa percepire la vibrazione.

EFFETTI VIBRATORI
Il suono AU fa vibrare tutta l'ossatura della gabbia toracica; questo prova che la vibrazione comunica con la massa d'aria racchiusa nei polmoni e anche con la membrana degli alveoli con il risultato di uno scambio di ossigeno/anidride carbonica, migliorato.

ESPIRAZIONI LENTE
l'emissione del suono AU rallenta la portata d'aria espirata.
Noi conosciamo i vantaggi di una respirazione lenta!

ESPIRAZIONE REGOLARE
Quando il suono è uniforme durante tutta l'emissione, l'espiro non solo è lento ma anche regolare.

ESPIRAZIONE COMPLETA
Noi conosciamo l'importanza della espirazione lenta e completa in moda da espellere il massimo dell'aria viziata dai polmoni e di ridurre il volume d'aria residua. Quando l'emissione del suono OM finisce voi avete la certezza di aver svuotato i polmoni al massimo. Questo vuoto totale influenza subito la inspirazione che diventa anch'essa ampia e profonda.

CONTROLLO E RILASSAMENTO DELL'APPARATO RESPIRATORIO
L'espirazione si produce per il rilassamento dei muscoli dell'apparato respiratorio. Affinché il suono emesso sia uniforme, è necessario che questo rilassamento sia controllato.
In presenza di tensioni a livello della gola o dei muscoli della gabbia toracica, il suono emesso è a scatti.
Il suono continuo, senza colpetti, indica la padronanza e il controllo perfetti del rilasciamento progressivo di tutti i muscoli dell'apparato respiratorio, da cui l'eliminazione delle contratture incoscienti e la certezza di una buona inspirazione che seguirà facilmente e fluidamente.

EFFETTI SUL MENTALE
Gli effetti che il suono OM produce sul mentale sono importanti come quelli prodotti sulla corporalità.

Tuttavia ricordiamo:
per i sedentari cerebrali, il contenuto mentale è soprattutto costituito di parole. Noi ci parliamo interiormente, noi formiamo mentalmente delle frasi a scapito delle immagini. Osserviamoci e constateremo fino a che punto la parola pensata ha represso l'immagine mentale. Ora, la facoltà della visualizzazione è una condizione che precede il controllo mentale, precede l'apprendimento dell'arte del pensare, precede l'acquisizione di certi poteri su noi stessi perché le immagini mentali sono dinamiche.
fra il meccanismo cerebrale che costruisce le frasi e l'apparato fonatorio, c'è una stretta interconnessione. Parlare implica un enorme dispendio di energia nervosa.

La parola è una potenza. Eliminiamo le parole inutili, i bla-bla-bla: ne risulta un'economia importante e un' immediato impulso nervoso, dunque energia disponibile per altri scopi.

04/03/2025

Lo YOGA più che una filosofia è l'arte del vivere e del benessere.

ANDRÉ VAN LYSEBETH - Un suo pensiero

"Siamo tutti dei principianti. In ciascuna fase della propria evoluzione, il discepolo deve ritornare instancabilmente ai principi essenziali, gli stessi che si insegnano ai neofiti"

15/02/2025
Libro del mese"IL RE DEL MONDO"René GUENON - Adelphi
13/02/2025

Libro del mese

"IL RE DEL MONDO"
René GUENON - Adelphi

05/02/2025

Da "101 STORIE ZEN"
Piccola Biblioteca 6 - ed. Adelphi.

• Una tazza di tè •
Nan-in, un maestro giapponese dell'era Meiji ((1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen.

Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare.

Il professore guardò traboccare il tè, poi non riusci' più a contenersi.
"È ricolma. Non c'è c'entra più!".

"Come questa razza," disse Nan-in "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".

