04/11/2025
Fuoco di Sant'Antonio: tutto su sintomi, cause e falsi miti
L’Herpes zoster, più comunemente conosciuto come Fuoco di Sant’Antonio, è un’infezione da virus che provoca nella maggior parte dei casi una dolorosa eruzione cutanea. Molte persone dichiarano di saperne poco o nulla, nonostante in Italia si registrino circa 157.000 nuovi casi ogni anno. A fare chiarezza è Paolo Notaro, direttore della Terapia del Dolore dell’Ospedale Niguarda in un’intervista a Elisir, su Rai3.
Il Fuoco di Sant’Antonio è causato dallo stesso virus della varicella. “Non si tratta di una nuova malattia - sottolinea Notaro - ma di una riattivazione del virus della varicella, contratto magari nell’infanzia. Il virus resta silente nei gangli nervosi e può riattivarsi con il passare degli anni, a causa di specifiche condizioni di salute del soggetto”.
La riattivazione può avvenire a seguito di un abbassamento improvviso delle difese immunitarie: “Quando si verifica uno stato di immunodepressione, dovuto all’insorgere di una patologia, all’assunzione di farmaci immunosoppressori o alla presenza di uno stato di forte stress, è più probabile che si manifesti il Fuoco di Sant'Antonio.”
I sintomi tipici sono la comparsa di vescicole, bruciore, prurito e perdita di sensibilità, malessere e febbricola. Le zone più colpite sono il torace, l’addome, la schiena, ma in alcuni casi anche le aree pelviche, i genitali e il viso, in particolare il nervo trigemino che interessa l’area tra fronte e occhio.
Spesso si pensa che non si possa parlare di Fuoco di Sant’Antonio senza la presenza di vescicole. “Non è così - specifica Notaro - perché in alcuni casi le vesciche non arriveranno mai. Spesso il primo disturbo è il dolore, il famoso ‘fuoco’, che consente già di ipotizzare un'infezione erpetica”.
L’Herpes zoster non si trasmette direttamente da persona a persona sotto forma di Fuoco di Sant’Antonio, ma può causare la varicella in soggetti che non l’hanno mai contratta o non sono stati vaccinati contro il virus. Chi ha già avuto la varicella non corre rischi, mentre chi è vaccinato presenta un rischio di contagio molto ridotto.
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