Valentina Bridi - Psicologa

Valentina Bridi - Psicologa Sono una psicologa psicoterapeuta. Ricevo a Mira e Spinea in provincia di Venezia

“Siamo tutti un po’ rotti, ma in modo diverso. E così ci incastriamo”Stefano Benni
09/09/2025

“Siamo tutti un po’ rotti, ma in modo diverso.
E così ci incastriamo”

Stefano Benni

Amen
23/05/2025

Amen

Se all'inizio del millennio erano tutti borderline, da qualche anno sono diventati tutti narcisisti.
Da sempre nel mio studio arrivano pazienti con partner o ex partner $tr0nzi/e, che ne hanno combinate di tutti i colori: tradimenti giustificati in modi surreali, innamoramenti a velocità supersonica, convivenze lampo, scelte completamente irrazionali, ricatti emotivi di ogni genere, atti mancati (i miei preferiti: quelli che si fanno scoprire perché non sanno come uscirne), ghosting, orbiting, storie Instagram piene di allusioni, ritorni improvvisi dopo ere geologiche (un classico del lockdown), e-mail furibonde e persino qualche serenata con chitarra in spalla.
Quando arrivano in terapia questi pazienti portano dolore, smarrimento, confusione.
Ferite nuove che spesso si sovrappongono a quelle vecchie, le riaprono, le aggravano, le infettano.
Appaiono pieni di rabbia e frustrazione, ma sotto sotto – e neanche troppo – sono pieni di paure.
Paura di restare soli, di essere sbagliati, di non meritare di meglio, di non valere abbastanza, persino di essere destinati a questo e a nient'altro.
Ci sono momenti in cui il lavoro del terapeuta deve essere netto, deciso.
Quando è in gioco la sopravvivenza, fisica o psichica, o quando sono coinvolti soggetti che non hanno possibilità di scelta – come i figli, reali o ancora solo immaginati, spesso investiti di ruoli messianici per cambiare la partita.
In questi casi, il significato di quelle paure si esplorerà dopo.
Prima, si salva il paziente. Lo si tira fuori da una casa che va a fuoco.
Ma poi bisogna chiederselo: cos’ha reso così affascinante l’idea di vivere con qualcuno che gioca con gli accendini e la benzina?
Ecco: nella retorica mainstream sulle “relazioni tossiche”, questo passaggio manca quasi sempre.
Ci sei tu, e poi c’è lo stronzo/a.
E basta.
Ti devi allontanare, devi riconoscere i segnali!
Così si fanno corsi per riconoscere i narcisisti, si stilano liste di red flags, si etichetta tutto: chiaro, semplice, digeribile.
Il problema viene ridotto a: “come evitare quelli/quelle che ti fregano”.
Come se interrogarsi su quali parti di noi ci hanno portato in quel bel guaio fosse un tabù.
Come se provarci significasse automaticamente condividere la colpa, come se mettere tutto sullo stesso piano.
E qui sta il rischio: favorire una resistenza – clinica e culturale – fondata su un patto implicito tra terapeuta e paziente.
Il terapeuta si trattiene dal pensare – o peggio, dal mostrare di pensare – “ma come hai fatto a non accorgertene?”.
Perché anche lui o lei magari ci è cascato/a, in una storia simile.
E il paziente, nel frattempo, ha un bisogno feroce di spostare tutta la frustrazione fuori da sé.
Il risultato?
Aiutiamo le persone a staccarsi da relazioni disfunzionali.
Ma non sempre le aiutiamo a creare lo spazio per accogliere relazioni funzionali.
E quello spazio non può nascere solo dall’abilità di schivare lo stronzo/a di turno.
Deve radicarsi in un’idea diversa di sé: nella capacità di provare amore, compassione, pazienza, tolleranza verso i propri bisogni, desideri, mancanze, passioni, contraddizioni.
Solo così possiamo smettere di cercare “la persona giusta” e cominciare a costruire “la relazione giusta”.

Venerdì grazie all’amica di sempre sono finita in un locale splendido nella mia Trento a parlare di manipolazione affett...
12/11/2024

Venerdì grazie all’amica di sempre sono finita in un locale splendido nella mia Trento a parlare di manipolazione affettiva e di altri temi che vanno tanto di moda un po’ a casaccio come narcisismo e relazioni tossiche davanti a un bel gruppetto di persone interessate e interessanti.

