Dott.ssa D'Alberton Denia Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa D'Alberton Denia Psicologa Psicoterapeuta psicoterapia e sostegno psicologico per adulti, bambini, adolescenti e genitori. La dottoressa è iscritta all'Ordine degli Psicologi del Veneto n. 6279.

si occupa di ansia, disturbi dell'umore, momenti di cambiamento e difficoltà in contesti personali e familiari,
consulenza individuale e di coppia. La dott.ssa Denia D'Alberton si occupa di consulenza, sostegno psicologico e psicoterapia per adulti e adolescenti. Nello specifico la dottoressa si occupa del trattamento di: disturbi d'ansia, attacchi di panico, tristezza, depressione, calo di autostima, paure e fobie, disturbi di personalità(bipolare, dipendente, borderline,..) - sindrome Hikikomori e ritiro sociale - gestione dello stress, gestione dei conflitti, consulenza genitoriale, difficoltà relazionali di coppia ed in ambito familiare, difficoltà di comunicazione: difficoltà nell'affrontare tappe evolutive quali adolescenza, gravidanza, nascita di un bambino, uscita di casa dei figli, separazioni. Inoltre, è esperta in consulenza sportiva ed aziendale, organizza e conduce corsi di formazione per aziende e scuole sulla comunicazione efficace, autostima ed autoefficacia, gestione dei conflitti, gestione dell'ansia, bilancio di competenza. La dottoressa da diversi anni lavora come libera professionista in qualità di psicologa e psicoterapeuta utilizzando un approccio analitico transazionale integrato. Il tipo di percorso viene pensato ad hoc per la persona che ha di fronte, tenendo ben presenti quali sono i suoi bisogni e i suoi obiettivi personali. Ogni decisione va presa sempre previo accordo con il paziente/cliente che avrà un ruolo attivo e partecipe durante tutto il trattamento.

09/10/2025

🍁Il fine settimana non è un traguardo,
ma uno spazio che ci ricorda che rallentare non significa fermarsi.
È il momento in cui i pensieri possono distendersi,
in cui le mani ritrovano il piacere di fare ciò che amano
e il cuore ricorda che ha diritto ai suoi tempi.
Prendersi cura di sé non è egoismo:
è restituire valore a ogni gesto,
lasciando che il giorno scorra non come un dovere,
ma come un compagno da abitare con lentezza.

Quell'Altrove. 🍁
Immagine da Pinterest

09/10/2025

Guarire è un atto di amore profondo verso se stessi, è fermarsi e chiedersi: perché resto qui, anche se mi fa male? Qual è la ferita che questa persona continua a toccare dentro di me? Cosa sto cercando di ottenere da chi non può darmi ciò di cui ho bisogno, quando potrei imparare a darmi da solo quel riconoscimento, quella pace, quella sicurezza?
Non è egoismo scegliere te stesso, è un atto di coraggio, il più grande che tu possa compiere. È un ritorno a casa, a quella parte di te che hai lasciato indietro per troppo tempo mentre rincorrevi l’approvazione altrui, mentre pensavi di dover essere la luce per chi non voleva vedere. È dirsi con fermezza e dolcezza allo stesso tempo: "Io valgo. Io merito. Io sono la mia priorità." E quando inizi a sanare le tue ferite, qualcosa cambia, in modo silenzioso ma potente.
Le persone tossiche smettono di avere potere su di te, non perché loro siano cambiate, ma perché sei cambiato tu, perché hai tolto loro il permesso di influenzare la tua pace interiore, perché hai scelto di non lasciare più la chiave della tua felicità nelle mani di chi non sa cosa farne. Le catene si spezzano, i nodi si sciolgono e finalmente cammini libero, senza il peso di dover dimostrare nulla, senza la paura di perdere ciò che non ti appartiene più.
Non devi aggiustare nessuno. Non devi salvare nessuno. Devi solo smettere di credere di doverlo fare, perché la vera salvezza è sceglierti, amarti, rispettarti. E quando lo fai, scopri una verità semplice ma immensa: tu sei abbastanza. Così come sei. ❤️
TRATTO DAL MIO LIBRO "IL MONDO CON I TUOI OCCHI"

06/10/2025

Si mimetizzano con i gesti quotidiani, nell’urgenza di restare occupati, nel bisogno di controllare tutto, nella paura di lasciarsi andare... ma ci dicono qualcosa di importante. Si tratta di strategie di sopravvivenza, apprendimenti che un tempo ci hanno protetto ma che oggi ci tengono prigionieri. Riconoscerli è il primo passo per trasformarli.

06/10/2025

Molti genitori in questi giorni, si stanno ponendo una domanda: come parlare ai bambini di guerra senza spaventarli, ma offrendo verità e rassicurazione?

Secondo la Psicoterapeuta Roberta Bommassar «non dobbiamo nascondere quello che sta accadendo, ma spiegare le cose con chiarezza, adattandole all’età» e «non serve caricare i piccoli con responsabilità che non sono le loro».

La psicoterapeuta invita gli adulti a offrire risposte semplici e sincere: riconoscere le emozioni dei bambini, validare le loro paure e far sentire che non sono soli. Come lei stessa afferma, «i bambini cercano significati e sicurezze», ed è nostro compito costruire un racconto che li aiuti a trovare un senso, ma anche a sentirsi protetti.

La Bommassar infine sottolinea il ruolo cruciale della scuola: «La scuola sarebbe il luogo ideale. Gli insegnanti possono accompagnare i bambini a fare domande e a esprimere paure, creando un contesto protetto in cui riflettono insieme. La guerra non dovrebbe restare fuori dalle aule, perché il silenzio rischia di alimentare più timori che comprensione».

