Dr.ssa Laura Diana - Biologa Nutrizionista

08/08/2025

Questo risultato è stato raggiunto solo con un' alimentazione bilanciata. L'attività fisica avrebbe aiutato a raggiungerlo prima

28/07/2025

Le parole che mi riempiono il cuore e che mi fanno amare sempre di più il mio lavoro😍

24/07/2025

Questo video lo dedico a tutte le persone forti che ogni giorno incontro in studio e che nel mio piccolo cerco di aiutare

15/07/2025

E voi cosa dite di me?

07/07/2025

Crepes di lenticchie
Ho usato mezzo kg di lenticchie ammollate per 4 h e le ho frullate con il basilico e la paprika. Successivamente ho unto una padella con l'olio e ho cotto le crepes.Le ho farcite con pomodori capperi e rucola ma potete farcire come più vi piacciono! Le proverete?

26/06/2025

Sempre attuale

03/06/2025

Volere è potere!

29/05/2025

Il nostro pranzo di oggi: fregola sarda con cozze, gamberetti e calamari.
E voi cosa avete mangiato?

15/05/2025

Brave noi!

14/05/2025

Leggete sino alla fine fa riflettere!

Certe volte le donne hanno molta fame. Aprono il frigorifero e vorrebbero ingoiare tutto quello che c’è dentro. Entrano in una pasticceria e vorrebbero ingurgitare ogni cosa, fino a scoppiare. Mangiano la cioccolata e vorrebbero non smettere mai....

C’è una bocca affamata dentro di loro: grida per essere riempita, scalpita come una bestia selvaggia per ricevere ciò che vuole: cibo! cibo! cibo!
Ma il cibo è solo l’involucro di quello che la bocca affamata pretende. Dietro quella voglia famelica c’è di più: c’è la voglia di qualcosa che faccia sentire vive.

Le donne affamate spesso non seguono la loro vera natura: hanno smesso di cantare, hanno intrappolato le loro parole da qualche parte, hanno appoggiato la penna, hanno scelto di essere “troppo in ordine”, “troppo carine”, “troppo compiacenti”, “troppo perfette”, “troppo simpatiche”, “troppo disponibili”.
Sono lontane dalla loro vita profonda, passionale, nutriente, rigenerante: svalutano il proprio lavoro, dicono a se stesse che sono sbagliate perché non hanno fatto abbastanza, si autoimpongono di stare zitte, si sentono in colpa se non sono disponibili per tutti. Mettono sotto sale i loro desideri, fanno conserve con i loro sogni, ripongono in frigorifero necessità personali con l’etichetta «più avanti».

La loro vita è “una bocca vuota” e il cibo diventa la metafora di un nutrimento che non arriva da un’altra parte.
Ma non è una situazione irreversibile.
È semplicemente necessario “un risveglio”.
Bisogna avvicinarsi all’anima, che giace da qualche parte con le ossa spezzate, e ricomporla.
Come fare?
Chiedendo a noi stesse cosa davvero desideriamo.
Le donne sanno molto bene cosa vogliono, quando se lo chiedono con voce sincera. Conoscono il motivo di quella bocca affamata, di quelle mani tese per ricevere altro cibo. Quando risvegliamo la nostra anima lei non parla in modo criptato: ci dice a chiare lettere quale direzione prendere. È un’amica sicura, fidata, compassionevole, stimolante… lei ha le risposte che cerchiamo… e allora, come per magia, quella bocca affamata si chiude e dentro di noi nasce una nuova forza, la voglia di vivere davvero la nostra vita...

Simona Oberhammer - La Via Femminile

20/04/2025