
08/10/2025
Il Sangha del mio cuore
Un luogo di guarigione del cuore.
Ieri sera, durante la veglia della Luna Piena, i monaci hanno condiviso la loro esperienza di vita spirituale.
Ognuno ha raccontato come, dopo aver attraversato momenti di sofferenza, smarrimento o depressione, l’incontro con la meditazione e con gli insegnamenti del Buddha abbia portato un cambiamento radicale nella propria esistenza.
Le loro parole erano colme di gratitudine e consapevolezza, segno di un cammino che, pur nato dal dolore, li ha condotti verso la pace interiore.
La sofferenza, in realtà, è qualcosa che accomuna tutti noi.
Il Buddha stesso l’ha riconosciuta come parte inevitabile dell’esistenza e, attraverso le Quattro Nobili Verità, ha mostrato un modo per comprenderla e trascenderla.
La prima verità ci invita a riconoscere che la sofferenza esiste, che fa parte della vita.
La seconda spiega che la sua origine è il desiderio, l’attaccamento, la continua ricerca di ciò che pensiamo possa darci felicità.
La terza ci rassicura: la sofferenza può cessare.
E la quarta indica il cammino per farlo, il Nobile Ottuplice Sentiero, fatto di retta visione, retta parola, retta azione, e così via, una guida pratica per vivere con consapevolezza, compassione e libertà.
Così, ascoltando i monaci sotto la luce piena della luna, si percepiva chiaramente il messaggio del Buddha: la sofferenza non è una condanna, ma un punto di partenza per il risveglio.
Ogni momento difficile può diventare l’occasione per conoscere sé stessi più a fondo e per aprirsi alla pace che nasce dal cuore quieto e presente.