Claudia Trampus Psicologa e Coach

Claudia Trampus Psicologa e Coach Strumenti di intervento rivolti alla persona, alla coppia e alla famiglia, ai gruppi, agli organismi Life Coaching. Conflict management.

L’entusiasmo anima la mia passione per la formazione, il sostegno psicologico, la promozione del benessere bio-psico-sociale e lo sviluppo armonico del potenziale umano. Le attività che propongo mirano alla diffusione di strumenti di crescita in ambito sociale e culturale, atti a favorire la consapevolezza e il rafforzamento delle risorse personali, per facilitare in ognuno la cultura del miglioramento di uno stile di vita che sia rispettoso delle esigenze e dei valori del singolo e della comunità. Prevenzione, diagnosi, abilitazione-riabilitazione e sostegno psicologico. Consulenza in Sessuologia Clinica e Psicologia della Coppia. Formazione in azienda e ai privati. Tecniche integrate di rilassamento. Strumenti di crescita personale e di sviluppo del potenziale. Percorsi di consapevolezza, autostima e assertività, presenza mentale, programmazione neuro linguistica.

20/09/2025

“La bicicletta è la morte lenta del pianeta.”
Con questa frase provocatoria, un banchiere ha scosso il mondo degli economisti. Le sue parole, pungenti e ironiche, facevano riflettere:

“Un ciclista è una vera catastrofe per l’economia del Paese. Non compra automobili, non si indebita per pagarle. Non sottoscrive polizze assicurative. Non fa rifornimento, non paga tagliandi, manutenzioni o riparazioni. Non ha bisogno di parcheggi a pagamento, non causa gravi incidenti. Non invoca la costruzione di autostrade infinite. E, cosa ancor più grave, non ingrassa.

Un cittadino sano non serve a nulla al sistema economico. Non consuma farmaci, non affolla ospedali né ambulatori, non alimenta il PIL con le sue patologie. È inutile.

Al contrario, ogni nuovo McDonald’s crea almeno trenta posti di lavoro: dieci cardiologi, dieci dentisti, dieci dietologi e nutrizionisti… oltre, ovviamente, a chi lavora nel locale stesso.”

E allora, la domanda tagliente: vuoi scegliere una bicicletta o un McDonald’s?

Vale la pena pensarci. Perché dietro il paradosso si nasconde una verità amara: in un mondo dove la salute non fa girare l’economia, essere sani è quasi un atto rivoluzionario.

Ah, dimenticavo: camminare è ancora peggio. I pedoni non comprano nemmeno la bici.

Come darti torto?
10/09/2025

Come darti torto?

29/08/2025

Rispetto la tua tempesta, ma è tua

Ci sarà un momento, prima o poi,
in cui dovrai guardare negli occhi una persona a cui vuoi bene,
che sia il tuo compagno, un amico, un fratello
e dirgli con dolce fermezza:

“Voglio essere onesto con te.
Da oggi in poi non entrerò più nel vortice delle tue emozioni.
Le rispetto, le comprendo, le onoro persino…
ma sono tue, non mie.

Non posso viverle come se appartenessero alla mia anima,
perché anche io, in questo cammino,
porto con me la mia valigia emotiva,
e quella è l’unica che posso davvero sostenere.”

Se sceglierai di restare nella tua tempesta,
io sarò qui,
a sostenerti,
ma dal mio posto,
dal mio equilibrio.

Non ti lascerò solo,
ma nemmeno mi perderò con te.

Da qui, dal mio centro,
posso essere un faro.
Non un’altra barca che affonda.

Ti voglio bene,
e proprio per questo
devo proteggere la mia pace.

Amare non significa caricarsi sulle spalle il peso della vita altrui.
Amare è camminare insieme,
liberi, leggeri,
ognuno con le proprie tempeste tra le mani.

L’amore non deve ferire più del necessario.
Quando è autentico,
l’amore costruisce.
Non distrugge.

Perché a volte, amare davvero
significa anche saper dire:

“Ci sono… ma senza dimenticarmi di me.”

Etheria Aforismi 🪶

16/08/2025
15/08/2025
10/08/2025
19/07/2025

Era uno molto violento, Mio padre”.

La massacrava di botte mia madre.

Lo ricordo bene, ed è vero certi ricordi tornano limpidi, è come riviverli ogni volta.

Il primo episodio, lo ricordo benissimo.

Avevamo la famiglia di lui a cena, la famiglia Leonardi, cognome che ho odiato con tutto me stesso.

Una tribù patriarcale tanto quanto basta per considerare normale ogni forma di violenza, fisica compresa.

La serata era finita, non ricordo cosa abbia innescato la discussione se tale si possa definire, fatto sta che poche parole urlate da lui, risposte accennate e sottomesse da lei ed in un attimo, una pentola sporca della cena, la prima cosa che si è trovato tra le mani e via, in piena nuca mentre lei cercava di scappare.

Un rumore cupo l'acciaio in testa.

Un tonfo in terra il corpo di lei.

Il rumore della pentola riposta nel lavandino della cucina, la porta della sua camera da letto che si chiudeva su quella che è stata per me parte della fine dell infanzia.

L’ho alzata da terra priva di sensi con tanta fatica, avevo sette anni, e lo ricordo ancora, ricordo tutto.

Ricordo ancora il freddo dell ovatta passata sotto il rubinetto della cucina che usai per rinvenirla,

Ricordo i suoi lamenti di dolore misti ai miei.

Ricordo le sue rassicurazioni ad occhi chiusi quando si è resa conto della mia paura, della mia disperazione.

Una mano che teneva il mio viso, e l'altra che teneva la sua testa stesa sul divano.

Ricordo la sua disperazione.

Ricordo il terrore nei suoi occhi.

Ricordo il terrore nei suoi occhi di tutta la vita vicina ad un uomo violento.

Le ho detto tante volte crescendo, "perché non vai via?"

E la risposta era sempre la stessa, “io lo faccio per voi, chi ci dà da mangiare...infondo, è un bravo uomo”.

Ed io cominciai ad ingrassare, a diventare largo, ingombrante, tanto da impedire alle braccia di mio padre, di farle tante volte del male, ma non riuscivo tutte le volte, ed allora, per non sentire il male, lo facevo a me stesso...perdendomi ogni volta.

“Chissà se stasera toccherà a te o a me”, esordiva verso ora di cena, l'ora in cui tornava.

Tante volte, per evitare di scoprire la risposta, la causavo.

La violenza in casa la respiravi, e non di certo si fermava alle botte.

Oggi sono un uomo, libero anche di non appartenere più a quel dolore.

Oggi, il mio pensiero va a tutte le DONNE, quelle a cui ogni uomo, sentendosene in diritto, ha torto anche un sol pensiero.

Mi rivolgo a voi da figlio di donna maltrattata, da uomo oggi che sa quanto vale un dolore.

Non fatelo per noi figli,

Non fatelo per la carriera,

Non fatelo per apparire,

Fatelo soltanto per Voi,

VI PREGO, ABBIATE IL CORAGGIO DI NON PERMETTERE A NESSUN UOMO DI CALPESTARVI L'ANIMA, VOI SIETE DONNE.

Luigi Leonardi

14/07/2025
09/07/2025
RESPECT!
06/06/2025

RESPECT!

Gli Psicologi dicono basta alla morte che vive a Gaza COMUNICATO STAMPA Roma, 24 maggio 2025 “La barbarie della guerra non ha abbandonato il nostro…

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Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
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