
23/05/2025
"Con una complessa serie di stimolazioni e registrazioni, il dottor Guida ha differenziato gli elettrodi in grado di evocare una sensazione acustica da quelli che avrebbero attivato altri nuclei, con effetti potenzialmente pericolosi. Nel corso di questa fase si deve creare, partendo da zero, una "mappa cerebrale acustica" nel cervello, che permetta al bambino di riconoscere i segnali sonori. Si tratta di un processo difficile, perché non c'è alcun feedback diretto da parte del paziente."
"Miracolo" all'ospedale di Parma: grazie a un intervento complesso e raro a livello mondiale, un bimbo ha recuperato l'udito.