Dr.ssa Scacchetti - Nutrizionista

Dr.ssa Scacchetti - Nutrizionista Specialista in Scienza dell'Alimentazione. Esperta in educazione e informazione alimentare.

Elabora schemi dietetici analizzando i bisogni energetici degli individui, in base alle attività svolte e ad eventuali presenze di patologie.

Una delle domande più classiche che i pazienti mi rivolgono  durante la visita .È vero che MOLTO SPESSO, si tende a non ...
30/07/2025

Una delle domande più classiche che i pazienti mi rivolgono durante la visita .

È vero che MOLTO SPESSO, si tende a non credere ai pazienti che ripetono come un mantra “ .. io ingrasso anche se bevo acqua “ , tuttavia oltre ai luoghi comuni, possono essere presenti delle motivazioni capaci di spiegare la non perdita di peso .. alcuni di queste sono errori che inconsapevolmente si compiono , altri invece condizioni che possono influenzare il peso e a volte non sono immediatamente visibili o facili da controllare.
Ti stai impegnando, segui la dieta, ti muovi, fai tutto quello che dovresti, eppure il peso rimane immutato?

Ecco le 10 cause più frequenti che ostacolano il dimagrimento e, soprattutto, cosa puoi fare per superarle.

1)LA FRETTA NON AIUTA
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Tutti vorremmo vedere risultati subito, ma dimagrire davvero richiede tempo. Le diete drastiche che promettono perdite di peso rapide non portano quasi mai a una vera perdita di grasso. Si perde soprattutto acqua e massa magra e appena si smette si riprendono i chili persi con gli interessi.

Un dimagrimento sano è lento e costante: parliamo di poche centinaia di grammi alla settimana. Serve pazienza, ma i risultati durano nel tempo.

2) NON C È UN VERO DEFICIT CALORICO
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Se non dimagrisci, forse il tuo corpo non sta andando in deficit calorico. In pratica, stai introducendo più energia di quella che consumi, anche senza rendertene conto. E no, il fatto che un alimento sia “sano” non significa che sia privo di calorie.

Anche la frutta, i condimenti, le porzioni abbondanti possono ostacolare il percorso. Il trucco è trovare un equilibrio che ti consenta di ridurre leggermente le calorie, ma senza privazioni estreme.

3) STAI MANGIANDO TROPPO POCO
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Può sembrare un paradosso, ma mangiare troppo poco può bloccare il dimagrimento. Quando l’organismo riceve poca energia, rallenta tutto per proteggersi. Respira, p***a sangue, distribuisce ossigeno: queste sono le sue priorità. Dimagrire non lo è. E così, il metabolismo si adatta e il peso resta fermo.

A volte serve un reset metabolico per riattivare il sistema.

Seguitemi nei prossimi
Giorni per gli altri motivi 🤩🤩🤩

Ma Soprattutto : MAI MOLLARE !!!💪💪💪💪💪

Ieri facendo spesa al supermercato , mi sono accorta che erano presenti i famosi kiwi rossi e che soprattutto , e finalm...
17/07/2025

Ieri facendo spesa al supermercato , mi sono accorta che erano presenti i famosi kiwi rossi e che soprattutto , e finalmente, presentavano un prezzo abbordabile per tutti : 5,34 euro contro i 4,95 euro della varietà sungold ( kiwi giallo), varietà che io gradisco particolarmente .

Ho pensato che finalmente anche in Italia si stia procedendo con questa nuova coltivazione di kiwi diventando così un frutto sostenibile .

Ma perché il kiwi rosso e che particolari peculiarità presenta questa cultivar ?

Cugino del gold, il kiwi rosso ha un aroma tropicale accentuato, che ad alcuni ricorda la banana. Rispetto ai tradizionali kiwi verdi, quelli a polpa gialla e rossa hanno una forma più allungata, sono leggermente più piccoli e hanno un involucro più vellutato.

È una fonte di vitamina C molto valida, infatti in 100 grammi sono contenuti circa 185 mg di vitamina C, contro gli 85 mg del Kiwi verde e i 45 mg delle arance. Tra le altre proprietà abbiamo un buon contenuto di vitamina E, vitamina A e vitamina K, ma anche potassio, magnesio, acido folico e calcio.