La manipolazione affettiva è una forma di violenza psicologica che mina pesantemente l’identità, l’autostima e la salute mentale di chi la subisce.

Possiamo difenderci imparando a riconoscerne le diverse forme, allontanandoci quando possibile dalla relazione o mettendo al suo interno dei confini molto chiari, non isolandoci e denunciando quando necessario il manipolatore prima di arrivare ad una escalation di violenza.

Il ricatto emotivo, il gaslighting, il silenzio punitivo, il vittimismo sono tutte forme di manipolazione che non vanno accettate all’interno di qualsiasi tipo di relazione, sia essa intima, famigliare, amicale o lavorativa.

L’amore non fa sentire in colpa, non insulta, non umilia, non prevarica e non punisce.

Un amore che fa male, non è amore e allontanarcene è spesso il miglior regalo che possiamo fare a noi stessi.

La mia ragazza coraggiosa  e bellissima 🖤✊
03/09/2024

La mia ragazza coraggiosa e bellissima 🖤✊

Evergreen 👇🖤
28/08/2024

Evergreen 👇🖤

La cosa migliore da fare quando si è tristi, replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, "è imparare qualcosa. È...
23/08/2024

La cosa migliore da fare quando si è tristi, replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, "è imparare qualcosa. È l'unica cosa che non fallisce mai.

Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove. Questa è l'unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l'unica cosa per te.

Guarda quante cose ci sono da imparare.

- The once and future king - T. H. White

Libri splendidi da regalare e regalarsi.“La vita va avanti, si dice. Che sciocchezza: la vita va dove le pare. Va di lat...
08/08/2024

Libri splendidi da regalare e regalarsi.

“La vita va avanti, si dice. Che sciocchezza: la vita va dove le pare. Va di lato, in diagonale, va a zig zag, si capovolge. Va come vanno gli animali selvatici sul sentiero, fuori sentiero, alla ricerca estenuante di cibo, costruendo tane occasionali, scappando dai predatori.

La vita va anche indietro. Come l’uomo che si è perso nel bosco e torna sui propri passi per ritrovare la strada”.

Mammaturchina - Valentina Silvestri A dieci, venti, trent’anni ero bellissima e non lo sapevo.A dieci anni io avrei volu...
24/07/2024

Mammaturchina - Valentina Silvestri

A dieci, venti, trent’anni ero bellissima e non lo sapevo.

A dieci anni io avrei voluto diventare una scrittrice, ma più di ogni cosa essere invisibile. Invece ero bellissima, solo che mi mancava uno specchio.
A volte mi capita di osservare mia figlia, che di anni ne ha quasi dodici, e pensare che è uno splendore. La sua pelle, le gambe, la risata, i miliardi di capelli, il colore diverso dei suoi occhi, il suo senso dell’umorismo (ridere insieme a lei è una delle cose che mi fanno sentire meno sola al mondo).

A vent’anni riuscivo a trovarmi così tanti difetti da non avere il coraggio di uscire di casa. Invece ero bellissima come lo si è a vent'anni, però non avevo uno specchio.
A trenta sprecavo anni di vita con una persona che mi ricordava ogni minuto quanto io fossi orribile, pazza, sbagliata. Invece ero bellissima e sveglia, e qualcuno a cui non sarò mai abbastanza grata mi offrì, finalmente, uno specchio per guardarmi e liberarmi.
Tempo dopo ho incontrato un uomo in pace con se stesso e col mondo, poi sono diventata madre, poi sono rinata, poi sono andata in terapia, poi sono rinata ancora.
A volte inciampo ancora nelle insicurezze che spuntano dal pavimento della mia vita come radici contorte. Spesso non mi piaccio, spesso vorrei dormire fino a data da destinarsi, spesso trovo tutto così faticoso da chiedermi se ce la farò. Qual è, allora, la differenza fra allora e ora?

La differenza è che oggi sono capace di ricevere frasi d’amore e lunghi abbracci;
la differenza è che oggi so che tutto passa.

La paura passa, la tristezza passa, la sensazione di non essere abbastanza passa per lasciare posto, con la velocità con cui scostiamo una tenda su un magnifico panorama, alla fiducia, all’allegria, alla voglia di ballare, di viaggiare, alla speranza, a un sorriso timido che rivolgo a me stessa pensando che la me adolescente se lo sarebbe proprio meritato - e che io me lo merito.