Nel dialogo con i nostri figli, non serve avere tutte le risposte, ma offrire un contesto di ascolto, accoglienza e fiducia.

Leggi l’articolo completo 👉🏼 https://www.leggo.it/italia/cronache/bambini_guerra_sciopero_come_spiegare_cosa_dire_genitori_psicologa_oggi_4_10_2025-9105041.html?refresh_ce

06/10/2025
04/10/2025

𝘔𝘪𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘭𝘪𝘰 𝘢𝘥𝘰𝘭𝘦𝘴𝘤𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘶𝘯 𝘮𝘪𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘪𝘮𝘢 𝘵𝘪 𝘢𝘣𝘣𝘳𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢, 𝘶𝘯 𝘮𝘪𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘵𝘪 𝘴𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘢 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘧𝘢𝘤𝘤𝘪𝘢. 𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘴𝘪 𝘧𝘢 𝘢 𝘨𝘦𝘴𝘵𝘪𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘪 𝘴𝘣𝘢𝘭𝘻𝘪 𝘥'𝘶𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘯𝘥𝘦𝘳𝘭𝘢 𝘴𝘶𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘢𝘭𝘮𝘪?

L'adolescenza è un'età in cui i genitori devono imparare a mantenere la giusta distanza. Non essere incombenti o troppo controllanti, ma capaci di guardare i propri figli con uno sguardo un po' distante: seguirli, senza però voler interpretare ogni loro comportamento, come l'abbraccio improvviso, né giudicarli per le loro reazioni imprevedibili.

È un'età segnata da un continui cambiamenti: la corteccia prefrontale, che presiede le funzioni più nobili del cervello, non è ancora in grado di controllare del tutto le aree limbiche, sede delle emozioni. Questo significa che molti comportamenti degli adolescenti non sono realmente volontari.

Andrebbe scritto in lettere cubitali sul comodino per ricordarci di non prenderla sul personale e, soprattutto, di non pretendere da loro una coerenza che a questa età semplicemente non è possibile.

03/10/2025

💻Online le novità per accedere al 2025.
Sarà possibile presentare domanda, fino al 14 novembre 2025, esclusivamente in via telematica accedendo al servizio "Contributo sessioni psicoterapia" e selezionando "Contributo sessioni psicoterapia domande 2025".
Per accedere al beneficio, al momento della domanda, è necessario essere residenti in Italia e disporre di un ISEE ordinario o corrente, in corso di validità, non superiore a 50.000 euro.

Il Bonus Psicologo prevede un contributo fino a 50 euro per seduta, differenziato in base all'ISEE:
📌massimo 1.500 euro per ISEE inferiore a 15.000 euro;
📌massimo 1.000 euro per ISEE compreso tra 15.000 e 30.000 euro;
📌massimo 500 euro per ISEE tra 30.000 e 50.000 euro.
⚠️I beneficiari che non effettueranno almeno una seduta entro 60 giorni dalla comunicazione di accoglimento della domanda perderanno il beneficio

👉 Tutte le informazioni: https://rb.gy/9s1iqb

03/10/2025

A chi pensa che aprire gli occhi la mattina sia sempre un meraviglioso regalo. A chi anche tra tanti inciampi riesce ad avere buoni pensieri. A chi tra gli innumerevoli colori della vita prova a miscelare il grigio alle tinte più brillanti per creare così diverse sfumature. Perché di questo è fatta la vita, di tante piccole sfumature.

( Giorgia Stella )

Buona Giornata ❤️

03/10/2025

Un bambino si sente al sicuro quando sa di essere amato anche se sbaglia...

29/09/2025

Le crisi di rabbia nei bambini non sono capricci, ma un segno che il loro cervello è ancora in costruzione.

Secondo gli studi, i capricci raggiungono il picco tra i 2 e i 3 anni. Non perché i bambini siano “difficili”, ma perché stanno ancora imparando a gestire le emozioni. Non ti stanno facendo passare un brutto momento. Lo stanno vivendo.

Un attimo ridono. Quello dopo ti si aggrappano. Poi urlano per il colore sbagliato del bicchiere, si buttano a terra, piangono come se il mondo stesse crollando… e cinque minuti dopo ridono di nuovo.

Perché? Perché il loro cervello, in particolare la corteccia prefrontale che regola autocontrollo ed emozioni, è ancora immaturo (Potegal & Davidson, 2003). Le crisi non sono manipolazione: sono emozioni troppo grandi da contenere.

Capirlo cambia tutto. Quando non lo sappiamo, pensiamo: “È viziato. È testardo. Mi vuole comandare.” Ma la scienza sussurra: è sviluppo.

E allora, come possiamo sostenere tutto questo?
→ Restando presenti e calmi, senza giudicare.
→ Aiutandoli a dare un nome a ciò che provano.
→ Mantenendo i limiti con fermezza, ma con dolcezza.

Le crisi non sono un fallimento. Sono crescita.

Forse la domanda non è “Come fermo i capricci?”
Ma “Come posso aiutare mio figlio a sentirsi al sicuro mentre il suo cervello impara a regolarsi?”

Perché il mondo non ha bisogno di bambini che non piangono mai.
Ha bisogno di bambini che imparano che anche le emozioni più forti possono essere accolte, sentite e guarite.
Dal web
I miei primi 40anni

Indirizzo

Via Giudecca, 1
Mirano

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Martedì 09:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 19:30
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