Al momento, la produzione su scala commerciale del kiwi rosso su suolo italiano è ancora piuttosto limitata, aggirandosi sui 200 ettari. La sua produzione è, comunque, in leggera crescita. Importiamo il frutto soprattutto dalla Cina, ma si stanno già allestendo i primi campi di prova per vedere come e se le diverse varietà si adattino al clima e trovare le migliori pratiche di coltivazione, in collaborazione con l Università di Udine.

Esistono kiwi col cuore rosso e l’esterno giallo, col cuore rosso e l’esterno verde e anche varietà quasi totalmente rosse. In genere, si trova il kiwi rosso presso i rivenditori specializzati, i fruttivendoli di quartiere, i supermercati ben forniti e ovviamente anche online.

C’è chi sostiene che il kiwi rosso sarà il frutto del futuro. O almeno il frutto del momento, perché rispecchia le nuove esigenze del consumatore, un frutto più dolce ma con il perfetto equilibrio con l’acidità. Ha infatti un cuore di colore rosso intenso e un sapore di una dolcezza simile a una caramella, senza l’asprezza tipica del kiwi comune. Anche la sua consistenza è molto gradevole.

Ovviamente, il prezzo è superiore rispetto al kiwi comune, ma i clienti sono consumatori attenti alla qualità organolettica e alla novità: dopo un’iniziale titubanza dovuta a prezzi che si aggirano sui 12€/Kg, le vendite sono sostenute. In fondo, iè considerato quasi come un dessert e, se visto in questi termini, costa meno di un vassoio di pasticcini.😜😜

Ps: lo sapevate che il kiwi offre un maggior apporto di potassio rispetto alla più famosa banana ?
Ecco un confronto più dettagliato:
Kiwi: 400 mg di potassio per 100 grammi.
Banana: 350 mg di potassio per 100 grammi.
Quindi, se l'obiettivo è massimizzare l'assunzione di potassio, il kiwi potrebbe essere una scelta leggermente migliore. Tuttavia, entrambi i frutti sono ottime opzioni per integrare questo minerale nella dieta. Il potassio è importante per la regolazione della pressione sanguigna, la funzione muscolare e nervosa, e una carenza può portare a debolezza muscolare, affaticamento e altri problemi.
** Last but not least : il kiwi fornisce un valido aiuto nei casi di stitichezza ma come in tutte le cose , bisogna essere metodici e perseveranti !!

“… E la frutta posso mangiarla?? Ma quanta ? .. e posso sostituire un pasto con la “ cocomera” (per i non modenesi, ques...
01/07/2025

“… E la frutta posso mangiarla?? Ma quanta ? .. e posso sostituire un pasto con la “ cocomera” (per i non modenesi, quest’ultima sarebbe l’anguria)……??”
Queste le domande che spesso , soprattutto in questo periodo , mi vengono rivolte durante i colloqui.

Frutta con meno zuccheri e quanta mangiarne al giorno: il tema odierno .

La frutta, meglio se di stagione, è un alimento prezioso, ricco di fibre, vitamine e antiossidanti e può far parte della dieta quotidiana anche in caso di diabete, a patto di sceglierla con consapevolezza.

In particolare, chi convive con il diabete di tipo 2 dovrebbe consumare solo quei frutti che presentano il minor impatto sul livello di zucchero nel sangue e quindi con un indice glicemico basso.

È anche da qui che nasce un’altra domanda frequente: “qual è la frutta con meno zuccheri e calorie?”. In effetti, alcuni frutti contengono naturalmente meno zuccheri e hanno un impatto minore sulla glicemia, rendendoli adatti anche a chi segue regimi alimentari specifici.

Tra i più indicati ci sono l’avocado, con soli 1,8 g di zuccheri per 100 g, il limone (2,3 g), il cocomero o anguria (3,7 g), il melone invernale (4,9 g), le fragole (5,3 g) e la pesca (6,1 g).

Tutti frutti freschi e idratanti che, se consumati nelle giuste porzioni, possono far parte di una dieta varia ed equilibrata, anche per chi ha esigenze particolari come il controllo della glicemia.

Frutta con meno zuccheri: caratteristiche

La frutta, come la maggior parte degli alimenti, contiene al suo interno carboidrati sotto forma di zuccheri semplici. Queste molecole sono essenziali per fornire energia alle cellule e favorire tutta una serie di processi fisiologici del corpo umano.

Tuttavia, come accade per altri cibi, esistono frutti più o meno dolci, che se veicolano quantità troppo alte di zuccheri possono provocare squilibri della glicemia e aumento di peso.

