07/04/2025
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Via Leonardo Azzarita, 75 Molfetta
Lo studio del campo visivo per mezzo della perimetria computerizzata (chiamata anche campimetria computerizzata) è un esame importante sia in ambito oculistico sia in quello neurologico. In ambito oculistico viene effettuato, ad esempio, per la diagnosi del glaucoma e per monitorare la sua progressione. In ambito neurologico, invece, viene impiegato per rilevare eventuali danni alla corteccia visiva e alle vie ottiche, le area cerebrali e i nervi implicati nella visione. Tali eventuali danni possono causati da patologie neurologiche o ischemiche, da traumi e da tumori.
In particolare, una riduzione del campo visivo, anche senza altri sintomi, potrebbe essere il segnale della presenza di una massa tumorale che preme sulle strutture circostanti, tra cui le vie ottiche, compromettendone l’attività. È il caso del craniofaringioma, un tumore benigno raro, dalla crescita lenta, che colpisce prevalentemente in età infantile. Anche il macroadenoma ipofisario può causare questi sintomi: è detto “macro-” perché ha un diametro superiore a 1 centimetro. Si tratta di una forma benigna che si sviluppa dalle cellule della ghiandola ipofisaria e che crescendo verso l’alto può comprimere il cosiddetto chiasma ottico (il punto in cui i incrociano i nervi ottici destro e sinistro) provocando alterazioni del campo visivo.
Lo studio del campo visivo per mezzo della perimetria computerizzata (chiamata anche campimetria computerizzata) è un esame importante sia in ambito oculistico sia in quello neurologico. In ambito oculistico viene effettuato, ad esempio, per la diagnosi del glaucoma e per monitorare la sua progressione. In ambito neurologico, invece, viene impiegato per rilevare eventuali danni alla corteccia visiva e alle vie ottiche, le area cerebrali e i nervi implicati nella visione. Tali eventuali danni possono causati da patologie neurologiche o ischemiche, da traumi e da tumori.
In particolare, una riduzione del campo visivo, anche senza altri sintomi, potrebbe essere il segnale della presenza di una massa tumorale che preme sulle strutture circostanti, tra cui le vie ottiche, compromettendone l’attività. È il caso del craniofaringioma, un tumore benigno raro, dalla crescita lenta, che colpisce prevalentemente in età infantile. Anche il macroadenoma ipofisario può causare questi sintomi: è detto “macro-” perché ha un diametro superiore a 1 centimetro. Si tratta di una forma benigna che si sviluppa dalle cellule della ghiandola ipofisaria e che crescendo verso l’alto può comprimere il cosiddetto chiasma ottico (il punto in cui i incrociano i nervi ottici destro e sinistro) provocando alterazioni del campo visivo.