30/12/2021
Contatto con Covid positivo. Qual è il giorno giusto per fare il tampone?
Riflessioni e considerazioni di fine anno.
Tempo di lettura 4 minuti.
Siamo nuovamente da capo!?!?
Leggo di persone sempre più in preda alla «fobia» del «nuovo» contagio, che corrono alla disperata ricerca di «tamponi seriali» in relazione alla nuova e contagiosissima variante Omicron (e un po’ anche per la falsa convinzione di sentirsi «salvi» in presenza di un risultato negativo).
Forse tutto ciò è colpevolmente dovuto al fatto che molti di noi negli ultimi mesi hanno iniziato ad allentare la presa su un problema sul quale abbiamo avuto troppe contraddizioni e troppe ambiguità/strumentalizzazioni governative (o forse meglio dire politiche) e di informazione ignorante, superficiale e tossica.
La buona notizia è che la nuova variante ha un decorso meno aggressivo rispetto alle precedenti, che i cicli vaccinali funzionano alla grande come schermo sociale e che noi sanitari abbiamo imparato ad intercettare e a curare molto prima tutto ciò che può accadere in relazione a questa drammatica infezione virale.
La cattiva notizia è che tendiamo comunque sempre a dimenticarci che il problema vero sta nel sovraccarico del SSN e nello spostamento di risorse da altri importanti ambiti sanitari alla pandemia con relativo peggioramento di tutti gli altri servizi sanitari (sale operatorie chiuse, oncologie al minimo, riabilitazioni inadeguate, diagnostica con liste di attesa allungate all’infinito…).
Sebbene i cicli vaccinali siano a regime e coinvolgano una alta percentuale di popolazione (non parlerò qui oggi dell’idiosincrasia e dell’egoismo ignorante della scelta di non vaccinarsi di una minoranza chiassosa e rissosa) e sebbene la variante Omicron, che oggi sta prendendo il sopravvento sulla Delta per diffusione e capacità di contagio, provochi malattia poco sintomatica soprattutto nei vaccinati (tassi di ospedalizzazioni molto bassi rispetto ai non vaccinati) forse abbiamo un po’ esagerato con cenoni, pranzi e progetti conviviali.
Molti di noi hanno affrontato le feste come se nulla fosse, abbassando mascherine e invitando ai tavoli imbanditi e stipati tante persone, quasi come per recuperare i 2 anni perduti. In tanti hanno pensato che sedersi a quei tavoli con un tampone fai-da-te o fatto il giorno stesso in farmacia li proteggesse e proteggesse i presenti fragili (i nonni!!!) ma stiamo osservando dalle curve di contagio, dai ricoveri e dalle positività con sintomi medio gravi appunto dei no-vax e dei pazienti «fragili» che OVVIAMENTE non era un’idea corretta.
Sfatare quindi il concetto errato che sedersi ad un tavolo con amici e parenti con superficiale e relativa tranquillità dopo aver fatto un tampone nelle ore precedenti è (e sarà sempre) quantomeno necessario.
Certo, direte voi, sebbene il tampone fatto potesse essere un falso negativo per carica virale bassa lo stesso principio ci fa pensare che comunque non ci potesse essere nemmeno grossa capacità di contagio, ma i dati sulla trasmissibilità di Omicron stanno spazzando via anche queste sommarie convinzioni che molti di noi (voi) hanno purtroppo usato come «giustificazione consapevole».
La mia richiesta perciò, per favore, è quella di non alimentare la richiesta di tamponi non necessari.
Manca un po' l'idea del sacrificio: se dobbiamo tutelare il nostro lavoro e soprattutto i nostri parenti o contatti stretti fragili, DOBBIAMO SEMPRE utilizzare tutti i DPI e oggi più che mai, dobbiamo prendere in considerazione il fatto di rinunciare a situazioni e ad eventi in cui la propagazione del virus è elevata ancor prima che il governo li blocchi.