Ciò che, però, tendenzialmente permette ad un frutto di essere più sano di un prodotto da forno confezionato è la presenza di fibre, vitamine, minerali e sostanze antiossidanti: tutta una serie di elementi essenziali e benefici per una dieta equilibrata.

È proprio questo mix di nutrienti (soprattutto le fibre) a ridurre l’indice glicemico di molti frutti, rendendoli adatti ad uno stile alimentare sano. Le fibre contenute nel frutto, infatti, aiutano a ridurre l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale, generando un minor impatto sulla glicemia.

Gli zuccheri della frutta, come glucosio, fruttosio e saccarosio, pur essendo di origine naturale rappresentano le stesse identiche molecole presenti in torte, merendine e dolci industriali.

Ma allora per quale motivo l’assunzione di frutta è correlata all’idea di un pasto salutare, mentre quella di biscotti e prodotti confezionati no?

Mangiare un intero cestino di ciliegie impatta meno sulla glicemia rispetto a delle fette biscottate? Per rispondere a queste domande è importante avere a mente due concetti fondamentali, quali:

Indice glicemico (IG): che misura la velocità con cui un alimento provoca degli aumenti della glicemia (glucosio nel sangue).
Carico glicemico (CG): che tiene conto sia dell’IG sia della quantità di carboidrati presenti in quel determinato alimento o pasto.

Differenza tra Indice Glicemico (IG) e Carico Glicemico (CG):
IG:
Misura la rapidità con cui un alimento aumenta la glicemia, indipendentemente dalla quantità consumata.
CG:
Considera sia la rapidità dell'aumento glicemico (IG) sia la quantità di carboidrati consumati, offrendo una stima più realistica dell'impatto sul livello di zucchero nel sangue.
In sintesi: Il carico glicemico è un parametro importante per valutare l'impatto degli alimenti sulla glicemia, soprattutto quando si considera l'effetto di un intero pasto o si cerca di gestire il diabete o il peso

Quanta frutta mangiare al giorno e quando?

Secondo le linee guida fornire dall’OMS e dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU), il consumo raccomandato di frutta fresca giornaliera equivale a 2-3 porzioni. Dove per porzione si intendono 150 g di parte edibile (al netto degli scarti), con l’indicazione generica di 1 frutto medio o 2 frutti piccoli come porzione indicativa.

Un totale circa di 300-400 g di frutta al giorno, ben distribuito nei diversi pasti della giornata. Non esiste, infatti, un momento ideale per mangiare la frutta.

Questo alimento può essere inserito all’interno della colazione per fornire il giusto mix di energia e vitamine, ma può essere utilizzato anche come spuntino a metà mattina o metà pomeriggio per spezzare la fame.

Meglio mangiare la frutta prima o dopo i pasti?

La risposta non è così scontata come si tende a credere. Non è vero, infatti, che la frutta a fine pasto sia da evitare, a meno che non si soffra di gonfiori o disturbi intestinali particolari, non ci sono motivi per eliminarla dopo pranzo o cena.

Anzi, mangiare frutta durante o subito dopo il pasto può offrire diversi benefici. Oltre a rappresentare una valida alternativa al dessert, è ricca di vitamina C, che aiuta ad assorbire meglio il ferro presente in verdure, ortaggi e legumi. Detto questo, anche consumarla fuori pasto è un’ottima abitudine: uno snack naturale, fresco e poco calorico, ideale per spezzare la fame senza appesantire.

‼️Frutta e diabete

Chi convive con il diabete non deve necessariamente rinunciare alla frutta, ma imparare a sceglierla e consumarla con consapevolezza, seguendo sempre le indicazioni del proprio medico o di un nutrizionista specializzato.

La frutta fresca è generalmente la scelta migliore, mentre frutta secca e succhi di frutta andrebbero consumati con più moderazione, per via della maggiore densità calorica, dell’elevata concentrazione di zuccheri e delle porzioni consigliate più ridotte.

È importante conoscere quali frutti sono più compatibili con il diabete, ovvero quelli a basso indice glicemico, in grado di avere un impatto più contenuto sulla glicemia. Tra questi rientrano agrumi, frutti di bosco, pere, pesche, prugne, avocado e il melone invernale.

Oltre alla quantità di zuccheri, va sempre considerato il contenuto di fibre e il modo in cui si consuma la frutta. Ad esempio, un succo d’arancia ha un indice glicemico più alto rispetto all’arancia intera, che a sua volta incide meno sulla glicemia se è consumata con la parte bianca della buccia, ricca di pectina, una fibra solubile che rallenta l’assorbimento degli zuccheri.

