05/07/2025
COLICHETTE INFANTILI: un dialogo silenzioso tra intestino, emozioni e relazioni.
Di Rino Mastromauro
Le colichette neonatali rappresentano una delle principali fonti di preoccupazione per i neogenitori. Si manifestano nei primi mesi di vita del neonato con episodi di pianto inconsolabile, in genere nelle ore serali, spesso accompagnati da agitazione, arrossamento del viso, e flessione delle gambe sull’addome. Sebbene tradizionalmente siano state attribuite a cause gastrointestinali, oggi la ricerca suggerisce un’eziologia multifattoriale, in cui anche fattori psicologici e relazionali giocano un ruolo rilevante.
Dal punto di vista organico, le coliche sono spesso associate all’immaturità del sistema gastrointestinale. Nei primi mesi di vita, il neonato deve ancora sviluppare pienamente le funzioni digestive e la motilità intestinale. Questo può causare un accumulo di gas, difficoltà nel transito intestinale e una sensibilità aumentata alle distensioni viscerali (Indrio et al., 2014). Anche l’alimentazione può influenzare: nei bambini allattati al seno, la dieta materna può avere un impatto sul benessere intestinale del neonato, mentre nei neonati alimentati con latte artificiale alcune formulazioni risultano più difficili da digerire (Savino & Tarasco, 2010).
Inoltre, alcune ricerche ipotizzano una relazione con lo squilibrio del microbiota intestinale, che potrebbe contribuire all’infiammazione lieve e alla produzione di gas (Rhoads et al., 2018). In questo contesto, l’uso di probiotici, in particolare Lactobacillus reuteri, ha mostrato una moderata efficacia nel ridurre la durata del pianto (Sung et al., 2018).
Negli ultimi anni, è cresciuta l’attenzione verso i fattori psicologici e ambientali nella genesi delle colichette. Il neonato, infatti, non è un organismo isolato, ma parte di un sistema relazionale in cui le emozioni della madre e del contesto familiare possono influenzare profondamente il suo stato di benessere.
Secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby (1969), la regolazione emotiva del neonato dipende in larga misura dalla qualità delle cure ricevute. Un ambiente familiare stressante, con alti livelli di ansia materna o depressione post-partum, può contribuire all’insorgenza o al peggioramento delle coliche (Wolke et al., 2017). Alcuni studi hanno evidenziato una correlazione tra i disturbi emotivi materni e l’incidenza delle coliche nei primi mesi di vita (Akman et al., 2006).
Il pianto potrebbe rappresentare, in questi casi, non solo un sintomo fisico ma anche una forma primitiva di comunicazione e di disagio relazionale. La difficoltà nel contenere le emozioni del neonato può generare un circolo vizioso: il bambino piange, il genitore si sente impotente e frustrato, il neonato percepisce la tensione e reagisce con ulteriore disagio.
Tra gli approcci complementari sempre più studiati, l’osteopatia si afferma come un valido supporto per la gestione delle colichette. L’intervento osteopatico, attraverso tecniche manuali delicate e non invasive, mira a riequilibrare le tensioni muscolari e fasciali del neonato, con particolare attenzione all’addome, al diaframma e alla colonna vertebrale. Alcune disfunzioni somatiche, dovute anche al parto, possono influenzare negativamente la funzionalità gastrointestinale e la capacità del neonato di rilassarsi (Hayden et al., 2006).
Studi preliminari suggeriscono che il trattamento osteopatico può ridurre significativamente la durata e l’intensità del pianto nei neonati con coliche, migliorando al contempo la qualità del sonno e il benessere generale del bambino (Mills et al., 2011). L’approccio osteopatico si inserisce bene in una visione integrata della salute infantile, in cui il corpo, le emozioni e la relazione con l’ambiente sono considerati in continua interazione.