03/02/2025

BREVIARIO
Tratto dall'inserto culturale della domenica del SOLE 24 ORE – 2 Febbraio 2025

O SEI ORE – di Gianfranco RAVASI

"Domenica saremo insieme, cinque o sei ore, troppo poco per parlare, abbastanza per tacere, per tenerci per mano, per guardarci negli occhi"

- Nella sua breve vita (morì poco più che quarantenne nel 1924) Franz Kafka fu legato a tre donne, Felice Bauer, la prima fidanzata, Dora Dymant con cui convisse alle soglie della sua morte nel sanatorio di Kirling presso Vienna, e soprattutto Milena Jesenska con la quale ebbe un rapporto intenso, che fu forse l'unico porto sicuro in cui riposò la sua angosciata ricerca di una stabilità sentimentale.
Di questo incontro sono rimaste le tenere e dense "Lettere a Milena" scambiate con lei tra il 1920 e il 1922.
A esse abbiamo attinto raccogliendo una testimonianza folgorante che illumina la bellezza e la profondità del vero amore.
I due sognano di avere, nel futuro incontro atteso, un'oasi di intimità, una manciata di ore: esse, però, sono troppo poche per un abbraccio e una confessione personale, ma sufficienti per quel dialogo muto che solo i veri innamorati riescono a intessere.

- Infatti, un po' come nella fede, in amore i silenzi sono più eloquenti delle parole. Lo stringersi dolcemente la mano e soprattutto il guardarsi negli occhi creano una comunione unica, una sintonia piena, una consonanza interiore che spegne ogni gelo e distanza.
Chi è stato ed è un innamorato nel senso genuino del termine sa che cosa significhi questa contemplazione.
Purtroppo viviamo in un tempo in cui l'eccesso di sessualità, l'immediatezza dei contatti di pelle, il mero "consumare" l'atto dei corpi che s'abbracciano senza che le anime si incontrino, impediscono di vivere un amore autentico. Esso si nutre di tenerezza, di sentimento, di delicatezza, di passione, di condivisione, di silenzi e di parole che fioriscono dal cuore.
E' un momento in cui i due si donano reciprocamente, come esclama la donna innamorata del biblico "CANTICO DEI CANTICI": "Il mio amato è mio e io sono sua... Io sono del mio amato e il mio amato è mio" (2,16; 6, 3)

29/01/2025

PICCOLO ESPERIMENTO I.A. - "I.A. e le domande"

Ho chiesto ad un mio allievo, Davide esperto informatico oltre ad essere sinceramente impegnato nella pratica yogica, di interrogare tre I.A., le più usate al momento, su più argomenti come la meditazione, la spiritualità, il pellegrinaggio dal pensiero alla consapevolezza, il concetto di Dio.
La più interessante I.A. nel dare le risposte è stata GEMINI.
Ecco le domande:

• A che serve la conoscenza in una ricerca spirituale?
• Che relazione esiste tra inconscio e meditazione?
• Dio è un concetto, un pensiero, un'astrazione?
• Possono esistere pensieri senza un pensatore?

Commenti, riflessioni, altre domande che possono nascere dopo la lettura delle risposte, sono benvenuti.

Grazie, Silvia
silvia.cale13@gmail.com

Ecco le risposte di I.A. GEMINI
allego documento

- domanda: che relazione esiste tra inconscio e meditazione?
- risposta: L'inconscio e la meditazione sono due concetti profondamente interconnessi. L'inconscio è quella parte della mente che contiene i nostri pensieri, emozioni, ricordi e desideri repressi o dimenticati, che influenzano il nostro comportamento e le nostre esperienze senza che noi ne siamo consapevoli. La meditazione, d'altra parte, è una pratica che coinvolge la concentrazione e la consapevolezza per raggiungere uno stato di calma e tranquillità interiore.
La relazione tra inconscio e meditazione è complessa e affascinante. La meditazione può essere uno strumento potente per esplorare l'inconscio, poiché permette di calmare la mente cosciente e di accedere a livelli più profondi della coscienza. Durante la meditazione, possono emergere pensieri, emozioni e ricordi che erano rimasti nascosti nell'inconscio, offrendo l'opportunità di elaborarli e integrarli nella propria consapevolezza.
Tuttavia, è importante notare che la meditazione non è una "bacchetta magica" che svela immediatamente tutti i segreti dell'inconscio. È un processo graduale che richiede pratica costante e pazienza. Inoltre, l'esplorazione dell'inconscio può essere un'esperienza intensa e a volte anche difficile, quindi è consigliabile avvicinarsi alla meditazione con un atteggiamento di apertura e accettazione, e magari anche con il supporto di un insegnante o terapeuta esperto.
Oltre a favorire l'accesso all'inconscio, la meditazione può anche aiutare a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé stessi e delle proprie dinamiche interiori. Questa consapevolezza può essere molto utile per comprendere meglio le proprie reazioni emotive, i propri schemi di pensiero e i propri comportamenti, e per apportare cambiamenti positivi nella propria vita.
In sintesi, la relazione tra inconscio e meditazione è un viaggio di scoperta interiore che può portare a una maggiore conoscenza di sé stessi, alla guarigione emotiva e alla crescita personale. Se sei interessato a esplorare questa connessione, ti consiglio di approfondire la pratica della meditazione e di cercare risorse e guide che possano supportarti in questo percorso.