Frutta con più zuccheri

Dopo aver scoperto la frutta con meno zuccheri, è d’obbligo la domanda: qual è la frutta che ha più zuccheri?
Alcuni frutti, infatti, pur essendo molto nutrienti, contengono una quantità di zuccheri più elevata. Tra questi troviamo sicuramente:

Banane: 14,8 (su 100g).
Uva: circa 15,6 g.
Mango: 12,6 g.
Datteri: 63,1 g.
Fichi: 14,2 g.
Cachi: 16,0 g.

Questi frutti possono essere inseriti nella propria dieta, ma con porzioni più controllate, specialmente nei soggetti con sindrome metabolica o diabete.

‼️Un trucchetto nutrizionale utile per mangiare frutta con un impatto glicemico più basso è quello di consumarla più acerba.

Il processo di maturazione della frutta, infatti, provoca un aumento della percentuale di zuccheri semplici al suo interno.

Zuccheri nella frutta: come regolarsi

Di seguito sono stati riportati alcuni consigli utili per consumare frutta ma senza provocare squilibri glicemici o aumento di peso:

✅Preferire frutti freschi di stagione, più ricchi di nutrienti e con meno zuccheri rispetto alle versioni confezionate.
✅Unire la frutta a fonti proteiche (yogurt o frutta in guscio) per abbassare l’impatto glicemico.

✅Per chi ha il diabete, scegliere frutti a basso IG (fragole, kiwi, mirtilli), meglio consumati con la buccia, quando possibile ed evitare succhi industriali.

✅I succhi di frutta non sono da intendersi come sostituti della frutta fresca. Questi prodotti industriali solitamente sono ricchi di zuccheri aggiunti, poveri in fibre e impattano in modo significativo sulla glicemia.

✅Evitare frutta essiccata o candita che ha un’elevata concentrazione di zuccheri.

Mi chiedete ..: “ ma per agosto potrò perdere quei 5 -6 kg di troppo , per la PROVA BIKINI????”Premesso che non amo asso...
26/06/2025

Mi chiedete ..: “ ma per agosto potrò perdere quei 5 -6 kg di troppo , per la PROVA BIKINI????”
Premesso che non amo assolutamente questa frase “prova costume in genere “ che porta con sé spesso ansia e insicurezza, legate alla forma fisica e alla percezione pubblica.
Purtroppo i media e la società spesso promuovono ideali di bellezza irrealistici, contribuendo a questa ansia.
Invece cerchiamo di fare Focus sul benessere.
Devo dire che fortunatamente si sta diffondendo una maggiore consapevolezza sull'importanza del benessere fisico e mentale, piuttosto che sulla forma fisica.
Poi è vero che il grasso viscerale e la pancetta spesso coincidono e quindi partendo da quello che vediamo come inestetisno trova un razionale nel benessere ..
Ma tornando alla domanda iniziale …” POSSO PERDERE QUEI KG IN UN MESE ?”
La risposta è sì !!
Ma l altra domanda che dovreste farmi è “ ma poi posso riuscire a non riprenderli ?”
E anche qui la risposta è assolutamente positiva !
Quindi la dieta SPECIALE ESTATE (chiamiamola così !) è percorribile , sicura e non faticosa !
Un piano alimentare con un piccolo deficit calorico da qui al temibile agosto è indicatissimo .❤️

Perché insisto con le colazioni ???Perché è il primo gesto di cura verso il nostro corpo ..Perché migliora la concentraz...
24/06/2025

Perché insisto con le colazioni ???
Perché è il primo gesto di cura verso il nostro corpo ..
Perché migliora la concentrazione per il lavoro che ci attende
Perché è un momento di ascolto …
Perché …

“SPECIALE COLAZIONE “
a brevissimo …qui !!!

24/06/2025

Perché insisto con le colazioni soprattutto d estate ???