A volte mi capita di osservare mia figlia, che di anni ne ha quasi dodici, e pensare che è uno splendore.
Allora glielo dico subito, che la trovo bellissima dentro e fuori; non risparmio le parole, le spendo subito per dirle che è una meraviglia. Lo specchio per vedersi glielo offro io. Tutti meriteremmo che qualcuno ci offrisse uno specchio per osservare quanto siamo unici, quanto siamo amati. Glielo metto davanti, e poi sto a vedere se lei ci crede davvero, a quello che le dico. Lei sorride, allora capisco che sa - e tutto va a posto.
Passato, presente e futuro si allineano mostrando una scia luminosa di possibilità.

Lei sa, sorride e io immagino che a cinquant’anni penserò: a quaranta ero proprio una fessa a non vedermi bella, e mi verrà un po’ da ridere, e rideremo insieme, lei amatissima, io e le mie magnifiche rughe.

«Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato che tra le cose migliori che ho fatto c’è l’avere imparato a stare bene d...
07/05/2024

«Questa mattina mi sono svegliata e ho pensato che tra le cose migliori che ho fatto c’è l’avere imparato a stare bene da sola.

Viaggiare. Mangiare. Andare al cinema. Dormire.

E mi sono detta che nessuno insegna alle ragazze a stare per conto proprio o perlomeno nessuno l’ha insegnato a me. Eppure ci aiuterebbe a capire in tempo per quale strada avviarci e con chi.»

Il di Natascha Lusenti

Amen
06/03/2024

Amen

“Dal male ho ricavato molto bene. Il mantenere la calma, il non rimuovere nulla, il rimanere vigile e insieme l’accettaz...
21/02/2024

“Dal male ho ricavato molto bene. Il mantenere la calma, il non rimuovere nulla, il rimanere vigile e insieme l’accettazione della realtà – prendendo le cose come sono e non come avrei voluto che fossero – mi hanno portato conoscenze singolari ma anche singolari energie, quali prima non avrei potuto immaginare.

Ho sempre pensato che se non si accettano le cose, esse in un modo e nell’altro ci sopraffanno; ora invece non è più così, e solo accettandole è possibile prendere posizione di fronte a esse.

Anch’io voglio partecipare al gioco della vita nell’accettare ciò che di volta in volta mi offrono i giorni e la vita, bene e male, sole e ombra che costantemente si alternano, e così accetto anche la mia natura, con i suoi lati positivi e negativi, e tutto si ravviva.

Com’ero pazza, io che volevo forzare ogni cosa ad adattarsi al mio volere!”»

(C.G.Jung – Commento all’antico testo cinese “Il segreto del Fiore d’Oro”, Bollati Boringhieri, p.68)

«Se semplicemente si riuscisse a lasciar andare le cose, ci si accorgerebbe che il male si esaurisce, e si afferma il bene.»

(Jung)

Come sempre niente bilanci, che quelli son fatti per farci sentire sbagliat*, il mio augurio è di trovare ciascun* una l...
31/12/2023

Come sempre niente bilanci, che quelli son fatti per farci sentire sbagliat*, il mio augurio è di trovare ciascun* una lista di cose belle che facciano bene al cuore.

Un libro che incanti
Un bosco in cui perdersi
Un prato di lucciole
Una casa sull'albero
Una scorta di parole buone
Un sorriso stampato
Una famiglia nel cuore
Uno sguardo gentile
Un animaletto buffo
Un profumo di casa
Una filastrocca dimenticata
Un perdono sincero
Un perdono per sé
Una canzone che sappia chi siamo
Una strada da scegliere
Una stella che cada
Un desiderio che resti
Un abbraccio per ritrovarsi interi

Ognun* scriva la sua, di lista. E poi via, come una caccia al tesoro, a cercarne i pezzi. E i nostri quattro conti ancora una volta facciamoli aspettare.

Che sia un altro anno di amore speranza e resistenza per tutt* noi ✊️❤️

Indirizzo

Via Marinai D'Italia 5
Mira
30034

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 19:00
Martedì 09:00 - 19:00
Mercoledì 09:00 - 19:00
Giovedì 09:00 - 19:00
Venerdì 09:00 - 19:00
Sabato 09:00 - 13:00

Telefono

+393478384998

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