- domanda: Dio è un concetto, un pensiero, un'astrazione?
- risposta: La natura di Dio è una questione complessa che è stata dibattuta per secoli da filosofi, teologi e pensatori di ogni genere. Non esiste una risposta univoca a questa domanda, poiché la concezione di Dio varia a seconda delle culture, delle religioni e delle esperienze individuali.
Dio come concetto o astrazione
Per alcune persone, Dio è un concetto astratto, un'idea che rappresenta l'infinito, l'assoluto o il principio supremo dell'universo. In questo senso, Dio non è un essere personale o una figura antropomorfa, ma piuttosto un'entità trascendente che va al di là della comprensione umana.
Dio come essere personale
Per altre persone, Dio è un essere personale con cui è possibile avere una relazione diretta. In questo caso, Dio è visto come un padre amorevole, un giudice giusto o un compagno fidato. La fede in un Dio personale può portare conforto, speranza e un senso di scopo nella vita.
Dio come esperienza
Al di là delle definizioni e dei concetti, molte persone vivono l'esperienza di Dio come una presenza reale e tangibile nella loro vita. Questa esperienza può manifestarsi attraverso la preghiera, la meditazione, la contemplazione della natura o l'incontro con altre persone.
Conclusioni
In definitiva, la natura di Dio è un mistero che rimane aperto all'interpretazione personale. Che sia un concetto, un essere personale o un'esperienza, Dio rappresenta per molti una fonte di significato, di valore e di ispirazione.
Spero che questa risposta ti sia utile. Se hai altre domande, non esitare a chiedere.

- domanda: Quanto è utile la conoscenza in una ricerca spirituale?
- risposta: La conoscenza gioca un ruolo complesso ma fondamentale nel percorso di ricerca spirituale. Non è una semplice equazione in cui più conoscenza equivale a maggiore realizzazione spirituale, ma piuttosto un intricato intreccio di comprensione intellettuale, esperienza diretta e saggezza interiore.
Utilità della conoscenza
**Mappa del territorio: ** La conoscenza fornisce una struttura concettuale, una sorta di mappa per orientarsi nel vasto territorio della spiritualità. Studiando le tradizioni spirituali, le filosofie, le pratiche meditative e le esperienze di altri, si acquisiscono strumenti per comprendere meglio il proprio percorso.
**Linguaggio e comunicazione: ** La conoscenza offre un linguaggio comune per parlare di esperienze spirituali, per condividere intuizioni e per comunicare con altre persone che condividono lo stesso interesse.
**Comprensione intellettuale: ** La conoscenza può aiutare a comprendere i principi fondamentali delle diverse tradizioni spirituali, a capire le ragioni dietro le pratiche e a dare un senso alle esperienze che si vivono durante il percorso.
**Distinzione e discernimento: ** La conoscenza aiuta a sviluppare un senso di discernimento, a distinguere tra le diverse interpretazioni e a valutare criticamente le informazioni che si incontrano lungo il cammino.
Limiti della conoscenza
**Non sostituisce l'esperienza diretta: ** La conoscenza intellettuale è solo un punto di partenza. La vera trasformazione spirituale avviene attraverso l'esperienza diretta, attraverso la pratica costante e la messa in pratica degli insegnamenti.
**Può essere un ostacolo: ** A volte, un eccesso di conoscenza può diventare un ostacolo, portando a un'eccessiva intellettualizzazione del percorso spirituale e impedendo di lasciarsi andare all'esperienza diretta.
**Rischio di dogmatismo: ** La conoscenza, se non accompagnata da un'apertura mentale e da un senso di umiltà, può portare al dogmatismo, alla convinzione di possedere la verità assoluta e alla chiusura verso altre prospettive.
Come integrare conoscenza e ricerca spirituale
**Approccio olistico: ** Integrare la conoscenza intellettuale con la pratica spirituale, l'esperienza diretta e la riflessione personale.
**Mente aperta e curiosa: ** Approcciare la conoscenza con un atteggiamento di apertura, curiosità e umiltà, pronti a mettere in discussione le proprie convinzioni.
**Discernimento: ** Sviluppare un senso di discernimento per valutare criticamente le informazioni e scegliere ciò che risuona con la propria esperienza interiore.
**Focus sull'esperienza: ** Ricordare che la conoscenza è uno strumento, non un fine. Il vero obiettivo è l'esperienza diretta, la trasformazione interiore e la crescita spirituale.
In conclusione, la conoscenza è uno strumento prezioso nel percorso di ricerca spirituale, ma non è sufficiente di per sé. È necessario integrarla con l'esperienza diretta, la pratica costante e un atteggiamento di apertura e umiltà. Solo così la conoscenza può diventare un vero e proprio trampolino verso la realizzazione spirituale.