A breve : “SPECIALE COLAZIONE: IL PRIMO GESTO DI CURA VERSO IL NOSTRO CORPO “

A presto 👋👋👋👋

Colazione proteica: cos’è, cosa mangiare, benefici e esempi pratici.La colazione proteica è una delle scelte più popolar...
24/06/2025

Colazione proteica: cos’è, cosa mangiare, benefici e esempi pratici.
La colazione proteica è una delle scelte più popolari tra chi vuole iniziare la giornata con la giusta energia, ma allo stesso tempo controllare la fame nelle ore successive e supportare il metabolismo.
Questa colazione a differenza di quelle classiche a base di carboidrati, come biscotti, brioche o cereali, si basa sull’utilizzo di alimenti e bevande in grado di comporre una colazione ricca di proteine, utile sia per coloro che stanno seguendo una dieta per lo sviluppo di massa muscolare sia per coloro che stanno portando avanti una dieta ipocalorica.

Cos’è una colazione proteica?
Si intende un pasto mattutino in cui l’apporto derivante dalle proteine è significativamente maggiore rispetto a quello di una colazione tradizionale, in cui spesso prevalgono zuccheri e carboidrati semplici. Le proteine aiutano a rallentare la digestione, a stabilizzare la glicemia e a favorire il senso di sazietà. In tal modo, riescono a fornire energia costante durante la giornata senza provocare picchi glicemici indesiderati e attacchi di fame. Ma se non riesci a fare a meno della colazione al bar? Niente paura, è sempre possibile optare per un toast invece della classica brioche.

Una colazione equilibrata dovrebbe includere:

✅Circa 20-30 g di proteine (yogurt greco, uova, salmone o altri alimenti proteici).
✅Carboidrati complessi (fiocchi d’avena o pane integrale).
✅Grassi buoni (olio extravergine d’oliva, avocado, frutta secca e semi).

Le proteine a colazione possono essere consumate ogni giorno, adattandole alle proprie esigenze nutrizionali, ai propri gusti e ai propri obiettivi

Colazione proteica dolce, salata e vegana
Spesso si associa all’idea della colazione con le proteine esclusivamente ad un pasto di tipo salato, ma non è così. Le colazioni proteiche possono essere dolci, salate o vegane e per questo motivo ne forniremo tre esempi pratici:

Colazione dolce: prova a creare un delizioso pudding di yogurt greco con avena e frutta secca. Basterà mescolare 200 g di yogurt greco con 30 g di fiocchi d’avena e una manciata di noci tritate. Aggiungere poi un cucchiaino di miele e lasciare riposare in frigo per 10 minuti. Questa colazione è ricca di proteine, fibre e grassi buoni, ideale per mantenere il senso di sazietà.
Colazione salata: se si vuole soddisfare la propria voglia di salato non resta che preparare un toast proteico con uova, salmone e avocado. Tostare una fetta di pane integrale, spalmare mezzo avocado maturo, aggiungere 50 g di salmone affumicato e un uovo s**o a fette, ed ecco fatta la propria colazione salata e bilanciata, ricca di proteine, omega-3 e grassi sani.
Colazione proteica vegana: se si è vegani è possibile optare per un porridge proteico al tofu e semi di chia. Basta cuocere 40 g di fiocchi d’avena in 200 ml di latte vegetale, aggiungere 50 g di tofu sbriciolato, un cucchiaio di semi di chia e un pizzico di cannella. Si tratta di una colazione completa e 100% vegetale, con proteine di alta qualità e fibre.
L’apporto proteico consigliato a colazione varia da 20 a 30 g, utile per stimolare la sintesi proteica muscolare e regolare la glicemia (glucosio nel sangue). Un apporto insufficiente o sbilanciato a favore dei carboidrati semplici può favorire i picchi insulinici e il ritorno della fame dopo poche ore dalla fine della colazione.

Colazione proteica per dimagrire: funziona davvero?
Secondo la maggior parte dei nutrizionisti e delle evidenze presenti in letteratura, una colazione con un buon in-take di proteine potrebbe avere i seguenti risvolti positivi sul peso corporeo e sul girovita:

Le proteine riducono il consumo calorico nelle ore successive alla colazione.
Diminuiscono la grelina (ovvero l’ormone della fame).
Aiutano a favorire la perdita di massa grassa, conservando allo stesso tempo la massa muscolare.

Benefici di una colazione ricca di proteine

Le proteine a colazione apportano diversi benefici di cui puoi disporre durante l’arco di tutta la giornata. Ecco i principali:

Maggiore sazietà
Fare una colazione ricca di proteine permette di rallentare lo svuotamento gastrico e stimolare la produzione di ormoni come il peptide YY, che favoriscono il senso di pienezza. Questo aiuta a limitare la fame nelle ore successive e a evitare spuntini non necessari e fuori controllo, soprattutto quelli ricchi di zuccheri.

