29/10/2025
La terapia online può funzionare - e infatti in molti casi funziona -, ma necessita di alcune regole.
Si sta diffondendo sempre di più un’idea del tutto sbagliata di questa modalità e le più grandi piattaforme che erogano il servizio ne sono le maggiori responsabili. Per la serie: “ti basta una connessione internet ed è come essere in studio, ma in realtà sei comodamente a casa tua”. O in macchina, o a lavoro, o in vacanza, o in un coworking.
Beh, no. Non funziona così. Non c’è niente di più sbagliato in questo messaggio così svalutante di un lavoro estremamente delicato e profondo - in presenza o online che sia.
Non è vero che puoi connetterti comodamente da dove vuoi, perché il setting è importante. Anche a distanza.
Essere seduti ad una scrivania, su un letto o su un divano, nella tranquillità e nella privacy di una stanza chiusa a chiave, non è la stessa cosa di connettersi da una macchina, da un ufficio o da un qualsiasi altro posto non sia il tuo “posto sicuro”.
Non è la stessa cosa, perché la terapia non è una chiacchierata da bar, un aggiornamento sull’andamento della settimana.
È un momento per te, per esplorare i tuoi temi profondi, per entrare in connessione con le tue emozioni e con quelle parti di te che la quotidianità tiene fermamente a bada. Ma che ci sono, perché sei tu. Perché tu sei l’insieme di tutte quelle parti, anche quelle che spesso reputi sbagliate o cattive.
E se non ti concedi uno spazio sicuro e un tempo per te, lontano dalla frenesia del quotidiano o dalle richieste dell’altro (famiglia, partner, colleghi) non c’è nessuna terapia. C’è un dialogo, una chiacchierata. Ma questo non è psicoterapia.