Il tampone non ci protegge dal virus, ci fornisce solo una visione sommaria dell'attivazione del nostro sistema immunitario in relazione al contatto col virus stesso. E questo, purtroppo, a volte lo fa solo diversi giorni dopo il contatto col virus (fino a 3/5 giorni dopo…).
Tamponi preventivi o tamponi immediatamente successivi a cene o eventi molto partecipati con persone poi positive, NON PROTEGGONO e nemmeno ci danno la SICUREZZA DEL NON CONTAGIO.
Se si scopre di essere stati a contatto con una persona positiva o si teme un contagio da Covid-19, è importante scegliere il giorno giusto per fare un test.
A seconda di quanto tempo è passato dall’ipotetico contagio da Sars-Cov-2, i diversi tipi di esami hanno una diversa probabilità di risultare falsi negativi (cioè la persona è infetta ma risulta negativa all’esame).
Il test più affidabile è sempre il tampone molecolare, che risulta piuttosto preciso (90-95%) già a partire dal terzo giorno successivo all’esposizione al virus. I tassi di positività del molecolare restano piuttosto affidabili anche dopo due settimane.
Il test rapido antigenico, cioè quasi tutti quelli fatti in farmacia, sono generalmente meno affidabili (60-70%) e hanno una finestra che va dal quarto al decimo giorno successivo al contagio. Se fatti prima, o dopo, hanno tassi molto alti di falsi negativi.
Infine, il test sierologico (quello eseguito mediante prelievo di sangue capillare per determinare un’esposizione al virus che magari non ha provocato sintomi e quindi la malattia), riesce a rilevare la presenza di anticorpi IgM (anticorpi precoci) a partire dal 9° giorno fino a un mese dopo il contagio e gli anticorpi IgG (anticorpi tardivi, quelli che garantiscono la protezione per qualche mese dalla reinfezione) dalla terza settimana in avanti.
Alla luce di tali dati quale conclusioni trarre (quello che durante i miei corsi chiamo il «TAKE HOME MESSAGE»):
- Vaccino, Green pass e soprattutto i tamponi non vi proteggono dal CONTAGIO. Non viviamo sotto campane di vetro sterili e non abbiamo super immunità soggettive… L’immunità sociale è l’unica che abbatte la capacità del virus di circolare (Messaggio nel messaggio: VACCINATEVI!).
- La MALATTIA (i sintomi per essere chiari, diversa quindi dalla positività), quando si sviluppa sfondando le difese personali e vaccinali (o le difese blande di chi non è vaccinato) è molto aggressiva e pericolosa, soprattutto in presenza di altre malattie nella persona interessata o di un’età superiore ai 60anni.
- E’ quindi drasticamente molto peggio ammalarsi (parlo di danni e di effetti collaterali a breve/medio termine) piuttosto che ogni altro espediente citato dal negazionista medio: effetti collaterali – comunque rarissimi – da vaccino e terapie precoci con farmaci miracolosi (idrossiclorochina, invermectina ecc…) solo per citare i due argomenti più di moda.
- SOLO le misure di protezione individuali e il distanziamento ci proteggono dal virus che circola nell’aria, sulle superfici e addosso agli asintomatici che ci sembrano sicuri. Quindi: mascherine, distanziamento, igiene!
- Se ci proteggiamo con vaccino, DPI e regole di buon senso, la corsa isterica al tampone vale solo per chi ha i sintomi e per chi vive in presenza di un positivo (ovviamente ogni positivo va isolato non appena se ne ha notizia…).
Non facciamoci prendere dalla fobia o dalla falsa convinzione che un tampone negativo protegga o ci possa far abbassare la guardia. NON E’ COSI’.
Lasciamo fare i tamponi ogni 2 giorni (a scopo certificativo ovviamente, non certo con una valenza sanitaria o diagnostica…) a chi rifiuta la scienza senza preoccuparsi di verificare le proprie fonti e pensa di essere limitato nelle proprie libertà proprio mentre limita ignorantemente quelle di tutti gli altri (di tutti noi!) con un atteggiamento a mio avviso ingiustificabile alla luce non solo dei dati ma anche della storia degli ultimi 2 anni.
Buon Anno!