Controllo del peso
Sono diversi gli studi che indicano come l’assunzione di proteine (soprattutto di alta qualità) nella prima colazione contribuisce a ridurre l’introito calorico giornaliero complessivo. Inoltre, mantenendo la glicemia stabile, si evitano i cali energetici che spingono a cercare cibo ad alta densità calorica, come snack e biscotti

Miglioramento della massa muscolare

L’assunzione di proteine a colazione fornisce un pool di aminoacidi necessari per la sintesi proteica e il sostegno muscolare. Questo è particolarmente utile per chi pratica sport, ma anche per chi vuole mantenere un buon tono muscolare nel tempo o per gli anziani che soffrono di sarcopenia. La distribuzione proteica durante la giornata è infatti più efficace della concentrazione serale.

Regolazione ormonale

L’assunzione adeguata di proteine a colazione migliora la sensibilità all’insulina e riduce i livelli di cortisolo mattutino, l’ormone dello stress. Questo contribuisce a ridurre il rischio di insulino-resistenza, obesità e diabete di tipo 2.

💡 Idee per una colazione proteica💡

Esempi di colazione proteica salata

✅Pancake proteici (con albume, avena e proteine in polvere).
✅ Yogurt greco con mirtilli e semi.
✅ Overnight oats con chia e proteine.
✅Smoothie con banana, proteine in polvere, latte vegetale e b***o di mandorle.

✅Uova sode o strapazzate con pane integrale tostato.
✅Toas con avocado e tonno.
✅Frittata con spinaci e ricotta.
✅Salmone selvaggio affumicato con pane nero.

E PER CHI VA DI FRETTA ??

✅Barrette proteiche senza zucchero
✅ Frullati pronti con circa 20-30 g di proteine.
✅Uova sode.
✅Mix di frutta secca e fiocchi di latte in contenitore da asporto.

Dieta liquida: cosa mangiare, quando è indicata e quanto si dimagrisce?Funziona davvero la dieta “DETOX”?La dieta liquid...
16/06/2025

Dieta liquida: cosa mangiare, quando è indicata e quanto si dimagrisce?
Funziona davvero la dieta “DETOX”?

La dieta liquida è un regime alimentare che prevede il consumo prevalente o esclusivo di alimenti nella loro forma liquida, come frullati, brodi o succhi. Questo protocollo dietetico è diventato famoso grazie alla sponsorizzazione da parte di influencer e personaggi dello spettacolo, che gli attribuiscono effetti detox e significativi in termini di perdita di peso repentina.

Cos’è la dieta liquida?
La dieta solo liquida è un particolare protocollo dietetico che prevede l’assunzione di alimenti esclusivamente o prevalentemente nella loro forma liquida. Seguendo questa dieta si mangeranno o, meglio, berranno, alimenti vegetali frullati, omogenizzati e quindi facilmente digeribili. Pur non trattandosi di una dieta di tipo vegetariano, poiché sono consentiti anche brodi di carne o di pollo, non è previsto il consumo di alimenti di origine animale.

Si tratta di un protocollo nato con finalità mediche e quindi prescritto per periodi di tempo limitati. Questa dieta, infatti, serviva ad alleggerire l’apparato digerente e favorirne il benessere in vista di esami come la colonscopia o in seguito a interventi chirurgici che coinvolgono l’apparato gastrointestinale o a seguito di estrazioni dentali, oppure in presenza di disturbi gastrointestinali acuti, come coliti e gastriti severe.

Ci sono 2 tipologie di diete liquide:

✅Dieta liquida completa: prevede l’utilizzo esclusivo di liquidi trasparenti (brodi ed estratti di frutta e verdura) o di integratori e supplementazioni liquide. Questa tipologia di dieta viene solitamente prescritta prima di esami diagnostici come la colonscopia.
✅Dieta semi liquida o parziale: prevede la combinazione di alimenti liquidi con cibi morbidi o cremosi (come yogurt, kefir o puree). L’importante è che tali alimenti siano facilmente digeribili e non appesantiscano le funzioni dell’apparato gastrointestinale.

Ma quindi ?
La dieta liquida funziona? Fa veramente dimagrire?