La prospettiva più recente invita a superare la dicotomia tra organico e psicologico, abbracciando un modello biopsicosociale. Le coliche neonatali non sono solo il risultato di un’intolleranza digestiva o di un gas intestinale, ma anche il segnale di un sistema in costruzione — corporeo, emotivo e relazionale — che cerca un equilibrio.
Interventi efficaci, quindi, devono tener conto sia degli aspetti fisiologici (come la scelta del tipo di alimentazione o l’uso di probiotici) sia del supporto psicologico e relazionale ai genitori. Tecniche come il contatto pelle a pelle, il massaggio infantile, il sostegno alla genitorialità e anche il trattamento osteopatico possono contribuire a ridurre l’intensità e la frequenza delle coliche, promuovendo un attaccamento sicuro e una maggiore serenità familiare (Underdown et al., 2006; Mills et al., 2011).
Le colichette neonatali sono un fenomeno complesso e multifattoriale. Comprendere che non si tratta solo di un problema “di pancia”, ma anche “di cuore”, può aiutare i genitori a vivere questa fase con maggiore consapevolezza e minor senso di colpa. Il pianto, se accolto e contenuto, può trasformarsi in un’occasione di crescita relazionale e affettiva.
Riferimenti bibliografici
• Akman, I., Kuşçu, K., Özdemir, N., Yurdakul, Z., Solakoğlu, M., & Orhan, L. (2006). Mothers’ postpartum psychological adjustment and infantile colic. Archives of Disease in Childhood, 91(5), 417–419. https://doi.org/10.1136/adc.2005.074138
• Bowlby, J. (1969). Attachment and Loss: Volume I. Attachment. London: Hogarth Press.
• Hayden, C., Mullinger, B., & Poustie, V. (2006). A feasibility study investigating the effectiveness of cranial osteopathy for the treatment of infantile colic. Complementary Therapies in Clinical Practice, 12(2), 83–90. https://doi.org/10.1016/j.ctcp.2005.11.007
• Indrio, F., Di Mauro, A., Riezzo, G., Raimondi, F., Francavilla, R., & Capasso, L. (2014). Probiotic supplementation in early life and the development of gut microbiota and metabolic homeostasis: the role of Lactobacillus reuteri. Clinical Therapeutics, 36(11), 1537–1545.
• Mills, M. V., Henley, C. E., Barnes, L. L., Carber, L. A., & Degenhardt, B. F. (2011). The use of osteopathic manipulative treatment as adjuvant therapy in children with recurrent acute otitis media. Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine, 157(9), 861–866.
• Rhoads, J. M., Fatheree, N. Y., Norori, J., Liu, Y., Lucke, J. F., Tyson, J. E., & Ferris, M. J. (2018). Altered f***l microflora and increased f***l calprotectin in infants with colic. The Journal of Pediatrics, 155(6), 823–828.
• Savino, F., & Tarasco, V. (2010). New treatments for infant colic. Current Opinion in Pediatrics, 22(6), 791–797.
• Sung, V., D’Amico, F., Cabana, M. D., Chau, K., Crimmins, J., Hiscock, H., … & Tancredi, D. J. (2018). Lactobacillus reuteri to treat infant colic: a meta-analysis. Pediatrics, 141(1), e20171811.
• Underdown, A., Barlow, J., Chung, V., & Stewart-Brown, S. (2006). Massage intervention for promoting mental and physical health in infants aged under six months. Cochrane Database of Systematic Reviews, (4).
Wolke, D., Bilgin, A., & Samara, M. (2017). Systematic review and meta‐analysis: fussing and crying durations and prevalence of colic in infants. Journal of Pediatrics, 185, 55–61.e4.
Rino Mastromauro D.O. m.R.O.I., Osteopata, Osteopatia Tradizionale e Osteopatia Biodinamica, Laurea Magistrale (LM51) in Psicologia Clinica e della Salute, Posturologo, Formatore e relatore dal 1994. Appassionato di fisica quantistica.
www.rinomastromauro.it