- domanda: possono esistere pensieri senza un pensatore?
- risposta: L'esistenza di pensieri senza un pensatore è un argomento complesso che ha affascinato filosofi e studiosi di varie discipline per secoli. La risposta dipende in gran parte da come definiamo "pensiero" e "pensatore".
Definizioni
Pensiero: In senso lato, un pensiero può essere qualsiasi contenuto mentale, inclusi immagini, sensazioni, emozioni, idee e concetti.
Pensatore: Tradizionalmente, il pensatore è l'individuo cosciente che produce o sperimenta i pensieri.
Argomenti a favore di pensieri senza pensatore
Inconscio: La psicologia moderna ha dimostrato l'esistenza dell'inconscio, una parte della mente che contiene pensieri, emozioni e ricordi di cui non siamo consapevoli. Questi contenuti possono influenzare il nostro comportamento e le nostre esperienze, suggerendo che i pensieri possono esistere al di fuori della coscienza di un individuo.
Pensieri automatici: Nella vita di tutti i giorni, sperimentiamo spesso pensieri automatici, che sembrano sorgere spontaneamente senza un controllo cosciente. Questi pensieri possono essere legati a ricordi, emozioni o associazioni inconsce.
Ipnosi e suggestione: L'ipnosi e la suggestione dimostrano come i pensieri possano essere impiantati nella mente di una persona da un altro individuo, suggerendo che i pensieri non sono sempre prodotti dal pensatore stesso.
Argomenti contrari a pensieri senza pensatore
Soggettività dell'esperienza: Molti filosofi sostengono che i pensieri sono intrinsecamente legati alla coscienza di un individuo. L'esperienza di un pensiero è sempre soggettiva e personale, quindi non può esistere indipendentemente da un pensatore.
Linguaggio e significato: Il linguaggio è uno strumento fondamentale per la formazione e l'espressione dei pensieri. Il significato di un pensiero è spesso legato al contesto e alla relazione con altri pensieri, suggerendo che i pensieri non possono esistere isolatamente.
Neuroscienze: Le neuroscienze hanno dimostrato una stretta correlazione tra l'attività cerebrale e i pensieri. Ogni pensiero corrisponde a un determinato pattern di attivazione neuronale, suggerendo che i pensieri sono prodotti dal cervello e non possono esistere indipendentemente da esso.
Conclusioni
L'esistenza di pensieri senza un pensatore rimane una questione aperta e dibattuta. Sebbene ci siano argomenti a favore e contrari, è importante notare che la nostra comprensione della mente e della coscienza è ancora limitata. Ulteriori ricerche in psicologia, filosofia e neuroscienze potrebbero fornire nuove intuizioni su questo argomento affascinante.
Spero che questa risposta ti sia utile. Se hai altre domande, non esitare a chiedere.

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Milan

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