Può offrire una rapida perdita di peso, soprattutto grazie alla drastica riduzione dell’introito calorico e del buon apporto di fibre. Si possono perdere in media dai 2 ai 4 Kg in una settimana, anche se la maggior parte del peso sarà rappresentata da acqua e glicogeno e non da massa grassa.
In parole povere, il corpo perderà liquidi e una percentuale molto bassa di massa grassa. Non appena si tornerà a una alimentazione solida ci sarà, quindi, il rischio di riprendere rapidamente il peso perso e subire così il cosiddetto effetto yo-yo.

L’obiettivo che ogni persona dovrebbe porsi quando inizia un protocollo dietetico è quello di avere una dieta sana e sostenibile nel tempo, con un approccio alimentare equilibrato e che miri a mantenere una buona percentuale di massa muscolare metabolicamente attiva ( ovvero la massa magra che regola e attiva il metabolismo
!!!) andando invece ad intaccare la massa grassa.

La domanda torna puntuale ogni anno: “Ma prosciutto e melone lo posso mangiare?” La risposta sta nel mezzo,perché anche ...
13/06/2025

La domanda torna puntuale ogni anno: “Ma prosciutto e melone lo posso mangiare?” La risposta sta nel mezzo,perché anche se all’apparenza innocuo, è un abbinamento da consumare con moderazione.
E vediamo perché ..

Dal punto di vista calorico, nulla da temere. Le calorie del melone non sono molte, circa 33 kcal per 100 grammi, mentre le calorie del prosciutto crudo magro come il San Daniele si aggirano intorno alle 140 kcal per 100 grammi.

Una porzione media, quindi, composta da 100 g di prosciutto e 250 g di melone fornisce più o meno 220 kcal, molto meno di un pasto completo. Detto questo, se si guarda solo all’apporto calorico, abbinare questi due alimenti sembra una scelta leggera ed equilibrata.
Ma è davvero così?

Il vero problema non sta nelle calorie, ma nel rapporto tra sodio e potassio.

Durante l’estate, il nostro organismo ha bisogno di più potassio per reintegrare quanto perso con la sudorazione. Questo minerale è fondamentale per il buon funzionamento di muscoli, nervi, cuore e per il controllo della pressione arteriosa. Il melone ne è una buona fonte: circa 333 mg ogni 100 g.

Il prosciutto crudo, però, contiene una quantità di sodio molto elevata: circa 1800 mg ogni 100 g, ovvero più del fabbisogno giornaliero raccomandato dall’OMS. Il giusto equilibrio tra sodio e potassio dovrebbe essere di 1:2, ma con questo piatto si ottiene l’effetto opposto: più sodio che potassio, vanificando i benefici del melone.

In pratica, per bilanciare davvero questo rapporto, bisognerebbe mangiare 50 g di prosciutto e 500 g di melone. Una combinazione poco realistica, soprattutto se si cerca un pasto equilibrato.

Meglio prosciutto e melone solo ogni tanto

Insomma, niente allarmismi, ma neanche via libera. Prosciutto e melone possono essere consumati occasionalmente, magari una volta a settimana, in assenza di particolari condizioni di salute. Chi soffre di ipertensione, invece, dovrebbe evitare del tutto il prosciutto crudo o optare per alternative meno salate.

Fegato grasso: cosa mangiare con la steatosi epatica?La steatosi epatica detta anche fegato grasso, è una malattia da no...
24/04/2025

Fegato grasso: cosa mangiare con la steatosi epatica?

La steatosi epatica detta anche fegato grasso, è una malattia da non sottovalutare.
Chi ha il fegato grasso solitamente non ha sintomi, a volte può comparire la stanchezza o il gonfiore addominale ma spesso sono sintomi trascurati.
La steatosi epatica può degenerare in cirrosi e provocare il cancro al fegato.
Sai come si fa la diagnosi del fegato grasso?
Conosci come prevenire la steatosi?
Conosci i valori di transaminasi delle analisi del sangue?

Cheto o mediterranea? Domanda che ricorre puntualmente.Vi voglio mostrare uno studio che recentemente è stato pubblicato...
08/04/2025

Cheto o mediterranea? Domanda che ricorre puntualmente.

Vi voglio mostrare uno studio che recentemente è stato pubblicato su questa autorevole rivista : https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC11766981/
E che cercherò di sintetizzare di seguito :

Come premessa anticipo che la gestione del diabete di tipo 2 e dell’obesità richiede un approccio che vada oltre la semplice somministrazione di farmaci.
Tra le strategie più efficaci, l’alimentazione gioca un ruolo chiave, influenzando non solo il peso corporeo, ma anche il metabolismo e il microbiota intestinale.
Questo studio ha confrontato le due diete più discusse nel panorama scientifico: la dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico (VLCKD) e la dieta mediterranea (MD). Quale delle due si è rivelata più efficace?

Entrambi gli approcci dietetici hanno migliorato lo stato di salute dei pazienti, ma la dieta VLCKD ha mostrato risultati più rapidi e marcati nei primi sei mesi, specialmente sul peso e sui parametri metabolici. Tuttavia, la dieta mediterranea si è confermata come una strategia sostenibile a lungo termine.

‼️L’ideale? Un approccio combinato: iniziare con una fase chetogenica per ottenere risultati rapidi, seguita da una transizione alla dieta mediterranea per mantenere i benefici nel tempo. Come sempre, la scelta della dieta va personalizzata e seguita sotto controllo medico per garantire sicurezza ed efficacia.‼️

Significato clinico

Entrambi gli approcci dietetici hanno migliorato lo stato di salute, ma la dieta VLCKD, a supporto della dieta MD, ha mostrato maggiori miglioramenti nei parametri antropometrici e metabolici, nonché nel profilo microbico intestinale, soprattutto nei primi 6 mesi.

Background/Objectives: Managing type 2 diabetes mellitus (T2DM) and obesity requires a multidimensional, patient-centered approach including nutritional interventions (NIs) and physical activity. Changes in the gut microbiota (GM) have been linked ...

Molto spesso la domanda più frequente che mi viene posta è : “ ..che tipo di dieta mi suggerisce dottoressa?”.e la mia r...
28/03/2025

Molto spesso la domanda più frequente che mi viene posta è : “ ..che tipo di dieta mi suggerisce dottoressa?”.e la mia risposta, se non dovessero essere presenti particolari patologie che inequivocabilmente indirizzerebbero il piano alimentare , è sempre la stessa !
La stessa che scrivo qui, a voi:
“ dipende dagli obiettivi !!”
Ciò che vi scrivo e che per ragioni di spazio ma soprattuto di tempo , vi riassumo adesso, è quanto mi sentono dire i miei pazienti in studio ..suffragato oggi da uno studio che è stato pubblicato con tanto di indicatori e statistiche alla mano .
Lo studio riporta , dopo aver testato 50 soggetti per 12 settimane che tutte le diete funzionano, ma con differenze significative.
Si parla naturalmente di diete che seguono lineee guida nazionali e internazionali e non “diete “ che vengono riportate su settimanali , magari propagandate da persone dello spettacolo più o meno VIP.. 😆

Quindi , dicevamo che dopo 12 settimane, tutti i partecipanti avevano perso peso, ma alcune strategie si sono rivelate più efficaci di altre :

✅Le diete ipocaloriche hanno portato a una perdita di peso significativa, con LED che ha fatto registrare una riduzione media di 6,30 kg.
✅Le diete isocaloriche con macronutrienti bilanciati hanno avuto risultati ancora migliori: la dieta chetogenica (KD) ha ridotto significativamente la circonferenza della vita, mentre la dieta ad alto contenuto proteico (HPD) ha favorito l’aumento della massa muscolare.
✅La tempo limitato (TRE) ha portato a una perdita di peso inferiore rispetto ad altre diete più strutturate, ma ha avuto il vantaggio di ridurre meno il metabolismo basale.

E allora, quale dieta scegliere?

Se l’obiettivo è perdere peso e ridurre il grasso addominale, la dieta chetogenica e la dieta a basso contenuto di carboidrati sono scelte efficaci.
Se si vuole aumentare la massa muscolare, la dieta ad alto contenuto proteico è la migliore opzione.
Per chi preferisce un approccio meno restrittivo, l’alimentazione a tempo limitato può essere un’alternativa valida per la gestione del peso nel lungo periodo.

‼️‼️In sintesi :
La scelta della dieta più adatta dipende dalle esigenze individuali, dallo stile di vita e dagli obiettivi personali. L’importante è adottare un approccio sostenibile e bilanciato, con il supporto di un nutrizionista per ottenere i migliori risultati.💪💪

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Corso Canalchiaro 62
Modena
41121

Orario di apertura

Lunedì 17:30 - 20:30
Martedì 17:30 - 20:00
Mercoledì 17:30 - 21:00
Giovedì 17:00 - 20:00
Venerdì 17:00 - 20:00
Sabato 15:00 - 19:00

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